La chiesa aveva bisogno in questo momento di fioritura di arte pubblica, sorvegliata e ideologicamente corretta che servisse promuovere la sua controriforma. La città però negli anni ottanta stava attraversando una crisi agricola che del resto colpi tutta l’Italia così per finanziare la ricostruzione della città il papa impose delle tasse durissime e inoltre nello stesso periodo il brigantaggio stava dando molti problemi nelle campagne attorno a Roma, seguirono cinque anni di anarchia che si riuscirono a placare solo con l’arrivo nel 1592 di Clemente VIII.Questo papa si rivelo estremamente attivo e impegnato nei giorni successivi alla sua elezione bandi il duello e il porto d’armi, e prese sere misure contro il carnevale,il gioco dei dadi e delle carte. Zingari, vagabondi,mendicanti,delinquenti furono espulsi dalla città e si proibì ai giovani di andare in giro di notte in gruppi. Le sue vittime predilette furono le donne, a cui venne proibito di uscire dopo che le campane avevano suonato l’ave Maria o ancora di affittare stanze o di partecipare a feste o entrare in delle taverne. Inoltre espulse le cortigiane fuori dai dintorni del vaticano e le fece riunire in un solo quartiere. Sottoposto al severo controllo del papa fu anche l’abbigliamento era proibito indossare abiti che fossero trasparenti e non si potevano portare gioielli troppo elaborati sugli abiti ed erano proibiti inoltre i ciuffi o comunque i capelli che coprissero in qualche maniera il viso
Tutte queste misure si abbattevano nei primi anni novanta in una Roma pullulante di prostitute,soldati,gonzi, mendicanti,giocatori d’azzardo, delinquenti. La città come si poteva ben immaginare era estremamente movimentata e non passava giorno che non ci fossero risse, violenze, pestaggi, morto feriti gravi; il 7% della popolazione si trovava nelle carceri e ogni giorno si poteva assistere a qualche esecuzione pubblica e inoltre il giorno di carnevale era usuale bruciare al rogo qualche eretico per esempio Giordano Bruno. Molti erano gli scandali e i delitti che si compivano in quel periodo e uno dei più famosi e che interessarono maggiormente la città fu quello riguardante la famiglia dei Cenci. Beatrice Cenci una ragazza nota nella città per la sua particolare bellezza era stata violenta dal padre già noto per aver violentato una domestica di circa quattordici anni che lavorava nella sua casa ma questo non era stato messo in carcere ma gli era stata fatta pagare semplicemente una multa dato che egli era di rango nobile. Anche in questa occasione il Cenci non venne punito neanche dopo le accuse insieme a Beatrice di tutta la famiglia compresi i fratelli.
Per sfuggire allo scandalo il Cenci aveva portato la famiglia in una delle loro case in campagna, ma qui tutta la famiglia architetto l’omicidio dell’uomo a cui nessuno escluso partecipò anche alcuni amici di famiglia giunti da lontano. Per coprire l’omicidio fu inscenato un incidente ma le forze dell’ordine ci misero poco tempo a scoprire la verità e tutti i familiari vennero condannati a morte anche dopo le suppliche di Beatrice e dei fratelli al papa, l’unico che riuscì a salvarsi fu il più piccolo dei fratelli che aveva solo dodici anni.