Pluralismo dellinformazione in Italia ? Paolo Stella Monfredini Cremona - Palazzo Trecchi - 30 settembre 2009.

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Pluralismo dellinformazione in Italia ? Paolo Stella Monfredini Cremona - Palazzo Trecchi - 30 settembre 2009

2 Le fonti giuridiche della libertà di stampa Articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti delluomo (Assemblea generale delle Nazioni Unite ): ogni individuo ha il diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricever e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere. Articolo 10 della legge 4 agosto 1955, n. 848 (ratifica ed esecuzione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti delluomo e delle libertà fondamentali firmata a Roma il ): ogni persona ha diritto alla libertà despressione. Tale diritto include la libertà dopinione e la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza ingerenza alcuna da parte delle autorità pubbliche e senza riguardo alla nazionalità. Articolo 21 della Costituzione italiana: tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazione o censure;

3 La libera manifestazione del pensiero La giurisprudenza costituzionale ha individuato allinterno del principio della libera manifestazione del pensiero due profili: uno attivo rappresentato dalla libertà di informare, divulgare notizie, esprimere commenti; uno passivo caratterizzato dalla libertà di essere informati e quindi di poter scegliere tra una pluralità di fonti di informazione potenzialmente espressione di posizioni diverse. Il profilo passivo del principio della libera manifestazione del pensiero, e quindi la tutela del pluralismo dei mezzi di informazione, è stato introdotto anche nel recente Trattato che adotta una Costituzione per lEuropa;

4 Il pluralismo dei mezzi di informazione Corte Costituzionale e Commissione Europea hanno operato una distinzione tra: Pluralismo interno che, riferito al singolo mezzo di informazione, consiste nel dare spazio a tutte le varie voci, politiche, economiche e religiose della società; Pluralismo esterno che si caratterizza nella presenza di diverse e differenti fonti di informazione e implica che il legislatore impedisca la formazione di posizioni dominanti e favorisca laccesso del maggior numero possibile di voci diverse (Corte Costituzionale sentenza 112/1993).

5 Lindirizzo della Corte Costituzionale La Corte Costituzionale (sentenze 826/1988 e 420/1994), rendendosi conto che il pluralismo interno risulta sostanzialmente impossibile da raggiungere, in particolar modo quando si tratta di società private, la cui libera iniziativa economica è sancita da un ulteriore articolo della Costituzione (il 41), sottolinea la necessità di garantire il massimo del pluralismo esterno, onde soddisfare, attraverso una pluralità di voci concorrenti, il diritto del cittadino allinformazione.

6 Limpresa editoriale Le scelte imprenditoriali nelle imprese editoriali sono sostanzialmente indirizzate verso due obbiettivi rappresentati da un lato dalla massimizzazione dei profitti, tipico delle imprese commerciali e dallaltro dai cosiddetti vantaggi indiretti che scaturiscono dal ruolo svolto dai media nella formazione dellopinione pubblica e in ultimo dai comportamenti di consumo e di voto; La necessità di considerare attentamente questi vantaggi indiretti è particolarmente sentita in contesti, quale quello italiano, in cui tradizionalmente non operano editori puri; Ne discende che nellambito dei mezzi di comunicazione di massa, lobiettivo della tutela della concorrenza, deve coordinarsi con la finalità sovraordinata rappresentata dalla salvaguardia del pluralismo dellinformazione; Nel settore editoriale, alla promozione della concorrenza, si affianca lobbiettivo di preservare una pluralità di fonti di informazione anche quando non risulti ottimale per lefficienza complessiva economica del sistema.

7 Lintervento pubblico a favore del pluralismo in Italia Misure di sostegno economico agli editori; Fissazione di limiti alle quote di mercato raggiungibili mediante acquisizioni da parte degli editori di quotidiani; Vincoli allattività di distribuzione e di vendita di giornali, improntati alla parità di trattamento a tutte le testate giornalistiche;

8 Le misure di sostegno economico Aiuti economici diretti a favore di determinate categorie di imprese editoriali: contributi fino al 60% dei costi di bilancio a favore di cooperative, fondazioni, enti morali, minoranze linguistiche; contributi fino al 40% dei costi a bilancio di editori riconducibili a forze politiche con gruppo parlamentare, altri di minori dimensioni. Complessivamente questi aiuti sono stati pari a 154 milioni di euro nel 2006; Aiuti economici indiretti di tipo generale: tra queste le riduzioni tariffarie postali e telefoniche, agevolazioni IVA (aliquota 4%, regime speciale), credito agevolato, contributi in conto interessi. Le compensazioni postali sono state pari a 303 milioni di euro mentre le tariffe agevolate telefoniche a 35 milioni di euro nel 2006;

9 I limiti alla quota di mercato La legge 67/87 considera dominante il raggiungimento mediante acquisizioni, contratti di affitto, affido in gestione o similari, del controllo di società che editino testate quotidiane, la cui tiratura, nellanno solare precedente abbia superato il 20% della tiratura complessiva dei giornali quotidiani in Italia, ovvero il 50% delle copie complessivamente tirate da giornali quotidiani aventi luogo di pubblicazione nella medesima area interregionale; è inoltre vietato detenere collegamenti con società editrici di giornali quotidiani, la cui tiratura sia stata superiore, nellanno solare precedente, al 30% della tiratura complessiva nazionale; Analoghe disposizioni sono previste per le concessionarie di pubblicità: esiste un divieto ad esercitare lesclusiva per un numero di quotidiani la cui tiratura complessiva superi il 30% di quella nazionale; La crescita interna non è impedita ma se si arriva a tirare oltre il 30% della tiratura nazionale di quotidiani, si perde la possibilità di ottenere le provvidenze editoriali; Da ultimo esiste il SIC (il Sistema Integrato delle Comunicazioni) introdotto dalla legge Gasparri: i soggetti che operano nel variegato settore comprendente stampa (quotidiana e periodica), editoria annuaristica ed elettronica (ivi compreso internet), radio televisione, cinema, pubblicità, sponsorizzazioni, non possono conseguire, anche indirettamente, ricavi superiori al 20% dei ricavi complessivi del SIC;

10 I vincoli allattività di distribuzione e di vendita Articolo 16 legge 416/81: parità di trattamento rispetto ai punti di vendita forniti e alle copie distribuite, per tutte le testate giornalistiche che ne facciano richiesta; Articoli 4 e 5 del D.Lgs. 170/2001: parità di trattamento nella vendita di giornali quotidiani e periodici; stesse condizioni commerciali ed economiche per tutti gli esercizi di vendita e stesso prezzo di vendita al pubblico;

11 I punti critici del sistema di sostegno pubblico Estrema frammentarietà ed eterogeneità degli interventi pubblici di sostegno: mancanza di un disegno organico; In relazione ai contributi diretti, due appaiono le maggiori criticità: da un lato la necessità di essere presenti sul mercato da almeno 5 anni per ottenere i contributi a favore di cooperative, fondazioni, enti morali (in realtà in coerenza con i principi costituzionali risulterebbe più equo favorire le start-up); al contempo in coerenza con i principi di libera concorrenza, potrebbero essere introdotti dei limiti di tempo nella concessione dei contributi diretti come prevedeva originariamente limpianto della legge sulleditoria (416/81). La sistematica dipendenza dai contributi di alcune testate finisce infatti per minare lautonomia della testata medesima da chi è chiamato a stabilire modalità e quantità del contributo; In relazione ai contributi indiretti, emerge chiaramente che le tariffe agevolate postali (che rappresentano il 62% dei contributi totali concessi al settore) non hanno rappresentato una misura efficace per lo sviluppo delle vendite in abbonamento. Questo è dimostrato dalla bassissima incidenza delle vendite in abbonamento nel nostro Paese (9% per i quotidiani e 23% per i periodici) rispetto agli altri paesi europei (Germania 64% quotidiani, 49% periodici; Francia 52% quotidiani e 32% periodici). Inoltre il meccanismo – che si muove in proporzione diretta al numero di copie spedite - favorisce i grandi gruppi (i primi tre gruppi editoriali italiani – Mondadori, RCS, Il Sole 24 Ore, incassano circa il 30%, pari a 50 milioni di euro, di tutte le sovvenzioni postali. Difficile scorgere in tale meccanismo di determinazione dei contributi, la tutela del principio del pluralismo dellinformazione;

12 I punti critici del sistema di sostegno pubblico (segue) Un ulteriore limite è rappresentato dal fatto che le compensazioni postali sono riconosciute esclusivamente per i servizi postali offerte da Poste italiane; Il regime speciale IVA non dovrebbe creare disparità di trattamento; I limiti alle concentrazioni dovrebbero essere calcolati su parametri diversi quali la diffusione e soprattutto il numero di lettori; Non pare logico escludere dai limiti di concentrazione la free-press e i periodici di informazione e approfondimento in grado di contribuire in modo significativo allinfluenza sullopinione pubblica; Risulta infine anomalo che il diritto alla parità di trattamento sia esteso in Italia a tutte le testate giornalistiche e non sia limitato invece come accade in tutti gli altri Paesi, alleditoria quotidiana e periodica relativa allinformazione politica e di attualità;

13 COPIE DI QUOTIDIANI DIFFUSE PER 1000 ABITANTI (2005) fonte: elaborazione FIEG su dati World Press Trends 2006

14 La lettura di quotidiani a pagamento: confronto tra paesi europei (anno 2005) fonte: World Press Trends 2006 ItaliaFranciaGermaniaUKSpagnaSvezia Diffusione (migliaia di copie) Penetrazione 42%44%75%32%41%85% Copie vendute in abbonamento 9%52%64%n.d.15%75% Ricavi da vendite (milioni euro) Ricavi da pubblicità (milioni euro) Quota pubblicità su tot. ricavi 48%39%53% 52%54%

15 LA SITUAZIONE DEL MERCATO ITALIANO: un confronto tra il 2008, 2007, 2006, 2005 e 2004 fonte FIEG 2009 ANNO 2004 ANNO 2005 ANNO 2006 ANNO 2007 ANNO 2008 Var. % ANNO 2008 su ANNO 2006 COPIE DISTRIBUITE (milioni di copie) 3.813,23.976,44.023,93.919,33.838,8-4,6 COPIE RESE (milioni di copie) 1.341,71.433,71.443,11.413,01.382,7-4,19 COPIE VENDUTE (milioni di copie) 2.471,52.542,72.580,82.506,32.456,2-4,83 PREZZO DI COPERTINA MEDIO (euro) 1,60 1,641,571,48-9,76 LIQUIDATO A PREZZO DI COPERTINA (milioni di euro) 3.954,54.061,44.245,23.940,03.644,7-14,15

16 DATI DI MERCATO - LIQUIDATO un confronto per tipologia 2008 – 2007 fonte FIEG 2009 TIPOLOGIA Liquidato 2007 (milioni di euro) Liquidato 2008 (milioni di euro) Var. % ANNO 2006 su ANNO Quotidiani e infrasettimanali / Inserti a pagamento 1.260,31.264,9+0,4 - Settimanali e quindicinali 833,9805,4-3,4 - Mensili 615,9559,4-9,2 - Altra periodicità / Giochi, buste sorpresa e scatole 344,0250,3-27,2 - Libri collaterali 139,489,4-35,9 - Collezionabili / Testate con Mc, Cd e videocassette 695,1612,4-11,9 - Copertine / raccoglitori 4,12,1-48,8 - Figurine 44,457,8+30,2 - Stampa estera 2,93,0+3,4 TOTALE 3.940,03.644,7-7,5

17 Suddivisione degli investimenti pubblicitari per mezzi 2005 fonte Il libro della pubblicità Il Sole 24 Ore

18 Investimenti pubblicitari in Italia 1978 – 2008 fonti storiche UPA Milioni di euro

19 Investimenti pubblicitari in Italia 1975 – 2008 percentuali per mezzi - fonte Il libro della pubblicità Il Sole 24 Ore

20 Investimenti pubblicitari in Italia stampa e televisione fonti storiche UPA Miliardi di euro – valori costanti 2005

21 La graduatoria della libertà di stampa fonte: ClassificaPaesi 1Islanda 2Finlandia Norvegia 4Danimarca Svezia 6Belgio Lussemburgo 8Andorra Paesi Bassi Svizzera 11Liechtenstein Nuova Zelanda Palau 14Estonia Irlanda Giamaica St. Lucia ClassificaPaesi 18Germania Monaco Portogallo 21Isole Marshall San Marino St. Vincent & Grenadines 24Rep. Ceca Lituania Stati Uniti … 71Benin Israele 73Italia Tonga 75Hong Kong ClassificaPaesi 180Somalia 181Cina Iran Ruanda 184Palestina Laos 186Zimbabwe 187Guinea Equat. 188Bielorussia 189Uzbekistan 190Cuba Eritrea Libia 193Myanmar Turkmenistan 195Corea del Nord ClassificaPaesi 76Bulgaria India 78Botswana Timor Est Montenegro … 168Azerbaijan Kazakhstan Sudan 172Gambia Yemen 174Russia 175Congo (Kinshasa) 176Arabia Saudita Tunisia 178Siria Vietnam Paesi liberiPaesi parzialmente liberi Paesi non liberi