L’itinerario di Dante nell’Inferno

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Transcript della presentazione:

L’itinerario di Dante nell’Inferno a cura della prof.ssa Maria Isaura Piredda

Selva oscura Dante si è smarrito in una selva Giunto ai piedi di un colle illuminato dal sole, cerca di raggiungerlo, ma tre fiere gli sbarrano la strada

Interviene Virgilio in suo soccorso Virgilio guiderà Dante nell’inferno e nel purgatorio

Virgilio informa Dante che è stata Beatrice a indurlo a soccorrerlo Beatrice, a sua volta, era stata informata da Santa Lucia Santa Lucia era stata spinta dalla Vergine Maria (canto II)

Antinferno ignavi Dante e Virgilio varcano la porta dell’inferno Le prime anime che incontrano nell’antinferno sono quelle degli ignavi

Sulla riva del fiume Acheronte sta il demonio Caronte, addetto al traghettamento dei dannati (canto III) Caronte

1° cerchio: limbo Sull’altra sponda dell’Acheronte si trova il I cerchio infernale In questa zona, detta Limbo, stanno le anime di coloro che non ricevettero il battesimo o che vissero prima della nascita di Cristo

Nel limbo si trovano le anime delle persone che, non avendo ricevuto il battesimo ed essendo stati privi della fede, non possono gioire della visione di Dio, ma non sono nemmeno puniti per un qualche peccato Anche Virgilio appartiene a questa schiera di anime (canto IV)

i due poeti giungono nel II cerchio, dove superano la guardia di Minosse, giudice infernale 2° cerchio: lussuriosi Minosse

Minosse giudica i dannati arrotolando la coda intorno al proprio corpo tante volte quanti sono i gradoni che l’anima dovrà percorrere per raggiungere il cerchio a cui è destinata Infatti ogni anima giudicata viene spedita direttamente nel suo cerchio

Nel II cerchio Dante e Virgilio assistono alla bufera che travolge i lussuriosi (coloro che in vita furono dominati dalla passione) Essi sono trascinati per l'aria, sbattuti dalla bufera infernale, evidente contrappasso (per analogia) della passione che li travolse in vita

Tra i lussuriosi ci sono gli amanti Paolo e Francesca (canto V)

3° cerchio: golosi Nel terzo cerchio Cerbero, un cane con tre teste, sorveglia e tormenta i golosi Cerbero

Essi sono immersi nel fango maleodorante, sotto una pioggia incessante di grandine e neve Così come in vita fecero un uso eccessivo e avido dei sensi, così in morte sono costretti a stare immersi nel fango disgustoso dilaniati da un guardiano che è un riflesso della loro stessa avidità e gola

L’anima di Ciacco si rivolge a Dante e profetizza la cacciata da Firenze prima dei guelfi neri e poi dei guelfi bianchi (canto VI)

4° cerchio: avari e prodighi Superato il demonio Pluto, Dante e Virgilio giungono nel IV cerchio

Pluto

Vi trovano due schiere opposte di peccatori: gli avari che stanno nel semicerchio di sinistra i prodighi che occupano il semicerchio di destra

Essi sono condannati a spingere enormi massi, divisi in due schiere che, quando si incontrano, si ingiuriano rinfacciandosi la colpa contraria la grandezza del peso che li opprime simboleggia la quantità dei beni terreni che accumularono o sperperarono, dedicandosi interamente a questo durante la vita

5° cerchio e fiume Stige: iracondi e accidiosi Nel 5° cerchio Dante e Virgilio trovano la palude dello Stige dove sono puniti gli iracondi e gli accidiosi (canto VII)

Gli iracondi sono immersi e gli accidiosi sono sommersi nella palude Stige I primi infatti furono in vita immersi nel fango della loro rabbia, e ora si percuotono cercando di liberarsi per l'eternità I secondi dissiparono la vita nell'immobilità dello spirito, e per questo sono sommersi, privati di aria e parole come in vita si privarono delle opere

I due poeti salgono sulla barca del traghettatore di anime Flegiàs

Durante la traversata dello Stige, l’iracondo Filippo Argenti (esponente dei guelfi neri e avversario di Dante) si rivolge bruscamente a Dante

Terminata la traversata i due poeti si trovano presso le mura della città di Dite, ma una schiera di diavoli sbarra le porte della città infernale (canto VIII)

Interviene un messo celeste che apre la porta sbarrata di Dite Sulla cima di una delle torri della città di Dite appaiono le tre Furie (Megera, Aletto e Tisifone) Interviene un messo celeste che apre la porta sbarrata di Dite Le Furie

6° cerchio: eretici Dante e Virgilio entrano nella città infernale dove trovano una distesa di tombe roventi con coperchi sollevati Si tratta del 6° cerchio dove sono puniti gli eretici (canto IX)

Qui sono puniti gli eretici (tra cui anche gli epicurei, che negarono la sopravvivenza dell'anima dopo che il corpo muore) in dei sepolcri infuocati l'idea è probabilmente ripresa dalla pena a cui erano sottoposti gli eretici dai tribunali terreni, cioè il rogo, in quanto il fuoco era considerato simbolo di purificazione

Due anime sorgono dal loro sepolcro e dialogano con Dante Sono Farinata degli Uberti e Cavalcante de’ Cavalcanti (canto X) Farinata degli Uberti

Dopo una breve sosta Virgilio spiega a Dante l’ordinamento dell’inferno (canto XI)

Superata la guardia del Minotauro, i due poeti entrano nel 7° cerchio

7° cerchio: 1° girone violenti contro il prossimo Nel 1° girone del 7° cerchio vi sono i violenti contro il prossimo Sono immersi in un fiume di sangue bollente (il Flegetonte) che ben simboleggia il sangue da loro versato in vita

Dalla riva i Centauri scagliano frecce contro i dannati che cercano di emergere

Durante la traversata del Flegetonte, Dante riconosce numerosi personaggi storici (Alessandro Magno e Attila) (canto XII)

7°cerchio - 2° girone violenti contro se stessi In questo girone sono puniti i suicidi

Le loro anime sono tramutate in alberi (per aver volontariamente rinunciato alla loro natura umana), sui quali fanno il nido le mostruose Arpie

Qui Dante dialoga con Pier delle Vigne e con altri personaggi (canto XIII)

7° cerchio: 3° girone violenti contro Dio, natura e arte Questo girone si presenta come un immenso deserto di sabbia rovente su cui piovono falde di fuoco

Deserto di sabbia

Qui stanno: i violenti contro Dio (bestemmiatori) stanno supini sul sabbione infuocato, immobili sotto un'incessante pioggia di fuoco contro la natura (sodomiti) corrono continuamente sotto il fuoco e contro l’arte (usurai) sono accovacciati sotto la pioggia di fuoco

Il contrappasso ancora una volta si richiama alle pene ordinariamente inflitte, nell'uso medievale, per i reati contro la divinità: il rogo

Tra i bestemmiatori spicca il greco Capaneo (canto XIV) Tra i sodomiti è punito il fiorentino Brunetto Latini, antico maestro di Dante (canto XV)

Brunetto Latini

Dopo aver osservato il gruppo degli usurai, Dante raggiunge Virgilio per scendere al successivo cerchio in groppa al mostro infernale Gerione Gerione

8° cerchio Malebolge

è diviso in dieci bolge, dette Malebolge, L’ottavo cerchio, riservato ai fraudolenti (quelli che usarono la malizia in modo fraudolento, disonesto, contro chi non si fida), è diviso in dieci bolge, dette Malebolge,

Il custode di Malebolge è Gerione (che ha la “faccia d’uom giusto” e corpo di serpente)

8° cerchio – 1° bolgia ruffiani e seduttori Nella prima bolgia i ruffiani e i seduttori fuggono inseguiti dai diavoli che li frustano violentemente

ruffiani e seduttori

Tra i ruffiani Dante riconosce il bolognese Venedico Caccianemico Tra i seduttori sta il mitico Giasone

8° cerchio – 2° bolgia adulatori Nella 2° bolgia stanno gli adulatori immersi nello sterco (per la sconcezza del loro peccato)

Fra di essi vi sono il guelfo lucchese Alessio Interminelli e la prostituta Taide

8° cerchio – 3° bolgia simoniaci Nella terza bolgia sono puniti i simoniaci, cioè coloro che fecero commercio di cariche religiose e beni spirituali causando la corruzione della Chiesa

I simoniaci sono conficcati a testa in giù in strette buche circolari e i loro piedi sono lambiti da fiamme (ciò richiama la fiamma dello Spirito Santo)

Dante dialoga con Niccolò III (papa dal 1277 al 1280) il quale predice che sarà raggiunto dai corrotti papi Bonifacio VIII (che era già morto nel 1303 mentre Dante scriveva) e Clemente V (canto XIX)

8° cerchio – 4° bolgia indovini

Gli indovini, i maghi e le streghe, che in vita ebbero la presunzione di spingere lo sguardo avanti fino a prevedere il futuro, sono ora condannati ad avere il viso rivolto all’indietro

8° cerchio – 5° bolgia barattieri Immersi in un lago di pece bollente e perseguitati dai diavoli, giacciono i barattieri, che in vita si arricchirono facendo commercio di cariche pubbliche L’immersione nella pece allude all’agire coperto, nascosto che essi praticarono in vita

Virgilio parla con Malacoda, capo della schiera dei diavoli, perché conceda una scorta di demoni (canto XXI) I due poeti seguono l’infida pattuglia

Si presenta sulla scena Ciampolo di Navarra, catturato dall’uncino dei diavoli e torturato L’astuto barattiere riesce però a fuggire Infuriati per la beffa, due diavoli si azzuffano tra loro e cadono nella pece (canto XXII)

8° cerchio – 6° bolgia ipocriti Gli ipocriti sono costretti a camminare sotto pesantissime cappe di piombo esternamente dorate (ciò allude al contrasto tra l’apparenza piacevole che gli ipocriti esibiscono nei confronti del mondo esterno e la loro interiorità falsa)

Dante si ferma a parlare con due frati (Catalano dei Malvolti e Loderingo degli Andalò)

Dante scorge poi, crocifisso a terra con tre pali, Caifa, il sommo sacerdote del tempio di Gerusalemme che chiese la condanna a morte di Cristo (canto XXIII)

8° cerchio – 7° bolgia ladri I ladri sono tormentati da serpi mostruose, con le mani legate dai serpenti ed essi stessi trasformati in serpenti (simbolo del demonio) Le mani son legate perché quelle commisero il reato Tra i ladri c’è Vanni Fucci, pistoiese, che rubò gli arredi sacri nel duomo della sua città (canto XXIV)

8° cerchio – 8° bolgia consiglieri fraudolenti Le anime dei consiglieri di frode sono racchiuse all’interno di fiamme (la lingua di fuoco è l’’immagine della lingua con cui essi peccarono dando consigli ingannatori)

Qui Dante incontra Ulisse che si trova avvolto in un’unica fiamma con il compagno Diomede Ulisse racconta a Dante il suo ultimo viaggio (canto XXVI)

Si avvicina poi a Dante Guido da Montefeltro (dannato per avere suggerito a Bonifacio VIII un inganno per vincere i nemici Colonna) (canto XXVII)

8° cerchio – 9° bolgia seminatori di discordia e scismi I seminatori di discordia sono orrendamente mutilati (per sottolineare con la spaccatura dei loro corpi le perenni divisioni che provocarono nell’umanità

Con il corpo spaccato dal mento fino all’inguine sta Maometto (fondatore della religione islamica) (canto XXVIII)

8° cerchio – 10° bolgia falsificatori Nell’ultima bolgia Dante e Virgilio trovano una distesa di corpi che emanano un fetore insopportabile perché sono afflitti da orrende malattie che li sfigurano (lebbra, rabbia, idropisia, febbre) e che “falsificano” (rendono diversa) la loro figura come in vita vollero contraffare la verità

Sono i falsificatori divisi in 4 categorie: Falsificatori di metalli (alchimisti) (canto XXIX) Falsificatori di persona (che corrono invasati da una furia bestiale aggredendo gli altri dannati) Falsificatori di moneta (falsari) Falsificatori di parola (bugiardi) (canto XXX)

Pozzo dei giganti Simili a torri, i quattro giganti posti a guardia del nono cerchio emergono da un pozzo profondo:

Nembrot (artefice della torre di Babele) Efialte e Briareo (che tentarono la scalata all’Olimpo) Anteo (figlio di Nettuno) che accetta di depositare i due pellegrini sul lago ghiacciato del Cocìto (canto XXXI)

9° cerchio L’ultimo cerchio è costituito da un immenso lago di ghiaccio, detto Cocìto, reso tale dal vento causato dal movimento delle ali di Lucifero Vi sono puniti i traditori di chi si è fidato, simboleggiati dalla freddezza del ghiaccio, così come furono freddi i loro cuori nell’ordire il peccato

COCITO (lago ghiacciato)

9° cerchio - Caìna 9° cerchio - Caìna 9° cerchio - Caìna Il nono cerchio è diviso in quattro zone La prima zona è la Caina (dal nome di Caino che per primo uccise il fratello Abele) Qui vi sono puniti i traditori dei parenti, immersi nel ghiaccio sino al capo con il viso all’ingiù

9° cerchio - Antenòra La seconda zona del nono cerchio è l’Antenora (dal nome del troiano Antenore che tradì la sua città) Vi sono puniti i traditori politici (immersi nel ghiaccio con il viso all’insù Qui Dante si scontra con Bocca degli Abati (che con il suo tradimento causò la sconfitta dei guelfi fiorentini a Montaperti)

Poi Dante vede un dannato che addenta furiosamente il cranio di un altro (canto XXXII)

E’ il conte Ugolino che si accanisce contro l’arcivescovo Ruggeri Ugolino, imprigionato a tradimento dall’arcivescovo insieme a due figli e a due nipoti, fu con loro lasciato morire di fame

9° cerchio - Tolomèa La terza zona del nono cerchio è la Tolomea (dal nome del re egizio Tolomeo che tradì l’ospite Sesto Pompeo) Nella Tolomea stanno i traditori degli ospiti, immersi nel ghiaccio con il capo riverso, in modo che si congelino le lacrime negli occhi, impedendo loro di sfogare il dolore nel pianto Vi trova il frate Alberigo e il genovese Branca Doria Essi sono ancora vivi ma questa zona dell’inferno (in casi particolarmente gravi) riceve le anime dei dannati nel momento stesso in cui il peccato viene commesso (canto XXXIII)

9° cerchio – Giudecca La quarta zona del nono cerchio è la Giudecca (dal nome di Giuda Iscariota che tradì Gesù, benefattore dell’umanità) Nella Giudecca sono puniti i traditori dei benefattori, immersi interamente nel ghiaccio ma in varie posizioni Nel più profonda dell’inferno si trova Lucifero (l’angelo ribelle, il primo grande traditore)

La sua testa ha tre facce dalle cui bocche sporgono il corpo di Giuda (traditore di Cristo) e quelli di Bruto e Cassio (traditori di Cesare)

Per uscire dal regno infernale i due poeti scivolano sul corpo di Lucifero Si trovano così nell’altro emisfero terrestre

Percorsa la “natural burella” (cioè il cunicolo che porta ai piedi del purgatorio), Dante e Virgilio giungono finalmente a riveder le stelle (canto XXXIV)