Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri

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Transcript della presentazione:

Le politiche di integrazione sociale dei minori stranieri Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali - Direzione Generale dell’Immigrazione –

L’integrazione come leva per la coesione sociale

L’integrazione è un processo bidirezionale che prevede un impegno da parte degli immigrati nel rispetto dei valori e dei doveri della società di accoglienza e un impegno da parte dei cittadini a riconoscere e rispettare la diversità.

Chi sono i minori stranieri in Italia? Minori nati in Italia da genitori regolarmente soggiornanti Minori immigrati insieme ai genitori Minori che arrivano in Italia a seguito di ricongiungimento Minori i cui genitori non hanno un regolare permesso di soggiorno Minori nomadi Minori non accompagnati

Alcuni dati statistici Aumento della presenza dei minori di origine straniera, che all’inizio del 2008, risulta pari a 797.274 unità, su una popolazione straniera complessiva di 3.432.651 unità pari a circa il 23% del totale (Fonte Istat) Aumento della presenza di alunni stranieri nelle scuole che, in termini di dati assoluti, è passata da 85.522 nel 1998 a 574.133 nel 2007, con un incremento di circa sei volte, pressoché omogeneo per le scuole di tutti i gradi, ad eccezione degli istituti di istruzione secondaria di II grado, nei quali il numero assoluto degli studenti stranieri è aumentato di ben 12 volte (da 8.910 nel 1998 a 102.829 nel 2007)

Alcuni riferimenti normativi Art. 38 D. Lgs 286 T. U Alcuni riferimenti normativi Art. 38 D.Lgs 286 T.U. – Istruzione degli stranieri. Educazione interculturale “I minori stranieri presenti sul territorio sono soggetti all’obbligo scolastico; ad essi si applicano tutte le disposizioni vigenti in materia di diritto all’istruzione, di accesso ai servizi educativi, di partecipazione alla vita della comunità scolastica. … La comunità scolastica ccoglie le differenze linguistiche e culturali come valore da porre afondamento del rispetto reciproco, dello scambio tra le culture e della tolleranza; a tale fine promuove e favorisce iniziative volte all’accoglienza, alla tutela della cultura e della lingua d’origine e alla realizzazione di attività interculturali comuni”.

la realizzazione di corsi di lingua italiana; (segue) “… Le istituzioni scolastiche, nel quadro di una programmazione territoriale degli interventi, anche sulla base di convenzioni con le Regioni e gli enti locali, promuovono: l’ accoglienza degli stranieri adulti regolarmente soggiornanti (corsi di alfabetizzazione); la realizzazione di un’offerta culturale (conseguimento titolo dell’obbligo o del diploma di scuola secondaria superiore); la realizzazione di corsi di lingua italiana; la realizzazione di corsi di formazione (accordi di collaborazione internazionale)”.

La rete dei soggetti Art. 42 D.Lgs 286/1998 – T.U. sull’immigrazione. Misure in materia di integrazione sociale “Lo Stato, le regioni, le province e i comuni, nell’ambito delle proprie competenze, anche in collaborazione con le associazioni di stranieri e con le organizzazioni stabilmente operanti in loro favore, nonché in collaborazione con le autorità o con enti pubblici e privati dei Paesi d’origine, favoriscono: … la conoscenza e la valorizzazione delle espressioni culturali, ricreative, sociali, economiche e religiose degli stranieri e ogni iniziativa di informazione sulle cause dell’immigrazione e di prevenzione delle discriminazioni razziali o della xenofobia…”

Le esperienze promosse e realizzate Gli strumenti: Accordi di Programma, bandi rivolti agli enti e alle associazioni iscritte al Registro (ex art. 42 T.U.), … Le risorse: Fondo per l’Inclusione degli immigrati, Fondo Politiche Migratorie, Fondo Europeo per l’Integrazione

Obiettivi degli interventi Facilitare i percorsi di inserimento e di orientamento scolastico degli alunni stranieri e/o agevolare il rapporto tra le famiglie e le istituzioni scolastiche: ACCOGLIENZA ALUNNI DELLA COMUNITA’ ROM, SINTI E CAMMINANTI VALORIZZAZIONE DELLE SECONDE GENERAZIONI

Il ruolo della scuola è primario con riferimento ai minori L’integrazione piena degli immigrati nella società di accoglienza è un obiettivo fondamentale Il ruolo della scuola è primario con riferimento ai minori La scuola rappresenta il principale canale di integrazione dei minori immigrati. Costituisce non solo un luogo privilegiato per la trasmissione e la costruzione di modelli culturali, ma anche un ambito importante di incontro e di confronto, di interazione e di scambio, un laboratorio di inclusione sociale e di convivenza civile.

Le seconde generazioni Direttiva Generale per l’azione amministrativa e la gestione Anno 2007 “… Rilevante attenzione dovrà essere dedicata ai minori immigrati, programmando uno specifico complesso di interventi, anche con la previsione di una figura-guida educativa (mentoring). Inoltre, con particolare e costante impegno dovranno essere affrontati i delicati problemi che investono gli immigrati di seconda e terza generazione, mediante un programma a carattere multidisciplinare, in collaborazione con le altre Amministrazioni coinvolte, volto alla piena integrazione sociale, che tenga conto particolarmente dei profili dell’istruzione, in modo specifico del contrasto della dispersione scolastica, della prevenzione di forme di devianza”

Interventi a favore delle SECONDE GENERAZIONI Interventi di sostegno mirati alla produzione culturale in vari settori: artistico, musicale, narrativo, cinematografico... Affiancamento nel percorso scolastico, segnatamente nel corso dell’istruzione superiore, anche attraverso l’ausilio di mediatori culturali. Incentivazione dei momenti di incontro e di dialogo interculturale tra giovani stranieri e italiani, anche attraverso il coinvolgimento delle rispettive famiglie.

Il ruolo del mediatore interculturale La mediazione come: strumento privilegiato per promuovere l’integrazione dei minori; strumento per riconoscere la pluralità delle identità, valorizzare le differenze e promuovere arricchimento culturale; ponte, dialogo, confronto, scambio tra generazioni e culture diverse

Fattori chiave Approfondire la conoscenza del minore per programmare interventi mirati sulla base di bisogni differenziati Costruire reti di cooperazione secondo il principio della sussidiarietà verticale e orizzontale

Quali prospettive per il futuro? Promuovere l’integrazione dei minori stranieri significa: Integrare progressivamente la famiglia di appartenenza Costruire legami tra la comunità di accoglienza e le comunità straniere Sostenere processi di inclusione di medio-lungo periodo