Spagna.

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Transcript della presentazione:

Spagna

Estensione: 504 782 km2 Popolazione: 46.439.864 (2015) Capitale: Madrid Lingua ufficiale: spagnolo (in alcune Comunità autonome vi è però una co-ufficialità: catalano, galego, basco nelle rispettive regioni) Moneta: Euro La Spagna è membro del Consiglio d’Europa; della NATO; dell’UE; della Zona euro; del FMI; dell’OECD; dell’ONU.

Il tasso di crescita della popolazione è di -0,3% come mostra il grafico dell’ OECD. Secondo l’INE il tasso di crescita della popolazione diminuirà vertiginosamente nei prossimi anni a causa della diminuzione delle nascite.

ECONOMIA Il PIL pro capite, nel 2014, è di 33.169 dollari al di sotto della media europea che è di 36.868 dollari e della OECD che è 38.867 dollari, con un tasso di crescita al 2,5%

La crescita del PIL nel 2014 si stima all’1,4%. Fonte: INE Il PIL a prezzi di mercato nel 2014 era 1.058.469 milioni di euro, lo 0,9% in più del 2013. La crescita del PIL nel 2014 si stima all’1,4%. Il PIL pro capite a prezzi correnti è di 22.780 di euro, 1,2% in più del 2013. Fonte: INE

Nel 2014 il debito era pari al 118% del PIL Fonte: OECD Nel 2014 il debito era pari al 118% del PIL

Nel 2014 ha una disoccupazione del 24,4% della forza lavoro e quella giovanile del 55,5% nel 2013, come mostra il grafico sottostante. Fonte: OECD

Il tasso di attività della popolazione con più di 16 anni è del 59,6%. Dati sull’occupazione nel 2014 elaborati dall’INE nell’inchiesta España en cifras 2015. Il tasso di attività della popolazione con più di 16 anni è del 59,6%. Fonte: INE

Fonte: INE Il settore con il maggiore perdita (3,5% in meno) è stato quello delle costruzioni, mentre quello dei servizi è incrementato dell’ 1,7%.

C’è chi parla di ripresa, ma non è quello che percepiscono i cittadini. Le cause fondamentali sono la disoccupazione e l’aumento della disuguaglianza. 3,5 milioni di impieghi distrutti. Cresce il gap tra le famiglie a reddito basso a quella con a reddito medio.

L’1% della popolazione più ricca detiene la metà delle ricchezze mondiali. Fonte: Oxfam Fonte: Oxfam

Crisi economica Debito privato, in particolare i crediti concessi al settore immobiliare hanno inciso sullo scoppio della bolla immobiliare. Fonte: OECD Le conseguenze : disoccupazione, povertà, aumento del debito pubblico, perdita di competitività. Nel 2012 Moody's ha tagliato il rating della Spagna di tre gradini, da A3 a Baa3 e nello stesso anno anche Standard & Poor's ha annunciato di aver tagliato il rating della Spagna da BBB+ a BBB- (il punto più basso sotto il quale si è considerati junk bond). Misure di austerità dal governo Rajoy.

Nel 2009 il tasso del Pil ha toccato il punto più basso: -4% circa, assumendo la forma a V

Percentuale del debito pubblico sul PIL Fonte: OECD

Evoluzione disoccupazione Fonte: INE

I dati disapprovano le stime fatte dal Governo, secondo cui il Deficit sarebbe stato al 2,8%. Fonte: Commissione europea

Cenni storici La spagna fu meta di diversi imperi e poi con Felipe II divenne l’Impero più grande al mondo con la scoperta dell’America. A partire dal XIX secolo con l’indipendenza delle colonie conclusa con la perdita di Cuba, Porto Rico e delle Filippine nel 1898, il mondo assunse i confini a noi noti. Due Repubbliche: 1873-1874, seguita dalla restaurazione della Monarchia e dalla dittatura di Primo de Rivera; 1931-1936, seguita dalla guerra civile (1936-1939), vinta dalle forze nazionaliste. Instaurazione del regime dittatoriale di Francisco Franco che durò fino alla sua morte, il 20 novembre del 1975. Gli succedette Juan Carlos Referendum 1976 Reforma Pactada. 1976 è nominato Adolfo Suárez González Nel dicembre del 1978 fu approvata con un referendum la nuova Costituzione. Monarchia Parlamentare.

Forma di Governo

Il Presidente del Governo è un attribuzione del Capo dello Stato. L’art 99 CE stabilisce che il Re, dopo il rinnovo della camera dei deputati, e previa consultazione dei rappresentanti in Parlamento, pone un candidato alla presidenza del Governo. Questo espone di fronte il Congresso dei deputati il programma politico. Se alla prima votazione non raggiunge il quorum richiesto, la maggioranza assoluta, dopo 48 ore è necessaria la maggioranza semplice. Se dopo due mesi dalla prima votazione non si è raggiunto nessun accordo, il Re scioglierà le camere e indirà le nuove elezioni. È stato trasformato in voto di ratifica Il Presidente del Governo può sciogliere anticipatamente le Cortes o anche una sola di esse. Il Parlamento, di converso, può presentare la Mozione di sfiducia costruttiva. Potenziamento del ruolo del Presidente del Governo

Sistema elettorale Congresso sistema proporzionale calcolato in base al metodo d’Hondt; 50 circoscrizioni con le dimensioni più basse in Europa, coincidenti alle provincie spagnole. Profonda difformità tra Metropoli e provincie rurali; un forte effetto maggioritario anche se proporzionale; liste bloccate decise dai partiti; soglia legale posta al 3%, anche se ciò vale solo per le grandi circoscrizioni come Madrid e Barcellona con un numero di seggi alto da assegnare. Senato 58 sono eletti dalle Comunità autonome; maggioritario plurinominale per 208 senatori, di cui 188 dalle provincie (4 per ognuna) e 16 dalle isole (considerati anche i 4 delle città di Ceuta e Melilla).

SISTEMA PARTITICO Durante la transizione (1977-1982). Si stabilì un sistema a pluralismo limitato, basato sul postulato sinistra-destra, con il predominio di partiti moderati in ogni versante dello spettro ideologico, a destra con l’UCD, a sinistra il PSOE. (legalizzazione del PCE; 1981, con al governo Leopoldo Calvo Sotelo, tentato colpo di stato) Dalle elezioni generali del 1982 fino al 1993. Vi fu un sistema di partito egemonico, o predominante, con il PSOE che conseguì tre vittorie elettorali con la maggioranza assoluta. (la Spagna divenne membro della NATO e della CEE) Tra le elezioni del 1993 e del 2000, emerge un sistema bipartitico imperfetto, nel quale è stato necessariio l’appoggio di partiti nazionalisti per formare il governo: sia nell’ultima legislatura di Felipe González, sia nella prima di Aznar e del PP. Maggioranza assoluta del PP (2000-2004) . Si inaugura una nuova epoca a partito predominante, questa volta a carico della destra spagnola. Dura però solo fino alla seconda legislatura si Aznar. (la Spagna partecipa alla guerra in Iraq generando il malcontento della popolazione)

Trionfo di Zapatero e del PSOE nel 2004 si ritorna a un sistema di  bipartitismo imperfetto, che durerà fino al novembre del 2011 (con le dimissioni anticipate di Zapatero) e durante il qualte torneranno ad essere necessari accordi con partiti nazionalisti. (attentato 11 marzo 2004) Partito predominante in capo al PP, dalle elezioni generali del noviembre del 2011, in cui conseguì un’ampia maggioranza e Mariano Rajoy divenne Presidente di Governo. (Crisi economica; movimento 15M)

Elezioni generali 2011 Per la prima volta si applicò la Riforma della legge Organica 5/1985, del 19 giugno approvata a gennaio 2011 secondo la quale tutti i partiti politici senza rappresentazione nelle Corti Generali devono ottenere lo 0,1% del consenso nelle liste di ogni circoscrizioni per poter concorrere alle elezioni. Come conseguenza di questa si presentarono 72 formazioni politiche (20 in meno del 2008). Si aprì la X legislatura Risultati di Camera e Senato:

Elezioni del 20 DICEMBRE 2015 Convocate dal re, con la proposta del presidente del Governo, Rajoy, e previa deliberazione del consiglio dei ministri attraverso un decreto reale di scioglimento delle Corti generali (art. 115 CE), si terranno il 20 dicembre. Le elezioni regionali e amministrative tenutesi il 24 maggio 2015, sono considerate un importante barometro per le elezioni generali del 20D. Il Partito Popolare (PP) rimane il partito più votato con il 27%, ma perde oltre il 10% dei voti; il Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOE), con il 25% perde quasi il 3%. Ciudadanos con il 6,5% dei voti si colloca in terza posizione ottenendo maggiori consensi nei centri urbani. In nessuna regione e in nessun comune vi è una maggioranza assoluta, né dei popolari, né dei socialisti, né dei nazionalisti baschi o catalani. Il vero cambiamento è stato a Barcellona e a Madrid: due donne alla guida di due liste civiche nate dal basso collegate a Podemos sono diventate sindaco. Nonostante ciò si è ancora molto restii nell’affermare la fine del bipartitismo. Come nota Ignacio Urquizu Ciudadanos è più forte nelle città, mentre Podemos è riuscito a raggiungere un elettorato più trasversale.

Il peso demografico degli adulti che voteranno (39,9%) è quasi il doppio di quello dei giovani (21,8%). Esiste un gap tra le coorti di popolazione più incline verso i partiti emergenti (fondamentalmente giovane) e un’altra in cui il bipartitismo PP-PSOE rimane radicato (popolazione adulta).

SPAGNA IN UE Firmò la sua adesione alla CEE il 12 giugno del 1985, e il 1 gennaio del 1986 entró in vigore il Tratado de Adhesión che convertì la Spagna a membro a pieno diritto della “Comunidades Europeas”. Dall’entrata in vigore del Trattato di Lisbona, ha la seguente rappresentanza: 1 comisario; 54 eurodiputati; 1 giudice nel Tribunale di giustizia;  1 membro nella Corte dei Conti;  21 membri nel Comitato delle Regioni; 21 membri nel Comitato Economico e Sociale.  Date delle presidenze spagnole: gennaio-giugno 1989, luglio-dicembre 1995, gennaio-giugno 2002, gennaio-giugno 2010

Elezioni 2014 Tasso di partecipazione nel corso del tempo: 54,7% nel 1989; 59,1% nel 1994; 63,1% nel 1999; 45,1% nel 2004; 44,9% nel 2009. Nelle ultime elezioni il trend decrescente, a livello europeo, si è arrestato aggirandosi al 43% della partecipazione. Spagna fa parte del gruppo dei paesi la cui affluenza è aumentata 45,8% (+0,9).

Sistema elettorale: la Spagna ha 54 seggi in parlamento con un elettorato attivo e passivo fissato a 18 anni. Si compone di una sola circoscrizione e il metodo di ripartizione dei seggi è proporzionale con formula d’Hondt (senza una soglia di sbarramento ma con liste bloccate). La Magnitudo, ossia il rapporto tra circoscrizioni e seggi, è di 54. Il grado di dis- proporzionalità è molto basso. Ha ottenuto 4 seggi in più rispetto le elezioni del 2009.

Risultati elettorali

I veri vincitori sono stati i piccoli partiti, mostrando il carattere secondario di queste elezioni.

Eurobarometro Standard EB 83 EU28 Number of interviews: 27.758 Fieldwork: 16/05-27/05/2015 ES Number of interviews: 1.002 Fieldwork: 16/05-26/05/2015

Fonti OEDC INE e rapporto España en cifras 2015 Commissione europea Metroscopia El País Gobierno de España A cura di Gambino, Forme di Governo esperienze europee e nord-americana Agustí Colom, La crisis económica española: orígenes y consecuencias. Una aproximación crítica CISE EUROBAROMETRO

Grazie per l’attenzione