ENTI DEL TURISMO
PLURALITA DI CENTRI DECISIONALI Gli enti e le istituzioni che governano il settore del turismo sono molteplici; Tali enti si collocano su piani differenti, dal più locale al più generale; Per cogliere fino in fondo le dinamiche di governo del turismo occorre passare da un piano all'altro e, quindi. da un ente all'altro.
Collaborazione Non esiste una rigida gerarchia in forza della quale l'ente superiore è per forza dotato di competenze più incisive o più importanti, mentre gli enti più piccoli invece, svolgono compiti via via inferiori e secondari. Tra questi enti il rapporto è sempre quello di autonomia e collaborazione piuttosto che subordinazione
Partendo dal basso, i primi enti che si incontrano in base al PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA sono i Comuni Province Città metropolitane Regioni Stato
Ruolo delle Regioni In base al principio di sussidiarietà previsto nella Costituzione, l'esercizio delle funzioni amministrative tende a scivolare verso gli enti che sono a più diretto contatto con i cittadini, mentre risale all' ente superiore e più "lontano" solo se quello più "vicino" non è in grado di esercitare tali funzioni in modo ottimale.
Art.118 cost. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ VERTICALE Le funzioni amministrative devono essere attribuite all’ente più vicino ai cittadini, cioè al COMUNE, che è in grado di avvertire meglio le esigenze locali. Solo ragioni di efficienza o la dimensione territoriale di un problema, comportano la competenza della PROVINCIA e progressivamente della REGIONE e dello STATO
Art.118 cost. PRINCIPIO DI SUSSIDIARIETA’ ORIZZONTALE Inoltre gli Enti territoriali (dallo Stato ai Comuni) devono favorire le iniziative autonome dei PRIVATI, singoli o associazioni, in attività di interesse generale
Comuni 8094 sono i Comuni in cui è diviso il territorio nazionale. La "vicinanza" dell'ente Comune è quindi duplice. è vicino ai cittadini è vicino ai beni del territorio che si trovano sul suo territorio e che può promuovere e tutelare Si tratta di realtà molto diverse tra loro.
I comuni italiani con una vocazione o un’attrattiva turistica sono oltre 3000, quasi il 40% del totale. La regione con più alto tasso di comuni a vocazione turistica è la Val d’Aosta con il 98,6%, seguita dal Trentino (69,0%), Calabria (62,1%), Liguria (61,3%)
Comuni: funzioni proprie Finanzia gli enti culturali e di promozione turistica attivi nei rispettivi territori Collabora con le associazioni culturali locali in progetti Svolge un servizio di accoglienza, assistenza e informazione ai turisti (ufficio comunale I.A.T. Informazione Accoglianza Turistica) Organizza fiere, sagre e altri eventi che abbiano un richiamo turistico Sostiene iniziative locali di rilevanza turistica organizzate da terzi soggetti con vari supporti (montaggio palco, luce acqua, chiusura pedonale).
Comuni: funzioni delegate dalle Regioni Elabora progetti per la valorizzazione turistica dei rispettivi territori, da sottoporre alla Regione per i necessari finanziamenti; Partecipa alla formazione dei programmi pluriennali di indirizzo e di coordinamento in materia turistica; Esercita funzioni di vigilanza e controllo su esercizi e attività ̀legate al turismo; Fornire agli enti territoriali "superiori" o ai vari osservatori regionali i dati statistici per lo studio dei flussi turistici.
Comuni Turistici Le Regioni hanno individuato in varie leggi regionali i Comuni a vocazione turistica (lacuali, termali, collinari, Città d’arte) per i quali è ammesso un trattamento speciale. Tali definizioni servono per delimitare AMBITI TERRITORIALI TURISTICAMENTE OMOGENEI idonei per poter programmare le attività di competenza regionale.
Comuni Turistici Anche lo Stato nelle leggi ordinarie a volte prende in considerazione queste particolari categorie di Comuni. Ad es. sono previste regole particolari per le assunzioni di personale a tempo determinato nei centri interessati "da mutamenti demografici" per le attività stagionali Tassa di soggiorno
Tassa di soggiorno Il Decreto Legislativo n. 23 del 2011 ha disposto per i Comuni Turistici la possibilità di applicare una tassa ai turisti che soggiornano nelle strutture alberghiere, hotel, bed e breakfast, campeggi delle città d’arte e nei Comuni ad alta affluenza turistica Il contributo varia da 1 euro fino a 5 euro al giorno per persona da pagare direttamente alla struttura ricettiva Ogni Comune può anche decidere la durata dei giorni per cui il turista deve pagare La tassa è destinata a finanziare gli interventi in materia di turismo compresi quelli a sostegno delle strutture ricettive, il recupero dei beni culturali ed ambientali, nonché i servizi pubblici locali.
Leggi regionali Le indicazioni più puntuali sui compiti dei Comuni si trovano ad ogni modo nelle leggi regionali. Queste però sono venti e le rispettive leggi, anche se mostrano una certa somiglianza, non sono per forza coincidenti quando definiscono i compiti turistici dei Comuni. Molte scelte poi dipendono dalle scelte politiche delle singole amministrazioni in carica, dai sindaci, dalle loro inclinazioni politiche, dalle priorità ecc...
ENTI INTERMEDI Tra i comuni e le regioni si collocano gli enti intermedi: Città metropolitane e Province. Le Città metropolitane nascono per amministrare i centri maggiori e il loro territorio di influenza. Sono grandi insediamenti attorno ai quali ruotano centri minori densamente popolati, collegati alla città-madre. Ogni grande città ha infatti la sua cintura e nell’ insieme si tratta delle aree più popolose del Paese (Roma da sola, conta oltre 2.600.000 abitanti)
Città metropolitane 10 città metropolitane Roma Capitale, Torino, Milano, Venezia, Genova, Bologna, Firenze, Bari, Napoli e Reggio Calabria Nelle Regioni a Statuto speciale: Cagliari, Catania, Messina, Palermo Avrebbero dovuto sostituire le funzioni delle Province Il Sindaco metropolitano avrebbe dovuto prendere il posto del Sindaco del Comune per rispondere meglio ai problemi di una realtà territoriale oggettivamente più complessa delle altre, intervenendo sullo sviluppo economico, sui flussi di merci e persone, sulla pianificazione territoriale.
La Legge 56/14 di riforma delle Province e di istituzione delle Città Metropolitane individua nel 2015 l’anno di attuazione della riforma ma in realtà il percorso di riforma sia delle Province che delle Città metropolitane è ancora in una fase di profonda incertezza.
PROVINCE 110 province italiane Le competenze attribuite alle Province variano molto da Regione a Regione. Le Province assumono in molti casi un peso piuttosto rilevante in molti settori.
Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali (d. Igs. n. 267/2000) Testo Unico sull’ordinamento degli enti locali indica competenze delle province che si intrecciano inevitabilmente con il turismo: Tutela e valorizzazione dell’ambiente e dei beni culturali La promozione della flora e della fauna, parchi e riserve naturali stabilisce poi che la Provincia, coordinandosi con i Comune, promuove e coordina attività, realizza opere di rilevante interesse provinciale in vari settori tra i quali quello turistico.
COMPITI DELLE PROVINCE Le diverse leggi regionali attribuiscono alle Regioni i compiti di Promuovere e coordinare le attività di accoglienza turistica in collaborazione con i Comuni Provvedono alla raccolta e all'elaborazione dei dati statistici sui flussi turistici Esercitano funzioni amministrative in materia di pro loco, agenzia di viaggio, imprese turistiche: vigilano e controllano l’attività delle agenzie di viaggio, ricevono la comunicazione dei prezzi delle strutture ricettive alberghiere ed extra alberghiere.
COMPITI DELLE PROVINCE Concorrono alla definizione delle politiche regionali e alla elaborazione dei piani programmatici di sviluppo turistico della Regione Definiscono i propri piani di valorizzazione turistica del territorio e assumono iniziative a carattere interprovinciale Abilitano all’esercizio delle professioni turistiche
Le Province I compiti delle Province non sono quindi secondari come da più parti si crede. Nonostante questo è in atto un processo di riforma che dovrebbe portare alla loro abolizione. La situazione è ancora molto incerta
Competenze delle Regioni In base all'art.117 Cost. le Regioni sono competenti in materia di turismo. Le Regioni rappresentano una "cerniera” fondamentale tra i territori e l’organizzazione statale e internazionale.
Compiti delle REGIONI Due ambiti di intervento: ORGANIZZAZIONE del settore PROMOZIONE del turismo
Compiti delle Regioni: organizzazione Le Regioni stabilisce la ripartizione delle competenze tra gli enti : con le leggi regionali si definiscono le competenze delle Regioni, Province Comuni e altri enti ad es. le Comunità montane. Molte scelte sono simili in tutte le Regioni ma esistono anche differenze non da poco, al punto che si può parlare di tanti ordinamenti regionali.
Altri enti Le Regioni attribuiscono compiti importanti anche ad altri enti pubblici e privati PRO LOCO associazioni di diritto privato che, in ambito locale, promuovono il turismo e forniscono assistenza ai turisti CAMERE DI COMMERCIO ASS CONSUMATORI AGENZIE DI VIAGGI SINDACATI GRUPPI E COMUNITA impegnate a livello locale in attività culturali e ricreative
Esigenza di dialogo Un compito molto importante della Regione è quello di mettere in rete tutte le risorse locali e di far dialogare tra loro i diversi enti, in modo che l’offerta turistica risulti integrata. In questa prospettiva è stata introdotta la possibilità per le Regioni di dar vita ad un nuovo modello organizzativo: I SISTEMI TURISTICI LOCALI (S.T.L).
SISTEMI TURISTICI LOCALI STL introdotti per la prima volta dalla L.135/2001 costituiscono un modello originale di organizzazione del territorio per la valorizzazione delle risorse esistenti e la realizzazione di progetti innovativi di sviluppo dell’offerta turistica.
DEFINIZIONE Sono sistemi turistici locali: i contesti turistici omogenei o integrati comprendenti ambiti territoriali appartenenti anche a regioni diverse, purché caratterizzati dall'offerta integrata di beni culturali, ambientali e di attrazioni turistiche, compresi i prodotti tipici …o dalla presenza diffusa di imprese turistiche singole o associate.
L’obiettivo principale è quello di favorire l’aggregazione degli attori locali (imprenditori, amministratori, addetti in ogni settore e altro) con lo scopo di far nascere reti territoriali e di comunicazione attorno a beni naturali, culturali, gastronomici e artigianali da aggregare per valorizzare una determinata zona, costituita anche eventualmente da più Comuni o da parti del territorio di più Regioni confinanti.
Del resto il prodotto turistico è rappresentato da un insieme variegato di elementi quali l’ambiente naturale, il patrimonio storico- artistico, la presenza di manifestazioni e mostre, le infrastrutture, l’efficienza dei trasporti, la qualità delle strutture ricettive, la vivibilità in senso ampio della località. Si tratta di elementi che sono cruciali per il successo competitivo di una determinata località, e che quindi richiedono una intensa collaborazione tra tutti gli operatori coinvolti, privati e pubblici
Di tratta di distretti turistici che nascono per lo sviluppo e la valorizzazione coordinata delle risorse turistiche locali che rispondono alla necessità di aumentare la competitività turistica di un’area territoriale potendo creare una forte immagine turistica unitaria.
Modalità di costituzione: Vengono promossi dagli Enti Locali o da soggetti privati, singoli o associati Vengono riconosciuti dalle Regioni La loro costituzione non è obbligatoria
OGGI Anche il Codice del turismo aveva riprodotto la definizione di STL ma la Corte Costituzionale ha annullato l’articolo che li prevedeva. Le Regioni sono quindi libere di adottare o meno questre strutture perchè la scelta delle strutture organizzative è di totale competenza Regionale.
Hanno recepito ad es. LOMBARDIA ne ha realizzati 4: Terre dell’acqua (Lomellina e Valle del Ticino), Po, Lago di Como, Valchiavenna VENETO ne ha realizzati 14: Dolomiti, Belluno-Feltre-Alpago, Treviso, Bibione-Caorle, Jesolo-Eraclea, Venezia, Chioggia, Padova, Terme Euganee, Vicenza, Altipiano di Asiago, Garda, Verona, Rovigo UMBRIA ne ha attivi solo 4: Valli e monti dell’Umbria antica, Trasimeno, Assisi, Media Valle del Tevere.
In alcuni casi i STL hanno assunto nomi diversi: Sistemi turistici tematici, ambiti turistici rilevanti, distretti turistici… EMILIA ROMAGNA non ha modificato la propria organizzazione turistica, strutturata in ambiti territoriali turisticamente rilevanti denominate unioni di prodotto
UNIONI DI PRODOTTO E.R. la Costa adriatica, le Terme, l'Appennino, le Città d'Arte-Cultura-Affari
OSSERVATORI REGIONALI PER IL TURISMO Altre strutture importanti sono gli Osservatori regionali per il turismo, istituiti anche in collaborazione con Università e centri di ricerca, Camere di commercio e altre istituzioni pubbliche e private Devono monitorare l'andamento del mercato turistico rielaborando dati trasmessi, ad esempio, dai Comuni e dalle Province, verificare le oscillazioni della domanda e dell'offerta, il posizionamento della Regione nel contesto turistico nazionale e internazionale.
Il controllo dei i flussi turistici è fondamentale anche per fare in modo che i flussí si sviluppino in termini sostenibili, in modo che il patrimonio storico, artistico, ambientale e paesaggistico delle aree interessate ne risulti valorizzato e non degradato.
Strutture per la promozione turistica Ogni Regione mantiene un ruolo di indirizzo e coordinamento attraverso la Giunta Regionale e gli assessori regionali al turismo. Per la promozione turistica spesso delegano tali funzioni ad agenzie appositamente create: enti, società, con forma giuridica pubblica o privata, consorzi. La maggior parte ha forma giuridica pubblica, alcune hanno forma privata ma sono partecipate in via maggioritaria dal pubblico e da attori privati
Agenzie per la promozione VENETO Veneto Promozione, Società consortile per Azioni PIEMONTE consorzio- Agenzia promozione turistica del Piemonte FRIULI VENEZIA GIULIA Agenzia per lo sviluppo Turismo FVG Puglia Agenzia Pugliapromozione Lazio Agenzia Reg del turismo s.p.a Umbria sviluppaumbria s.p.a Emilia Romagna APT servizi s.r.l.
Compiti delle Regioni Coordinare le attività di promozione Programmare le spese per l'innovazione e lo sviluppo dell'offerta turistica Favorire la crescita competitiva del mercato turistico Concorrere a definire le politiche nazionali ed europee sul turismo; Finanziare, cofinanziare e riconoscere agevolazioni per specifici progetti di interesse regionale diretti a incrementare il movimento turistico.
Compiti di promozione Rispetto ai loro compiti di promozione del turismo, le Regioni fissano obiettivi, adottando piani e programmi annuali o pluriennali di sviluppo turistico. Tali piani sono lo strumento per progammare l'impiego delle risorse non solo proprie, ma anche statali e soprattutto comunitarie destinate al turismo.
Altre iniziative significative L’adozione di specifici segni distintivi o marchi turistici Portale internet per dare visibilità nel mercato globale ai territori regionali, per presentare le località, le aree geografiche e i prodotti www.emiliaromagnaturismo.it/it La Regione può concludere direttamente accordi con altri Stati anche per attività di promozione turistica della Regione all’estero