impianti e servizi comuni: Il riscaldamento, impianto e servizio

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Transcript della presentazione:

impianti e servizi comuni: Il riscaldamento, impianto e servizio docente: Ing. Lorenzo Balsamelli

LEGISLAZIONE DI RIFERIMENTO EFFICIENZA ENERGERTICA Direttiva 2002/91/CE (Recast 2010/31/CE) Legge 1083/71 D.L.gs 112/98 Legge 10/91 D.P.R. 412/93 aggiornato dal D.P.R. 551/99 Legge 46/90 Decreto 26 giugno 2009 (M.Sviluppo economico) D.Lgs 192/05 aggiornato dal D.Lgs 311/06 L.R.13/2007 D.C.R. 98-1247 aggiornata dalla D.G.R. 46-11968 D.G.R. 43-11965 D.G.R. 45-11967 Allegati Energetico-Ambientali ai regolamenti edilizi comunali DM 10 febbraio 2014 D.Lgs 102/2014

…fino alla fine del 2013…e poi?

NOVITÁ: D.M. 10 febbraio 2014: nuovo libretto d’impianto NOVITÁ: D.Lgs 102/2014 – art. 9 comma 5, lettera d) – contabilizzazione individuale e ripartizione delle spese

Amministratore,Terzo Responsabile ed ulteriori responsabilità Le responsabilità per l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici: Amministratore,Terzo Responsabile ed ulteriori responsabilità Art 11. D.P.R. 412/93: L’esercizio e la manutenzione dell’impianto sono affidati al proprietario (nel caso di condomini l’amministratore) o affidati ad un terzo responsabile avente i requisiti previsti (persona fisica o giuridica che è dotato di requisiti previsti dalla normativa vigente e comunque provvisto di idoneità tecnica, economica, amministrativa e organizzativa) e che non sia il fornitore di energia salvo i casi di Servizio Energia. Il terzo responsabile deve formalizzare l’assunzione di responsabilità deve essere redatta in forma scritta e fornita al proprietario (nel caso di condomini, all’amministratore) Nel caso di impianti superiori a 350 kW, il possesso dei requisiti è dimostrato mediante: Iscrizione albi professionali o equivalenti elenchi dell’unione europea (es. iscrizione CCIAA ) oppure essere dotato di certificazione secondo UNI EN ISO serie 9000

Le responsabilità per l’esercizio e la manutenzione degli impianti termici: Amministratore,Terzo Responsabile ed ulteriori responsabilità Art 11. D.P.R. 412/93: Al termine delle operazioni di controllo deve essere redatto un apposito rapporto allegato al libretto d’impianto o di centrale (che deve essere conservato presso l’edificio in cui è collocato l’impianto termico). Il nominativo del terzo responsabile deve essere indicato sul libretto d’impianto Il terzo responsabile è tenuto: al rispetto del periodo annuale di esercizio; all’osservanza dell’orario prescelto; al mantenimento della temperatura ambiente prevista. Bollino verde – D.G.R. 35-9702: Deve essere applicato da chi ne ha titolo al libretto di impianto o di centrale con le cadenze temporali previste in funzione della potenza termica nominale dell’impianto

Periodi di accensione: I periodi di accensione, come le ore massime di accensione giornaliera dell’impianto, sono regolati dal D.P.R. 412/93 e s.m.i. in funzione della zona climatica (Torino – zona E – dal 15 ottobre al 15 aprile – 14 ore giornaliere). Sono previste deroghe nel caso di condizioni climatiche che giustifichino l’esercizio dell’impianto e comunque per una durata giornaliera non superiore alla metà delle ore previste nel periodo di utilizzo convenzionale. È previsto, nel caso vi sia una regolazione climatica, un utilizzo sulle 24 ma con temperatura ambiente pari a 16°C + 2°C nelle ore es cluse dal periodo di funzionamento convenzionale. È prevista una deroga sulle ore massime di utilizzo e sul periodo annuale di funzionamento dell’impianto nel caso di un sistemi di erogazione a bassa temperatura (pannelli radianti)

Deficienze erogazione calore o eccessivo riscaldamento: Il D.P.R. 412/93 e s.m.i., stabilisce, in funzione della destinazione d’uso, la temperatura massima in ambiente in periodo invernale: 18°+ 2°C per destinazione d’uso industriale o assimilabili 20°+ 2°C per tutte le altre categorie Tale temperatura è da considerarsi come media aritmetica dei valori nei diversi ambienti di ogni unità immobiliare. Le temperature medie (quelle che l’impianto deve poter garantire) sono definite dalla norma UNI 5364 – Impianti di riscaldamento ad acqua calda – Regole per le presentazione dell’offerta ed il collaudo, in funzione dell’attività svolta in ogni locale.

La trasformazione dell’impianto centralizzato in impianti unifamiliari: Ai sensi della D.C.R. 98-1247 aggiornata dalla D.G.R. 46-11968, negli edifici con destinazione (prevalente) d’uso residenziale con numero di unità immobiliari superiore a 4, non possono essere trasformati impianti centralizzati in autonomi (generazione), fatto salvo per unità immobiliari ad uso commerciale, artigianale o assimilabili, purché adottino sistemi alimentati da pompe di calore. Tale disposizione rimane valida in Regione Piemonte anche a seguito della Riforma nazionale sul condominio in quanto la legislazione piemontese, finalizzata alla tutela dell’ambiente, risulta sovraordinata. Rinuncia all’uso: In base a quanto indicato dal regolamento dio condominio o all’uso e consuetudine della Camera di Commercio del luogo. Non prevista nel caso sia presente un sistema di contabilizzazione individuale.

Termoregolazione Contabilizzazione Termoregolazione e Contabilizzazione del calore: Sistema di contabilizzazione del calore: dotazione impiantistica che permette di effettuare la valutazione dei consumi individuali reali finalizzata alla ripartizione dei costi in funzione dei consumi reali stessi. Termoregolazione Contabilizzazione Le tecnologie per la termoregolazione e contabilizzazione individuale del calore si differenziano per la tipologie di impianti (distribuzione) in cui vengono applicati.

Termoregolazione e Contabilizzazione del calore: Intervento obbligatorio in caso di: riqualificazione impianto termico sostituzione del generatore di calore (compreso allacciamento al TLR) Entro il 1 settembre 2009 per edifici con permesso di costruire post 18 luglio 1991 Entro il 31 dicembre 2016 per edifici con permesso di costruire pre18 luglio 1991 L’obbligo è vigore: Da marzo 2006 nel Comune di Torino Gennaio 2007 in Regione Piemonte (con esclusione della sostituzione generatore e allaccio al TLR) Dal 1 aprile 2010 in Regione Piemonte Da luglio 2014 a livello nazionale L’obbligo non sussiste nel caso in cui non sia tecnicamente fattibile (pannelli radianti annegati nelle strutture edilizie e con distribuzione a colonne montanti). L’art. 9 comma 5 lettera d del D.Lgs 102/2014 sancisce l’obbligo dell’applicazione della norma UNI 10200:2013.

IL CONTESTO NORMATIVO: LA RIPARTIZIONE DEI COSTI – UNI 10200:2013 SPESA (T) CARATTERISTICHE CONSUMI IMPIANTO RIPARTIZIONE DEI COSTI

IL CONTESTO NORMATIVO: LA RIPARTIZIONE DEI COSTI – UNI 10200:2013 La Procedura di calcolo per la ripartizione: Determinazione SPESA TOTALE (T) Determinazione della quota soggetta a ripartizione: a consumo a millesimi Determinazione di eventuali consumi involontari (colonne a vista) e relativa ripartizione; Determinazione della nuova tabella millesimale Determinazione della quota di spesa per ciascuna unità immobiliare

Composizione della spesa totale T [€]: T = E + G E = componente energetica E = A + B dove A = Spesa relativa al consumo di combustibile B = Spesa relativa al consumo di en. elettrica G = componente gestionale G = M + C + R (eventuale) dove M = Spesa relativa alla conduzione e manutenzione ord. C = Spesa relativa alla contabilizzazione e ripartizione R = Spesa di ammortamento relativa al periodo considerato

COMPUTO DELLA SPESA: La quota di spesa soggetta a ripartizione millesimale è quella relativa alle inefficienze di produzione e a quelle di distribuzione. Alcuni valori tipici: - Rendimento di generazione Caldaia a condensazione ≈ 0,9 – 1,03 Caldaia non a condensazione ≈ 0,8 – 0,9 - Rendimento di distribuzione ≈ 0,90 – 0,98 Generalmente la quota da ripartire a millesimi oscilla tra il 5% e il 20%

COMPUTO DELLA SPESA Quota di spesa della singola unità immobiliare: Qtot,i = Qmm,i + Qc,i,invol + Qc,i,vol Qmm = quota millesimale; Qc,i,invol = quota di spesa relativa ai consumi involontari; Qc,i,vol = quota di spesa relativa ai consumi volontari;

COMPUTO DELLA SPESA: La quota relativa alla ripartizione millesimale: Qmm,i = (SpF + C * %r,mm) * MMi SpF = Spese fisse (conduzione e manutenzione + onorario amministratore, etc.); C = Spesa relativa ai consumi energetici; %r,mm = percentuali di ripartizione delle spese di consumo secondo tabella millesimale; MMi = quota millesimale dell’i-esima unità immobiliare (frazione del fabbisogno di calore, determinato a calcolo, che l’unità immobiliare deve emungere dalla rete di distribuzione per arrivare a 20°C) – Attenzione: questa varia ogni volta che vengono fatti interventi di riqualificazione energetica, in particolare sull’involucro edilizio

COMPUTO DELLA SPESA: Quota di spesa per consumi individuali involontari Qc,i,invol : Questo valore non è pari a zero quanto ci sono le colonne a vista negli ambienti. Le emissioni di calore da questi elementi sono considerati consumi involontari, da associare ad ogni singola unità immobiliare in base alla presenza delle colonne stesse Quota di spesa per consumi individuali volontari Qc : Qc,i,vol = (SpF + C* (1-%r,mm)) * ((L1i,fine – L1i,inizio)/(L1TOT,fine – L1TOT,inizio)) ((L1i,fine – L1i,inizio)/(L1TOT,fine – L1TOT,inizio)) [%] = incidenza delle unità termiche totalizzate nella singola unità immobiliare rispetto alle unità termiche totalmente conteggiate nell’edificio

Misura indiretta: COMPUTO DELLA SPESA: Qc,i,vol : quota di consumo dell’i-esima unità immobiliare Misura indiretta: Ripartitori UNI …. L1i,fine – L1i,inizio = Li,fine * k – Li,inizio * k Dove k è una costante che tiene conto della potenza del corpo scaldante, delle sue caratteristiche di forma e materiale, dell’accoppiamento secondo le istruzioni del costruttore. ATTENZIONE: se il coefficiente k non è ben determinato o la posizione del ripartitore non è corretta, si genererà una propagazione dell’errore sull’intero sistema di contabilizzazione

Interventi per il miglioramento delle prestazioni energetiche per riscaldamento degli edifici - requisiti cogenti e incentivanti:

Prestazioni energetiche per riscaldamento Le prestazioni energetiche reali per riscaldamento di un edificio dipendono da: Caratteristiche componenti di involucro; Caratteristiche del sistema impiantistico; Clima esterno; Qualità della conduzione; Comportamento dell’utenza. Nella gestione di un immobile, il monitoraggio delle prestazioni energetiche non è solo un valore aggiunto, ma sta diventando una necessità. Alcuni strumenti: Strumenti per la misura diretta dell’energia consumata e prodotta, con possibilità di lettura remota e monitoraggio in continuo; Strumenti software per la normalizzazione dei dati di consumo, confronto con parchi edilizi rappresentativi e confrontabili e sistemi di reportistica dedicata all’utenza Sistemi di monitoraggio ambientale.

Amministratori e gestori immobiliari Imprese Utenti finali Progettisti Utenti Dati Consumi reali Dati tipologici di edifici Interventi

Cosa fornisce il C.E.C. all’utenza e agli addetti ai lavori? Reportistica per l’individuazione degli edifici critici dal punto di vista energetico Reportistica per il monitoraggio dei consumi reali di singoli edifici Reportistica sugli gli effetti degli interventi di riqualificazione energetica Gli indicatori: Ic (indice di consumo) [kWh/m3]: rapporto tra il consumo per riscaldamento normalizzato rispetto al clima (GGC/GGR) e la cubatura dell’edificio IT (indice di tendenza) [%]: variazione dell’indice di consumo rispetto al valore della stagione precedente I€ (indice di costo) [€/m3]: rapporto tra il costo dell’energia per riscaldamento e la cubatura dell’edificio

www.catastoenergeticoconsumi.it 458 edifici (+20%/anno) ….220 interventi …..5400 unità immobiliari ….160.000 MWh/anno

Reportistica per l’individuazione degli edifici critici

Reportistica per il monitoraggio dei consumi reali di singoli edifici

Reportistica per il monitoraggio dei consumi reali di singoli edifici

Reportistica per il monitoraggio dei consumi reali e verifica dei risparmi di singoli edifici

Reportistica per il monitoraggio dei consumi reali e verifica dei risparmi di singoli edifici