Violenza sulle donne.

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Transcript della presentazione:

Violenza sulle donne

Giorgio Napolitano Una donna su tre, in Italia, subisce o ha subito nel corso delle propria vita , maltrattamenti.[…] […] la violenza rappresenta una vera emergenza su scala mondiale e in Italia oltre ai necessari interventi di tipo repressivo, da esercitare con rigore e senza indulgenza, si devono affiancare azioni concrete per diffondere in primo luogo nella scuola e nella società civile una concezione della donna che rispetti la sua dignità di persona e si opponga a volgari visioni di stampo meramente consumistico spesso veicolate anche dal linguaggio dei media e della pubblicità.[…] […]molto resta da fare in ogni parte del mondo per sradicare una concezione della donna come oggetto di cui ci si può appropriare: è infatti la persistenza di questi aberranti schemi mentali a favorire il riprodursi di insopportabili atti di sopraffazione, anche in ambito familiare.[…] da “Radicale concezione della donna oggetto promossa dai media” nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne.

PROBLEMI E SOLUZIONI Violenza fisica Violenza psicologica Stalking Telefono rosa Violenza fisica Violenza psicologica Stalking Violenza sessuale Violenza economica Violenza familiare Onde donne in movimento

Violenza fisica Provocano danni fisici alla vittima. I comportamenti possono essere: spintonare, costringere nei movimenti, picchiare, soffocare, schiaffeggiare, bruciare con le sigarette, minacciare e/o usare armi da fuoco o da taglio, privare le vittime di cure mediche o dal sonno. Molte volte la vittima viene uccisa( femmicidio).

Violenza fisica Da libro di Serena Dandini, “ferite a morte” dopo aver raccontato una storia di femmicidio la protagonista conclude: “Noi caschiamo in silenzio una dopo l’altra come le foglie i primi giorni d’autunno, poi veniamo spazzate via dal vento e nessuno si ricorda di noi.” indietro

Violenza psicologica La vittima non subito riconosce questo tipo di violenza. Si manifesta con attacchi verbali quali derisione, insulti. Inoltre si ha, isolamento sociale, limitazione alla libertà personale, controllo e gestione della vita quotidiana, tradimenti, menzogne, ricatti e minacce di morte dirette alla donna stessa. La vittima si colpevolizza, giustifica il partner.

Violenza psicologica Mi chiamo Sara e voglio raccontarvi l’esperienza che credo abbia marchiato a fuoco la mia vita. Ci siamo conosciuti durante il periodo universitario. Fu amore a prima vista e tutto era meraviglioso. I problemi iniziarono quanto fummo costretti a star lontano per motivi di studio. Il mio principe azzurro cambiò radicalmente e mostrò il suo lato violento… Niente rose rosse per Sara ma solo urla, e sproloqui se non mi comportavo e non facevo quello che diceva lui. Ogni volta che mi gridava contro, ogni volta che mi strattonava, ogni volta che mi offendeva, colpevolizzavo me stessa. Ero il suo oggetto, la sua bambola che mi poteva calpestare come uno straccio sporco. Non potevo frequentare amici o amiche, non potevo andare in palestra e tante altre proibizioni altrimenti erano urla e minacce di interrompere la nostra relazione. Eppure io lo giustificavo sempre. indietro

Stalking E’ una forma di violenza psicologica che si manifesta in vere e proprie persecuzioni e molestie assillanti che hanno lo scopo di indurre una persona ad uno stato di allerta, di stress. Consiste in telefonate, in sms, in e-mail, pedinamenti sulla persona e i suoi movimenti, per arrivare a proprie e vere minacce.

Stalking Irritabile, violento, bugiardo, volgare, vendicativo, furbo e “più passava il tempo più mi mancava di rispetto, litigava in strada, m’insultava e ogni giorno di più diventava possessivo”. Serena (un nome di fantasia), racconta la sua storia senza dare la sensazione di voler nascondere nulla. Dalle sue parole traspare una rabbia smisurata, ma anche pietà nei confronti del suo aguzzino (“mi dispiaceva vederlo in quelle condizioni”): un uomo che pur di non perderla si è trasformato, per sette lunghi anni (dal 2005 al 2012) in un’ombra, in uno stalker spietato e imprevedibile.  Serena è riuscita a liberasi solo quando è stata consapevole dei suoi diritti. “Occorre avere il coraggio di stroncare sul nascere i tentativi di prevaricazione. E’ proprio su questo punto che lavorano i centri di aiuto alle donne maltrattate.  indietro

Violenza sessuale In genere, la violenza viene compiuta da ex partner, amici, vicini di casa, colleghi. La violenza consiste in rapporti sessuale subiti, esposizione a materiale pornografico, imposizioni di rapporti sessuali in presenza o con altre persone. Tra le vittime di questa violenza vanno ricordate anche le bambine, private dell’infanzia e costrette ad assecondare le perversioni dei pedofili.

Violenza sessuale Difficilmente una donna che ha subito uno stupro è disposta a denunziare, perché si colpevolizza, sente di essere lei la causa di quanto accaduto, teme il giudizio della gente. Alcune donne negano l'accaduto, cioè non riconoscono pienamente l'accaduto oppure minimizzano l'intensità dell'esperienza vissuta. Ciò è più frequente quando l'aggressore è un conoscente della vittima.

Violenza sessuale Rosa è una bambina costretta ad ingerire pillole rosa, quelle utilizzate per far ingrassare il bestiame. […] Se siamo grasse ci vendono meglio. Non proprio vendere, Più che altro ci affittano per mezz’ora alla volta, c’è chi fa prima, dipende dagli uomini, sono tutti grandi, anche vecchi con la barba come mio nonno che non c’è più.[…] indietro

Violenza economica Privazione o controllo che limiti all’accesso all’indipendenza economica della donna. Si manifesta in varie forme come gestire lo stipendio della donna, impedire la ricerca o il mantenimento del lavoro, non dare informazione riguardo al conto corrente, costringere alla sottoscrizione di contratti e tenere in una situazione di continua privazione economica. indietro

Violenza familiare Qualsiasi combinazione di violenza fisica, sessuale, psicologica…. è compiuta, nella maggior parte dei casi, tra le pareti domestiche, da persone con cui si convive ( genitori, mariti, compagni, fidanzati). Molte volte la vittima tace e subisce perché “protegge” il suo aggressore che ama o ha pietà. indietro

Associazioni Telefono Rosa, nasce nel febbraio del 1988, strumento di ricerca volto a far emergere la violenza “sommersa” .Dal 2006 ha personalità giuridica.il call center risponde a richieste di aiuto da parte di donne, adolescenti ed anziani che subiscono violenza fisica, psicologica, economica, sessuale, mobbing e stalking. Onde donne in movimento di Caltanissetta, attiva dal 2005, aderisce alla campagna internazionale “One billion rising” promuovendo con la scuola di danze popolari “Cu i pedi di fora” flash mob nelle scuole superiori il 14 febbraio indietro

14 febbraio 2013 – FLASH MOB

Luciana Littizzetto a Sanremo2013 “In Italia in media ogni due o tre giorni un uomo uccide una donna, una compagna, una figlia, un’amante, una sorella, una ex… Magari in famiglia, perché non è che la famiglia sia sempre per forza quel luogo magico in cui tutto è amore. La uccide perché la considera una sua proprietà, perché non concepisce che una donna appartenga a se stessa e sia libera di vivere come vuole lei e persino di innamorarsi di un altro, e noi che siamo ingenue spesso scambiamo tutto per amore, ma l’amore con la violenza e con le botte non c’entrano un tubo. L’amore con gli schiaffi e con i pugni c’entra come la libertà con la prigione. Noi a Torino che risentiamo della nobiltà reale diciamo che è come passare dal risotto alla merda. Un uomo che ci mena… non ci ama mettiamocelo in testa, salviamolo nell’ardisk… vogliamo credere che ci ami?... vogliano credere che ci ami? Bene, allora ci ama male. Non è questo l’amore. Un uomo che ci picchia è uno stronzo, sempre, e dobbiamo capirlo subito, al primo schiaffo, perché tanto arriverà un secondo, e poi un terzo, un quarto. L’amore rende felici e riempie il cuore, non rompe le costole, non lascia lividi sulla faccia. Pensiamo mica di aver sette vite come i gatti? No… ne abbiamo una sola… non buttiamola via.”

Realizzato da… Silvia Duminuco… …I B.