San Tarcisio. Tarcisio visse tra il 263 e il 275 d.C. nella Roma imperiale.

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San Tarcisio

Tarcisio visse tra il 263 e il 275 d.C. nella Roma imperiale.

Tarcisio era un ragazzino che frequentava le Catacombe di San Callisto ed era molto fedele alla vita di quella giovane Chiesa.

Egli ricevette i Sacramenti, nonostante essi si amministrassero solo agli adulti. Durante la Veglia Pasquale, come era usanza di allora, Tarcisio ricevette il Battesimo, l'Eucaristia e la Confermazione. Divenne anche un accolito.

Gli Accoliti dovevano portare l'Eucaristia dalle Catacombe alle carceri e agli ammalati.

Negli anni di Valeriano ( d.C.) le persecuzioni erano veramente brutali ed era diventato assai arduo il compito degli accoliti.

Erano tempi davvero duri e, un giorno, il sacerdote della Catacomba di Tarcisio, dopo aver preparato il Pane per la distribuzione all'esterno, si guardò attorno per cercare qualcuno che si incaricasse di tale gravoso compito. "Padre, manda me". Una voce echeggia nella Catacomba; la voce è quella di un giovane, Tarcisio appunto, che si offre volontario.

Tarcisio attraversò dunque le vie della città, evitando sia i luoghi molto frequentati sia quelli troppo deserti. Non distava molto dal carcere: c'era soltanto da attraversare una grande piazza, dove alcuni ragazzacci facevano gazzarra.

"Ci manca uno per completare la squadra (per il gioco)", gridava il caporione, "come facciamo?". Videro passare in quel momento Tarcisio, che era conosciuto da quei ragazzi, che però non sapevano che era un cristiano.

Egli rifiutò l'invito a giocare e, nonostante essi insistettero, egli stringeva le mani al petto e rifiutava ancora. Ad un certo punto il caporione si accorse che egli incrociava le mani e gli chiese cosa custodiva lì dentro. Egli strinse ancor più le sua mani, mentre gli altri cercavano di strappargliele, poi giunse un signore anziano che capì che era un cristiano che portava i Santi Misteri.

Appena si seppe questo iniziò il pestaggio: il sangue di Tarcisio cominciò a spandersi su quel luogo, mentre ormai i colpi e i calci non si contavano più.

Giunse allora un ufficiale pretoriano, segretamente cristiano, che intimò a quelle canaglie di andarsene. Appena la piazza fu libera, si chinò sul morente Tarcisio che gli disse: "Io sto morendo, ma il Corpo del Signore è salvo! Ti prego, portami dal sacerdote!". Giunto là, Tarcisio era già morto.