Natura e arte: la storia del Montepulciano d’Abruzzo
Istituto Comprensivo Popoli Scuola dell’Infanzia Il viaggio virtuale che stiamo per compiere attraverso le immagini e i documenti di seguito riportati vuol far cogliere l’importante aspetto socio-economico e naturalistico che la vite ha avuto nella nostra storia locale. In effetti la storia del Montepulciano s’intreccia con quella dell’Abruzzo da oltre 200 anni, rivendicando la nostra Terra il valore e l’originarietà del più importante e diffuso vitigno della nostra regione. Ma….. …. dove trova origine il Montepulciano come vitigno autoctono?
Il lavoro svolto con i bambini della scuola dell’Infanzia, per guidarli verso la risoluzione del quesito, è stato progettato in diversi segmenti didattici in maniera da condurli alla riflessione e alla interiorizzazione dei rapporti e delle relazioni tra gli eventi, alla elaborazione di successioni e contemporaneità in modo da saper collocare in tempi specifici avvenimenti e usi e abitudini che, appartenendo al nostro territorio, ci rendono ancora più partecipi della nostra storia locale. La coltivazione della vite e la produzione del «nettare di Bacco», simulando la spremitura dell’uva a scuola o rivivendola in un’antica cantina locale, non possono che aver agevolato la comprensione di ciò che rappresenta le nostre radici socio- culturali. I fase del percorso didattico: Lettura e drammatizzazione di racconti pubblicati nella sezione di Cronaca del Centro del 2013, che hanno richiamato l’attenzione dei bambini sui vissuti legati a questa coltura, sulla denominazione Montepulciano della nostra vite, sull’esistenza di più cantine che si occupano della coltivazione e produzione di uva prima e vino dopo.
Ascoltando ………«La vigna di nonno Nunzio»……»Una bottiglia di vino per ogni amico»……»Un Montepulciano con i vecchi compagni di scuola»….»Il vino di Ofena»
II fase del percorso didattico: Conversazione guidata con domande stimolo che hanno portato i bambini ad esporre liberamente ciò che via via veniva formulandosi nei loro pensieri.
III fase del percorso didattico: Brainstorming con formulazione di ipotesi su come procedere per risolvere il nostro quesito. Dai bambini è venuto fuori che potevamo «chiedere» ovvero «intervistare» i nonni o le persone che «c’erano prima di noi» per sapere «chi ha piantato» in origine la vite del Montepulciano.
IV fase del percorso didattico: Ricerca delle fonti e documenti ovvero in questo segmento didattico l’insegnante ha estrapolato stralci di informazioni da un testo intitolato «La meravigliosa storia del Montepulciano d’Abruzzo» di F. Cercone,Amaltea Edizioni 2000, per mediare le informazioni che più potessero avvicinare la risoluzione del quesito ai bambini. Dalla visione di alcune foto alla visita alla cantina Golini di Vittorito abbiamo cercato di fissare e comporre informazioni che si completassero tra loro in modo da aiutarci a risalire all’origine del nostro vitigno.
IV fase del percorso didattico: Analisi dei documenti e delle fonti oggetto di ricerca per l’acquisizione di informazioni come l’esistenza della botte più grande d’Abruzzo, detta Granata, a Sulmona capace di contenere ben 490 ettolitri di vino sul finire del 1800 come pure l’estensione delle proprietà terriere dei baroni Mazara di Sulmona verso Torre dei Passeri che permisero così di trapiantare il prugnuolo chiamato Montepulciano in queste zone in cui non ancora era presente.
V fase del percorso didattico: Verifica ipotesi ovvero arrivo alla conclusione che, confermando comunque l’origine del vitigno in Toscana, terra non molto distante dalla nostra, riconosciamo l’autonomia di quello abruzzese collocandolo per la prima volta nella Valle Peligna, patria documentata del Montepulciano d’Abruzzo.