LE FASI DELLO STATO NATURALE
I FASE La prima fase è quella descritta in tutta la prima parte del DI e quindi quella dell’uomo originario con le sue caratteristiche.
II FASE: le prime forme di relazione 1.Movimento prodotto dalla perfettibilità; 2.Primo apparire di una rozza tecnologia; 3.Capacità di recepire i primi rudimentali concetti di relazione; 4.Consapevolezza di appartenere a una razza superiore; 5.Aspirazione ad assumere un ruolo di priorità nella specie; 6.Apparire di forme di convivenza familiare embrionale; 7.Capacità di concepire minimali regole di condotta (di stampo utilitaristico); 8.Capacità di concepire prime semplici forme di collaborazione interindividuale di forma pattizia; 9.Apparizione e prima evoluzione del linguaggio
III FASE: la prima rivoluzione (a) 1.Scoperta dei primi strumenti; 2.Costruzione delle capanne: 1+2 = prima rivoluzione; 3. Nascita della famiglia: 2+3= prima forma di «proprietà» (proprietà d’uso); 4. Primi possibili contrasti, ma: pavidità degli esseri umani (prudenza della ragione debole e suo carattere utilitario); 5. Famiglia: unione di convenienza e poi nascita degli affetti;
III FASE: la prima rivoluzione (b) 6. Aspetto positivo della famiglia: libera scelta = perdita graduale dell’indipendenza; 7. La diversità uomo-donna si trasforma in una disuguaglianza non naturale, ma accettabile; 8. Prima origine del tempo libero; 9. Inizia la schiavitù delle comodità; 10. Perfezionamento del linguaggio e ripresa delle tesi di Condillac.
IV FASE: la jeunesse du monde: dalla sociétè naissante alla société commencée (a) 1.Si costituiscono i gruppi; 2.Nascono le «nazioni»; 3.Dal vicinato permanete ai legami affettivi; 4.Mutamento nel rapporto di coppia e nella formazione della famiglia; 5.Si origina la capacità di confrontare e da qui nascono le idee di merito e bellezza; 6.Il canto, la danza, il paragone;
IV FASE: la jeunesse du monde: dalla sociétè naissante alla société commencée (b) 7. La ricerca della stima altrui e l’ambizione; 8. Primo passo verso la disuguaglianza e i vizi; 9. Pretesa alla stima; 10. I «doveri della civiltà»: torti, oltraggi, vendette; 11. Si introduce la moralità nelle azioni degli esseri umani = la bontà cambia di statuto; 12. È la società del giusto mezzo tra l’immobilità dello stato primitivo e il graduale dominio della disuguaglianza.
V FASE: metallurgia e agricoltura 1.Si tratta delle due scoperte tecnologiche che producono i cambiamenti più significativi; 2.Avvennero o per caso (metallurgia) o con lunghe e meditate osservazioni; 3.Implicarono previdenza e collegamenti concettuali; 4.Comportarono lavoro e fatica; 5.Determinarono la divisione del lavoro; 6.Furono la premessa della nascita della proprietà privata.
VI FASE: la proprietà privata 1.Dalla coltivazione delle terre, la loro divisione; 2.Divisione delle terre = proprietà privata; 3.Dalla proprietà, le regole della giustizia; 4.L’uomo comincia a porre attenzione alla durata del possesso = il bene viene valutato in se stesso, non per l’uso che se ne può fare; 5.L’idea di proprietà come bene da non perdere è in relazione al lavoro necessario per ottenere il bene; 6.Il lavoro arricchisce e specifica l’atto dell’occupazione; 7.La proprietà si diversifica perché gli uomini hanno doti diverse (= dalle diversità naturali alle disuguaglianze acquisite.
VII FASE: il dominio della disuguaglianza (a) 1.Progresso della perfectibilité (arti, lingue, applicazione delle capacità); 2.Aumento e sperequazione delle ricchezze; 3.L’amor proprio sostituisce del tutto l’amor di sé; 4.Le qualità dell’essere umano (ragione, intelligenza) sono del tutto sviluppate; 5.Si rafforza la dimensione della dissimulazione; 6.Asservimento alla natura e agli altri uomini (anche quando se ne sia padroni);
VII FASE: il dominio della disuguaglianza (b) 7. Dall’ambizione sfrenata, la tendenza a nuocersi a vicenda; 8. Il proprio vantaggio e il danno altrui; 9. Dalla ricchezza come espansione alla ricchezza come espropriazione; 10. I «soprannumerari» divengono poveri, ma solo perché gli altri sono ricchi = concezione relativa di ricchezza e povertà; 11. Conseguenze: dominanzione/servitù/violenze/rapine.
VIII FASE: lo stato di guerra 1.Nei sistemi giusnaturalistici lo stato di guerra è necessario per aprire la strada alla teoria del patto; 2.In genere (tranne che in Hobbes) esso si presenta come il momento di rottura dello stato naturale pacifico; 3.In Rousseau deriva da un processo descritto come succedersi di momenti ambigui e con caratteri duplici; 4.È uno stato di violenza e disordine, incentrato sul conflitto tra il diritto del più forte e quello del primo occupante; 5.Una volta che si sia innescato, non è più possibile tornare indietro.
IX FASE: la fine dello stato di natura e il patto iniquo 1.Gli uomini sono ormai evoluti = sono in grado di riflettere sulla negatività dello stato di guerra; 2.Il fondamento di questo stato è la forza e la forza non è diritto; 3.L’idea del ricco per salvare vita e beni; 4.La formula del patto e la sua natura ingannevole; 5.Il patto inganna tutti: la schiavitù futura viene scambiata per una garanzia di libertà; 6.Legalizzazione della disuguaglianza; 7.L’usurpazione si trasforma in diritto.