Il controllo biologico, ruolo e valore nella filiera ortofrutticola –

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Transcript della presentazione:

Il controllo biologico, ruolo e valore nella filiera ortofrutticola – il punto di vista europeo 8 ottobre 2010,Cesena Italia Henriette Christensen, PAN Europe www.pan-europe.info

Outline PAN EUROPE: chi siamo e cosa facciamo Il quadro Europeo: un’opportunità per il controllo biologico I 4 nuovi testi legislativi sui pesticidi Futuro uso del controllo biologico nell’UE secondo la SUD Quali pratiche agricole da applicare nell’ UE dal 2014 secondo la SUD Controllo biologico la chiave per creare un nuovo paradigma nel settore agricolo? La scala IPM Come andare avanti? Perché coinvolgere PAN Europe in questo percorso?

Chi siamo? Pesticide Action Network (PAN) fu fondato nel 1982, e oggi è costituito da 5 centri regionali (Africa, America del Nord, America del Sud, Asia-pacifico e Europa) coinvolgendo oltre 600 organizzazioni in più di 90 paesi Il centro europeo coinvolge 32 organizzazioni nazionali di 19 paesi europei I membri europei sono soprattutto organizzazioni ambientaliste e di protezione della salute, ma anche associazioni di donne ed agricoltori. Legambiente è membro per l’Italia. Il centro europeo ha sede a Bruxelles, costituito da un piccolo ufficio (2 persone part-time), gestito da una presidenza eletta democraticamente dai membri.

Cosa facciamo? Lavoriamo insieme per sostituire l’uso di pesticidi pericolosi con alternative rispettose della salute e dell’ambiente L’obiettivo e di promuovere pratiche agricole sostenibili, minimizzando l’uso di agrochemical inputs & l’impatto sulla salute & sull’ambiente Pensiamo che la società non usi fino in fondo il potenziale rappresentato dal controllo biologico. Comunque pensiamo che la livello europeo siamo a un nuovo inizio

Il quadro Europeo: un’opportunità per il controllo biologico In 2009 sono stati approvati 4 testi legislativi di importanza per i pesticidi nell’UE: Regolamento (CE) n. 1107/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativo all’immissione sul mercato dei prodotti fitosanitari Direttiva 2009/128/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, che istituisce un quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzo sostenibile dei pesticidi (SUD) Direttiva 2009/127/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 21 ottobre 2009 che modifica la direttiva 2006/42/CE relativa alle macchine per l’applicazione di pesticidi Regolamento (CE) n. 1185/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, relativo alle statistiche sui pesticidi Specialmente i primi due sono di importanza per il futuro del biocontrol IPM nell’UE.

Il futuro uso del controllo biologico nell’UE secondo il SUD ‘Gli Stati membri adottano tutte le necessarie misure appropriate per incentivare una difesa fitosanitaria a basso apporto di pesticidi, privilegiando ogni qualvolta possibile i metodi non chimici, questo affinché gli utilizzatori professionali di pesticidi adottino le pratiche o i prodotti che presentano il minor rischio per la salute umana e l’ambiente tra tutti quelli disponibili per lo stesso scopo..’ ‘Ai metodi chimici devono essere preferiti metodi biologici sostenibili, mezzi fisici e altri metodi non chimici se consentono un adeguato controllo degli organismi nocivi’.

Biocontrol IPM la chiave per creare un nuovo paradigma nel settore agricolo? Situazione attuale – spirale negativa gli agricoltori continuano a ricevere un prezzo ingiusto per i loro prodotti, i cittadini continuano a vedere gli agricoltori come nemici dell’ambiente mentre i consumatori continuano a sentirsi non soddisfatti dei prodotti che chiedono nel (super-)mercato. Motivo: tanti sindacati agricoli, politici e commercianti continuano a vedere degli agricoltori come un gruppo ‘omogeneo di fornitori’ seguendo il più basso denominatore

Quale pratiche agricoli da applicare nell’ UE dal 2014 secondo la SUD: rotazione colturale utilizzo di tecniche colturali adeguate (ad esempio falsa semina, date e densità della semina, sottosemina, lavorazione conservativa, potatura e semina diretta), utilizzo, ove appropriato, di «cultivar» resistenti/tolleranti e di sementi e materiale di moltiplicazione standard/ certificati, utilizzo di pratiche equilibrate di fertilizzazione, calcitazione e di irrigazione/drenaggio, prevenzione della diffusione di organismi nocivi mediante misure igieniche (per esempio mediante pulitura regolare delle macchine e attrezzature), protezione e accrescimento di popolazioni di importanti organismi utili, per esempio attraverso adeguate misure fitosanitarie o l’utilizzo di infrastrutture ecologiche all’interno e all’esterno dei siti di produzione. Un ottima base specificando almeno cosa non è IPM. Ma come convertire questo in una nuova opportunità per tutti?

Biocontrol IPM la chiave per creare un nuovo paradigma nel settore agricolo? Ci vuole – un spirale di diversificazione Diversificazione può aiutare il consumatore a trovare i prodotti che cerca Diversificazione può aiutare i cittadini a capire la complessità del settore agricolo, e Diversificazione includendo anche biocontrol IPM è essenziale per fare capire che l’agricoltore può essere parte della soluzione invece che del problema. Come arrivarci: una combinazione di interventi pubblici e privati incoraggiando più produzione e consumo sostenibile

La scala biocontrol IP(M) Esempio delle patate Intervento pubblico vs privato Step 7: utilizzare rinforzatori di piante Step 5: varietà resistenti Step 4: diserbare meccanicamente ++ Step 3: selezione di pesticidi Proteggendo predatori naturali + Step 2: area naturale per predatori obbligo Step 1: ampia rotazione colturale Dinamico Step 0: utilizzare sistema di sostegno

Come andare avanti sul biocontrol IPM(I)? Step 0 Stati Membri/regioni deve, secondo SUD entro Luglio 2013, creare un sistema di sostegno (sistemi di segnalazione, servizi indipendenti di consulenza, corsi di formazione..) e, dovrebbe, offrire soldi pubblici agli agricoltori che usano controllo biologico (possibilità di co-finanziamento PAC) IBMA potrebbe creare una banca dati di metodi e di pratiche capaci di sostituire i prodotti chimici, per assistere consulenti e agricoltori nell’uso di alternative La Commissione Europea deve investire in extra ricerca indipendente (coinvolgendo direttamente le imprese) Tutti dovremo incoraggiare lo scambio di conoscenze su pratiche e prodotti trasmettendo l’esperienza dell’agricoltura biologica (proposta COPA)

Come andare avanti su biocontrol IPM (II)? L’obbligo Commissione Europea, Parlamento e Consiglio devono creare una nuova PAC dopo il 2013 che abbia alla base un’agricoltura sostenibile, dove gli aiuti PAC siano condizionati a un insieme di pratiche agricole sostenibili. Inoltre un secondo elemento volontario (RDR, top up…) che incoraggi gli agricoltori anticipatori a salire la “scala IP”. Step +/++ Tutti dovremmo discutere la possibilità di sviluppare una definizione riconosciuta di produzione integrata, (idea AREFLE, ma aggiungendo un elemento dinamico prendendo in conto nuove ricerche) I supermercati dovrebbero dare più spazio, premiare prodotti IP e organici, e lavorare con gli agricoltori nel campo I supermercati dovrebbero invitare al tavolo di discussione PAN Europe, IBMA, AREFLE, COGECA…. Oggi è un’ottima opportunità per creare una collaborazione

Perche coinvolgere PAN Europe in questo percorso? ONG potrebbe aiutare a promuovere la diversificazione nel settore agricolo

Grazie per l’attenzione!