La cura del futuro Dare un senso al presente proteggendo il domani Valdagno 25 maggio 2015 Duomo di San Clemente Paolo Vidali Fabrizio Pretto all’organo.

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Transcript della presentazione:

La cura del futuro Dare un senso al presente proteggendo il domani Valdagno 25 maggio 2015 Duomo di San Clemente Paolo Vidali Fabrizio Pretto all’organo Fabio Pretto all’oboe

J.S. BACH - Preludio per organo BWV 536

La cura del futuro La condizione umana La trascendenza La pazienza La cura La cura del futuro

La condizione umana

La favola della cura M. Heidegger, Essere e tempo, (1927) Cura, mentre stava attraversando un fiume, scorse del fango cretoso; pensierosa ne raccolse un po’ e cominciò a dargli forma. Mentre cerca di capire quello che ha fatto interviene Giove. Cura lo prega d’infondere lo spirito alla forma cui ha dato vita, e Giove acconsente. Ma quando Cura pretende di dare nome a ciò che ha fatto, Giove glielo proibisce volendo imporre un proprio nome.

La favola della cura Mentre Giove e Cura disputano sul nome, interviene anche la Terra, reclamando a sua volta che a ciò che era stato fatto venisse dato il suo nome, perché essa aveva offerto una parte di sé, quel fango cretoso da cui Cura aveva cominciato. Giove, Terra e Cura, i tre contendenti, scelsero Saturno come giudice nella loro disputa. E Saturno arrivò a questa decisione: «Tu, Giove, che hai messo lo spirito al momento della morte riceverai lo spirito; tu, Terra, che hai dato il corpo riceverai il corpo. Ma Cura che per prima ha dato forma a questo essere lo possederà fino alla fine della sua vita. E il suo nome sarà HOMO perché è fatto di Humus».

Una fragilità onnipotente

Le preoccupazioni La parabola degli uccelli: Mt 6,25-34 «Perciò vi dico: non siate in ansia per la vostra vita, di che cosa mangerete o di che cosa berrete; né per il vostro corpo, di che vi vestirete. Non è la vita più del nutrimento, e il corpo più del vestito? Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, non mietono, non raccolgono in granai, e il Padre vostro celeste li nutre. Non valete voi molto più di loro? E chi di voi può con la sua preoccupazione aggiungere un'ora sola alla durata della sua vita? E perché siete così ansiosi per il vestire? Osservate come crescono i gigli della campagna: essi non faticano e non filano; eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, fu vestito come uno di loro.

Le preoccupazioni Ora se Dio veste in questa maniera l'erba dei campi che oggi è, e domani è gettata nel forno, non farà molto di più per voi, o gente di poca fede? Non siate dunque in ansia, dicendo: "Che mangeremo? Che berremo? Di che ci vestiremo?" Perché sono i pagani che ricercano tutte queste cose; ma il Padre vostro celeste sa che avete bisogno di tutte queste cose. Cercate prima il regno e la giustizia di Dio, e tutte queste cose vi saranno date in più. Non siate dunque in ansia per il domani, perché il domani si preoccuperà di se stesso. Basta a ciascun giorno il suo affanno.» è attraverso la cura che la fede supera la preoccupazione

F. MENDELSSOHN Sonata per organo op. 65 n. 6 (basata sul corale BWV 416 di Bach)

La trascendenza “L’uomo è l’essere che subisce la propria trascendenza” Zambrano, I sogni e il tempo, p. 13 Eb. 11, 1 La fede è un modo di possedere già le cose che si sperano, di conoscere già le cose che non si vedono Salmi 8,4 Che cos'è l'uomo perché tu lo ricordi? Il figlio dell'uomo perché te ne prenda cura? Salmi 40, 17 Io sono misero e povero, ma il Signore ha cura di me. Tu sei il mio aiuto e il mio liberatore; o Dio mio, non tardare!

J.S. BACH - Sinfonia dalla Cantata BWV 156

La pazienza Occorre saper accogliere, saper elaborare la promessa. Occorre farsi trovare, non rifiutarsi, non ostacolare. Insomma, occorre cooperare con la possibilità che ci viene offerta. È in questa prospettiva che, più che mai, torna necessario l’atteggiamento paziente che gli umani hanno elaborato fin dal loro farsi come specie: provare, riprovare, attendere, operare. Ritentare dopo l’errore. Rischiare. Azzardare. Accogliere. Non disperare. Non spazientire. È così che, forse, è stata elaborata, lentamente, oscuramente, anche l’idea di salvezza. Qualcosa che sopravvive dopo la prova. Un chiarore che albeggia al fondo dell’oscurità. Una consolazione che porrà fine al dolore.” Caramore, Pazienza, p. 59

La pazienza Dio attende come un mendicante che se ne sta in piedi L’umiltà nell’attesa ci rende simili a Dio Simone Weil

L‘attesa “La pazienza non è allora soltanto una questione di attesa, anche attiva, che qualcosa si compia, ma una tensione di volta in volta diversamente elaborata per mantenere in vita ciò che si può spegnere, custodire ciò che si può infrangere, ricomporre ciò che è ferito, ridare respiro di dignità e libertà a ciò che vediamo pericolosamente in bilico sul ciglio del mondo.” Caramore Pazienza, p. 122 “avere la certezza che qualcosa abbia un senso, indipendentemente da come andrà a finire” Havel

C. FRANCK - Preludio, fuga e variazione op. 18

La cura Il buon Samaritano, Luca 10, Ed ecco, un dottore della legge si alzò per metterlo alla prova, dicendo: «Maestro, che devo fare per ereditare la vita eterna?» Gesù gli disse: «Nella legge che cosa sta scritto? Come leggi?» Egli rispose: «Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore, con tutta l'anima tua, con tutta la forza tua, con tutta la mente tua, e il tuo prossimo come te stesso». Gesù gli disse: «Hai risposto esattamente; fa' questo, e vivrai». Ma egli, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è il mio prossimo?» Gesù rispose:

La cura «Un uomo scendeva da Gerusalemme a Gerico, e s'imbatté nei briganti che lo spogliarono, lo ferirono e poi se ne andarono, lasciandolo mezzo morto. Per caso un sacerdote scendeva per quella stessa strada, ma quando lo vide, passò oltre dal lato opposto. Così pure un Levita, giunto in quel luogo, lo vide, ma passò oltre dal lato opposto. Ma un Samaritano, che era in viaggio, giunse presso di lui e, vedendolo, ne ebbe pietà; avvicinatosi, fasciò le sue piaghe versandovi sopra olio e vino, poi lo mise sulla propria cavalcatura, lo condusse a una locanda e si prese cura di lui.

La cura Il giorno dopo, presi due denari, li diede all'oste e gli disse: "Prenditi cura di lui; e tutto ciò che spenderai di più, te lo rimborserò al mio ritorno". Quale di questi tre ti pare essere stato il prossimo di colui che s'imbatté nei ladroni?» Quegli rispose: «Colui che gli usò misericordia». Gesù gli disse: «Va', e fa' anche tu la stessa cosa»

La cura Epimeleisthai To Cure To Care Besorgen Fürsorgen La cura è il tertium tra l’essere e l’avere: è il far essere

La cura Salmo 41,2-4 Beato l’uomo che ha cura del debole, nel giorno della sventura il Signore lo libera. Veglierà su di lui il Signore, lo farà vivere beato sulla terra, non lo abbandonerà alle trame dei nemici. Il Signore lo sosterrà sul letto del dolore; gli darà sollievo nella sua malattia.

La cura La cura è la fede nell’uomo Dio ci insegna la fede come cura dell’umano.

J.S. BACH - Concerto BWV 596 (basato sul concerto RV 565 di Vivaldi)

La cura del futuro Perché coltivare il futuro? Perché si crede, perché si ha fede, perché si è fede nelle cose che non si vedono, perché si fa essere ciò che si spera Eb. 11, 1 La fede è un modo di possedere già le cose che si sperano, di conoscere già le cose che non si vedono

La cura del futuro

Arrivato dove desiderava, cominciò a piantare la sua asta di ferro in terra. Faceva così un buco nel quale depositava una ghianda, dopo di che turava di nuovo il buco. Piantava querce. Gli domandai se quella terra gli apparteneva. Mi rispose di no. Sapeva di chi era? Non lo sapeva. Supponeva che fosse una terra comunale, o forse proprietà di gente che non se ne curava? Non gli interessava conoscerne i proprietari. Piantò così le cento ghiande con estrema cura.... Se si conta la vecchia popolazione, irriconoscibile da quando vive nell’armonia, e i nuovi venuti, più di diecimila persone devono la loro felicità a Elzéard Bouffier. Quando penso che un uomo solo, ridotto alle proprie semplici risorse fisiche e morali, è bastato a far uscire dal deserto quel paese di Canaan, trovo che, malgrado tutto, la condizione umana sia ammirevole. Ma, se metto in conto quanto c’è voluto i costanza nella grandezza d’animo e d’accanimento nella generosità per ottenere questo risultato, l’anima mi si riempie d’un enorme rispetto per quel vecchio contadino senza cultura che ha saputo portare a buon fine un’opera degna di Dio. Elzéard Bouffier è morto serenamente nel 1947, all’ospizio di Banon.

La cura del futuro Solo chi si prende cura del domani si fa prossimo nel tempo

S. KARG-ELERT – Improvvisazione corale per organo op. 65 n. 59

La cura del futuro Dare un senso al presente proteggendo il domani Valdagno 25 maggio 2015 Duomo di San Clemente Paolo Vidali Fabrizio Pretto all’organo Fabio Pretto all’oboe Tutte le foto sono di Salgado