Fai clic per aggiungere del testo Abitare in autonomia Le politiche regionali sull'abitare supportato Pisa 11 dicembre 2015 Dr.ssa Barbara Trambusti Regione Toscana Settore Politiche per l’integrazione socio sanitaria
Disposizioni normative residenzialità e sostegno all'abitare Nazionali - DPCM 29/11/2001 Definizione dei livelli di assistenza (LEA) - Linee guida nazionali per la Salute Mentale - Conferenza Unificata 20/3/ Piano Nazionale di Azioni per la Salute Mentale (PANSM) - Conferenza Unificata 24/1/ “Le Strutture residenziali psichiatriche” - Conferenza Unificata 17/10/2013 Regione Toscana -DPGR 24 dicembre 2010, n. 61/R Regolamento di attuazione della legge regionale 5 agosto 2009, n. 5 in materia di autorizzazione e accreditamento strutture sanitarie - - Modifiche al Regolamento 61/R (DGR 1069/2015 sost. con DGR OGGI IN GIUNTA) - Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale Deliberazione Consiglio regionale n. 91/2014 -“Le strutture residenziali psichiatriche e l'Abitare Supportato-Linee di indirizzo” Deliberazione Giunta regionale n del 9/12/2014
Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale : residenzialità e sostegno all'abitare Qualificare gli interventi terapeutico-riabilitativi e sociali nelle strutture residenziali, monitorare e valutare i percorsi di riabilitazione e la qualità della vita all’interno di esse Ridurre il ricorso alla residenzialità e favorire le dimissioni di quei pazienti che hanno riacquistato le capacità relazionali e di autonomia personale necessarie a vivere nella comunità locale Favorire opportunità abitative supportate in cui la persona possa sperimentare percorsi di autonomia sviluppando altresì azioni integrate di mediazione abitativa condotte anche con familiari, gruppi di auto aiuto, associazioni di volontariato Promuovere la diffusione di buone pratiche nei percorsi di autonomia e il sostegno abitativo di tipo domiciliare
Revisione disposizioni in materia di residenzialità Alla luce del documento nazionale approvato in Conferenza Unificata il 17 ottobre 2013: Le strutture residenziali psichiatriche Scelta di predisporre Linee di indirizzo regionali: Le strutture residenziali psichiatriche e l'abitare supportato
“ Le strutture residenziali psichiatriche e l'abitare supportato - Linee di indirizzo e promozione di progettualità con assegnazione di risorse alle Ausl” DGR n°1127/2014 Obiettivi Recepire le indicazioni del documento nazionale “Le strutture residenziali psichiatriche” per promuovere percorsi in ambito residenziale per utenti adulti, strutturati per intensità di trattamento e per programmi e tipologie di intervento Rivedere l'attuale assetto organizzativo delle strutture residenziali per renderlo uniforme ai Livelli essenziali di assistenza (LEA) - Aggiornare le disposizioni regionali in materia di prestazioni residenziali per la salute mentale (DPGR 24 dicembre 2010 n. 61/R “Regolamento di attuazione della L.R. 51/2009 – Norme in materia di qualità e sicurezza delle strutture sanitarie: procedure e requisiti autorizzativi di esercizio e sistemi di accreditamento”) Individuare modalità operative che orientino i DSM verso programmi di sostegno abitativo ispirati al modello di intervento dell'”Abitare Supportato” L'atto deliberativo promuove lo sviluppo di progettualità di Sostegno abitativo ispirati al modello di intervento dell' ”Abitare supportato”
Contrasto all'istituzionalizzazione: Le strutture sono luoghi di supporto alla cura da attraversare temporaneamente per favorire un graduale e duraturo livello di autonomia e un adeguato inserimento sociale dei pazienti Le strutture residenziali non rappresentano soluzioni abitative definitive bensì spazi/luoghi in cui si realizza una parte del progetto terapeutico e socio riabilitativo Percorsi riabilitativi orientati al recovery: aiutare le persone a sviluppare le capacità che le rendano capaci di partecipare pienamente come cittadini alla vita comunitaria, anche supportandoli nei contesti di formazione, lavoro, ricreativi e sociali Il Recovery rappresenta la possibilità di riprendere il controllo sulla propria vita sviluppando le proprie potenzialità con soddisfazione personale, autonomia e responsabilità Aspetti imprescindibili dei percorsi residenziali
Aspetti imprescindibili dei percorsi residenziali Progetto terapeutico riabilitativo individualizzato globale Programma terapeutico riabilitativo individualizzato residenziale
INTENSITA' TERAPEUTICO-RIABILITATIVA e INTENSITA' ASSISTENZIALE 6 tipologie di strutture Dimensioni considerate nella classificazione delle strutture
SRP1 Strutture residenziali psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere intensivo SRP2 SRP 2-A Strutture residenziali psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo ad alta intensita' assistenziale SRP 2-B Strutture residenziali psichiatriche per trattamenti terapeutico riabilitativi a carattere estensivo a bassa intensita' assistenziale SRP3 Strutture residenziali psichiatriche per interventi socio-riabilitativi: con personale sulle 24 ore SPR3.1 con personale sulle 12 ore SPR3.2 con personale a fasce orarie SPR3.3 6 tipologie di strutture
Formazione Incrementare le competenze professionali necessarie agli operatori per: - conservare ed accrescere l’efficacia e l’efficienza dei percorsi residenziali - ridurre lo stress e il burn out Alcuni criteri essenziali ed irrinunciabili della formazione: - Percorsi formativi Multiprofessionali in grado di garantire l’incremento delle Competenze per la presa in carico da parte dell'équipe e il lavoro di gruppo; - Metodologie di formazione: - orientate a potenziare le competenze di riflessione nello studio del singolo “Caso” - mirate a sviluppare la riflessione sul Sistema di cura in particolare in ambito residenziale (Audit Organizzativo, Ricerca Intervento, Focus Group, Inter e/o Super visione etc) - orientate all’intervento di comunità per l’attivazione delle reti sociali formali (Enti Pubblici, Istituzioni) e informali (Soggetti Sociali, Volontariato, Circoli, luoghi di aggregazione, Famiglie, Gruppi di Auto- mutuo-aiuto).
Percorsi di autonomia abitativa Il buon esito del percorso riabilitativo, svolto anche nelle strutture residenziali, è in larga parte connesso alla possibilità di individuare percorsi di autonomia per la realizzazione di progetti di vita personali.
Abitare supportato: obiettivi delle Linee di indirizzo Individuare modalità operative che orientino i servizi verso programmi di sostegno abitativo ispirati al modello dell'abitare supportato per valorizzare l'autonomia abitativa L'obiettivo è quello di diffondere tali programmi e rendere le loro caratteristiche più uniformi sui territori
L'abitare supportato: caratteristiche I Progetti sono variegati e personalizzati ma si caratterizzano per elementi comuni : L'esperienza di Abitare Supportato nasce da un accordo esplicito tra utente e équipe del CSM. Tale accordo è parte del Progetto terapeutico-riabilitativo - UTENTE PARTE ATTIVA NELLA PROGRAMMAZIONE E REALIZZAZIONE DEL PERCORSO Le Associazioni possono partecipare a tali percorsi ricoprendo un ruolo importante nella loro implementazione. L'abitare supportato si realizza nell'ambito di normali civili abitazioni, dove l'utente vive da solo o in coabitazione Nell’accordo tra utente e CSM vengono specificate le responsabilità che l'utente assume quali la titolarità del contratto di locazione e/o delle utenze, l'impegno a rispettare un eventuale regolamento di coabitazione, l'eventuale adesione alla progettualità dichiarata dall'Associazione di Utenti il CSM supporta il Progetto attraverso azioni quali: attivazione di un apposito Budget di cura e di ore di assistenza personalizzata; attivazione diretta o indiretta di una concreta mediazione abitativa, per esempio tramite Associazioni di Utenti anche con il supporto della figura del Facilitatore Sociale. Il percorso deve essere monitorato nell'ambito del progetto Terapeutico riabilitativo individualizzato.
L'abitare supportato non è: Non si tratta di un tipo di “Residenzialità leggera”: Non si tratta di strutture residenziali, l’Abitare supportato è un percorso in cui la casa, pur essendo assunta come occasione terapeutico riabilitativa, deve mantenere, a tutti gli effetti, la sua natura di ambiente naturale (non istituzionale). Non si tratta di Programmi Domiciliari Intensivi: Nella Assistenza Domiciliare la domiciliarità rappresenta più il decentramento della prestazione che uno specifico lavoro sulla autonomia abitativa. Non si tratta della ricerca di una soluzione abitativa per la realizzazione del diritto alla casa. Anche se di fatto i percorsi di Abitare Supportato hanno dimostrato un'alta efficacia nel permettere alle persone con problemi di salute mentale di conseguire questo diritto, il progetto di Abitare Supportato rimane a carattere terapeutico. Non si tratta di una modalità di coabitazione realizzata autonomamente da utenti, in questi casi il DSM si limita a “prenderne atto” e normalmente non vi contribuisce con un proprio specifico apporto progettuale.
Sviluppo del modello “Abitare Supportato” Il modello di “Abitare supportato” richiede che il DSM si adoperi per allargare opportunità abitative da poter utilizzare nei singoli progetti, attraverso: Accordi interistituzionali con gli Enti Locali Promozione dell'accesso al libero mercato immobiliare Sensibilizzazione verso i privati che mettono a disposizioni appartamenti per soluzioni di coabitazione solidale Se il progetto prevede forme di coabitazione di più utenti è necessario implementare metodologia di microprogettazione per esaltare le risorse delle persone e promuoverne le competenze cooperative. La coabitazione deve essere considerata una risorsa e non un vincolo, non può ridursi ad un effetto collaterale di mancanza di risorse. Per sfruttare al massimo le opportunità di sviluppo personale ed umano, occorre un'azione strategica che utilizzi il gruppo di convivenza come una risorsa ed opportunità
La Regione nell'anno 2014 ha destinato specifiche risorse per favorire l'attivazione e/o il potenziamento di percorsi di “abitare supportato” promossi dalle Ausl in collaborazione con Enti locali, Associazioni di utenti e familiari e famiglie singole. Le aree che la Regione Toscana ha inteso sviluppare: a) Percorsi di abitare supportato orientati al recovery dei pazienti nell'ambito della presa in carico globale: favorire programmi che rappresentino interventi emancipativi e di sostegno all'autonomia nel setting naturale della casa, orientati a percorsi di recovery, ovvero di riacquisizione del controllo sulla propria vita. Promuovere il ruolo della famiglia quale risorsa potenziale del percorso. b) Qualificazione degli interventi: rafforzare le competenze degli operatori per favorire lo sviluppo di programmi riabilitativi diretti all'empowerment degli utenti e al riconoscimento e valorizzazione delle loro risorse e di quelle della famiglia c) Interventi sul contesto: - promuovere la funzione della rete locale in ordine alla mobilitazione delle risorse dei territori potenziali o espresse, per offrire opportunità di Abitare supportato - favorire la relazione e la collaborazione con Enti locali, Associazioni di familiari e utenti e famiglie singole. Il ruolo delle Associazioni può essere particolarmente valorizzato nella partecipazione alla gestione di esperienze di abitare supportato. Sostegno a progettualità di abitare supportato
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