I trucchi dello scrittore

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Transcript della presentazione:

I trucchi dello scrittore

Perché amiamo scrivere. Filosofia e miti di una passione. LA SCRITTURA permette di “dare forma e consistenza a qualsiasi cosa, a chi scrive prima di tutto”. Demetrio D. (2011) Perché amiamo scrivere. Filosofia e miti di una passione.

LA LETTURA moltiplica la nostra esistenza, in profondità e in estensione. Leggendo ci spingiamo in epoche lontane dalla nostra, dentro famiglie diverse e sorprendenti, dentro case immense o catapecchie miserabili, accollandoci le emozioni, le attese, le visioni, le fantasie golose di questo o di quel personaggio, e per un giorno, per una settimana, per un’ora le facciamo nostre e ce ne arricchiamo felicemente Maraini D. (2000), Amata scrittura. Laboratorio di analisi, letture, proposte, conversazioni

La struttura narrativa di Bordi

SCRIVERE UN TESTO 1 PROGETTAZIONE Leggere attentamente il titolo per individuare: argomento destinatario Scopo Di conseguenza: scelta del registro linguistico e del genere testuale

SCRIVERE UN TESTO 2 ORGANIZZAZIONE : TROVARE LE IDEE GIUSTE: lista delle idee Grappolo associativo delle idee

Grappolo associativo delle idee

SCRIVERE UN TESTO 2bis ORGANIZZAZIONE: IL MIO PIANO DI LAVORO la mappa la scaletta

SCRIVERE UN TESTO 3 STESURA DEL TESTO l’ortografia e la punteggiatura la morfologia e la sintassi il lessico l’aspetto grafico

SCRIVERE UN TESTO 4 REVISIONE Contenuto Forma Aspetto grafico

L’ autore ci dà una percezione nuova, STRANIAMENTO L’ autore ci dà una percezione nuova, inaspettata e imprevedibile della realtà. È una tecnica mediante la quale si ottengono descrizioni inconsuete che rompono gli schemi usuali del narrare poiché si serve di parole/espressioni tratte da altri contesti.

Esempi STRANIAMENTO 1 L’ALUNNO DELFINO Mammifero molto intelligente, vive in branchi nell’ecosistema – classe. I suoi guizzi quando interviene dal posto, sono spettacolari esibizioni a mezz’aria. L’ALUNNO GATTO È un animale territoriale. Il suo territorio ha un raggio attorno al metro e mezzo, la misura che più o meno riveste la zona che comprende il suo banco. Se sente il suo materiale in pericolo, graffia con i suoi artigli. L’ALUNNO RICCIO Quando trotterella per la classe significa che è di buonumore, altrimenti si rinchiude nel suo carattere spinoso. Se infastidito tira fuori gli aculei come arma da difesa.

Esempi STRANIAMENTO 2 L’ALUNNO CASTORO È un lavoratore infaticabile: costruisce immense dighe sul banco con astucci e pennarelli che servono per delimitare la sua zona. È anche un formidabile roditore perché rosicchia tutto: penne, colla, matite (meglio se colorate), pezzetti di carta che poi sputa come l’amico lama. L’ALUNNO CANE DA SALVATAGGIO Interviene quando i suoi compagni sono in pericolo: rincuora chi è triste, mette pace tra due litiganti, aiuta un compagno spontaneamente quando non riesce a svolgere un’attività. È un fedele amico su cui poter contare. L’ALUNNO SANBERNARDO Cugino del cane da salvataggio, anche lui mostra spiccato senso d’altruismo e generosità. La botticella è stata sostituita con un enorme astuccio contenente un intero assortimento di penne, di colori, di gomme, di colle, di forbici, di matite e quant’altro da distribuire ai compagni all’occorrenza. L’alunno Sanbernardo è anche un prezioso collaboratore delle maestre perché sempre pronto ad intervenire nel momento del bisogno.

Esempi STRANIAMENTO 3 RODARI LO STEMPERINO, oggetto fantastico e pacifista, che non serve a far la punta alle matite, ma a fargliela ricrescere quand’è consunta. Con rabbia dei cartolai e dell’ideologia consumistica LO STACCAPANNI, cioè il contrario dell’attaccapanni, non serve per appendervi gli abiti, ma per staccarli quando se ne ha bisogno LA BISPENNA che scrive doppio, forse serve a fratelli gemelli IL MICROIPPOPOTAMO che si alleva in casa, nell’acquario BORDI LA STORIENTOLA, l’unica pentola in grado di cucinare le storie. LA PESCARICA, la discarica del regno marino I FIAMMIFERI SONNIFERI che fanno addormentare chi li accende

Esempi STRANIAMENTO 4 DARE VOCE AD OGGETTI INANIMATI “Chiacchiere nello zaino” CLASSE IIIA

Esempi STRANIAMENTO 5 DARE VOCE AD OGGETTI INANIMATI “Chiacchiere nello zaino” CLASSE IIIA

Esempi STRANIAMENTO 6 DARE VOCE AD OGGETTI INANIMATI “Chiacchiere nello zaino” CLASSE IIIA

A PROPOSITO DI DISCORSI… Testo 1 La mamma cercava disperatamente i suoi orecchini. Erano quelli d’oro, regalati dal papà. Aveva messo sottosopra tutta la casa. Diceva a voce alta: Ma dove saranno? Guai se li ho persi … Come mi dispiace. Non so più dove cercare. Dove li ho messi l’ultima volta che li ho tolti? E la mamma continuava a frugare in tutti gli angoli Testo 2 Ma dove saranno? Guai se li ho persi … Come mi dispiace. Non so più dove cercare. Dove li ho messi l’ultima volta che li ho tolti? E la mamma continuava a frugare in tutti gli angoli. Testo 3 Ma dove potevano essere? Guai se li aveva persi … Come le dispiaceva. Non sapeva più dove cercare. Dove li aveva messi l’ultima volta che li aveva tolti?

MONOLOGO INTERIORE Il personaggio parla direttamente, senza la mediazione del narratore, che non dà alcun segnale linguistico al lettore. La persona è sempre la prima e il tempo è sempre al presente. La successione dei pensieri è casuale, così come si presentano nella mente del personaggio.

ACCUMULO DI IMMAGINI L’autore alla luce della sua emozione, recepisce delle immagini, delle sensazioni, dei particolari e li verbalizza in modo apparentemente frammentario, ma sostanzialmente unificato dal vissuto. Lo stesso procedimento può essere adottato con sfumature diverse: ci sono testi con periodi brevissimi, spesso senza verbo, sono come dei flash e ogni colpo di obiettivo è separato dal punto. Altri testi invece presentano il verbo, ci sono più incisi, dove lo stile è già più narrativo.

Esempi ACCUMULO DI IMMAGINI IL MERCATO Il confabulare della gente; la folla che non ti fa passare né camminare; il lezzo del pesce; il tessuto morbido degli abiti di ogni colore: nero scuro, avana, verde oliva. Poi il buon profumo della frutta, mele rosso fuoco acceso, il giallo oro delle banane. camminando si incontrano commercianti che fanno assaggiare il buon gusto del formaggio, è molto morbido. In sottofondo lo scricchiolio delle foglie che vengono schiacciate dal calpestio della gente che passeggia. Giulia classe VA IL CIMITERO Molte persone con gli occhi rossi e gonfi. Lapidi bianche dominano questo giardino silenzioso. Volti di persone a me sconosciuti mi sorridono. Ognuno di loro sembra volermi raccontare la propria storia. Uomini, donne, bambini, giovani, anziani: la morte non guarda in faccia a nessuno. Cammino e arrivo alla tomba di mio nonno, non l’ho mai conosciuto. La sua storia è arrivata a me dai racconti di mia madre. La morte non ha sepolto la storia di queste persone che continuano a vivere grazie ai racconti dei loro familiari. Tra una croce e l’altra spuntano delle margherite, gialle, bianche, viola. Una vecchietta accompagnata dalla figlia posa dei fiori su una tomba di marmo bianco. Non ci sono rumori, ma l’atmosfera è piena di pace: baci, saluti e tanti segni della croce. Aurora classe VA

IL FLASHBACK È lo sguardo al passato. Viene usato per offrire al lettore un livello di conoscenza della storia diverso da quello che hanno i personaggi. Se inserito nella scena giusta può cambiare il sapore di un intero romanzo.

IL MONTAGGIO PARALLELO La narrazione procede “in parallelo”: si raccontano cioè fatti che avvengono contemporaneamente in luoghi diversi, passando alternativamente da un luogo all’altro. Questo espediente testuale funziona con il romanzo thriller, ma poco con le fiabe perché necessita di più personaggi, di storie corali: più personaggi che portino avanti la narrazione.

Esempio IL MONTAGGIO PARALLELO Sono le cinque del pomeriggio. Mauro aspetta il papà: gli ha promesso che andranno insieme a comprare il nuovo videogioco che desidera tanto. Aspetta, aspetta … ma il papà non si vede. Mauro va alla finestra, osserva le automobili che svoltano nella sua strada. Ogni tanto gli pare che una sia quella del papà, ma poi l’auto passa oltre … “ Ma dove sarà? Perché non arriva? Si sarà dimenticato?”. Mauro è nervoso e preoccupato. Il papà è fermo nel posteggio dell’ufficio: ha una gomma a terra. - Accidenti! E ora come faccio? Devo cambiare la gomma … mi ci vorrà un’ora … E Mauro che mi aspetta, ci teneva tanto! E intanto apre il cofano, tira fuori gli attrezzi, si inginocchia e comincia a sistemare il crick. - Chissà che cosa penserà Mauro … E non posso nemmeno avvertirlo, l’ufficio è chiuso, qui non c’è nemmeno una cabina telefonica … accidenti! Mauro è in casa, il papà nel posteggio; si descrive ciò che provano nello stesso tempo: si tratta di due scene in montaggio parallelo.

PER FUNZIONARE BENE UNA STORIA DEVE: FORNIRE ELEMENTI DI IDENTIFICAZIONE AL LETTORE RACCONTARE PIUTTOSTO CHE DICHIARARE UTILIZZARE UNA SCRITTURA BRILLANTE, UNA LINGUA PERSONALE E DIVERTENTE!

Proposte creative Descrivi un tuo compagno secondo il modello proposto da Bordiglioni in Scuolaforesta con la tecnica dello straniamento - Descrivi utilizzando la tecnica dell’accumulo di immagini scegliendo tra le seguenti proposte: Allo stadio Una stagione Al mercato - Seguendo il modello rodariano, utilizza i prefissi -DIS, -IN, -S, -BIS, -TRI per creare nuovi termini e spiegane il significato. - Dai voce al tuo cellulare o al tuo tablet/pc. Cosa pensi direbbe?