CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA

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CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA POLITECNICO DI BARI CORSO DI LAUREA IN INGEGNERIA ELETTRICA ANNO DI CORSO 2002-2003 IMPIANTI ELETTRICI LA SICUREZZA E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI EDIFICI APERTI AL PUBBLICO CON AFFOLLAMENTO SUPERIORE A 500 PERSONE: IMPIANTO DI RIVELAZIONE INCENDI, SISTEMA DI ESTINZIONE A GAS, GUIDA ALL’ESODO PER I DISABILI Prof.ing. Pasquale Pugliese Prof.ing. Marco Bronzini Prof.ing. Roberto Sbrizzai Ing. ir. Antonio Gallucci

OGGETTO DEL PRESENTE LAVORO LA SICUREZZA E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI EDIFICI APERTI AL PUBBLICO CON AFFOLLAMENTO SUPERIORE A 500 PERSONE DURANTE IL PERIODO DI STAGE MI SONO OCCUPATO DELLA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DI SICUREZZA IN UNA STRUTTURA DEL TUTTO PARTICOLARE. PER OVVI MOTIVI NON MI È POSSIBILE IN QUESTA SEDE FAR ALCUN RIFERIMENTO A COSE, PERSONE E FATTI CHE POTREBBERO IN QUALCHE MODO FORNIRE INDICAZIONI UTILI ALL’INDIVIDUAZIONE DEL CLIENTE.

AREE DESTINATE ALLE ATTIVITA’ LAVORATIVE: NUMERO DEI DIPENDENTI +20% AFFOLLAMENTO MASSIMO AREE DESTINATE ALLE ATTIVITA’ LAVORATIVE: NUMERO DEI DIPENDENTI +20% AREE CON ACCESSO DEL PUBBLICO: MASSIMO NUMERO DI PERSONE AMMESSE SPAZI PER RIUNIONI E SIMILI: NUMERO DEI POSTI A SEDERE ED IN PIEDI AUTORIZZATI DURANTE IL PERIODO DI STAGE MI SONO OCCUPATO DELLA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DI SICUREZZA IN UNA STRUTTURA DEL TUTTO PARTICOLARE. PER OVVI MOTIVI NON MI È POSSIBILE IN QUESTA SEDE FAR ALCUN RIFERIMENTO A COSE, PERSONE E FATTI CHE POTREBBERO IN QUALCHE MODO FORNIRE INDICAZIONI UTILI ALL’INDIVIDUAZIONE DEL CLIENTE.

AREE DESTINATE ALLE ATTIVITA’ LAVORATIVE: 0,10 O 0,15 PERSONE AL MQ AFFOLLAMENTO MASSIMO AREE DESTINATE ALLE ATTIVITA’ LAVORATIVE: 0,10 O 0,15 PERSONE AL MQ AREE CON ACCESSO DEL PUBBLICO: 0,7 O 0,4 PERSONE AL MQ SPAZI PER RIUNIONI E SIMILI: 0,7 O 0,4 PERSONE AL MQ DURANTE IL PERIODO DI STAGE MI SONO OCCUPATO DELLA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DI SICUREZZA IN UNA STRUTTURA DEL TUTTO PARTICOLARE. PER OVVI MOTIVI NON MI È POSSIBILE IN QUESTA SEDE FAR ALCUN RIFERIMENTO A COSE, PERSONE E FATTI CHE POTREBBERO IN QUALCHE MODO FORNIRE INDICAZIONI UTILI ALL’INDIVIDUAZIONE DEL CLIENTE.

AFFOLLAMENTO MASSIMO DICHIARAZIONE SOTTO LA DIRETTA RESPONSABILITA’ DEL TITOLARE DELL’ATTIVITA’ DURANTE IL PERIODO DI STAGE MI SONO OCCUPATO DELLA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DI SICUREZZA IN UNA STRUTTURA DEL TUTTO PARTICOLARE. PER OVVI MOTIVI NON MI È POSSIBILE IN QUESTA SEDE FAR ALCUN RIFERIMENTO A COSE, PERSONE E FATTI CHE POTREBBERO IN QUALCHE MODO FORNIRE INDICAZIONI UTILI ALL’INDIVIDUAZIONE DEL CLIENTE.

OGGETTO DEL PRESENTE LAVORO NESSUNA NORMA SPECIFICA LA SICUREZZA E LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO NEGLI EDIFICI APERTI AL PUBBLICO CON AFFOLLAMENTO SUPERIORE A 500 PERSONE NESSUNA NORMA SPECIFICA DURANTE IL PERIODO DI STAGE MI SONO OCCUPATO DELLA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DI SICUREZZA IN UNA STRUTTURA DEL TUTTO PARTICOLARE. PER OVVI MOTIVI NON MI È POSSIBILE IN QUESTA SEDE FAR ALCUN RIFERIMENTO A COSE, PERSONE E FATTI CHE POTREBBERO IN QUALCHE MODO FORNIRE INDICAZIONI UTILI ALL’INDIVIDUAZIONE DEL CLIENTE.

VALUTAZIONE DEL RISCHIO TIPOLOGIA ATTIVITA' DURANTE IL PERIODO DI STAGE MI SONO OCCUPATO DELLA PROGETTAZIONE DI UN SISTEMA COMPLESSO DI SICUREZZA IN UNA STRUTTURA DEL TUTTO PARTICOLARE. PER OVVI MOTIVI NON MI È POSSIBILE IN QUESTA SEDE FAR ALCUN RIFERIMENTO A COSE, PERSONE E FATTI CHE POTREBBERO IN QUALCHE MODO FORNIRE INDICAZIONI UTILI ALL’INDIVIDUAZIONE DEL CLIENTE.

METODOLOGIA DI APPROCCIO D.M. 4 MAGGIO 1998 5 FASI

1° FASE INDIVIDUAZIONE DEI PERICOLI DI INCENDIO DELL’ATTIVITA’ CON PARTICOLARE RIFERIMENTO ALLA PRESENZA DI SOSTANZE COMBUSTIBILI ED INFIAMMABILI E DI POSSIBILI SORGENTI DI INNESCO SOSTANZE PERICOLOSE E LORO MODALITA’ DI STOCCAGGIO CARICO D’INCENDIO AREE A RISCHIO SPECIFICO

2° FASE ANALISI DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI NELLE QUALI I PERICOLI SONO INSERITI AL FINE DI CONSENTIRE LA VALUTAZIONE DEL RISCHIO CONNESSO AI PERICOLI INDIVIDUATI CARATTERISTICHE PLANO VOLUMETRICHE DELL’EDIFICIO AFFOLLAMENTO PRESENZA DI PERSONE DISABILI VIE DI ESODO

3° FASE VALUTAZIONE QUALITATIVA DEL LIVELLO DI RISCHIO SULLA BASE DELL’ANALISI DEGLI ELEMENTI EMERSI NELLE FASI PRECEDENTI E DEGLI OBIETTIVI DI SICUREZZA ASSUNTI

4° FASE DEFINIZIONE DI UNA STRATEGIA ANTINCENDIO OSSIA NELL’INDIVIDUAZIONE DEI PROVVEDIMENTI E DELLE MISURE DA ADOTTARE NEI CONFRONTI DEI PERICOLI INDIVIDUATI E DELLE CONDIZIONI AMBIENTALI RISCONTRATE PROTEZIONE PASSIVA PROTEZIONE ATTIVA

5° FASE PIANIFICAZIONE E GESTIONE DELL’EMERGENZA AL FINE DI CONTROLLARE I RISCHI RESIDUI

VANTAGGI METODOLOGIA MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DEL RISCHIO INCENDIO; SCELTA PIU’ RAZIONALE VANTAGGI DI TIPO ECONOMICO DELLE SINGOLE MISURE DI SICUREZZA IVI COMPRESE QUELLE DI SICUREZZA EQUIVALENTE CONSIDERAZIONE GIA’ IN FASE PROGETTUALE DELLA PIANIFICAZIONE DELL’EMERGENZA DOVUTA AD UN RISCHIO RESIDUO NON ELIMINABILE

CLASSIFICAZIONE SECONDO LA NORMA CEI 64-8/7:2003-05 “In generale gli ambienti dove si svolgono le attività elencate nel D.M. 16-02-82 i cui progetti sono soggetti all’esame e parere preventivo dei Comandi dei VVF ed il cui esercizio è soggetto a visita e controllo ai fini del rilascio del Certificato di Prevenzione Incendi, sono considerati ambienti a maggior rischio in caso di incendio”

PROBLEMATICHE PRESENTI ELEVATO AFFOLLAMENTO DI PERSONE ABILI (ADDETTI E PUBBLICO) PRESENZA DI PERSONE DISABILI (SORDI, CIECHI ….) ZONE A RISCHIO SPECIFICO (ARCHIVI, CED)

IMPIANTI RILEVANTI AL FINE DELLA SICUREZZA ANTINCENDIO IMPIANTO ELETTRICO RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO SISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA SISTEMA DI ESTINZIONE A GAS GUIDA ALL’ESODO DEI DISABILI VIDEOSORVEGLIANZA CONTROLLO ACCESSI GESTIONE PRESENZE ESAMINIAMO INNANZITUTTO LA COMPOSIZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: ESSO È COMPOSTO DAI SEGUENTI SOTTOSISTEMI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO; RIVELAZIONE GAS; RIVELAZIONE ALLAGAMENTO;  DIFFUSIONE SONORA; VIDEOSORVEGLIANZA; CONTROLLO ACCESSI; GESTIONE PRESENZE.

CRITERI DI ESECUZIONE DEGLI IMPIANTI ELETTRICI NEGLI AMBIENTI A MAGGIOR RISCHIO IN CASO DI INCENDIO Grado di protezione minimo IP 2X verso la parete delle scatole e delle cassette incassate Limitare i componenti elettrici al minimo Posizionare i dispositivi di manovra controllo e protezione fatta eccezione per quelli destinati a facilitare l’evacuazione in luoghi a disposizione esclusiva del personale addetto Distanziare gli apparecchi di illuminazione dagli oggetti illuminati se quest’ultimi sono combustibili Evitare che le condutture possano essere causa d’innesco dell’incendio (protezione contro i sovraccarichi ed i cortocircuiti) Evitare che le condutture possano essere causa di propagazione dell’incendio (cavi non propaganti la fiamma, IP4X, cavi non propaganti l’incendio, barriere tagliafiamme) Utilizzare cavi a bassa emissione di gas tossici e corrosivi (LSOH)

TIPOLOGIA CAVI E CONNESSIONI EVITARE IL PASSAGGIO DI CAVI DI ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA NEGLI AMBIENTI A RISCHIO SPECIFICO; UTILIZZARE CAVI RESISTENTI AL FUOCO PER TALUNI IMPIANTI; PRESTARE MOLTA ATTENZIONE SULLE MODALITA’ DI CONNESSIONE DEI CAVI IN CASSETTA

ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA IMPIANTO ELETTRICO ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA AD INTERRUZIONE BREVE INTERVENTO <= 0,5 S ESAMINIAMO INNANZITUTTO LA COMPOSIZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: ESSO È COMPOSTO DAI SEGUENTI SOTTOSISTEMI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO; RIVELAZIONE GAS; RIVELAZIONE ALLAGAMENTO;  DIFFUSIONE SONORA; VIDEOSORVEGLIANZA; CONTROLLO ACCESSI; GESTIONE PRESENZE. AD INTERRUZIONE MEDIA INTERVENTO <= 15 S

ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA IMPIANTO ELETTRICO ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA AD INTERRUZIONE BREVE RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO (30 minuti) SISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA (30 minuti) ILLUMINAZIONE (1 h di autonomia) GUIDA ALL’ESODO DEI DISABILI (30 minuti) VIDEOSORVEGLIANZA (30 minuti) CONTROLLO ACCESSI (30 minuti) GESTIONE PRESENZE (30 minuti) ESAMINIAMO INNANZITUTTO LA COMPOSIZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: ESSO È COMPOSTO DAI SEGUENTI SOTTOSISTEMI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO; RIVELAZIONE GAS; RIVELAZIONE ALLAGAMENTO;  DIFFUSIONE SONORA; VIDEOSORVEGLIANZA; CONTROLLO ACCESSI; GESTIONE PRESENZE.

ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA IMPIANTO ELETTRICO ALIMENTAZIONE DEI SERVIZI DI SICUREZZA AD INTERRUZIONE MEDIA ASCENSORI ANTINCENDIO (autonomia di 1 h) IMPIANTI IDRICI ANTINCENDIO (autonomia di 1 h) ESAMINIAMO INNANZITUTTO LA COMPOSIZIONE DEL SISTEMA DI SICUREZZA: ESSO È COMPOSTO DAI SEGUENTI SOTTOSISTEMI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO; RIVELAZIONE GAS; RIVELAZIONE ALLAGAMENTO;  DIFFUSIONE SONORA; VIDEOSORVEGLIANZA; CONTROLLO ACCESSI; GESTIONE PRESENZE.

IMPIANTI SPECIALI

OPERATIVITA' FUNZIONALE ARCHITETTURA AD INTELLIGENZA ALTAMENTE DISTRIBUITA > GLI IMPIANTI SONO STRUTTURATI SECONDO UN’ARCHITETTURA AD INTELLIGENZA ALTAMENTE DISTRIBUITA, SOLUZIONE TECNICA CHE ASSICURA UN ELEVATO GRADO DI OPERATIVITÀ FUNZIONALE. CIASCUN IMPIANTO È DOTATO INOLTRE DI UNITÀ DI CONTROLLO INTELLIGENTI CHE PERMETTONO L’INTEGRAZIONE DI OGNUNO DI ESSO IN MODO LINEARE E TECNOLOGICAMENTE AVANZATO. OPERATIVITA' FUNZIONALE

PECULIARITA' IMPIANTO INTERAZIONE SISTEMI LA PARTICOLARITÀ DI QUESTO IMPIANTO DI SICUREZZA È COSTITUITA DALLA COMPLETA INTERAZIONE TRA I SISTEMI DI SAFETY E DI SECURITY, PECULIARITÀ CHE ASSICURA LE ATTIVAZIONI DELLE PROCEDURE CONNESSE ALLE DIVERSE TIPOLOGIE DI EMERGENZA. INTERAZIONE SISTEMI

CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO CHIUSURA PORTE TAGLIAFUOCO SBLOCCO INCONDIZIONATO DEI VARCHI SULLE VIA DI FUGA ESAMINIAMO IN PARTICOLARE LE CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO, GAS, ALLAGAMENTO: SARANNO CHIUSE LE PORTE TAGLIAFUOCO DELL’EDIFICIO E AVVERRÀ LO SBLOCCO INCONDIZIONATO DEI VARCHI SULLE VIA DI FUGA DELL’EDIFICIO (CORRELAZIONE ANTINCENDIO-ACCESSI) CORRELAZIONE INCENDIO ACCESSI

CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO RIPRODUZIONE DEI MESSAGGI PREREGISTRATI ESAMINIAMO IN PARTICOLARE LE CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO, GAS, ALLAGAMENTO: SARANNO CHIUSE LE PORTE TAGLIAFUOCO DELL’EDIFICIO E AVVERRÀ LO SBLOCCO INCONDIZIONATO DEI VARCHI SULLE VIA DI FUGA DELL’EDIFICIO (CORRELAZIONE ANTINCENDIO-ACCESSI) CORRELAZIONE INCENDIO DIFFUSIONE SONORA

INCENDIO GUIDA ALL'ESODO DEI DISABILI CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO ATTIVAZIONE DEL SISTEMA ESAMINIAMO IN PARTICOLARE LE CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO, GAS, ALLAGAMENTO: SARANNO CHIUSE LE PORTE TAGLIAFUOCO DELL’EDIFICIO E AVVERRÀ LO SBLOCCO INCONDIZIONATO DEI VARCHI SULLE VIA DI FUGA DELL’EDIFICIO (CORRELAZIONE ANTINCENDIO-ACCESSI) CORRELAZIONE INCENDIO GUIDA ALL'ESODO DEI DISABILI

CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO VERIFICA PRESENZA PERSONALE NELLE AREE CRITICHE CORRELAZIONE SARÀ VERIFICATA LA PRESENZA DELLE PERSONE PRESENTI NELLE AREE CRITICHE (CORRELAZIONE ANTINCENDIO, ACCESSI, PRESENZE) INCENDIO ACCESSI PRESENZE

CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO CHIUSURA VALVOLE DI EROGAZIONE DEL GAS CHIUSURA SERRANDE TAGLIAFUOCO SARANNO CHIUSE LE VALVOLE DI EROGAZIONE GAS E SARANNO CHIUSE LE SERRANDE TAGLIAFUOCO DELLE CONDOTTE DI AERAZIONE DELL’AREA INTERESSATA (CORRELAZIONE ANTINCENDIO – TECNOLOGICI) CORRELAZIONE INCENDIO TECNOLOGICI

CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO CHIUSURA TELERUTTORI CORRELAZIONE SARANNO CHIUSI I TELERUTTORI DI EROGAZIONE DELL’ENERGIA ELETTRICA NEI LOCALI CON QUADRI DI DISTRIBUZIONE O CAVI ELETTRICI COINVOLTI DALL’INCENDIO (CORRELAZIONE ANTINCENDIO IMPIANTO ELETTRICO) INCENDIO ELETTRICO

CORRELAZIONI DISPONIBILI IN CASO DI ALLARME INCENDIO VISUALIZZAZIONE IMMAGINI CORRELAZIONE SARANNO VISUALIZZATI SUI MONITOR DI VIDEOSORVEGLIANZA LE IMMAGINI PROVENIENTI DALLE AREE INTERESSATE DALL’INCENDIO (CORRELAZIONE ANTINCENDIO –TVCC); INCENDIO TVCC

SOTTOSISTEMA INCENDIO SISTEMA DI RIVELAZIONE INCENDIO VANTAGGI RIVELAZIONE TEMPESTIVA PRINCIPI D’INCENDIO GESTIONE AUTOMATICA EVACUAZIONE ESAMINIAMO IN DETTAGLIO LE CARATTERISTICHE DEL SOTTOSISTEMA INCENDIO PER LA SICUREZZA DEL PERSONALE OPERANTE ALL’INTERNO DEL COMPLESSO E PER LA PROTEZIONE DEI BENI CUSTODITI NELLE VARIE AREE, SARÀ QUINDI INSTALLATO UN SISTEMA DI RIVELAZIONE AUTOMATICA D’INCENDIO CHE INTERESSERÀ LA GLOBALITÀ DELLE AREE INTERNE, INDIPENDENTEMENTE DALLA LORO DESTINAZIONE. IL SISTEMA ASSICURERÀ LA RIVELAZIONE TEMPESTIVA DI EVENTUALI PRINCIPI D’INCENDIO, E LA GESTIONE AUTOMATICA DELL’EVACUAZIONE DELLE PERSONE PRESENTI ALL’INTERNO DEL COMPLESSO. QUESTO SARÀ POSSIBILE MEDIANTE UN SOTTOSISTEMA DI DIFFUSIONE SONORA CHE DIFFONDERÀ OPPORTUNI MESSAGGI PREREGISTRATI, SELEZIONATI AUTOMATICAMENTE DAL SISTEMA E INDIRIZZATI NELLE AREE INTERESSATE, IN CORRELAZIONE AGLI EVENTI SPECIFICI RILEVATI.

RIVELAZIONE AUTOMATICA D'INCENDIO NORME DI RIFERIMENTO NORMA UNI 9795 NORMA UNI 54 PARTI 2,4,5,7,8 NORME CEI I CRITERI DI PROGETTO E DI REALIZZAZIONE DEL SISTEMA DI RIVELAZIONE, NONCHÉ LE CARATTERISTICHE DEI COMPONENTI IMPIEGATI, SONO ADERENTI RISPETTIVAMENTE ALLA NORMA UNI 9795 ED 1999 E ALLE PRESCRIZIONI PREVISTE DALLE NORME EN PARTI 2,4,5,7,8.

COMPONENTI IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO RIVELATORI AUTOMATICI D’INCENDIO CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE PUNTI DI SEGNALAZIONE APPARECCHIATURA DI ALIMENTAZIONE DISPOSITIVI DI ALLARME INCENDIO IL SISTEMA FISSO AUTOMATICO DI RIVELAZIONE INCENDIO COMPRENDERA’ IN OGNI CASO: I RIVELATORI AUTOMATICI D’INCENDIO; I PUNTI DI SEGNALAZIONE MANUALE; LA CENTRALE DI CONTROLLO E SEGNALAZIONE; LE APPARECCHIATURE DI ALIMENTAZIONE; I DISPOSITIVI DI ALLARME INCENDIO.

TIPO DI RIVELATORE QUANDO DOVE IONICO TERMICO OTTICO DI FIAMMA Incendi di materiali solidi di origine organica Archivi, CED, depositi di carta TERMICO Incendi con rapido aumento di temperatura Centrali di condizionamento, centrali elettriche OTTICO DI FIAMMA Incendi da fluidi combustibili, gas, solventi Depositi di combustili, depositi di pellicce, depositi di sostanze chimiche OTTICO DI FUMO Incendi provocati da materie sintetiche Rischi elettrici Cabine di trasformazione Centri elettronici I RIVELATORI AUTOMATICI D’INCENDIO SARANNO DI VARIO TIPO IN FUNZIONE DELLO SCENARIO IPOTIZZABILE D’INCENDIO. SONO PREVISTI: RIVELATORI DI FUMO ANALOGICI DI TIPO OTTICO SENSORISTICA PARTICOLARMENTE ADATTA ALLA RIVELAZIONE DI INCENDI NELLA FASE COVANTE E CIOÈ QUANDO IL FUMO SPRIGIONATO DALLA COMBUSTIONE È APPENA VISIBILE. RIVELATORI DI TEMPERATURA ANALOGICI SIA A PROTEZIONE DELLE AREE NELLE QUALI LE CONDIZIONI DI PERICOLO CHE SI POSSONO VERIFICARE SONO CONSEGUENTI A RAPIDI AUMENTI DELLE TEMPERATURA AMBIENTE, SIA IN AREE CON NORMALE PRESENZA DI FUMO O AEROSOLI, NELLE QUALI L’UTILIZZO DI RIVELATORI DI FUMO SAREBBE CAUSA DI FREQUENTI ALLARMI NON GENERATI DA REALI SITUAZIONI DI PERICOLO. RIVELATORI MULTICRITERIO CHE BASANO IL PROPRIO PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO SULLA RACCOLTA DELLE INFORMAZIONI ANALOGICHE PROVENIENTI DAGLI ELEMENTI SENSIBILI DI TIPO FOTOELETTRICO, TERMICO FISSO E TERMOVELOCIMETRICO. IN PARTICOLARE IL MICROPROCESSORE A BORDO DEL SENSORE MULTICRITERIO MISURA ED ANALIZZA I SEGNALI, LI COMPARA CON I PROPRI MODELLI STORICI E DECIDE SE È IL CASO DI LANCIARE UN ALLARME.

SISTEMA VESDA ERY ARLY MOKE ETECTION PPARATUS V E S D A SARÀ PREVISTO INOLTRE UN SISTEMA DI TIPO VESDA IN TUTTI GLI AMBIENTI DOVE ESISTE UNA FORTE CIRCOLAZIONE D’ARIA E IN QUELLI MOLTO POLVEROSI E POCO VENTILATI. IL TERMINE VESDA È L’ABBREVIAZIONE INGLESE DI “VERY EARLY SMOKE DETECTION APPARATUS”, E CIOÈ SISTEMA DI RIVELAZIONE INCENDIO ESTREMAMENTE TEMPESTIVO. E’ UN SISTEMA PROGETTATO ORIGINARIAMENTE IN AUSTRALIA NEL 1978, DA UN GRUPPO DI RICERCATORI IMPEGNATI NELL’ANALISI AMBIENTALE DEI FUMI. D ETECTION A PPARATUS

SISTEMA VESDA DIFFERENZA CONVENZIONALE SISTEMA ATTIVO SISTEMA PASSIVO VI È UNA SOSTANZIALE DIFFERENZA TRA I SISTEMI DI RIVELAZIONE CONVENZIONALI, CHE SONO DA RITENERSI PASSIVI E IL VESDA CHE PER CONTRO È UN SISTEMA ATTIVO POICHÉ “PORTA” IL FUMO AL SENSORE. SISTEMA ATTIVO SISTEMA PASSIVO

SISTEMA DI CAMPIONAMENTO PROGETTO TRAMITE SOFTWARE RETE DI TUBAZIONI IL SISTEMA DI CAMPIONAMENTO D’ARIA FUNZIONA TRAMITE UNA RETE DI TUBAZIONI IN PLASTICA CHE È PROGETTATA TRAMITE UN SOFTWARE DEDICATO SI GARANTISCE COSÌ UNA PERFETTA BILANCIATURA DELL’IMPIANTO CHE RENDE IL TRASPORTO D’ARIA IL PIÙ RAPIDO POSSIBILE E LA RAPPRESENTATIVITÀ DEL CAMPIONE LA PIÙ EFFICACE POSSIBILE. PROGETTO TRAMITE SOFTWARE

SISTEMA DI CAMPIONAMENTO TRASPORTO IN CAMERA D'ANALISI INTENSA RADIAZIONE SPETTRALE COMPITO DEL SISTEMA DI CAMPIONAMENTO È QUELLO DI TRASPORTARE CONTINUAMENTE ARIA AMBIENTALE DALLE ZONE A RISCHIO FINO ALL’INTERNO DI UNA CAMERA DI ANALISI, PREVIO FILTRAGGIO ALTAMENTE SELETTIVO. IL CAMPIONE D’ARIA COSÌ “DEPURATO” VIENE SOTTOPOSTO AD UN’INTENSA RADIAZIONE LUMINOSA EMESSA DA UNA SORGENTE AD AMPIO SPETTRO FREQUENZIALE. LA RIFRAZIONE DOVUTA ALLA EVENTUALE PRESENZA DI PARTICELLE DI “FUMO” ALLO STATO MOLECOLARE VIENE SEGNALATO DA UN RICEVITORE ELETTRONICO ALLO STATO SOLIDO, AD ELEVATA EFFICIENZA. LA GESTIONE DEL SEGNALE COMPORTA INOLTRE ANCHE LA COMPARAZIONE CON IL LIVELLO MEDIO DI POLVEROSITÀ SPECIFICO AMBIENTALE. IL RISULTATO È UNA RAPPRESENTAZIONE VISIVA IN TERMINI DI CONCENTRAZIONE DI FUMO (MG/MC) TRAMITE UN BARGRAPH LUMINOSO. VERIFICA RIFRAZIONE

> SISTEMA VESDA SENSIBILITA' 2000 VOLTE IL COMPITO DEL SISTEMA DI RIVELAZIONE DEI FUMI È QUELLO DI PROCEDERE AD UN’ANALISI DELLA DENSITÀ DEI “FUMI” A LIVELLO MOLECOLARE; SI TRATTA DI UNA SENSIBILITÀ CHE È DI 1000/2000 VOLTE SUPERIORE ALLA SENSIBILITÀ DI UN RIVELATORE CONVENZIONALE DI FUMO. L’ESPERIENZA INSEGNA CHE CON UNA SENSIBILITÀ COSÌ SPINTA, SI POTREBBE CORRERE IL RISCHIO DI NUMEROSI FALSI ALLARMI, SE SI AVESSE A CHE FARE CON UNA RETE CONVENZIONALE DI RIVELATORI DI FUMO. MA NON È COSÌ PER IL SISTEMA VESDA. 2000 VOLTE

IMPIANTO ANTICENDIO Torniamo ora ad esaminare i componenti dell’impianto di rivelazione automatica d’incendio.

COMPONENTI IMPIANTO RIVELAZIONE INCENDIO La centrale sarà del tipo a microprocessore e garantirà un alto livello prestazionale mediante un potente software di gestione. essa sarà pertanto programmabile attraverso un personal computer che consentirà così di ottenere un’ampia flessibilità impiantistica. Quindi in caso di incendio, il sensore dopo aver effettuato le opportune analisi e comparazioni, invierà su un bus con protocollo di tipo lon, l’allarme alla centrale che comanderà le attuazioni dei vari dispositivi ottici e luminosi.

IMPIANTO AD AEROSOL MECCANISMO DI AZIONE AZIONE FISICA AZIONE CHIMICA Esaminiamo infine il sistema di spegnimento automatico d’incendio: poiché le prestazioni richieste da questo sottosistema erano del tutto particolari ho optato per un sistema di spegnimento ad aerosol. ++++++++++++++++++++++++++++++ La tecnologia dell’aerosol è nata in russia negli anni 80 e si rifà direttamente all’esperienze acquisite da quel paese nello sviluppo di propellenti solidi per il settore aerospaziale. L’aerosol è il fumo prodotto dalla combustione di una massa pirotecnica contenuta in un recipiente metallico della grandezza di una bibita in lattina. Il calore latente di trasformazione necessario al cambiamento di stato da solido a liquido e da liquido a gas dei sali di potassio costituenti l’aerosol, sottrae energia alla fiamma mentre il potassio ionizzato proveniente dalla scissione del cloruro di potassio presente nell’aerosol reagisce con i gruppi ossidrili oh bloccando il processo di autosostentamento della reazione. Gli estinguenti aerosol pirotecnici sono i potenziali sostituti degli halon e contrariamente ad altre alternative offrono significativi vantaggi in ordine di dimensioni, costi e pesi. Sottrazione energia Inibizione dei radicali liberi

IMPIANTO AD AEROSOL Da questo video si può osservare come funziona un simile impianto

Effetti sull'uomo IRRILEVANTI Gli effetti sull’uomo di una permanenza in ambiente saturo di aerosol sono quasi irrilevanti. L’esposizione all’aerosol infatti può generare un intasamento delle vie aeree solo per un’esposizione protratta nel tempo senza però alcun effetto di accumulo.

AMBIENTE GWP ODP ALT l’odp è pari a 0; Gli effetti dell’aresol sull’ambiente sono inoltre particolarmente limitati: l’odp è pari a 0; l’alt è limitato a circa 2 3 anni il gwp è pari a 0; GWP

CONCLUSIONE LE ODIERNE APPARECCHIATURE IN COMMERCIO E L’ELEVATA COMPETENZA E PROFESSIONALITA’ DI TALUNE AZIENDE, CONSENTONO DI REALIZZARE IMPIANTI AD ALTISSIMO LIVELLO TECNOLOGICO IN GRADO DI RISPONDERE ALLE RICHIESTE DI SICUREZZA SEMPRE MAGGIORI DA PARTE DI TUTTI. Per concludere posso affermare che le odierne apparecchiature in commercio e l’elevata competenza e professionalità di talune aziende consentono di realizzare impianti ad altissimo livello tecnologico in grado di rispondere alle richieste di sicurezza sempre maggiori da parte di tutti. Vi ringrazio per l’attenzione che mi avete prestato.