La grammatica valenziale

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Transcript della presentazione:

La grammatica valenziale o delle dipendenze

Definizione La grammatica valenziale è un modello di descrizione della frase elaborato da  Lucien (1893-1954) e ripreso in Italia da Francesco Sabatini, ex presidente dell’Accademia della Crusca. Utilizzando il linguaggio mutuato dalla chimica, la grammatica valenziale parte dal nucleo di ogni frase:  il verbo. f. meneghetti 2012

Il verbo Il verbo è come l'atomo: alcuni atomi hanno bisogno di saturare le loro valenze per acquisire la struttura di molecola. I verbi, al pari degli atomi, vengono distinti in base alla loro capacità di saturazione; la valenza è il legame che il verbo instaura con altri elementi della frase per poter completare il proprio significato. f. meneghetti 2012

Il verbo Si può paragonare il verbo a una specie di atomo munito di uncini, che può esercitare la sua attrazione su un numero più o meno elevato di elementi. Il numero di uncini che un verbo presenta, e di conseguenza il numero di elementi che esso può reggere, costituisce ciò che chiameremo la valenza del verbo: in altri termini la valenza è data dal numero di elementi necessari a completare il significato del verbo. f. meneghetti 2012

Terminologia Le valenze o argomenti insieme al verbo formano la frase nucleare. Queste valenze indispensabili (in genere, il soggetto, l'oggetto diretto e indiretto) sono dette argomenti, mentre ogni altro elemento non indispensabile (per esempio, un complemento di tempo o di luogo) è detto espansione. f. meneghetti 2012

Verbi zerovalenti (1^ caso) I verbi che indicano condizioni meteorologiche sono avalenti, o zerovalenti, poiché non hanno un soggetto (IN QUANTO impersonali), né bisogno di essere integrati da altri argomenti. NUCLEO = Verbo PIOVE f. meneghetti 2012

Verbi monovalenti (2^caso) Se il verbo ha bisogno di un solo argomento, il soggetto, per acquisire una struttura molecolare, parliamo di verbi a una valenza. NUCLEO LUCA SORRIDE = Verbo = Soggetto f. meneghetti 2012

Verbi bivalenti O.D (3^ caso) Se il verbo ha bisogno, oltre che del soggetto, anche dell’argomento oggetto, parliamo di verbi a due valenze. Se tale argomento si lega direttamente al verbo, si dice oggetto diretto. NUCLEO LUCA LAVA L’AUTO = Verbo = Soggetto/oggetto (colleg. diretto) f. meneghetti 2012

Verbi bivalenti O.G. (4^ caso) Se l’argomento oggetto si connette al verbo mediante una preposizione, si parla di oggetto indiretto. Il verbo è sempre bivalente. NUCLEO LO SPORT GIOVA FISICO AL = Verbo = Soggetto = oggetto indiretto f. meneghetti 2012

Verbi trivalenti (1 O.D. + 1 O.I.) 5^ caso Se il verbo ha bisogno, oltre che del soggetto e di un oggetto diretto, anche di un oggetto indiretto, si dice trivalente. NUCLEO AMICO ALL’ LUCA REGALA UN LIBRO = Verbo = oggetto indiretto = soggetto/oggetto f. meneghetti 2012

Primo scoglio: la polisemia Lo stesso verbo può dar luogo a nuclei diversi in quanto può assumere significati diversi. Ad esempio: Pietro studia [ma poco] monovalenza Pietro studia tedesco bivalenza Oppure: Pietro mangia [sta mangiando; ha appetito] Pietro mangia la torta. Tutto ciò che si predica del sogg. è predicato verbale. f. meneghetti 2012

Verbi trivalenti (2 O.I.) 6^ caso Se il verbo ha bisogno, oltre che del soggetto, di due oggetti indiretti, restiamo nell’ambito della trivalenza. NUCLEO SCUOLA DA IL BUS VA STAZIONE ALLA = Verbo = oggetto indiretto = soggetto f. meneghetti 2012

Verbi tetravalenti (1 O.D. + 2 O.I.) (7^ caso) Se il verbo ha bisogno, oltre che del soggetto e di un oggetto diretto, anche di due oggetti indiretti, abbiamo un nucleo tetravalente. NUCLEO GRECO DAL LUCA traduce UN LIBRO TURCO AL = Verbo = oggetto indiretto = soggetto/oggetto f. meneghetti 2012

In sintesi: solo 7 casi e 4 valenze A-valenza: valenza 0 Monovalenza (valenza 1 per il S) senza O Bivalenza (valenza 2) con OD + S Bivalenza (valenza 2) con OI + S Trivalenza (valenza 3) con OD + OI + S Trivalenza (valenza 3) con 2 OI + 2 Tetravalenza (valenza 4) con 1 OD + 2OI + S f. meneghetti 2012

Unità verbali nominali (verbi copulativi) LUCA E’ STANCO monovalenza bivalenza LUCA SEMBRA STANCO A ME f. meneghetti 2012

Predicativo del soggetto/dell’oggetto Gli amici chiamano Andrea/ Il drago bivalenza Andrea/ il drago è chiamato dagli amici f. meneghetti 2012

agente paziente paziente agente Attivo/passivo agente paziente IL GATTO MANGIA IL TOPO paziente IL TOPO E’ MANGIATO DAL GATTO agente f. meneghetti 2012

Trasformazioni all’interno del nucleo Una frase con oggetto diretto può essere girata dalla forma attiva alla passiva, oppure può conoscere sostituzioni per equivalenza di verbo, soggetto, oggetto. Ad es. VERBO. L. è incline [inclina/tende] all’ottimismo SOGGETTO: Il tuo silenzio [il fatto che tu sia silenzioso] mi preoccupa OGGETTO: Tutti notano la tua pigrizia [come sei pigro] La struttura della frase resta la stessa, così come la rappresentazione grafica. Tutti notano La tua pigrizia/ come sei pigro f. meneghetti 2012

Un altro esempio Maria ha dichiarato al notaio: La sua accettazione dell’eredità Che lei accetterà l’eredità Di accettare l’eredità : “io accetto l’eredità” NOTAIO AL HA DICHIARATO MARIA a-b-c-d f. meneghetti 2012

Oltre il nucleo: i circostanti un libro Il mio amico Marco legge di genere fantasy Circostanti Circostante= ciò che non è necessario al completamento semantico del verbo, ma a quello dei suoi argomenti, di cui circoscrive il significato f. meneghetti 2012

Oltre i circostanti: le espansioni f. meneghetti 2012

Le espansioni Le espressioni poste nella fascia esterna risultano slegate sintatticamente sia dal nucleo, sia dai suoi circostanti, con cui non hanno nessun legame. Queste espressioni aderiscono alla frase  solo semanticamente. Per non confonderle con i circostanti del nucleo dobbiamo denominarle in un altro modo: espansioni. La loro collocazione nell’intera catena della frase è libera ma questa loro libertà va segnalata, per iscritto, facendo buon uso di virgole separatorie. Possiamo dire: «mia zia Paola, sull’onda dei suoi ricordi liceali, in veranda, in mezzo ai fiori, legge ad alta voce, verso sera, poesie del suo amato Pascoli »; oppure «sull’onda ..., verso sera, mia zia Paola,...», e in altre sequenze ancora); http://www.tuttowebitalia.com/grammatica/grammatica-italiana.html f. meneghetti 2012

Le trasformazioni Ogni espansione può essere trasformata in una frase dipendente: verso sera = quando si va verso sera in veranda = trattenendosi in veranda; in mezzo ai fiori = stando in mezzo ai fiori; sull’onda dei suoi ricordi liceali = poiché [o allorché] la spingono i suoi ricordi liceali»). Altri esempi: Per la pioggia = poiché piove • Dopo cena = dopo che ho cenato • In soccorso = per soccorrere • Nonostante la pioggia = benché piova • Durante il diluvio = mentre diluviava f. meneghetti 2012

Dalla frase al paragrafo LUCA AMA LUISA LUISA AMA IVO ma COORDINAZIONE O PARATASSI f. meneghetti 2012

Dalla frase al paragrafo LUCA ERA ALZATO DA POCO STAVA MANGIANDO e quando IL TELEFONO SQUILL Ò COORDINAZIONE + SUBORDINAZIONE f. meneghetti 2012

PER COMPRARE IL GIORNALE AVENDO TROVATA CHIUSA L’EDICOLA LUCA E’ USCITO E’ TORNATO A MANI VUOTE ma PER COMPRARE IL GIORNALE AVENDO TROVATA CHIUSA L’EDICOLA f. meneghetti 2012