Nel movimento di Gesù sparisce ogni autorità patriarcale ed emerge Dio, il Padre vicino che fa tutti fratelli e sorelle. Non ci sono ceti sociali né classi.

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Transcript della presentazione:

Nel movimento di Gesù sparisce ogni autorità patriarcale ed emerge Dio, il Padre vicino che fa tutti fratelli e sorelle. Non ci sono ceti sociali né classi. Non ci sono sacerdoti, leviti e popolo. Non c’è posto per intermediari. Con Gesù è differente. I suoi seguaci, uomini e donne, si siedono in cerchio intorno a lui; nessuno si colloca in una sfera superiore agli altri; tutti ascoltano la sua parola e tutti insieme cercano la volontà di Dio. Non si deve rispettare neppure nessun rituale né normativa gerarchica nei pasti; e non si riserva a nessuno un luogo privilegiato nei banchetti di Gesù. José Antonio Pagola Gesù: approccio storico Testo: Marco 10, Tempo Ordinario 29 -B- Musica: Beethoven. Triplo concerto in C. Largo.

In quel tempo, si avvicinarono a Gesù Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gesù domanda a me oggi: Che cosa vuoi che faccia per te? Che cosa gli rispondo? La mia risposta è in sintonia con i valori e le raccomandazioni di Gesù?

Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». La posizione della sequela non è stare seduti, ma in cammino. Due degli amici di Gesù sognano il potere e la gloria. Sono mossi dall’ambizione e il desiderio di essere riconosciuti e lodati. Continuano a mettere in relazione il messianismo di Gesù con meriti, vantaggi, onori, ricompense. Anche oggi continua ad essere necessario opporsi a questi atteggiamenti che sono tanto lontani dall’insegnamento e dall’esempio di Gesù.

Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». Discepolo è chi prolunga nella sua vita e nelle sue circostanze la persona, il messaggio e lo stile di vita di Gesù. Con Gesù ogni difficoltà e privazione si trasforma in libertà. Possiamo?

E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». Il discepolo è chiamato a seguire il Maestro ogni giorno, lasciando che Lui programmi liberamente il suo futuro.

Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Gli altri dieci si mettono allo stesso livello dei loro compagni. La vanità, l’ ansia di potere, l’ egoismo, l’ invidia, l’ ambizione, dividono e creano tensione e scontro nella convivenza. Lo constatiamo nelle nostre relazioni personali e sociali, nel mondo civile e nell’ ecclesiastico. È la lotta, sempre attuale, tra la generosità e la vanità, la sapienza e l’ ignoranza, il coraggio e la viltà, il servizio e il potere...

Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; Chi opprime non tollera colui che libera, né chi crede di avere potere tollera chi annuncia il regno di Dio. Il messaggio di Gesù è pienamente attuale. Mette ben in luce che tra i suoi seguaci non si devono apprezzare la prepotenza, le influenze, i conti correnti… Gesù dice chiaramente, con le parole e con il suo esempio, che nella sua comunità nessuno deve accaparrare il potere, né che alcuni devono parlare e altri tacere, nessuno deve credersi autorizzato a dire agli altri come devono pensare e come agire. Veramente quanti si considerano discepoli di Gesù agiscono come Gesù raccomanda? Forse c’è bisogno di continuare a sentire Gesù che dice: Tra voi però non è così

ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. La strada che Gesù propone si riassume in una parola: servizio. È la rivoluzione di Gesù. Non si limita a proporre un programma utopico o una bella teoria. Conferma le sue parole con la sua vita. Il servizio altruista e generoso è la fonte della vera gioia e un linguaggio che tutti capiscono.

Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti». Quando ascoltiamo queste parole pensiamo di solito alla morte di Gesù in Croce. Ma tutta la vita fu dono di sé e servizio. Giorno dopo giorno donò la sua forza, la sua fiducia, la sua gioia, il suo tempo, la sua coerenza, il suo coraggio, la sua speranza, il suo amore. La sua morte fu la conseguenza della sua vita. Vivere come visse Lui salva, è fonte di autentica gioia. Siamo invitati e chiamati a salvare, liberare e dare gioia al mondo. Secondo il vangelo, dare la vita, giorno dopo giorno è un gesto che arricchisce, che aiuta noi stessi e gli altri a vivere pienamente, che riscatta, libera e salva. Come fa Gesù.

Signore, fa’ di me uno strumento della tua solidarietà. Dove c’è fame, che io regali il tuo pane e insegni a ottenerlo onestamente. Dove non ci sono tetti o sono rotti, che io lavori per abitazioni dignitose. Dove c’è scoraggiamento o incertezza, che io promuova la participazione e la speranza. Dove ci sono bambini senza scuole, che io cerchi i mezzi necessari. Fa’ che non cerchi la mia vanità, ma il bene dei miei fratelli; che non favorisca la riconoscenza verso di me, ma la loro dignità; e che la mia soddisfazione consista nell’aver amato con le opere. Grazie, Signore, perché quanto più dono, tanto più ricevo; quanto più lavoro, tanto più aiuto; quanto meno cerco me stesso, tanto più efficace sono; più Tu risusciti in me, perché Tu sei... “la solidarietà”. Patxi Loidi