NASCITA DELLA LETTERATURA LATINA La letteratura latina è l'insieme della produzione letteraria in lingua latina e delle problematiche che gravitano intorno al suo studio. CANANA' MASSIMILIANO
INIZI DELLA LETTERATURA PER INFLUSSI GRECI NASCITA TARDIVA DELLA LETTERATURA A ROMA. PRIMA RAPPRESENTAZIONE NEL 240 A.C. UN DRAMMA DI TITO LIVIO. LA LETTERATURA LATINA NASCE PER INFLUSSO DELLA CULTURA GRECA DOPO L’ESPANSIONE ROMANA. L’ALFABETO LATINO DERIVA DA QUELLO GRECO. NUMEROSE PAROLE LATINE DERIVANO DAL GRECO. CANANA' MASSIMILIANO
FORME PRELETTERARIE MOLTE FORME PRELETTERARIE SONO TRAMANDATE ORALMENTE. I CARMINA : PREGHIERE E FORMULE TRA PROSA E POESIA. SONO TESTI ANTICHI PRE INVOCARE E PLACARE LA DIVINITA’ , ACCOMPAGNARE LE OPERAZIONI AGRICOLE. IL RITMO ERA SCANDITO DAL SATURNIO UN VERSO ORIGINARIO DI ROMA. LA RELIGIONE ROMANA CONCEPIVA GLI DEI COME FORZE OSTILI DA PLACARE E PROPIZIARSI PER MEZZO DELLA PIETAS. CANANA' MASSIMILIANO
LAUDATIONES FUNEBRES, LE LAUDATIONES FUNEBRES ERANO I DISCORSI FATTI DAL PARENTE PIU’ STRETTO IN RICORDO DEL DEFUNTO NELLE GRANDI FAMIGLIE ROMANE. IL CORTEO FUNEBRE RAGGIUNGEVA IL FORO E MOLTI PARTECIPANTI INDOSSAVANO MASCHERE DI CERA CON LE FATTEZZE DEL DEFUNTO. L’ELOGIO FUNEBRE E’ LA PIU’ ANTICA FORMA DI ELOQUENZA ESSI ERANO CONSERVATE IN MEMORIA DEGLI ANTENATI DALLE GENTES NOBILI ROMANE. CANANA' MASSIMILIANO
CARMINA CONVIVALIA CANTI DI LODE E DI ESALTAZIONE DI PERSONAGGI FAMOSI RECITATI DURANTE I BANCHETTI A ROMA IN ETA’ ARCAICA. I BANCHETTI A ROM ERANO UNA OCCASIONE FONDAMENTALE PER CEMENTARE GLI IDEALI DI UNA CLASSE SOCIALE. SI ESALTAVANO LE IMPRESE DEGLI ANTENATI PER CONFERMARE ALCUNI MODELLI SOCIALI E IDEOLOGICI. CANANA' MASSIMILIANO
CARMINA TRIUMPHALIA BREVI COMPONIMENTI POETICI CHE VENIVANO CANATATI DURANTE IL TRIONFO A ROMA DAI SOLDATI CHE SEGUIVANO IL CARRO DEL VINCITORE. HANNO CARATTERE SCHERZOSO E SPESSO LICENZIOSO. CANANA' MASSIMILIANO
GLI SPETTACOLI TEATRALI Il teatro latino è una delle massime espressioni della cultura di Roma antica. Fortemente caratterizzato nella direzione dell'intrattenimento, era spesso incluso nei giochi, accanto ai combattimenti dei gladiatori, ma soprattutto, sin dalle origini è collegato alle feste religiose. La provenienza di molti testi è di origine greca, in forma di traduzioni letterali o rielaborazioni (vertere), mescolate ad alcuni elementi di tradizione etrusca.[1] Era anche d'uso la contaminatio, consistente nell'inserire in un testo principale scene di altre opere, adattandole al contesto. Non di rado i testi erano censurati, impedendo riferimenti diretti alla vita civile o politica, mentre era esaltato il gusto della gestualità e della mimica. Il teatro era rivolto alla popolazione intera, e l'ingresso era gratuito. CANANA' MASSIMILIANO
LE ORIGINI DEL TEATRO LATINO Il periodo delle origini del teatro e della letteratura latina comprende convenzionalmente il periodo storico dalla nascita di Roma, tradizionalmente fissata per il 21 aprile del 753 a.C., fino al termine della prima guerra punica, con cui Roma assume il dominio della penisola. Nel 240 a.C. Livio Andronico, liberto di stirpe greca, fa rappresentare la prima vera opera teatrale della latinità. Fin dall'epoca di Romolo si celebravano giochi in onore del dio Conso (Consualia) e corse di cavalli (Equirria), celebrati due volte all'anno nel Campo Marzio. Tarquinio Prisco riorganizzò quelli che sarebbero stati i ludi romani o magni, facendoli diventare la festa più importante della città, che cadeva attorno alla metà di settembre. Nel 364 a.C., durante i ludi romani fu introdotta per la prima volta nel programma della festa una forma di teatro originale, costituita da una successione di scenette farsesche, contrasti, parodie, canti e danze, chiamati fescennina licentia. Durante i fescennini si svolgevano canti travestimenti e danze buffonesche. Il genere, di derivazione etrusca, non ebbe mai una vera e propria evoluzione teatrale, ma contribuì alla nascita di una drammaturgia latina. CANANA' MASSIMILIANO
Tito Livio, in Ab Urbe condita libri,[2] racconta come in quell'anno i Romani, non riuscendo a debellare una pestilenza, decisero di inserire, per placare l'ira divina, anche ludi scenici, per i quali fecero venire appositamente dei ludiones (cioè artisti e danzatori), dall'Etruria. Queste manifestazioni, per lo più considerate come bassi divertimenti popolari, subirono la severità dei legislatori dell'epoca. Il carattere licenzioso e gli attacchi a personalità di spicco dell'epoca incorsero nello sfavore delle autorità, che misero dei limiti a queste rappresentazioni, con leggi austere a difesa dei costumi romani e persino la proibizione di posti a sedere nei teatri. CANANA' MASSIMILIANO