Il rapporto con la madre ricorda che chiunque venga al mondo fa esperienza di altri che gli danno da man­giare e che ogni cucciolo d’uomo deve imparare.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
LA SCIMMIA NUDA!.
Advertisements

Musica: “Cristo si è fatto obbediente fino alla morte”
16 agosto 2009 Domenica XX tempo ordinario
DOLORE, MALATTIA, MORTE: SI PUÒ PARLARNE AI BAMBINI?
Un problema dei paesi ricchi
La siccità nel Sahel Circa 10 milioni di persone nella regione del Sahel, nell'Africa centro-occidentale, rischiano di cadere nella morsa della fame mentre.
VIA CRUCIS.
Beata colei che ha creduto!
I DIRITTI UMANI IN EUROPA E NEL MONDO Lavoro di approfondimento alla lezione n.5 Scuola Media Marin Sanudo il Giovane di Rosolina classe 1 sez.C Insegnanti.
XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO ANNO C
“Venite incontro al Signore che viene”
Preghiamo, ascoltando “Gesù si consegnò” di Tommaso L. da Vittoria
Prima domenica di Quaresima 17 febbraio 2013
PERCHE’ MANGIARE? Gabriella Delmastro.
Parrocchia di San Francesco
Ordine Francescano Secolare d'Abruzzo
8.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell Angelus dal Palazzo Apostolico di Castel Gandolfo nella XX Domenica del Tempo Ordinario.
MEDJUGORJE
Fate, gli uni agli altri, quanto Io ho fatto a voi. Così farete memoria di me. Gesú di Nazaret Giovanni 6, domenica –B- 19 agosto 2012 Comenti.
Il popolo ebreo, fin dalla primissima storia di Caino e Abele ha sempre inserito il farro tra i prodotti base della propria alimentazione.
Parola di Vita Parola di Vita Giugno 2012 Giugno 2012.
Ascoltare Ho mangiato il tuo Corpo (735) di Bach, ci rende consapevoli dellimpegno del comunicare Ascoltare Ho mangiato il tuo Corpo (735) di Bach, ci.
12°incontro
Che cos’è la globalizzazione? globalizzazione dell’informazione grazie ai nuovi mezzi di comunicazione, le notizie possono viaggiare più velocemente.
Vangelo di Marco Capitolo 5.
Quaresima B.
Quale identità di Caritas desideriamo trasmettere attraverso il nostro Centro di Ascolto? 24 settembre 2014 – Luca Gabbi CARITAS DIOCESANA IMOLA.
Parrocchia San Valentiniano Vescovo Banzano di Montoro (AV)
Parola di Vita Ottobre 2006 Testo di Chiara Lubich.
SANTA FAMIGLIA Luca 2,22-40.
L’ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “RENATO FRASCOLLA” di Taranto
12.00 Benedetto XVI ha presieduto la Via Crucis al Colosseo venerdì santo 6 aprile 2012 con particolare riferimento alla famiglia.
25 Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo.
7.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella VI a domenica del Tempo.
EDUCARE AL…LA VITA INTERIORE
Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita Cibo sano e buono per tutti
La Messa per bambini.
I DIECI COMANDAMENTI.
Una povera vedova si manteneva prestando servizio ad una ricca signora.
Ti racconto la croce Gli incontri di Gesù sulla via della croce.
Giorno di PASQUA: Questo è il GIORNO Giorno di PASQUA: Questo è il GIORNO Domenica 2: CREDERE nel “Dio Mio” Domenica.
Monges de Sant Benet de Montserrat Monges de Sant Benet de Montserrat 1 quaresima C Ascoltando la Corale “Il mondo inganna Gesù” della Passione secondo.
7.00 Benedetto XVI ha introdotto la preghiera mariana dell’ Angelus dal Palazzo Apostolico di piazza san Pietro nella Solennità di Maria Santissima.
NATALE NATALE Gesù ha portato sulla terra la vita del cielo: l’AMORE.
In quel giorno, un germoglio spunterà dal tronco di Iesse, un virgulto germoglierà dalle sue radici.
SUSSIDIO PER UNA RIFLESSIONE SULLA LETTERA PASTORALE DEL CARDINALE CRESCENZIO SEPE Dar da bere agli assetati
Monges de Sant Benet de Montserrat Monges de Sant Benet de Montserrat DOMENICA DEL CORPUS DOMINI.
Le opere di misericordia
«LEVÒ GLI OCCHI AL CIELO, PRONUNZIÒ LA BENEDIZIONE, SPEZZÒ I PANI E LI DIEDE» (Marco 6,34-44) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI.
PARROCCHIA SAN VALENTINIANO VESOCOVO BANZANO DI MONTORO (AV)
«SENTO COMPASSIONE» Marco (8,1-10) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
«Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini»
EL REGNE ÉS ENMIG NOSTRE FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
«Se qualcuno vuol venire dietro a me» (Marco 8,34-38) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
“Benedetto il frutto del tuo grembo!”: fu il grido di Elisabetta, appena ti vide arrivare.
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 27 gennaio 2016 in Piazza San Pietro Dio ascolta il grido e fa alleanza Papa Francesco.
Giubileo della Misericordia Papa Francesco Udienza del 13 gennaio 2016 in Aula Paolo VI Il Nome di Dio è il Misericordioso Papa Francesco.
«IL FIGLIO DELL’UOMO DOVEVA MOLTO SOFFRIRE» (Marco 8,31-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno Pastorale
Parrocchia Madre della Divina Provvidenza
Ritardo. ‹‹ Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia ›› (Mt 5,7). ‹‹ Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia ›› (Mt 5,7).
“La scatola del cibo condiviso” Scuole dell’Infanzia di Banchette, Fiorano, Pavone, Samone Istituto Comprensivo di Pavone Canavese.
ISTITUtO COMPRENSIVO STATALE NEVIANO SCUOLA SECONDARIA I GR. anno scolastico 2015 – 2016 GMA 2015 GIORNATA MONDIALE ALIMENTAZIONE A cura di PASCA FABIO.
IL REGNO È IN MEZZO A NOI FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO IL REGNO È IN MEZZO A NOI Monastero della Quarantina La tentazione è “L’ora delle tenebre” di.
III IIIDOMENICADIPASQUA ANNO B Lc 24, In quel tempo, [i due discepoli che erano ritornati da Èmmaus] narravano [agli Undici e a quelli che erano.
"Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati" (Mt 5, 6).
«Il figlio dell’uomo sta per essere consegnato nelle mani degli uomini» (Marco 9,30-32) PARROCCHIA MARIA SS. ADDOLORATA OPERA DON GUANELLA – BARI Anno.
SANTAFAMIGLIA ANNO B Luca 2, Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè,
transizione manuale costituisce la sintesi della vita di Gesù l’anticipazione rituale della sua morte imminente un avvenimento preparato da lungo tempo.
Il Villaggio Globale La globalizzazione Economico Culturale Politico
Transcript della presentazione:

Il rapporto con la madre ricorda che chiunque venga al mondo fa esperienza di altri che gli danno da man­giare e che ogni cucciolo d’uomo deve imparare gradualmente a nutrirsi da sé, a mangiare da solo. Ma ricorda anche la dimensione affettiva del mangiare.

Léo Mou­lin ha scritto che noi amiamo mangiare ciò che nostra madre ci ha insegnato a mangiare, che a noi piace ciò che piace a lei: «Non solo mangiamo ciò che nostra madre ci ha inse­gnato a mangiare, ma tale cibo ci piace e continuerà a piacerci per tutta la vita, proprio perché mangiamo con i nostri ricordi ... Anzi, noi mangiamo i nostri ri­cordi, perché ci danno sicurezza, così conditi di quel­l’affetto e di quella ritualità che hanno caratterizzato i nostri primi anni di vita»3. 3. LÈO MOULIN, L’Europa a tavola, Mondadori, Milano 1993, pp. 12-13.

Mangiare è un’arte: sa mangiare chi è all’altezza del­la propria umanità. «Gli animali si pascono, l’uomo mangia; solo l’uomo intelligente sa mangiare»4. 4. ANTHELME BRILLAT-SAVARIN, Fisiologia del gusto, Sellerio editore, Palermo 1998, p. 23.

Ma mangiare richiede tempo e capacità di relazione e comunione Ma mangiare richiede tempo e capacità di relazione e comunione. La cultura del fastfood esige che si mangi in fretta e da soli, in anonime mense, in piedi in uno snack bar, e utilizzando pasti preconfezionati e cibi surgelati.

Il cibo poi spesso non è ricevuto, ma preso, scisso da una relazione con chi lo prepara e lo prepara per me.

Impersonalità, individualismo, fretta, e anche perdita del gusto, stanno uccidendo l’arte del mangiare e del fare e dare da mangiare.

Sintomi di questa scissione del man­giare dal suo fondamento umano e relazionale sono le disarmonie e le patologie in rapida crescita nei paesi occidentali, in cui comunque vi è abbondanza di cibo e di denaro per acquistarlo: obesità, anoressia, bulimia, disturbi alimentari di vario tipo.

Nella carenza come nella sovrabbondanza di cibo, si gioca l’umanità delle persone e la loro dignità.

Tutto quanto detto finora ha un senso là dove si può mangiare e non si hanno problemi di approvvigiona­mento di cibo. In un certo senso è un discorso “lussuo­so”, che buona parte degli abitanti del pianeta non pos­sono permettersi per le condizioni miserevoli in cui vivono.

Nei paesi poveri il problema è avere qualcosa da mangiare Nei paesi poveri il problema è avere qualcosa da mangiare. Qui si ripropone a livello mondiale lo squilibrio tra il ricco che banchettava lautamente ogni gior­no e il povero Lazzaro che languiva davanti alla sua por­ta (cfr. Lc 16, 19-31).

In ascolto della Parola Anche la Bibbia presenta la tragedia della fame. Es­sa rientra nella sfera della maledizione (Cfr. Dt 28,48; 32,24), conduce l’uomo a disumanizzarsi fino all’antropofagia (Cfr. Lv 26,29; Dt 28,53; 2Re 6, 28-29; Ger 19,9; Bar 2, 3).

La tragedia di Gerusalemme nel 587 a. C La tragedia di Gerusalemme nel 587 a. C. è descritta nella maniera più dolorosa dalle parole che parlano di madri che, disperate per la fame, mangiano i propri figli: «Le donne divorano i loro frutti, i bim­bi che si portano in braccio» (Lam 2,20); «Mani di don­na, già inclini a pietà, hanno cotto i loro bambini, che sono divenuti loro cibo» (Lam 4,10).

Carestie e siccità, guerre e assedi, invasioni di cavallette e malattie epide­miche (si pensi alla triade “la spada, la fame, la peste”: Ger 14,12; 27,8; 32,24; Ap 6,8) sono le situazioni che producono esaurimento delle scorte di cibo, impossibilità di procurarsene e conducono a morire di fame (Cfr. 1Mac 13,49; Is 5,13; Ger 11,22- Bar 2,25).

È talmen­te penosa la morte per inedia che le Lamentazioni pro­clamano «più fortunati gli uccisi di spada che i morti per fame, caduti estenuati per mancanza dei prodotti del campo» (Lam 4,9).

Tali sono le sofferenze di chi pa­tisce la fame (Cfr Tali sono le sofferenze di chi pa­tisce la fame (Cfr. Lam 5,10; 2 Sam 17,29) che la sapien­za biblica giustifica chi arriva a rubare spinto dalla fa­me: «Non si disapprova un ladro, se ruba per soddisfare l’appetito quando ha fame» (Pr 6,30).

Il dare da mangiare a chi ha fame diviene così un comando fon­damentale: «Da’ il tuo pane a chi ha fame» (Tb 4,16), da attuarsi anche nei confronti del nemico (Cfr. Pr 25,21). Il Nuovo Testamento mostra che Gesù stesso ha provato i morsi della fame (Cfr. Mt 4,2; MC 11,12; Lc 4,2), che è stato servito a tavola e ha mangiato il cibo che altri hanno preparato per lui (Cfr. Lc 10,38-42), che ha sfamato folle affamate (Cfr. Mt 14, 13-21; 15,32-38), che ha fatto della tavola un luogo di incontro e di comu­nione umana in cui ha narrato la vicinanza di Dio all’uo­mo (Cfr. Mc 2, 15-17), che del vino versato e del pane spezzato e distribuito ai commensali nell’ultima cena ha fatto il segno della sua vita donata per gli uomini tutti (Cfr. Mt 26,26-29; Mc 14,22-25; Lc 22,15-20; 1Cor 11,23-26).

Dare da mangiare oggi Il dare da mangiare agli affamati deve oggi misurar­si con le cifre fornite dalla FAO, l’agenzia dell’ONU per l’alimentazione e l’agricoltura, che parlano di più di un miliardo di persone (un sesto della popolazione mon­diale) che soffrono la fame5. 5. Le cifre fornite nel giugno 2009 da Jacques Diouf, direttore generale della FAO, parlano di seicentoquarantadue milioni di persone che soffrono di denutri­zione cronica in Asia e nel Pacifico; di duecentosessantacinque milioni nell’Afri­ca subsahariana; di cinquantatré milioni in America Latina e nei Caraibi; di quarantadue milioni in nord Africa e in Medio oriente. Infine, quindici milioni di persone si trovano nei paesi sviluppati.

Alimentazione insufficien­te, malnutrizione, carenze di vitamine e di minerali essenziali, sottoalimentazione conducono a dimagrimento, apatia, depressione, debolezza muscolare, esposizione alle malattie, invecchiamento precoce, fino alla morte per inedia.

La situazione è drammatica soprattutto per i bambini: lo narrano le immagini di bimbi di paesi po­veri del terzo mondo con ventre gonfio, magrezza spa­ventosa, pelle avvizzita, apatia.

Chi al Cairo o in altre megalopoli ha visto bambini e donne cercare tra le montagne dei rifiuti accumulati nelle discariche scarti e avan­zi per avere qualcosa da mangiare, ha una plastica rap­presentazione delle disuguaglianze sociali che attraver­sano nord e sud del mondo, ma anche le medesime città e nazioni.

L’articolo 25 della Dichiarazione universale dei dirit­ti dell’uomo recita:   «Ogni individuo ha diritto a un tenore di vita sufficien­te a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazio­ne, al vestiario, all’abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari».

Esso attende ancora, in particolare per quanto riguar­da l’alimentazione, un’attuazione. Ma chiunque oggi sa che la fame non è un problema irrisolvibile o un fa­to a cui rassegnarsi supinamente, perché le cause sono politiche ed economiche e la principale è l’ineguale di­stribuzione delle ricchezze.

Anche politiche agricole tendenti a risolvere il problema della nutrizione nel ter­zo mondo (si pensi alla famosa “Rivoluzione verde” che negli anni settanta percorse la via della selezione e moltiplicazione di un unico genoma vegetale, il più produt­tivo, su superfici molto estese) hanno rivelato alla lun­ga effetti negativi o perfino disastrosi e a volte si sono rivelate viziate in partenza da interessi particolari.

Se si può indicare nel concetto di sovranità alimen­tare (il diritto di ogni popolo a definire le proprie poli­tiche agricole e alimentari, a regolare produzione e com­mercio agricolo interno in modo da raggiungere i propri obiettivi di sviluppo sostenibile) l’obiettivo cui dovreb­be tendere una politica adeguata, in ogni caso è neces­saria una declinazione a livello politico internazionale di realtà quali solidarietà, partecipazione e condivisio­ne.

Pervenire alla sicurezza alimentare (possibilità per tutti di accedere fisicamente ed economicamente a ci­bo sufficiente e sicuro) è essenziale per la sicurezza e la pace del mondo intero. Da sempre grandi rivolte so­no avvenute in nome del pane.

E ai nostri giorni assi­stiamo a scontri e proteste di piazza in varie parti del mondo a causa del notevole rincaro del prezzo di vari alimenti fondamentali (ad esempio il riso).

Un lungo passaggio dell’enciclica Caritas in veritate n Un lungo passaggio dell’enciclica Caritas in veritate n.27 di Benedetto XVI, (29giugno 2009) tratta del tema della fame nel mondo e fa dell’opera di misericordia “dare da mangiare agli affamati” una responsabilità ecclesiale direttamente derivata dall’esempio e dalla prassi di Ge­sù di Nazaret. Vi suggerisco di leggerlo personalmente…