Filosofia analitica del linguaggio: mod. ontologia esistenza e identità Francesco Orilia A.A. 2009-2010 I Semestre.

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Transcript della presentazione:

Filosofia analitica del linguaggio: mod. ontologia esistenza e identità Francesco Orilia A.A I Semestre

Lezione 1 - 5/10/09

Introduzione ai temi del corso Filosofia analitica vs. filosofia continentale che cos'è la filosofia del linguaggio approccio analitico alla filosofia del linguaggio Rapporti tra filosofia del linguaggio e ontologia Metodologia: identificare problematiche e dati intersoggettivi alla luce dei quali costruire teorie che possono essere confrontate Esempi di problemi riguardante l'esistenza: – l'esistenza si predica di qualsiasi cosa oppure no perché ci sono oggetti che non esistono (unicorni, cavalli alati, ecc.) – Cosa intendeva dire Kant quando ha asserito, criticando l'argomento ontologico, che l'esistenza non è un predicato?

Lezione 2 - 7/10/09

Testi F. Orilia, Ulisse, il quadrato rotondo e l'attuale re di Francia, ETS, Pisa, 2005, capp. 1-9, cap. 11 e cap. 14 B. Russell, I problemi della filosofia, Feltrinelli, Milano, 2007, capp A. Varzi (a cura di), Metafisica, Laterza, Bari 2008: 6 articoli nelle parti I-III

Frege su esistenza e identità Friedrich Ludwig Gottlob Frege (Wismar, 8 novembre 1848 – Bad Kleinen, 26 luglio 1925) è stato un matematico, logico e filosofo tedesco, padre della logica matematica moderna e della filosofia analitica.Wismar8 novembre1848Bad Kleinen26 luglio1925matematicologicofilosofo tedescologica matematicafilosofia analitica

Sinn und Bedeutung (1892) Il problema (interteorico!) della stella della sera e della stella del mattino La risposta di Frege – Distinzione tra senso e referente – il senso determina il referente – senso di "=": una relazione tra due sensi (distinti) che sussiste se entrambi i sensi determinano lo stesso referente – trattamento dei contesti intensionali

Lez. 4 12/10/09

Il puzzle di Frege sul riferimento La risposta di Frege – Distinzione tra senso e referente – il senso determina il referente – senso di "=": una relazione tra due sensi (distinti) che sussiste se entrambi i sensi determinano lo stesso referente – trattamento dei contesti intensionali

Distinzione tra senso e referente Il senso (Sinn) è un'entità astratta, un concetto (nel senso ordinario di "concetto", ma attenzione all'uso peculiare che fa Frege della parola "concetto") Il referente (Bedeutung) è l'entità (nella realtà fisica) a cui rimanda il senso I sensi sono concepiti platonicamente come esistenti in un "terzo regno" (né realtà fisiche, né mentali)

Il senso determina il referente ma non viceversa (1) se il senso di E1 e il senso di E2 sono identici allora i referenti di E1 ed E2 sono identici – Es: "la stella della sera" e "the evening star" (2) Se i referenti di E1 ed E2 sono identici, non necessariamente i loro sensi sono identici – es. "la stella della sera" e "la stella del mattino"

Composizionalità dei sensi senso del termine singolare ---> senso o concetto INTENSIONALE individuale (Napolitano inteso come concetto che identifica una persona in particolare) senso del termine generale ---> concetto INTENSIONALE generale (... è un uomo) senso dell'enunciato ----> pensiero (proposizione) (Napolitano è un uomo) i sensi individuali e quelli generali si combinano COMPOSIZIONALMENTE per dar vita a pensieri (proposizioni)

Composizionalità dei referenti referente di termine singolare ---> oggetto (il pianeta Venere) referente di termine generale ---> classe di oggetti (più precisamente, per Frege, concetto ESTENSIONALE, inteso come funzione da oggetti a valori di verità (classe dei pianeti) Funzione: argomento o argomenti ----> valore referente di un enunciato ---> valore di verità (V o F)

Lezione 5 14/10/09

Nuovo orario Lunedì e Mercoledì: ore 10-11, aula B Ricevimento mercoledì: DEFINIRE ORARIO DEL VENERDI'

Identità senso di "=" ----> relazione tra due sensi individuali che sussiste quando entrambi determinano lo stesso referente referente di "=" ----> funzione a due posti che mi dà come valore V soltanto nel caso in cui i posti sono occupati dallo stesso oggetto NB: questa non è una definizione di "=" (sarebbe circolare perché userebbe "stesso" nel definiendum)

Intensionale vs. estensionale In un contesto intensionale NON posso scambiare termini che denotano lo stesso oggetto senza alterare il valore di verità – è possibile che il numero dei pianeti sia pari – ??? è possibile che nove sia pari In un contesto estensionale posso scambiare termini che denotano lo stesso oggetto senza alterare il valore di verità – Mozart è un musicista – L'autore del Flauto magico è un musicista

Contesti intensionali I sensi ordinari diventano referenti Al posto dei sensi ordinari, ci sono sensi di livello superiore (1) Giovanni crede che la stella del mattino è un pianeta (2) la stella della sera è la stella del mattino (3) non è vero che Giovanni crede che la stella della sera è un pianeta La frase (1) riguarda il senso di "la stella del mattino", poiché esprime una relazione tra Giovanni ed un pensiero che ha tale senso tra i suoi costituenti La frase (2) riguarda invece il referente di "la stella della sera", così come (3) la stella della sera è un pianeta

Per Frege tutti i termini sono sistematicamente ambigui perché cambiano si senso e referente a seconda che si trovano in un contesto intensionale o estensionale Confrontare con: Aristotele è un filosofo Aristotele (Onassis) è il secondo marito di Jacqueline Kennedy il secondo marito di Jacqueline Kennedy è un filosofo

Lez. 6 16/10/09

Esistenza e termini singolari non denotanti Ci sono termini singolari non denotanti (privi di referente) come "il cavallo alato" Corrispondentemente ci sono esistenziali negativi veri come – il cavallo alato non esiste Nei contesti estensionali come "... è un mammifero" generano frasi che tendiamo a giudicare non vere o che almeno ci danno perplessità Nei contesti intensionali possono senza problemi dare adito a enunciati veri: – Alcibiade credeva che il cavallo alato fosse bianco

Ancora sul confronto tra contesti intensionali ed estensionali I contesti intensionali NON impegnano all'esistenza – Giovanni crede che il cavallo alato è bianco NON IMPLICA esiste un individuo (un cavallo alato) del quale Giovanni crede che è bianco – Nel futuro, l'uomo più veloce della terra correrà i 100 m. in 5 secondi NON IMPLICA esiste (ora) un individuo (uomo) tale che nel futuro correrà i 100 m. in 5 secondi I contesti estensionali impegnano all'esistenza – Il cavallo alato è bianco IMPLICA esiste un individuo bianco

Come Frege tratta i termini non denotanti Se posti in un contesto estensionale (es. "il cavallo alato è bianco"), essi generano una frase priva di valore di verità – Motivo: la funzione corrispondente al predicato non riceve in input un argomento e quindi non può dare V o F come risposta Se posti in un contesto intensionale (es. "nell'Odissea si racconta che Ulisse approdò ad Itaca immerso nel sonno") generano una frase con valore di verità – Motivo: nel contesto intensionale tali termini hanno un referente (cioè il senso che hanno nel contesto estensionale) e quindi la funzione corrispondente al predicato riceve in input un argomento (il senso in questione)

Cos'è l'esistenza secondo Frege? E' una proprietà di classi (o di proprietà concetti) così come l'universalità espressa da "tutto" ed i numeri "i pianeti sono nove" vuol dire che la classe dei pianeti ha la proprietà nove, ossia contiene nove membri "tutto è materiale" vuol dire che la classe degli enti materiale ha la proprietà dell'universalità, ossia contiene tutto quello che esiste "esiste un pianeta" vuol dire che la classe dei pianeti ha la proprietà dell'esistenza ossia, non è vuota, contiene almeno un elemento L'esistenza quindi non è una proprietà di cui, per es., Obama gode e il cavallo alato non gode.