Capitolo 2 La teoria normativa della politica economica
CARETTIRISTICHE DI UN MODELLO Un modello dà la rappresentazione semplificata della realtà. Le grandezze rilevanti sono colte da VARIABILI Le leggi che legano le variabili sono rappresentate da RELAZIONI Vedremo: * classificazione delle VARIABILI * classificazione delle RELAZIONI
Ci sono quattro categorie di RELAZIONI: RELAZIONI TECNICHE * funzione di produzione * funzione di utilità 2. RELAZIONI COMPORTAMENTALI * QD=f(P;...)=a-bP (funzione di domanda) * C=A+cY (funzione di consumo Keynesiana) 3. RELAZIONI DI EQUILIBRIO * QD=QS (equilibrio di mercato singolo) * D = Y (equilibrio macroeconomico) 4. RELAZIONI DEFINITORIE * D = C + I + G + X - M (domanda aggregata) 4’. RELAZIONI DEFINITORIE “ISTITUZIONALI” * BS = T- G (bilancio dello stato) * BC = X – M (bilancia commerciale) * BP = X – M + FKE – FKV (bilancia dei pagamenti)
All’interno di un modello figurano: Parametri: * tecnici * comportamentali Variabili: * esogene * endogene
Perché esistono variabili ESOGENE: Fenomeni rilevanti non-economici Variabili pre-determine Esigenza di arrestarsi La distribuzione esogena/endogena dipende: dall’obiettivo del modello dalla lettura del modello Ciò che in una letture positiva (descrittiva) del modello è ESOGENO, pùò diventare ENDOGENO in una lettura prescrittiva del modello e viceversa.
FORMA DEL MODELLO: STRUTTURALE: le equazioni rappresentano le relazioni di struttura del sistema economico e legano variabili endogene con altre variabili ENDOGENE ed ESOGENE RIDOTTA : compare nell’equazione per ogni variabile endogena e ogni variabile endogena viene espressa soltanto in funzione di variabile esogene.
E’ LA SOLUZIONE DEL MODELLO Endogene: y1, y2,…….ym LA FORMA RIDOTTA E’ LA SOLUZIONE DEL MODELLO Endogene: y1, y2,…….ym Esogene: x1, x2,……..xn Forma strutturale y1= g1 (y2,y3,……….ym, x1,x2,………xn) y2=g2 (y1,y3,……….ym, x1,x2,………xn) Forma ridotta Y1=f1(x1,x2…….xn ) Y2=f2(x1,x2…..xn) . . . Ym=f(x1,x2…..xn)
Formalizzazione del modello Sia dato un modello in forma strutturale E’ sempre possibile scriverlo in forma ridotta V. ENDOGENE: y1, y2,…….ym V. ESOGENE : x1, x2,……..xn E’ sempre possibile considerarne l’ approssimazione lineare: Forma sistemica forma matriciale
“m” variabili endogene : y1, y2,…….ym “n” variabili esogene: x1, x2,……..xn FORMA STRUTTURALE: Y1= g1 (Y2,Y3,………. Ym, x1,x2,………xn) Y3= g3 (Y1,x1………………………) FORMA RIDOTTA: Y1=f1(x1,x2…….xn) Y2=f2(x1,x2…..xn) …… Ym=f(x1,x2…..xn) .
APPROSSIMAZIONE LINEARE Y1 = a11 * x1 + a12* x2 + …… + a1n*xn Y2 = a21 * x1 + a22* x2 + …… + a2n*xn Y = A * X
Obiettivi di politica economica: Obiettivi fissi (traguardi numerici prefissati per ogni dato obiettivo) Obiettivi flessibili (funzione obiettivo da rendere massima o minima) Strumenti di politica economica Requisiti di di uno strumento: Controllabile dal policy-maker Efficace Sufficientemente “isolato” dall’influsso di elementi esterni
Gli obiettivi fissi nel modello di politica economica Ciascuna delle m variabili endogene può essere oggetto di un fine di politica economica Ipotizzando che su m1 variabili endogene, il policy-maker abbia un fine (m1<=m) Y1=Y1* Y2 =Y2 * . Ym1 =Ym1 *
Quale variabile deve utilizzare come STRUMENTO? Ora l’incognita diventa il Valore da dare allo Strumento Si hanno da risolvere “m1” equazioni (ma per ciascuna variabile obiettivo), e si devono trovare “n1” incognite i valori degli strumenti)
m1=n1 numero obiettivi = numero strumenti TRE CASI m1=n1 numero obiettivi = numero strumenti numero equazioni = numero variabili Sistema perfettamente identificato UNA e UNA sola soluzione (una e una sola Ricetta di politica economica) 2. m1<n1 numero obiettivi < numero strumenti numero equazioni < numero variabili Sistema sotto determinato Infinite soluzioni Infinite ricette di politica economica RIDONDANZA DI STRUMENTI 3. m1>n1 numero obiettivi > numero strumenti numero equazioni> numero variabili Sistema non risolvibile Modello di politica economica non controllabile Come uscire da questa impossibilità? Cadere obiettivi (priorità) Nuovi strumenti Si passa ad obiettivi flessibili
I tre casi visti possono essere “condensati” nel TEOREMA DI TIMBERGEN (la regola aurea della politica ecomomica) Dato un modello di politica economica con obiettivi fissi, condizione necessaria affinchè esso sia controllabile è che: IL NUMERO DI STRUMENTI SIA ALMENO PARI AL NUMERO DI OBIETTIVI
ESEMPI DI PROBLEMI CON OBIETTIVI FLESSIBILI Max SW= f (y2,y3,……….ym) sotto vincolo di struttura y = A * X Oppure Min L= f((Y1-Y1*), (Y2-Y2*)……) ad esempio, Min L= w1 *(Y1-Y1*)+ w2 (Y2-Y2*)…… sempre sotto vincolo di struttura L = w1, w2,…………………. wn = pesi /ideologia ( ) Esempio di funzione di perdita Min I.M.O. = u + infl
Critica di Lucas (Chi è Robert Lucas) Data la struttura dell’economia y = Ax la matrice A dei Parametri non è invariante alle politiche economiche Le Politiche Economiche non solo fanno variare i comportamenti dei privati (ovvio!), ma fanno variare i Parametri Comportamentali cioè la Struttura Imprevedibilità degli effetti delle politiche economiche Inutilità/dannosità delle Politiche ecc… Il non-interventismo è Prevedibile.