Come le foglie: echi e suggestioni nella letteratura
Come le foglie sono le generazioni degli uomini. …perché chiedi la mia origine? Come le foglie sono le generazioni degli uomini.
Le foglie alcune getta a terra il vento
Altre la selva feconda nutre, quando giunge il tempo della primavera
Così le generazioni degli uomini, una nasce una dilegua Omero, Iliade, VI ,vv.147-151
Così l’uomo nasce, così muor Quale delle foglie, tale è la stirpe degli umani. Il vento brumal le sparge a terra, e le ricrea la germogliante selva a primavera. Così l’uomo nasce, così muor Vincenzo Monti Son le umane tribù foglie su’rami ilari e folte in maggio, aride al verno: La selva al sol le crea, l’anno le perde; Si’ fiorire e perire vedi i lignaggi Ugo Foscolo
Simili a foglie Sono le famiglie degli uomini. Le foglie, alcune il vento le sparge a terra, altre nascono sugli alberi rigogliosi Ed è primavera; Così le famiglie degli uomini: Una nasce, l’altra finisce Mario Lussignoli
Come i germogli che genera la primavera fiorita Quando d’un tratto li sboccia il raggiare del sole, Uguali ad essi, fioriti per tempo sì breve, noi ci godiamo la giovinezza, divinamente ignari del male e del bene.
Ma nere ci stanno vicine le Parche , una col termine squallido della vecchiaia e l’altra-la morte
E resta per poco il frutto della giovinezza, quanto un giro di sole sulla terra Mimnermo, fr.2 Diehl
Quante nei boschi al primo freddo d’autunno si staccano le foglie e cadono Virgilio, Eneide VI, vv.309-310
Come d’autunno si levan le foglie l’una appresso all’altra, finchè il ramo vede alla terra tutte le sue spoglie, similmente il mal seme d’Adamo Dante, Inferno III, vv.112-114
Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie Ungaretti, Soldati
Viviamo un giorno. Cosa siamo. Cosa non siamo Viviamo un giorno. Cosa siamo? Cosa non siamo? Sogno di un’ombra, un uomo.
Ma quando un bagliore, che è un dono divino, ci giunga, lucente fulgore sovrasta noi uomini, e dolce è la vita Pindaro, Pitica,8 , 95-97
Ogni giorno ci viene sottratta una parte di vita, e anche mentre cresciamo la vita decresce. Abbiamo perduto l’infanzia, poi la fanciullezza, poi l’adolescenza. Tutto il tempo che è trascorso fino a ieri se n’è andato; questo stesso giorno lo dividiamo con la morte.
A svuotare la clessidra non è l’ultima goccia, ma ognuna di quelle che sono cadute prima
Nello stesso modo l’ora estrema che pone fine alla vita
Non è l’unica a dare la morte ma l’unica a portarla a compimento Seneca, Epistole,24, 18-21