La displasia del ginocchio

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Fratture in età evolutiva
Advertisements

più ampio del corpo umano
Ginocchio è costituita da 3 capi ossei: femore tibia rotula
Osteocondrite primitiva dell’anca
DISPLASIA DELL’ANCA NEL CANE
LESIONI DEI MENISCHI DEL GINOCCHIO
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Dott.ssa Elisabetta Muccioli
Movimento e articolazioni
Video su articolazioni su scheletro su vivente
La valutazione clinica si basa su:
ATTUALITA’ NELLA CHIRURGIA DELLA MALATTIA ESOSTOSANTE E
farina maurillo fisioterapista
Dott.ssa Donatella Rodella
Teoria della cultura fisica 1
Facoltà di Scienze Motorie
Andrea Campara Scienze Motorie 3 Marzo 2006
Prima fase riabilitativa
Ospedale San Giovanni di Dio - Firenze -
Manfredi S., Volta A., Bonazzi M.§, Martini F.M*., Gnudi G.
DISPLASIA CONGENITA DELL’ANCA (anche LUSSAZIONE CONGENITA DELL’ANCA)
ANTERIORI POSTERIORI Lussazione sotto coracoidea
Il linguaggio dell’insegnante
APPARATO ARTICOLARE PAG 44 ,45,46,47,48.
Lussazioni della caviglia e del retro-piede
… LA POSTURA SUPINA … Posizione di mantenimento del riposo che trova indicazioni in diverse condizioni cliniche. È una postura obbligata per i pazienti.
LE VARICI DEGLI ARTI INFERIORI
INTRODUZIONE LIVELLO ASPETTI DOMINANTI Sistema Corpo umano
Service de Chirurgie Orthopédique et de Médecine du Sport
Artrosi Femoro-Rotulea
L’Artrosi: patologia di esclusivo interesse specialistico?
Arto inferiore: muscoli
Patologie meniscali.
Lussazione congenita dell’anca
Displasia fibrosa e fibroma ossificante Malattia di Jaffé-Lichtenstein
Lussazioni traumatiche dell’anca
LEZIONE 3 Lussazioni Fratture.
Lussazioni Fratture.
ANATOMIA DELLA SPALLA La spalla viene definita come un capolavoro dell’ingegneria umana Può muoversi in posizioni ad un grado di differenza.
Bacino-Anche Protocollo d’esame RM
Anatomia del ginocchio
ANATOMIA DELL’ANCA E BIOMECCANICA DELL'ARTICOLAZIONE COXO-FEMORALE
Scoliosi La scoliosi, una curvatura anormale della colonna vertebrale, riguarda circa il 3% delle persone. I casi di scoliosi lieve non hanno ripercussioni.
OSSA E ARTICOLAZIONI ALCUNE MALATTIE.
Lesione del legamento crociato anteriore
Protesi di ginocchio monocompartimentale
la ricostruzione del legamento crociato anteriore
ATTIVITA’ FISICA ADATTATA IN RSA
SCIENZE TECNICHE MEDICHE APPLICATE Prof. A. Mallamace
Sindromi Ischemiche Acute degli Arti Cause
Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea in Fisioterapia
OSTEOTOMIA TIBIALE ALTA DI APERTURA UTILIZZANDO UN FISSATORE ESTERNO MONOASSIALE DINAMICO: FOLLOW-UP DI 2-7 ANNI Mondanelli N., Aglietti P., Russo E.,
Quando il Pediatra deve inviare il bambino dall’Ortopedico
Movimento e articolazioni
Protesi di ginocchio monocompartimentale
IL TRATTAMENTO DELL’ARTROSI FEMORO-ROTULEA
- IL GINOCCHIO.
111 dott. BRUNO BASSETTO Specialista in Chirurgia Plastica ed Estetica – cell – tel/fax BLEFAROPLASTICA.
UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI PALERMO
TROMBOSI DELLE ARTERIE ILIACHE DEL CAVALLO
1,5 milioni di anni fa IL CORPO UMANO Una macchina meravigliosa.
FERITE DELLA MAMMELLA E DEL CAPEZZOLO Eziopatogenesi traumatica (corpi taglienti, calpestamenti).Sintomatologia soluzioni di continuo a carico della mammella.
PARALISI DEL NERVO PERONEO COMUNE
Medicina sociale … Prof. Giovanna Tassoni Istituto di Medicina legale – Università degli Studi di Macerata.
TENOSINOVITE TRAUMATICA TROCANTERICA
Il trattamento riabilitativo con la protesi
Transcript della presentazione:

La displasia del ginocchio Cosa è Come si diagnostica Come si cura Come si previene

Cenni di anatomia: il ginocchio normale

Cosa è E’ una patologia CONGENITA ed EREDITARIA. Colpisce cani di molte razze, ma è particolarmente frequente nei soggetti di piccola taglia, nani o toy. Consiste in una progressiva perdita di allineamento fra le porzioni ossee e muscolari della porzione anteriore della coscia, la cui origine è da ricercare in una anteroversione del collo del femore ed in una sua errata inclinazione, con conseguente lussazione della rotula. Può essere mediale o laterale, interessa spesso entrambi gli arti e viene classificata in 4 gradi, in base alla gravità.

Perché queste non sono riconducibili ad un evento traumatico. Congenita Perché le modificazioni che porteranno alla lussazione della rotula sono già presenti, seppure in minima parte, già alla nascita. Perché queste non sono riconducibili ad un evento traumatico.

Ereditaria Perché la patologia, se presente nei genitori, è trasmissibile alla prole. Questo fatto è accertato e dimostrato, anche se tuttora mancano dati precisi riguardo ai geni interessati. Gli ultimi studi indicano la malattia come poligenica, esattamente come la displasia dell’anca.

Incidenza nelle diverse razze (fonte USA)

Perdita di allineamento

Lussazione

Lussazione

Classificazione Quattro gradi di gravità (Putnam e Singleton, 1969), in rapporto al grado di dislocazione e di deformità ossea, al fine di facilitare l’emissione di un dato prognostico e scegliere la terapia più opportuna.

I quattro gradi di displasia Classificazione I quattro gradi di displasia

Classificazione Primo grado Lussazione intermittente, con saltuario mancato appoggio dell’arto durante il movimento. La rotula si lussa facilmente durante l’estensione della gamba, ma ritorna nella troclea durante la flessione. Deviazione della cresta tibiale assente o molto leggera. Flessione ed estensione della gamba in asse, senza abduzione del garretto.

Classificazione Secondo grado Lussazione frequente, con tendenza a divenire permanente. Quando ciò accade, la riduzione manuale è possibile, ma si ripresenta appena si allenta la pressione. L’arto viene generalmente sottratto all’appoggio, anche se può ancora sostenere parte del peso, con il ginocchio mantenuto in leggera flessione. Se è bilaterale, è evidente un maggiore appoggio sugli anteriori. Leggera deviazione della cresta tibiale, con rotazione della tibia fino a 30°; quando la rotula è lussata, il garretto è leggermente abdotto.

Classificazione Terzo grado Lussazione permanente. Evidente deviazione della cresta tibiale, rotazione della tibia fino a 60°. Quando l’arto viene usato, il ginocchio viene mantenuto semiflesso, per l’impossibilità di sbloccare la rotula. I movimenti di flessione ed estensione dell’articolazione determinano rispettivamente abduzione ed adduzione del garretto. La troclea è poco profonda od addirittura appiattita.

Classificazione Quarto grado Lussazione permanente. Ulteriore deviazione della cresta tibiale fino a 90°. La rotula si trova costantemente all’altezza del condilo mediale del femore Il cane riesce a muoversi solo accovacciato, con l’arto parzialmente flesso. La troclea è assente o addirittura convessa.

Ulteriori indagini (RX, RMC, ecc.) hanno utilità solo marginale. Come si diagnostica La diagnosi è esclusivamente clinica, basata sul rilevamento manuale, senza ausilio farmacologico, della stabilità della rotula. Ulteriori indagini (RX, RMC, ecc.) hanno utilità solo marginale.

Come si cura Terapia medica Terapia chirurgica

Come si cura Terapia medica E’ rivolta esclusivamente a contrastare i fenomeni di degenerazione articolare, conseguenti ad un lavoro non fisiologico dell’articolazione. Risulta quindi ottima solo come supporto all’intervento chirurgico, mentre è assolutamente inefficace se usata come unico mezzo terapeutico. E’ basata sull’uso, spesso combinato, di: Antinfiammatori non steroidei Condroprotettori Omeopatia

Gli interventi che garantiscono i maggiori successi sono: Come si cura Terapia chirurgica Dipende dalla gravità della displasia e dai fenomeni osteoartrosici conseguenti ad un ritardo nella diagnosi. Le tecniche operatorie vengono didatticamente divise in diversi modi, ma in pratica lo scopo è quello di dare stabilità alla rotula durante il suo scorrimento nella troclea femorale. Gli interventi che garantiscono i maggiori successi sono: Desmotomia con artroplastica Trasposizione della cresta tibiale Plastica del solco trocleare Osteotomia di femore e tibia

Come si cura: chirurgia Desmotomia Viene associata a tutti gli interventi di correzione della displasia del ginocchio. Consiste in un’apertura verticale della capsula articolare e del retinacolo, eseguita a margine della rotula, dalla stessa parte verso cui questa tende a lussarsi. Lo scopo è di liberare la rotula dalle tensioni, dovute ad un progressivo accorciamento delle strutture fibrose del lato verso cui la rotula tende a lussarsi. L’apertura così ottenuta non viene suturata e si chiude spontaneamente in pochissimo tempo.

Anche questo intervento viene eseguito sempre. Come si cura: chirurgia Artroplastica Anche questo intervento viene eseguito sempre. Ha lo scopo di accorciare e contemporaneamente dare consistenza alle strutture fibrose (capsula e retinacolo), allungate e indebolite dalla lussazione della rotula. Consiste in un doppio strato di sutura che permette di sovrapporre l’una all’altra queste strutture, creando quella tensione che mancava. E’, assieme alla desmotomia, l’intervento di elezione in caso di displasie di primo grado (o di secondo, se scoperte precocemente).

Trasposizione della cresta tibiale Come si cura: chirurgia Trasposizione della cresta tibiale Indicata per displasie dal secondo grado in poi, sempre associata ai due interventi appena descritti. Permette di correggere il difetto di allineamento fra ossa e muscoli, tipico di questa patologia. Consiste nello spostamento della cresta tibiale (e di conseguenza dell’attacco del legamento patellare) verso il lato opposto alla lussazione. La fissazione avviene per mezzo di un piccolo chiodo di Kirschner, che non necessita di una successiva asportazione.

Plastica del solco trocleare Come si cura: chirurgia Plastica del solco trocleare Indicata laddove il solco trocleare non sia sufficientemente profondo da offrire alla rotula un alloggiamento stabile. Se effettuato su animali al di sotto degli 8-9 mesi, permette la conservazione della cartilagine articolare, che viene scollata per scavare l’osso che si trova al di sotto di questa e successivamente riposizionata. Su animali adulti la cartilagine perde di elasticità e non può essere risparmiata: verrà col tempo sostituita da fibrocartilagine cicatriziale, predisponendo la troclea e la rotula a fenomeni osteoartrosici.

Come si previene Il fattore principale da considerare è la ereditarietà della patologia. Questo rende inapplicabile anche l’incrocio di soggetti displasici con soggetti sani, come invece veniva consigliato anni fa. Solo l’accoppiamento fra loro di soggetti clinicamente sani può permettere una progressiva diminuzione dei casi, o quantomeno un auspicabile calo della gravità con cui questi si presentano.

Consigli... Programmare visite ortopediche periodiche per Come si previene Consigli... Programmare visite ortopediche periodiche per tutte le razze a rischio. L’ideale sarebbe la valutazione dell’animale all’età di: Tre mesi Sei Mesi Dodici mesi

Come si previene …e proposte Escludere dalla riproduzione tutti i soggetti displasici, anche di grado lieve. Rendere ufficiale ed obbligatoria la valutazione dopo i 12 mesi di età, istituendo un apposito registro al quale potranno accedere solo i riproduttori esenti dalla patologia. Istituire, in accordo con le Associazioni di tutela delle singole razze interessate dalla patologia, un registro che raccolga i Medici Veterinari autorizzati alla valutazione.