DANTE E LA FILOSOFIA DI ARISTOTELE “ IL Maestro Di Coloro Che Sanno”
L’ Universo Aristotelico: Nel complesso universo Dantesco, che pone la Terra, creata dalla divinità, immobile al centro dell’universo, sono presenti tutti e quattro gli elementi che componevano il mondo sublunare aristotelico: Acqua Aria Terra Fuoco
GLI ELEMENTI: Secondo la teoria Dantesca che meglio conosciamo come TOLEMAICO-ARISTOTELICA, intorno alla Terra (immobile) rotea una sfera infuocata oltre la quale vi sono nove cieli che portano all’Empireo. La Terra è divisa in due emisferi: quello SETTENTRIONALE, detto Boreale, dove si trova l’acqua e quello MERIDIONALE, detto Australe, dove si trovano le terre emerse tra cui Gerusalemme, simbolo della Cristianità e sotto la quale si apre una voragine che è l’ accesso per l’Inferno.
L’aria si trova intorno alla sfera terrestre L’aria si trova intorno alla sfera terrestre. In essa vi sono nove cieli che ruotano intorno alla terra. Aristotele fece corrispondere ai vari cieli i pianeti mentre Dante fa corrispondere ad essi le schiere dei Beati. Oltre i nove cieli si trova l’Empireo dove ha sede la Candida Rosa dei cori angelici e Dio.
LA VISIONE DELL’ UOMO La teoria Aristotelica ripresa da Dante si basa su una concezione antropologica che vede l’uomo come elemento centrale dell’universo. La storia dell’uomo si risolve con l’incontro con Dio e tutto fu creato come conseguenza delle sue azioni in terra: L’INFERNO per l’uomo caduto nel peccato. Il PURGATORIO per le anime peccatrici PENTITE che attraverso l’espiazione delle pene inflitte riescono a redimersi e a raggiungere la beatitudine. Il PARADISO dove le anime dei beati sono circondate dagli angeli e raggiungono la felicità eterna attraverso la visione dell’Imperatore celeste.
Dante, seguendo la concezione Aristotelica fa protagonista insieme a Dio anche l’uomo di cui, attraverso il suo viaggio oltremondano, criticherà i vizi ed esalterà le virtù.
ARISTOTELE NELLA COMMEDIA Dante, data la grande stima che aveva per Aristotele, lo colloca nel canto IV dell’ Inferno, nel Castello Degli Spiriti Magni tra i nobili di pensiero dedicandogli i versi 130-133. Poi ch’innalzai un poco più le ciglia, vidi’l maestro di color che sanno seder tra filosofica famiglia.
IL CASTELLO DEGLI SPIRITI MAGNI Questo castello in cui Dante incontra Aristotele tiene separati i nobili di pensiero dal resto delle anime del Limbo. Dante colloca Aristotele proprio in questo castello, che rappresenta l’unico punto luminoso nella tenebrosa oscurità del I cerchio, per sottolineare il rispetto nutrito nei suoi confronti. In questi versi è indicata la netta superiorità di Aristotele rispetto a tutti gli altro filosofi e Dante lo considera il terzo protagonista della filosofia dopo Socrate e Platone.
LA SUDDIVISIONE DEI DANNATI Dante, in linea con il pensiero di Aristotele ( Etica Nicomachea), suddivide i dannati in tre categorie: INCONTINENTI, essi sono coloro che diressero l’amore verso fini di per sé buoni, ma in maniera sconsiderata. VIOLENTI, essi sono coloro abusarono della forza per piegare altri individui al loro volere. FRAUDOLENTI, essi sono coloro che tradirono persone le quali nutrivano in loro molta fiducia.
FINE Approfondimento a cura di: Tommaso Calzoni Fonti utilizzate: Treccani.it Interculturale.it Manuali di lettere e storia