Gesù è nato male, sconosciuto, riconosciuto solo da alcuni emarginati. Ma vengono a riconoscerlo da lontano. Continua la presentazione paradossale di.

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Transcript della presentazione:

Gesù è nato male, sconosciuto, riconosciuto solo da alcuni emarginati. Ma vengono a riconoscerlo da lontano. Continua la presentazione paradossale di Gesù, ripetuta nei vangeli dell’infanzia: la luce, che risplende nelle tenebre, risplende in modo che gli uomini e le donne di buona volontà di qualsiasi luogo possono vederla, ma non Israele. Né il Tempio né i dottori della legge né il Re. Stranieri di buona volontà. Gesù non è di nessuno, non è proprietà di Israele né è per Israele (non sarà neppure della Chiesa né per la Chiesa). Gesù è delle persone di buona volontà, di qualunque nazione, di qualunque cultura, di quasiasi religione. José Enrique Galarreta, SJ Testo: Matteo 2, Epifania di Gesù. Musica: Adeste fideles.

Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme e dicevano: «Dov'è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo». I Magi, persone inquiete e in ricerca, dimostrano che chi sa guardare, arriva a vedere e chi cerca, riesce a trovare. Rappresentano una saggezza poco comune: quella di chi sa leggere i segni dei tempi e comprende che la salvezza dell’umanità non è nella prepotenza e nel potere, ma nella semplicità, nella tenerezza e nella bontà. Dov’è Gesù per me? Dove lo cerco? Dove lo trovo? So scoprire le stelle che indicano la presenza di Gesù nel mondo en el mio ambiente? Come posso essere “stella” che conduce a Gesù nel mio ambiente familiare, di lavoro, di amicizia…? Dio moltiplica i suoi segni e messaggi perché lo possiamo scoprire e manifestare.

All'udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. Gli risposero: «A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta: "E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele"». I potenti si sentono perseguitati e minacciati, temono di perdere il loro potere, la loro poltrona e il loro palazzo e stanno sulla difensiva.Tremano davanti alle persone che cercano la verità e la luce. Credersi in possesso della verità è il principale motivo per non volerla cercare. I pagani, anche se non conoscono le Scritture, sono attenti ai segni del cielo. Erode e i suoi consiglieri, che invece le conoscono, non scoprono Gesù in esse, né vogliono incontrarlo. Betlemme

Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme dicendo: «Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo». Il testo dei magi, esclusivo di Matteo, ci aiuta a capire che a Gesù si arriva anche per vie diverse da quelle religiose. Cercano di più e meglio la verità quanti sono lontani che quelli che credono di possederla e averla a portata di mano. I magi, Erode e gli scribi ci mostrano le varie reazioni che abbiamo le persone davanti a uno stesso segno; e come si mettono in relazione questi segni con i desideri, le aspettative, le paure, la fiducia, i sentimenti, le ambizioni… personali. I magi provano gioia, si mettono in cammino, riconoscono Gesù e lo adorano. Erode, Gerusalemme, i sommi sacerdoti e i maestri della legge si turbano davanti alla notizia, agiscono con astuzia e progettano la morte del Bambino. I potenti, quelli che si credono “salvatori”, quando in realtà sono dominatori, non si inginocchiano davanti a Dio, perché idolatrano se stessi.

Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. Nel loro lungo e faticoso viaggio cercano, vedono, si interrogano, credono, adorano, offrono, si trasformano... Mettersi in viaggio suppone distacco, uscire da se stessi, lasciare sicurezze, disinstallarsi, superare paure, accettare la sorpresa e la novità. Per incontrare Gesù è necessario mettersi in cammino. Trovarlo è la maggior gioia. Dio si rende presente nel mondo attraverso quanti lo manifestano nella loro vita, più che con le loro parole.

Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. I cercatori trovano il bambino avvolto nell’abbraccio che lo fa vivere. Tutto comincia da un bambino indifeso. Umiltà è la parola rivoluzionaria del Natale. I magi sentono il bisogno di adorare. La vera adorazione non è un segno esterno, è “in spirito e verità”, implica un impegno e una dedizione completa.

Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. Adorare, scoprire la bontà di Dio, sentire riconoscenza, riconoscere il mistero è l’atteggiamento di ogni persona credente davanti a Dio. Questo è il giorno per adorare, offrire e ricevere doni: impariamo a dare e a ricevere. Regaliamo entusiasmo, gioia, accoglienza, amicizia, affetto, tenerezza, bontà, solidarietà, pace,luce, bellezza, amore…, BUONA NOTIZIA. Accogliamo il regalo della parola opportuna, la mano amica, le difficoltà superate, la sofferenza feconda, la liberazione, amore… BUONA NOTIZIA. Gesù è il maggior regalo che possiamo ricevere, il miglior regalo che possiamo offrire. Che “tesori” offro a Gesù e agli altri?

Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. L’incontro con Gesù fa loro cambiare strada. Simbolo di trasformazione interiore. Percorrono strade nuove perché sono persone nuove. Ora non hanno più bisogno del potere di Erode né del sapere degli scribi. Chi incontra Gesù scopre che la sua vita prende un’altra direzione, che il ritorno a casa, all’intimo di se stesso, al senso della vita ha luogo per una strada nuova. Hanno sperimentato l’ immensa gioia dell’ incontro con una Persona che darà un nuovo senso alla loro vita, a tutto quello che faranno e accadrà loro nel futuro. Incontrare Gesù cambia la vita. Questa può essere la conseguenza del nostro incontro con Lui: la trasformazione della nostra vita. La capacità di prendere un’altra strada.

Vennero anche donne sagge, il fuoco ardeva nel loro petto molto prima di vedere la stella brillante nel cielo. Camminavano nell’oscurità fidandosi che la strada si illuminasse con la luce della luna. Vennero anche donne sagge, senza chiedere la direzione, né chiedere permesso a nessun re. Vennero di iniziativa propria, per il loro desiderio, il loro anelito. Vennero in silenzio, senza rumori, senza provocare paura che finisse con l’uccisione degli innocenti. Vennero anche donne sagge e portarono regali utili: acqua che deterge, fuoco che illumina, una coperta che avvolge. Vennero anche donne sagge, per lo meno tre di loro per aiutare Maria nel dare a luce. Quando gemeva con dolori di parto sussurravano benedizioni antiche ai suoi orecchi. Vennero anche donne sagge, e se ne andarono per un’altra strada come fanno sempre le donne sagge. In quest’epoca dell’anno e in tutti i momenti importanti della nostra vita che possiamo vedere le donne sagge che vengono portandoci i Tuoi doni. Vestite in modo semplice, ma sono lì al limite dell’ombra, nel limite del nostro tempo, sulla soglia della coscienza, e ci offrono ciò di cui abbiamo più bisogno. Donaci occhi per vederle adesso prima che se ne vadano per un’altra strada, prima che intravediamo l’ombra della loro partenza, ombra cerchiata di oro, prima che sentiamo il profumo di aromi nell’aria dietro a loro. J. Richardson