& & Parole Parola Parole Parola. Marco 9 2 Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato,

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& & Parole Parola Parole Parola

Marco 9 2 Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4 E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. 5 Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». 6 Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano stati presi dallo spavento. 7 Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». 8 E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. 9 Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. 10 Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti.

Marco 9 2 Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti a loro 3 e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. 4 E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con Gesù. Elia con Mosè e discorrevano con Gesù Elia Il padre dei profeti Secondo il Libro dei Re (2Re 2) non è morto ma è stato rapito in cielo su di un carro di fuoco. Su di un monte (1Re 19) ha incontrato il Signore come adesso sul monte incontra Gesù.

Elia con Mosè e discorrevano con Gesù Mos è Il mediatore della Legge Mosé, sul monte Nebo, dopo aver visto da lontano la terra promessa morì, ma nessuno sa dove sia stato sepolto (Deuteronomio 34,6) Tante volte ha parlato con Dio, ma è sul monte Oreb che ha ricevuto la Legge

Elia con Mosè e discorrevano con Gesù Elia, il profeta, e Mosé, il legislatore, esprimono tutti e due insieme la totalità dell’Antico Testamento… i Profeti e la Legge. Discorrevano con Gesù perché l’Antico Testamento lo si comprende alla luce del Nuovo, mentre il Nuovo Testamento ha le sue radici nell’Antico. Tutta la Scrittura è in relazione a Gesù… ci dice chi è Lui mentre Gesù porta a compimento quanto nella Scrittura è promesso.

5 Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Prendendo allora la parola Pietro si inserisce nel “discorrere” tra Mosé Elia e Gesù… La sua parola di uomo vuol entrare nello scorrere nel Mistero della Rivelazione… Ma subito l’evangelista ci avverte che “Non sapeva infatti che cosa dire”.

5 Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!». Pietro esprime la “bellezza” dello “stare”, vuole fare tre tende quasi per fermare quel momento, per prolungarne la bellezza… … come Davide (2Samuele 7) che voleva costruire una abitazione per Dio, … ma sarà il contrario: come Dio costruirà una dimora stabile a Davide, così sarà Gesù la dimora stabile per l’uomo. Ecco allora il segno della nube che “li avvolse”

Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra e uscì una voce dalla nube: «Questi è il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». ascoltatelo! Gesù è il Figlio, Parola definitiva del Padre che in lui dice tutto e dona tutto se stesso. La voce dalla nube: apre al credente la via della partecipazione alla vita divina attraverso l'ascolto risponde al desideriodi bellezza: si tratta di «rendere bello l'uomo nascosto nel cuore» (1 Pt 3,4), dare radici interiori e profonde alla bellezza.

E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo con loro. Il volto trasfigurato, le vesti splendenti, la nube e la voce celeste svelano che il cammino di Gesù verso la Croce nasconde un significato pasquale. Quest'uomo incamminato verso la Croce è in realtà il Signore risorto e glorioso. La Croce nasconde la gloria.

Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. Il divieto è per vincolare strettamente l’immagine di Gesù messia alla Croce e alla resurrezione; al di fuori di questo contesto Gesù non può essere né capito, né proclamato.

Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però che cosa volesse dire risuscitare dai morti. Gli apostoli non capiscono il senso della espressione di Gesù… ma questa parola risuona nel loro cuore per il resto della loro vita. Non la capiranno davanti alla Croce che non riescono ad accettare, poi però si troveranno di fronte alla tomba vuota allora videro e credettero. Scriverà Giovanni: “Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi “. (1Giovanni 1,1.3)

Anche Pietro ricordera l’esperienza sull’alto monte: “Infatti, non per essere andati dietro a favole artificiosamente inventate vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo, ma perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Egli ricevette infatti onore e gloria da Dio Padre quando dalla maestosa gloria gli fu rivolta questa voce: «Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto». Questa voce noi l'abbiamo udita scendere dal cielo mentre eravamo con lui sul santo monte”. 2Pietro 1,16-18