Le Onde Gravitazionali: Introduzione Sperimentale

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
I FONDAMENTI DELLA RELATIVITA’
Advertisements

Onde elettromagnetiche 21 ottobre 2013
Le onde elettromagnetiche
Corso di Chimica Fisica II 2011 Marina Brustolon
Fenomeni Ondulatori una perturbazione e’ la variazione rispetto alla configurazione di equilibrio di una o piu’ grandezze caratteristiche di un sistema.
Dinamica del manipolatore
Fisica 2 18° lezione.
Interferenza Diffrazione (Battimenti)
Meccanica 8 31 marzo 2011 Teorema del momento angolare. 2° eq. Cardinale Conservazione del momento angolare Sistema del centro di massa. Teoremi di Koenig.
Onde 1 29 novembre 2012 Campi e onde Equazione d’onda e sue proprietà
Teoria della relatività-3 17 dicembre 2012
La Luce.
A. Martini. Generatore donda Specchio Generatore donda Specchio.
Lezione 3) Cenni di teoria dell’elasticità, sforzi e deformazioni, l’equazione delle onde elastiche.
Lezione 4) L’Equazione Iconale e la propagazione delle onde in mezzi disomogenei.
Istituzioni di Fisica Subnucleare A
Urti e forze impulsive “Urto”: interazione che avviene in un tempo t molto breve (al limite infinitesimo) tra corpi che esercitano mutuamente forze molto.
Prova di recupero corso di Fisica 4/05/2004 Parte A
Corso di Fisica B – C.S. Chimica
Corso di Fisica B, C.S.Chimica, A.A
Luce ed onde elettromagnetiche
INTENSITA SU UNO SCHERMO IN UNA INTERFERENZA TRA DUE SORGENTI PUNTIFORMI Alberto Martini.
LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE DELLE ONDE LE GRANDEZZE CARATTERISTICHE DELLE ONDE A. martini Versione 2001.
SPAZIO, TEMPO E GRAVITAZIONE
Cinematica relativistica
Rotazione di un corpo rigido attorno ad un asse fisso
Le Equazioni di Maxwell
Quattordicesima Lezione
ONDE ELETTROMAGNETICHE
RIFLESSIONE E RIFRAZIONE DELLE ONDE E.M.
TRASPORTO DI MOMENTO DA PARTE DI UN’ONDA E.M.
FENOMENI DIFFRATTIVI •Il principio di Huygens;
Esercizi.
1 Esempio : Utile per considerare limportanza delle ALTE FREQUENZE nella ricostruzione del segnale, in particolare dei FRONTI di SALITA e di DISCESA (trailing.
Lezione 13 Equazione di Klein-Gordon Equazione di Dirac (prima parte)
Interferenza due o piu` onde (con relazione di fase costante)
A cura di Matteo Cocetti & Francesco Benedetti
Esercizio 1 Scegliere opportunamente gli esponenti (positivi, negativi o nulli) delle grandezze fondamentali (L, T, M, Q), in modo da rendere vere le seguenti.
Esercizi ISM.
Scattering in Meccanica Quantistica
Onde Elastiche Taiwan data : 20/09/1999 tempo : 17:47:19.0 GMT latitudine : ° longitudine : ° profondità : 33 km magnitudo : 6.5 Mb.
Equazioni di Maxwell nel vuoto
Onde Sismiche.
Scattering in Meccanica Classica
APPUNTI DI FISICA Le onde.
Le onde sismiche.
La Rivelazione di Onde Gravitazionali II
OTTICA Ottica geometrica Ottica fisica Progetto Lauree Scientifiche
Fenomeni Ondulatori una perturbazione e’ la variazione rispetto alla configurazione di equilibrio di una o piu’ grandezze caratteristiche di un sistema.
Esercizi (attrito trascurabile)
Instabilita’ gravitazionale ed onde di densità nei dischi astrofisici
INTRODUZIONE ALLA DISPERSIONE DEGLI INQUINANTI IN ARIA
25 ottobre 2010Propagazione in Esterno1 Propagazione del suono in ambiente esterno.
Prova di recupero corso di Fisica 4 8/05/2006 I parte
La Rivelazione di Onde Gravitazionali TEMPO NECESSARIO: 1 h e 1/2.
Rivelatori interferometrici di onde gravitazionali Emanuele Pomante Università La Sapienza - Roma Gravitazione Sperimentale Prof. Fulvio Ricci.
1. Caratteristiche generali delle onde
LE ONDE.
1 Lezione XIII-b Avviare la presentazione col tasto “Invio”
1 Lezione XIII – terza parte Avviare la presentazione col tasto “Invio”
1 Lezione XII Avviare la presentazione col tasto “Invio”
La Rivelazione di Onde Gravitazionali
Onde gravitazionali Prima osservazione di onde gravitazionali ore del 14 settembre 2015 mediante interferometri Ligo (rivelatore interferometrico.
Le Onde Gravitazionali in Relatività Generale ed in altre teorie metriche Richiami sulla loro derivazione La Rivelazione delle onde gravitazionali La.
Antenne interferometriche (I parte) Principi di rivelazione interferometrica Le tecniche ottiche di misura (Michelson, Fabry-Perot, Power Recycling) Rumori.
1 SEZIONE D ’ URTO ci dà informazioni su: 1) Tipo di interazione (forte, e.m., debole) che è causa della diffusione e rende la diffusione più o meno probabile.
M ISURA DELL ’ ACCOPPIAMENTO F ORZA -M OMENTO SUL PROTOTIPO DEL SENSORE INERZIALE DEL SATELLITE LISA-P ATH F INDER Laboratorio di Fisica della Gravitazione.
1 La sezione d'urto differenziale d  nell'elemento di angolo solido d  è definita come il rapporto tra il numero di particelle deflesse in d  al secondo.
In questo caso la sola differenza di fase che puo’ nascere e’ dovuta alla differenza dei cammini delle due onde sovrapposizione di onde progressive originate.
Transcript della presentazione:

Le Onde Gravitazionali: Introduzione Sperimentale

Contenuto Lezione 6 1) Le OG come soluzioni delle Eq. di Einstein: richiami 2) Effetti di un’ OG 3) Cosa accade “veramente” in un laboratorio 4) Ordini di grandezza in gioco: il ruolo degli oggetti astrofisici compatti 5) Segnali attesi da sorgenti astrofisiche

Richiami sulla derivazione Linearizzazione delle Equazioni di Einstein Ricordiamo che… Il tensore energia-impulso definisce la metrica attraverso le equazioni di Einstein In generale non risolvibile analiticamente….. gik » hik + hik |hik| « 1 IPOTESI DI CAMPO DEBOLE APPROSSIMAZIONE AL PRIMO ORDINE IN h DEL TENSORE DI RIEMANN GAUGE ARMONICA (ANNULLA TERMINI E MANTIENE IL CAMPO DEBOLE)

Cos’è un’onda gravitazionale (*) t ed r indicano le coordinate spazio-temporali del sistema di riferimento particolare in cui vale la gauge armonica ed in cui il campo è debole. Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein ٱ Soluzione tipo “potenziali ritardati” (già descrive la propagazione a velocità c) (*) ٱ Nel vuoto Ogni soluzione è scrivibile come sovrapposizione di onde piane

Cos’è un’onda gravitazionale (*) t ed r indicano le coordinate spazio temporali del sistema di riferimento particolare (anzi dei sistemi di riferimento particolari, esistono infatti altre gauge possibili) in cui vale la gauge armonica ed in cui il campo è debole. (**) Bisogna riflettere sul significato di questi termini: Il primo è la solita espressione del vettore d’onda: ci dice che il vettore è massless (E^2/c^2 – p^2 = 0). Lo vedi applicando l’operatore quadratello all’onda piana….Resta km km eikmxm = 0, da cui la condizione che hai scritto ed il suo ovvio significato. Il secondo è la gauge armonica che tradotta sulla particolare soluzione di onda piana mi dice che la divergenza di h barra è nulla, ovvero che vale la condizione di trasversalità. Quindi onda piana trasversa a massa nulla (ovvero che si propaga alla velocità della luce). Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein ٱ (*) Soluzione tipo “potenziali ritardati” (già descrive la propagazione a velocità c) Nel vuoto ٱ (Dalle Equazioni del moto) (**) (Condizione di Gauge Armonica per l’onda piana)

Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein Nel vuoto ٱ Gauge TT Si annullano 4 delle 6 componenti indipendenti del tensore e Direzione di propagazione z

Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein Sovrapposizione di due onde piane polarizzate + e X 5 parametri reali identificano l’onda: due angoli (direzione di propagazione) e due ampiezze di polarizzazione complesse, ovvero due numeri reali più la fase relativa.

Cos’è un’onda gravitazionale (*) t è il tempo proprio misurato nel sistema di riferimento mentre la forma di h è la stessa di sopra, ricavata nel TT. Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein Per comprendere il significato dei due stati di polarizzazione ‘+’ e ‘X’ è necessario riprendere l’equazione che governa la distanza tra due particelle libere (Equazione delle geodetiche): Se v<<c questa si riduce a scrivere…. Nell’ipotesi di campo debole la relazione che determina l’evoluzione della distanza tra due masse x è: (*)

Cos’è un’onda gravitazionale (*) t è il tempo proprio misurato nel sistema di riferimento mentre la forma di h è la stessa di sopra, ricavata nel TT. Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein Integrando, per piccole variazioni della distanza…. Si può quindi comprendere il significato dei due stati di polarizzazione guardando gli effetti su un anello di masse libere di questa deformazione di natura mareale, semplicemente inserendo al posto del tensore h ciascuno dei due tensori di polarizzazione di cui sopra ed ottenere le note deformazioni indotte… Stato + Stato X

Cos’è un’onda gravitazionale Linearizzazione delle Equazioni di Einstein Per comprendere il significato dei due stati di polarizzazione ‘+’ e ‘X’ è necessario riprendere l’equazione che governa la distanza tra due particelle libere (Equazione delle geodetiche): Se v<<c questa si riduce a scrivere….

L’effetto y (0,L,0) x Free Fall Mirrors (0,0,0) (L,0,0) E’ la distanza spazio-temporale tra il punto di partenza ed il punto di arrivo di un raggio di luce. L’effetto y (0,L,0) x Free Fall Mirrors Intervallo tra due eventi contigui dello spazio-tempo connessi da un raggio di luce (0,0,0) (*) (L,0,0) Svolgo l’esercizio sull’asse x dy=dz = 0 Tempo impiegato dal raggio di luce per raggiungere lo specchio terminale come visto dall’orologio sul Beam-Splitter

Tempo totale andata-ritorno (*) Il segno – è necessario dal fatto che sto tornando indietro e quindi la distanza dx tra i due punti contigui è negativa. L’effetto y (0,L,0) x Free Fall Mirrors (0,0,0) (L,0,0) Idem per il ritorno (*) Tempo totale andata-ritorno

Tempo totale andata-ritorno asse y L’effetto y (0,L,0) x Free Fall Mirrors (0,0,0) (L,0,0) Ripeto il ragionamento sull’asse y (dx=dz=0), ottenendo l’espressione identica con hyy in luogo di hxx Tempo totale andata-ritorno asse y

L’effetto y (0,L,0) x Free Fall Mirrors (0,0,0) (L,0,0) Ipotesi di bassa frequenza wt << 1 (Perturbazione costante durante il round trip) (0,0,0) Consideriamo un’onda polarizzata ‘+’ che si propaga lungo l’asse z (hyy = - hxx, =h, ovvero perturbazioni di segno opposto nei due bracci). (L,0,0) Più lunghi sono i bracci, più grande è lo sfasamento Differenza nei tempi di arrivo (Sfasamento dei fasci interferenti)

L’effetto y (0,L,0) x Free Fall Mirrors (0,0,0) (L,0,0) dove Se L è troppo grande l’ipotesi di perturbazione costante durante il round-trip viene meno… E’sufficiente ripetere l’esercizio considerando invece In luogo di h costante… (0,0,0) (L,0,0) Termine precedente dove Correzione A frequenze maggiori dell’inverso del tempo di round trip si ha una depressione dell’effetto

L’effetto Si può affrontare il caso generale in cui l’onda gravitazionale proviene da una generica direzione (identificata dagli angoli q e f) per i due stati di polarizzazione ‘+’ e ‘x’ q è l’angolo polare f è l’angolo azimutale Si osservi dove si annullano gli effetti dovuti alle due polarizzazioni. L’effetto ‘+’ per incidenze lungo i piani bisettrici (Cos 2f = 0) e l’effetto ‘X’ per incidenze lungo i piani assiali x-z ed y-z (Sin 2f = 0) o lungo il piano x-y (Cosq= 0). Un interferometro è cieco solo per direzioni di incidenza lungo le bisettrici del piano x-y. L’interferometro non è “direzionale”….. La media della risposta su tutte le direzioni di incidenza per onde non polarizzate è circa 5-1/2 del massimo.

L’effetto Osservazione Importante: Cosa accade in un “Laboratorio Classico” Vale la fisica Classica con l’aggiunta di un termine “classico” di marea Sistema del CM Ha la stessa forma ottenuta nel sistema TT (Vedi Gravitation Par.37.2) Regoli Rigidi Tempo unico in tutto il laboratorio La Relatività Generale può essere “dimenticata” nello studio degli effetti in Laboratorio: tutto si comporta classicamente con l’aggiunta di una forza di marea di forma nota.

L’effetto Osservazione Importante: Cosa accade in un “Laboratorio Classico” Vale la fisica Classica con l’aggiunta di un termine “classico” di marea Sistema del CM Regoli Rigidi Tempo unico in tutto il laboratorio Ha la stessa forma ottenuta nel sistema TT (Vedi Gravitation Par.37.2) Molto importante per stabilire cosa accade veramente in termini sp pratici al passaggio di un’onda gravitazionale.

L’effetto Osservazione Importante: Cosa accade in un “Laboratorio Classico” Vale la fisica Classica con l’aggiunta di un termine “classico” di marea Sistema del CM Regoli Rigidi Tempo unico in tutto il laboratorio Molto importante per stabilire cosa accade veramente in termini sp pratici al passaggio di un’onda gravitazionale.

forza classica che si sovrappone alle altre forze di natura elastica. L’effetto Osservazione Importante: Cosa accade in un “Laboratorio Classico” Gli effetti di un’OG su una sbarra possono essere descritti attraverso una forza classica che si sovrappone alle altre forze di natura elastica.

La Generazione Sviluppo di Multipolo (rsource/l) (*) Il valore di d punto è costante nel tempo e quindi d due punti, da cui dipende l’energia di emissione, è nullo. Idem per il momento angolare. L’energia emessa dipende dalla derivata del momento angolare. (**) Nota il termine TT nell’espressione che vuol dire che il quadrupolo deve essere calcolato nel sistema TT, ovvero usando le coordinate fissate in quella Gauge. La Generazione Sviluppo di Multipolo (rsource/l) Dalla conservazione dell’impulso (*) (*) Dalla conservazione del momento Primo termine dello sviluppo non necessariamente nullo (**)

La Generazione Sviluppo di Multipolo (rsource/l) (*) La luminosità della sorgente viene ricavata dalla forma del tensore energia-impulso dell’onda che si propaga nella direzione z e che ha come uniche componenti non nulle T00(densità di Energia), T0z (Flusso di Energia) e Tzz (Flusso di impulso). In particolare, il flusso di Energia T0z = c T00 = T0z / c = 1/16p x c3/G x <dh+/dt 2 + dhx/dt 2 > dove <> indica la media su diverse lunghezze d’onda. La Generazione Sviluppo di Multipolo (rsource/l) Dalla conservazione dell’impulso Dalla conservazione del momento Primo termine dello sviluppo non necessariamente nullo (*) Luminosità della sorgente

Ordini di grandezza in gioco w Numero Piccolissimo: (3.6 x 1052 W)-1 M = 1000 tonellate L = 100 m w = 10 rad / s (al limite del carico di rottura) Luminosità dell’ordine di 10-26 W !!! Vedremo in seguito come solo una frazione risibile di questa Energia possa essere intercettata da un detector: sezioni d’urto tipiche di un rivelatore a barra sono dell’ordine di 10-20

Ordini di grandezza in gioco w Oggetto Astrofisico Compatto (Espressioni relativistiche della stessa fisica) 3 10-2 Pre-coalescinig Neutron Stars Situazione Rovesciata !!! Luminosità dell’ordine di 1043 W  1017 Luminosità Solari

Ordini di grandezza in gioco w Oggetto Astrofisico Compatto (Espressioni relativistiche della stessa fisica) Pre-coalescinig Neutron Stars 3 10-2 3 10-2 Situazione Rovesciata !!! Energie enormi che condizionano l’evoluzione (sostenibili solo per frazioni di sec)

Ordini di grandezza in gioco (*) La formula è derivata direttamente dal tensore energia-impulso dell’onda che si propaga nella direzione z e che ha come uniche componenti non nulle T00(densità di Energia), T0z (Flusso di Energia) e Tzz (Flusso di impulso). In particolare, il flusso di Energia T0z = c T00 = T0z / c = 1/16p x c3/G x <dh+/dt 2 + dhx/dt 2 > dove <> indica la media su diverse lunghezze d’onda. Scrivendo h due punti come 4p2f2h2, si ottiene la formula indicata nel trasparente. La dipendenza del flusso incidente dall’inverso del quadrato della distanza è mascherata dentro h che, come visto, dipende dall’inverso della distanza. Ordini di grandezza in gioco w (*) Flusso di Energia ad una distanza r Se h = 10-20  3% dell’energia solare (1 kW/m2) incide sulla terra (per frazioni di secondo)

Ordini di grandezza in gioco w M M 2r0 Emissione al doppio della frequenza di rotazione (non dipendente dal tempo e quindi nullo per l’emissione)

Ordini di grandezza in gioco w M M 2r0 OG in un punto a distanza R sull’asse z

Ordini di grandezza in gioco w M M 2r0 Esprimendo in funzione del raggio di Schwarzild ed usando l’equazione Newtoniana che mi fornisce il valore della frequenza orbitale in funzione del raggio…. (!)

Ordini di grandezza in gioco w M M 2r0 Esprimendo in funzione del raggio di Schwarzild ed usando l’equazione Newtoniana che mi fornisce il valore della frequenza orbitale in funzione del raggio….

Ordini di grandezza in gioco w Sistema “binario da laboratorio” M M 2r0 (Condizione per essere in zona d’onda)

Sorgenti Astrofisiche REGOLE BASE Rottura della simmetria sferica

Sorgenti Astrofisiche chirp BINARIE COALESCENTI Tempo di Permanenza cresce fortemente alle basse frequenze

Sorgenti Astrofisiche COLLASSI STELLARI Esplosioni da nane bianche per cattura Supernovae Tipo I e tipo II Stelle Supermassive (Centro galattico) Impulsi della durata di qualche millisecondo Pochi eventi per secolo (VIRGO Cluster) Diversi eventi al mese

Sorgenti Astrofisiche STELLE DI NEUTRONI Sorgenti Periodiche Bassa ampiezza ma lungo tempo di integrazione 10-4 - 10-2

Sorgenti Astrofisiche BACKGROUND Sovrapposizione incoerente da sorgenti astrofisiche sconosciute Natura Cosmologica

A Simple Detector h = 10-21  fgw = 3·10-11 rad

Fabry-Perot Cavities to increase the effect Amplify the length-to-phase transduction Storage time: Effective length: L’=L(2F/p)

Optical Readout Noise 20 W  1 kW Power fluctuations limit the phase sensitivity. Ultimate power fluctuations associated to the quantum nature of light Shot noise 20 W  1 kW

Quantum Limit To reduce shot noise increase the light power but… Radiation pressure fluctuations: Not a limit for the 1st generation interferometers

Detector Scheme Seismic Isolation Low dissipations Fabry-Perot Recycling Vacuum

Network 3 km 600 m TAMA 4 & 2 km 300 m AIGO

Materiale Didattico Lezione 6 Testo utile D.G.Blair: The detection of gravitational waves (Cap.1 e 2) . TESINE POSSIBILI Rassegna sui segnali gravitazionali attesi in relazione alle sensibilità degli apparati Tesina (complicata) sulla descrizione dell’effetto nei vari sistemi di riferimento

Cosa Sapere per l’esame 1) La derivazione formale va saputa (ma è parte del Corso di RG) 2) Sapere discutere in modo critico gli ordini di grandezza in gioco 3) Sapere svolgere una rassegna della sorgenti di OG (senza entrare in complicati dettagli astrofisici) 4) Il principio di funzionamento di un rivelatore interferometrico (ripreso nella prossima lezione)