____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa Il focus group E’ una tecnica non standard ideata da Robert K. Merton e Paul Lazarsfeld presso la Columbia University nel 1941; consiste nell’osservazione e registrazione delle interazioni di un piccolo gruppo, invitato a formulare asserti il più possibile condivisi su un argomento di ricerca introdotto da un animatore, che come l’osservatore è parte dello staff di ricerca; i partecipanti non si conoscono tra loro e non hanno precedenti relazioni, per cui non sono un gruppo in senso tecnico; il focus group può avere le seguenti finalità (Morgan, 1988): raccogliere valutazioni e percezioni dei partecipanti; produrre idee e soluzioni innovative; produrre stimoli per piani di azione di una organizzazione; coinvolgere nell’interpretazione dei risultati di una ricerca.
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa I vantaggi del focus group le interazioni di gruppo incentivano la creatività e l’originalità, per cui si ottengono informazioni significative, che non emergerebbero o emergerebbero in modo diverso e meno articolato tramite interviste individuali; sentendo il punto di vista di più persone contemporaneamente, consente un notevole risparmio di tempo e di risorse; ciò in quanto i piccoli gruppi stimolano tutti i partecipanti a dare il loro contributo; rende possibile affrontare argomenti sui quali non è facile discutere, grazie alla maggiore propensione a superare le resistenze e ad esprimere il proprio punto di vista nelle interazioni di gruppo rispetto a quelle face to face. I partecipanti sono selezionati tra il pubblico che interessa, ma non sono un campione statisticamente rappresentativo.
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa Variabili da tenere sotto controllo 1) la dimensione del gruppo è ottimale con 7-8 partecipanti; 2) la composizione del gruppo può essere eterogenea per cultura, ruolo o interessi per mettere a confronto percezioni diverse dello stesso fenomeno, ma occorre almeno un background comune per rendere possibile il confronto; 3) la durata del focus group deve essere da una a due ore; 4) l’animatore deve presentare gli obiettivi, introdurre gli argomenti, attivare e moderare la discussione, incoraggiare la partecipazione di tutti, gestire i conflitti e sintetizzare i risultati; 5) le tecniche di animazione devono favorire la partecipazione; 6) il luogo e le strutture devono mettere a proprio agio e favorire le dinamiche di gruppo; è consigliata la formazione a cerchio.
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa I compiti dell’animatore (Mariampolsky, 1984) 1) costruire il rapporto nel gruppo, per cui deve far effettuare le presentazioni e stabilire una relazione tra i partecipanti; 2) esplorare, e quindi proporre il tema della discussione e stimolare gli interventi; 3) indirizzare la discussione, in modo che i partecipanti non divaghino su altri temi di conversazione, ma assolvano il compito loro assegnato; 4) concludere la discussione: A) riassumendo di volta in volta quanto emerso su ciascun tema; B) verificando il grado di accordo tra i partecipanti; C) invitando a formulare considerazioni aggiuntive; D) sintetizzando le conclusioni finali.
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa Le caratteristiche del focus group (Cataldi, 2009) la tecnica prevede di dare voce e di assistere alla costruzione collettiva delle asserzioni e alla negoziazione dei significati in una dimensione prossima a quella tipica del mondo della vita; la tecnica ha natura fenomenologica per la capacità di fare leva sul gruppo, che è la sede privilegiata di formazione di nuove visioni condivise e di significazione della realtà; Il processo di costruzione collettiva delle opinioni viene esplicitato in tutti i suoi passaggi e diviene l’unica fonte di informazione; si basa sulla dimensione collettiva delle opinioni che dipende dal confronto con gli altri e dal feedback costante che ognuno ottiene dalla risonanza che le proprie idee hanno all’interno del gruppo; il meccanismo è un procedimento di sharing and comparing, che porta alla definizione e all’esplicitazione dei significati soggettivi fino alla creazione di nuovi ambiti comuni di comprensione.
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa L’output del focus group È la trascrizione integrale della discussione di gruppo; ogni partecipante vi deve essere identificato attraverso un numero di riconoscimento e i suoi caratteri socio-demografici; le informazioni raccolte vanno ordinate e sintetizzate per far emergere i principali contributi del gruppo; Le valutazioni sono efficaci se citate in modo testuale; Per l’analisi della trascrizione sono possibili due percorsi: l’analisi ermeneutica, con operazioni di confronto e classificazione delle categorie di risposta, per fornire una descrizione più accurata possibile dei significati emersi nel corso della discussione; l’analisi testuale con software specialistici, che può essere effettuata sull’intera base empirica, ovvero sui singoli interventi, con riferimento a frequenza, estensione e specificità.
____________________________ Stefano Scarcella Prandstraller Relazioni istituzionali e Gestione della responsabilità sociale d’impresa Esercitazione 3 Condurre (od osservare o partecipare ad) un Focus group dei componenti del proprio gruppo di ricerca; Gli argomenti devono essere: A) quello che di rilevante è stato appreso e osservato attraverso la ricerca etnografica e le interviste in profondità B) le conclusioni che dobbiamo trarre sui fattori critici per il successo/ la sopravvivenza delle imprese di extracomunitari a Roma