Il diario Che cos’è? A cosa serve? Come si scrive? A chi è rivolto?
il diario Scopo Stile e linguaggio Destinatario Riflettere su sé stessi e sulle proprie esperienze. Ricordare fatti, sentimenti o emozioni importanti. Documentare sé stessi e gli altri. La parola DIARIO, deriva dal latino dies (giorno), infatti, il diario è una forma di scrittura personale, quotidiana Scopo Stile e linguaggio Linguaggio semplice, informale o colloquiale. Uso di espressioni dialettali, gergali giovanili. Stile ironico e spiritoso. Tono confidenziale. Uso dei verbi in prima persona singolare. Tempo presente per le sequenze descrittive e riflessive. Tempo passato prossimo per le sequenze narrative. Destinatario L’autore stesso.
DIVERSE forme di diario Il diario di fantasia (scritto da un romanziere) Il diario di guerra (scritto da un soldato) Il diario di viaggio (scritto da un turista o da un esploratore) Il diario di bordo (scritto da un navigatore) Il blog, diario interattivo (scritto da un internauta)
Scrivere una pagina di diario Napoli, 4 aprile 2013 Caro Jim, È ora di cena e non ho aperto libro, per ora mia madre non si è ancora fiondata in camera urlandomi di spegnere ipod e computer e minacciando di tutto. Oggi non mi va proprio di studiare, mi sento giù, e tu sai perché... Poi ci si è messo anche Carlo! Quel pollo, mi ha combinato un altro guaio, se potessi lo spennerei! È un vigliacco, si è rifiutato di coprirmi, bastava confermare a mia madre che restavo a dormire da lui, così sarei potuto andare al concerto con Luca! Non solo, lo ha anche spifferato a Tea, che mi ha tirato una storia incredibile! E se adesso Tea dice tutto a mia madre? Non posso fidarmi proprio di nessuno! Che bastardo, si vantava con tutti di essere il mio migliore amico! L’amicizia, che delusione! A domani Jim, mi fido solo di te, tuo Jacopo Luogo e data. Intestazione. Indicazioni sul tempo. e sull’attività che si sta svolgendo. Espressione di sentimenti, stati d’animo, emozioni. Racconto di importanti fatti, accaduti di recente. Riflessioni personali. Congedo amichevole.
Alcuni esempi: pagine di diario scritte da ragazzi, che hanno espresso considerazioni, riflessioni, sentimenti ed emozioni su esperienze realmente vissute
il diario di AnnaLISA Annalisa Durante era una ragazza di quattordici anni con tanta voglia di vivere. Il 27 marzo 2004 a Forcella, un quartiere malfamato di Napoli, la sua città, venne colpita a morte da un proiettile vagante, esploso durante uno scontro a fuoco fra camorristi. I genitori donarono i suoi organi e, per far conoscere a tutti la tragica storia di Annalisa, pubblicarono il suo diario personale.
il diario di AnnaLISA Napoli, 12 dicembre 2003 Caro diario, oggi l’ho combinata davvero grossa! Lo so, adesso mia madre mi terrà il muso per qualche settimana però ho raggiunto lo scopo. Il piercing è stato fatto. Mi sento carinissima. Sapevo che mamma mi avrebbe dato qualche schiaffo ma che poi l’avrei spuntata. Ancora una volta papà mi è venuto incontro. Quando ha visto il mio naso rosso rosso mi ha abbracciato: «Adesso mi farai litigare a morte con tua madre. Sicuramente dirà che è colpa mia, perché ti lascio fare tutto quello che vuoi». Mi sono messa a ridere. Lo so che non è vero. Un punto luce sul naso, non cambia di certo la vita. Quando mi hanno bucato il naso ho sentito un dolore! Mi hanno sparato un piercing anallergico. Ho visto le stelle: mi è scesa pure una lacrima. Poi però è passato tutto. Adesso sono orgogliosa di mostrare a tutti il mio brillantino. Grazie papà, per avermi aiutato ancora una volta.
il diario di Anna Frank Il12 giugno 1942, Anna Frank compie 13 anni e riceve in regalo un diario, che chiama Kitty. La famiglia di Anna, per sfuggire alle persecuzioni razziali della Germania nazista, emigra in Olanda. Anna vive segregata per due anni con la famiglia in un alloggio segreto ad Amsterdam, è senza amiche e sente l’esigenza di confidare al suo diario pensieri, gioie, dolori, speranze. A Kitty racconta fatti anche banali: come le discussioni e le insofferenze dovute alla convivenza forzata con altri fuggiaschi. Nonostante le scomodità e la paura per i pericoli che corre ogni giorno, Anna ha fiducia nell’avvenire e crede nella bontà dell’uomo. Spesso parla anche di Peter, il ragazzo di cui è innamorata …
il diario di Anna Frank Sabato, 20 giugno 1942 Per alcuni giorni non ho scritto nulla, perché prima ho voluto riflettere un poco su questa idea del diario. Per una come me, scrivere un diario fa un curioso effetto. A me piace scrivere e soprattutto aprire il mio cuore su ogni sorta di cose, a fondo e completamente. "La carta è più paziente degli uomini", rimuginavo entro di me questa massima in una delle mie giornate un po' melanconiche mentre sedevo annoiata con la testa fra le mani a fantasticare. Eccomi al punto da cui ha preso origine quest'idea del diario: io non ho un'amica. Perciò scriverò questo diario. Allo scopo di dar maggior rilievo nella mia fantasia all'idea di un'amica lungamente attesa, non mi limiterò a scrivere i fatti del diario, come farebbe qualunque altro, ma farò del diario l'amica, e l'amica si chiamerà Kitty.
il diario di Anna Frank Anna, due mesi prima di essere deportata, dopo aver appreso la notizia alla radio in una trasmissione inglese, racconta lo sbarco in Normandia. Martedì, 6 giugno 1944 Carissima Kitty, … L'alloggio segreto è in subbuglio! Si avvicina dunque davvero la liberazione lungamente attesa, la liberazione di cui si è tanto parlato, ma che è troppo bella, troppo leggendaria per diventar mai realtà? Quest'anno, il 1944, ci darà la vittoria? Non lo sappiamo ancora, ma la speranza ci fa rivivere, ci ridona coraggio e forza. Ci vorrà coraggio infatti per resistere alle continue angosce, alle privazioni, alle sofferenze; ora ciò che più importa è rimanere calmi e tenaci. Ora più che mai occorre ficcare le unghie nella carne per non gridare. La Francia, la Russia, l'Italia e anche la Germania possono gridare per la loro miseria; noi non ne abbiamo ancora il diritto. Kitty, la cosa più bella dell'invasione è che io ho la sensazione che stiano arrivando degli amici. Questi orrendi tedeschi ci hanno così lungamente oppressi, tenendoci il coltello alla gola, che il pensiero degli amici e della salvezza ci riempie nuovamente l'animo di fiducia. Non si tratta più soltanto degli ebrei, ma anche dell'Olanda e di tutta l'Europa occupata. Forse, dice Margot, a settembre o a ottobre potrò tornare a scuola. La tua Anna PS. Ti terrò al corrente delle ultime notizie!
il diario di zlata Zlata Filipovic, una ragazzina di 11 anni di Sarajevo, nel 1991 inizia a scrivere un diario, che chiama Mimmy nel quale registra vari momenti di vita quotidiana, parla dello studio, degli incontri con gli amici, dei week end in campagna, dell’ammirazione per i suoi idoli. Nel 1992, allo scoppio della guerra in Iugoslavia, il tono del diario cambia, Zatla scrive per un anno e mezzo la cronaca di giornate completamente diverse. Descrive l’esplosione delle granate, le case in fiamme, le raffiche dei cecchini, le notti passate in cantina, la fame, la mancanza di acqua e di elettricità, la morte degli amici e la perdita di speranza di chi la circonda. Una testimonianza coraggiosa e commovente, un’invocazione alla pace. Zlata è stata definita la Anna Frank iugoslava, ma, a differenza di Anna, Zlata e la sua famiglia sopravvissero al conflitto, scappando a Parigi.
il diario di zlata Domenica 5 luglio 1992 Cara Mimmy non ricordo quand'è stata l'ultima volta che sono uscita di casa; deve essere stato quasi due mesi fa. I nonni mi mancano davvero tanto. Prima andavo da loro tutti i giorni, e ora non li vedo da una vita. Le giornate trascorrono tra la casa e la cantina. Questa è la mia infanzia di guerra. E per di più è estate. Gli altri bambini sono in vacanza al mare o in montagna, nuotano, prendono il sole, si divertono. Dio mio, cosa ho fatto per meritare di trovarmi in questa guerra, di trascorrere i miei giorni in un modo che non auguro a nessuno? Mi sento in gabbia. Tutto quello che riesco a vedere attraverso le finestre rotte è il parco davanti a casa nostra. Vuoto, desolato, senza bambini e senza gioia. Sento il fragore delle granate, e intorno a me tutto sa di guerra. La guerra è diventata la mia vita. Oh, non ne posso davvero più! Ho voglia di piangere e di gridare. Vorrei almeno poter suonare il piano, ma non posso farlo perché si trova nella "stanza pericolosa", dove io non posso entrare. Per quanto tempo durerà ancora??? Zlata.
il diario di amal Amal Salman è una ragazza di Bagdad che ha 14 anni quando scoppia la guerra in Iraq. Durante il conflitto annota sul suo diario gli avvenimenti vissuti dalla sua famiglia: la chiusura delle scuole, la paura per il futuro, le speranze. Lunedì 17 marzo 2003 Nel nome di Dio il misericordioso, il compassionevole. Mi chiamo Amal. Ho una famiglia felice composta di nove persone: tre fratelli, Alì, soldato a Mosul; Mohammed, che fa l' intagliatore, e Mahmoud, che è uno studente. Poi ci sono cinque sorelle: Fatima, che aiuta mia madre in casa; Zainab; Amal; e le mie due sorelle gemelle, Duaa e Hibba. Sono molto orgogliosa di mia madre perché è una bravissima donna, che lavora per procurarci il cibo perché mio padre è morto quando era giovane, durante il Ramadan del 1996, in un incidente automobilistico. Non vogliamo che ci sia la guerra in Iraq, la terra della civiltà e dei profeti. La guerra sarà una tortura. Mia madre piange, ha paura per noi. Stiamo facendo provviste di acqua, perché temiamo che mancherà, assieme all' energia elettrica. Mia madre ha cotto nel forno molto pane, così che non ce ne manchi durante la guerra. Continuiamo a chiederci perché esistono i conflitti? Perché? http://www.osservatorioiraq.it/la-guerra-con-gli-occhi-di-amal
il diario di Thura Al-Windawi Il 20 marzo 2003 scoppia la guerra contro l’Iraq, dopo due mesi Baghdad cade e il dittatore Saddam Hussein vien deposto, Thura, allora diciannovenne, scrive un diario per controllare le sue paure e racconta l’episodio dell’abbattimento della statua di Saddam. Mercoledì 9 aprile 2003 Caro diario, Oggi è stata una giornata storica: la statua più grande di Saddam a Baghdad è stata abbattuta. É stato penoso assistervi alla televisione, sentivo dentro una sensazione di vuoto e avevo le lacrime agli occhi. Guardavo il soldato americano che si arrampicava in cima alla statua e avvolgeva la testa nella bandiera americana. No, pensavo, non può esser vero: l’Iraq una colonia degli Stati Uniti. Era come se tutto quello che è stato fino ad oggi fosse finito e stesse cominciando una nuova era. E che cosa porterà l’alba di questa nuova era? Gli iracheni non avranno più voce in capitolo su niente. E poi, dove sono gli iracheni? Dov’è l’esercito di Saddam, che avrebbe dovuto essere così ben addestrato? …
il diario di Thura Al-Windawi … Come hanno potuto gli iracheni permettere che accadesse tutto questo proprio nel cuore di Baghdad, la capitale dell’Iraq! Ci guardavamo incapaci di credere a quello che stava succedendo: non sembrava possibile Saddam Hussein, con tutto il suo potere, dovesse essere trattato in questo modo, adesso che il suo potere è finito. Sono certa che non avrebbe voluto che finisse così. Ma adesso per lui è giunto il momento di pagare per ciò che ha fatto in passato. Come faccio a spiegare tutte queste cose a Sama, che doveva recitare diverse volte a scuola: “Lunga vita al nostro signore Saddam Hussein!” e tutti i bambini dovevano battere le mani quando sentivano pronunciare il suo nome? Che cosa le dirò adesso? Sama (la sorellina) non capirà, continuerà a dire: “Noi amiamo Saddam, e ci sacrificheremo per lui”, che poi è il risultato di una specie di lavaggio del cervello. Ma dov’è il sacrificio? Dov’è la fedeltà a Saddam? Sono tutte bugie! …
7 motivi per tenere un diario Per diventare un osservatore. Tenere un diario spinge ad osservare con più attenzione le proprie esperienze, da cui trarre delle lezioni. Scrivere un diario personale insegna a non dare nulla per scontato. Per non perdere nessuna idea. A volte accade di avere un’idea grandiosa per poi dimenticarla subito dopo. Grazie al diario si può conservare qualsiasi pensiero. Per memorizzare. Scrivere è di per sé una delle tecniche di memorizzazione più efficaci. Per dare concretezza ai pensieri. A volte tradurre in parole i nostri pensieri può essere complicato. Abbiamo bisogno di elaborare la nostra idea iniziale per renderla coerente e comprensibile a tutti. Scrivere aiuta. Per sviluppare le idee. Quando scrivi un’idea sul tuo diario, torni a pensare attivamente a questa idea. Magicamente dall’idea iniziale nascono molte altre idee, finché una semplice intuizione si trasforma in progetto. Per imparare la lezione. La vita ci pone di fronte alle stesse situazioni più volte, un diario ci aiuta a non ripetere gli stessi errori. Per tracciare i progressi fatti. Rileggere i traguardi raggiunti in passato ti permette di affrontare le nuove sfide con uno spirito positivo.
Laboratorio di scrittura Scrivi una pagina di diario reale o di fantasia in cui tratti uno dei seguenti temi: Tradimenti e gelosie: le prime delusioni d’amore e/o d’amicizia. Racconta una tua esperienza. Bullismo e dintorni: racconta un episodio di violenza o prevaricazione che hai vissuto in prima persona o a cui hai assistito. Racconta del giorno in cui hai scoperto che una persona a te vicina fa uso di droga … Racconta emozioni, fatti accaduti e riflessioni.