Caro Giovanni, Caro Paolo...

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Transcript della presentazione:

Caro Giovanni, Caro Paolo... 23 maggio 2013

Caro Giovanni, Caro Paolo... Ci sono dei valori. La scuola può insegnarli, la scuola deve ricordarli. Ci sono dei valori che conquistano i bambini, che in Giovanni Falcone e Paolo Borsellino vedono due eroi moderni, in un tempo così avaro di eroi. Due esempi da seguire e capire. E una parola, “legalità”, che può diventare la bussola dei ragazzi di oggi, degli adulti di domani. Un’iniziativa come “La nave della legalità”, che fa vivere insieme il rito e lo stupore di un esempio che non è il sacrificio estremo, del quale non vorremmo più che ci fosse bisogno, ma il sacrificio degli eroi di tutti i giorni, che affrontano la vita distinguendo il giusto e il vero dalle scorciatoie, che poi sono solo strade senza uscita. L’entusiasmo nelle parole, anche in poesia, dei bambini e dei ragazzi che parteciperanno all’avventura della “nave della legalità” sono una speranza per tutti. Per gli uomini di oggi, per gli uomini di domani.

Caro Giovanni, Caro Paolo... E più forti, e più ardenti Di quanto non fu mai Ulisse, Siete e siamo Uomini di Stato Contro chi fa rabbia Ma procura coraggio, Tra noi che ci leghiamo con sguardi e parole e Strette di mano; E ognuno a modo suo Fa un leggero passo avanti: può avere il volto Gaio e disinvolto di un bambino, Può essere consapevole e pesante di un adulto, Contro la mafia. Emilia Colafato II A Scuola secondaria di I grado “R. Bonghi” I.C. “Guicciardini” - Roma

FIAMMA DEL CUORE Caro Giovanni, Caro Paolo... C’è qualcosa al mondo Che esiste dalla notte dei tempi Con l’uomo è nata Non è mai morta Non è concreta E non si può comprare Tutti ce l’hanno Ma non la sanno ben usare Dal cuore è nata E saluta la felicità Sconfigge gli imbrogli E fiera se ne va, In giro, la Legalità. Federico Colicchia V B Istituto Comprensivo Pescara 5

Caro Giovanni, Caro Paolo... "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi" Marcel Proust Il viaggio non è solo spostamento fisico. Non consiste per forza nel visitare città, provare nuovi cibi, conoscere nuove culture. No. Il viaggio, senza la piena disponibilità da parte del pellegrino di lavare i propri occhi dai pregiudizi e di osservare come un bambino, è in sé per sé privo di qualsiasi significato. Il viaggio è, prima di tutto, un percorso spirituale. Non importa con quale mezzo ci si sposti, non importa quale sia la meta. L'importante è il cammino, è l'incontro con le esperienze che ci coinvolgono e la continua scoperta di noi stessi. E' questo l'obiettivo della "Nave della legalità". Non si tratta di camminare sul suolo che diede la vita a Falcone,Borsellino o Impastato; di visitare il luogo dove si compì il loro sacrificio; di ascoltare e assimilare numeri, nomi, parole. La passiva conoscenza non fa l'uomo saggio. La "Nave della Legalità" implica ragionamento, introspezione, confronto, proposta. Dunque un arricchimento che tocca noi come persone, come anime, come viaggiatori spirituali e aperti al mondo, ma , soprattutto, come viaggiatori "legali". Ogni viaggio ha un suo obbiettivo. Di comunione con la natura, di contatto con l'umanità, con l'arte... . La "Nave della legalità" racchiude in sé la sua meta, che non è Palermo, ma proprio il senso del "legale" il quale deve essere diffuso tra i giovani attraverso il dialogo, la parola, concetti opposti a silenzio e omertà, i semi della Mafia. Il nostro viaggio ha un obiettivo grandioso: una battaglia straordinaria che va contro uno dei più grandi mezzi di distruzione dell'umanità. Una battaglia che va contro un'incessante violenza non solo fisica, ma anche morale. E attraverso questo cammino di pace e condivisione, viaggeremo. Viaggeremo attraverso le parole delle vittime, attraverso le loro azioni. I nostri occhi saranno i loro e ciò che rimarrà, alla fine, sarà inciso per sempre nelle nostre abitudini, nelle nostre parole e nelle nostre azioni. Viaggeremo con la mente nel passato e torneremo al presente forse indignati, ma sicuramente più critici e saggi. E continueremo a viaggiare, anche a casa, a scuola, in palestra e porteremo con noi altre persone, le quali cammineranno con noi attraverso le nostre parole e i nostri occhi. E piano piano, tutti viaggeranno. E la Mafia rimarrà sola, perché chi non cammina resta indietro.” Giulia Semeraro, IV A Linguistico Liceo Polivalente Statale "Don Q. Punzi" , Cisternino

Perché SIAMO Giovanni Falcone Caro Giovanni, Caro Paolo... Perché SIAMO Giovanni Falcone "La classe 4H, a nome di tutti gli studenti del liceo Giovanni Falcone, affida ai sei compagni di scuola che fanno parte della delegazione in partenza da Napoli per Palermo il 22 maggio, il seguente messaggio. Frequentiamo una scuola che porta il nome di un Uomo, Giovanni Falcone, vissuto e morto per affermare i valori della vita, della legge e della libertà. Quest’Uomo, che ha lottato per la sua Patria, per la sua terra, con ardore e con forza di volontà, il 23 maggio 1992, venti anni fa, è morto tragicamente, coinvolgendo nel proprio destino chi amava e chi lo amava. E’ stato ucciso mentre inseguiva un sogno, il sogno di vedere la sua Sicilia e l’Italia libere dalle mafie, un cancro che rende malata quella terra bella ed appassionata e la nostra penisola. Giovanni Falcone, con tanti altri che hanno lottato per la giustizia e la libertà, è stato, allora, messo a tacere. Ma i sogni suoi, e di tante donne e uomini, il loro lavoro e le loro speranze continuano, oggi, a camminare anche sulle gambe di tutti noi, gli studenti del Liceo “Giovanni Falcone”, una scuola che porta il nome del Magistrato dal novembre 1993 su richiesta plebiscitaria di studenti e insegnanti, che hanno pensato di tenere vivo l’esempio di chi ha scelto di compiere il proprio dovere fino al sacrificio della vita. Ci siamo voluti chiamare come lui perché speriamo di imparare ad essere come lui è stato, perché questo è il progetto per noi studenti dei nostri insegnanti e della nostra Scuola, che cerca di aiutarci a “leggere”, e a sconfiggere, l’atteggiamento omertoso e orientato all’illegalità che può nascondersi dentro ciascuno di noi. Noi vogliamo crescere, secondo la testimonianza di Giovanni Falcone, opponendoci alla legge spesso corrotta del mondo in cui viviamo, col senso del dovere verso noi stessi e gli altri, col coraggio di scegliere di fare la cosa giusta, col coraggio di sognare. Frequentiamo una Scuola che porta il nome di Giovanni Falcone, e ne andiamo fieri. I ragazzi del Falcone – Liceo linguistico Giovanni Falcone, Bergamo

18 MAGGIO, AUGURI GIOVANNI, TI VOGLIO BENE Caro Giovanni, Caro Paolo... Facebook, tra le tante opportunità, ci consente di non dimenticare il giorno del compleanno dei nostri amici, quanto meno quegli amici, virtuali o no, che seguiamo attraverso questo strano nuovissimo ""media"". Oggi voglio fare gli auguri ad un mio grandissimo amico, un amico che non mi ha mai conosciuto, ma a cui voglio un gran bene. Un amico carissimo, che da tanto tempo considero una persona di famiglia, la mia famiglia umana, la mia famiglia siciliana, un fratello, un fratello maggiore di tutti, e sono tanti, i siciliani onesti.   Ciao Giovanni, auguri, caro amico, auguri di vero cuore in questo giorno del tuo compleanno, un compleanno che tu non festeggi, ma io voglio farlo per te, così come desidero continuare a camminare, a fare 10, 100, 1000 passi, tanti passi, tutti quelli che occorrono per rendere effettivi i tuoi sogni, i tuoi progetti, per rendere questa nostra terra libera, per rendere questa nostra terra bellissima non più disgraziata. Ognuno di noi, siciliani onesti, si impegna in un patto d'onore con te, si impegna a fare al meglio il proprio dovere. Ciao, Giovanni, fra qualche giorno ti ricorderemo nell'anniversario del giorno più brutto, quello della strage di Capaci, quella strage che ha dilaniato le nostre coscienze, ma oggi, oggi che è il giorno del tuo compleanno voglio dirti che tutto quello che tu hai fatto è un esempio per tanti di noi. Voglio dirti che sono tanti i giovani che non ci stanno più, che vogliono voltare pagina, che questa Sicilia da schiavi non ci appartiene, che meritiamo di più e di meglio. Caro Giovanni, sei stato per tanti di noi un grande insegnante: hai lasciato nel cuore di tanti tanti segni che cominciano a dare una traccia, un senso di cambiamento. Ciao Giovanni, il mio augurio per questo tuo ""compleanno"" è che tu possa esserci vicino per andare avanti. Un abbraccio. “Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini.” Giovanni Falcone” Concetta Petrolito Liceo Scientifico "E.Fermi" - Ragusa

LEGALITÀ… QUANDO Caro Giovanni, Caro Paolo... Quando c'è pace c'è legalità; quando c'è rispetto reciproco c'è legalità; quando c'è libertà c'è legalità; quando c'è giustizia c'è legalità; quando c'è cultura c'è legalità; quando c'è unione nello Stato c'è legalità; quando c'è coraggio c'è legalità; quando non c'è paura c'è legalità; quando ci sono diritti e doveri c'è legalità; quando c'è protezione e sicurezza c'è legalità; quando c'è attenzione c'è legalità; quando c'è fratellanza c'è legalità; quando c'è benessere civico c'è legalità; quando c'è Costituzione c'è legalità; quando c'è onestà c'è legalità; quando non c'è mafia, c'è legalità; quando non c'è violenza, c'è legalità; quando c'è la vita felice, c'è legalità. classe 5°B 3° Circolo Giovanni Paolo II Termoli (CB)

Caro Giovanni, Caro Paolo... "Caro Giovanni Falcone, oggi la nostra maestra ci ha raccontato la tua storia. Eri un uomo molto coraggioso che non si fermava davanti a nulla. Sapevi di essere minacciato dalla mafia ma non ti sei tirato indietro. La mafia è un'organizzazione molte potente e pericolosa: ricatta le persone, le minaccia e quando le persone si ribellano, le uccide. Le famiglie mafiose si combattono anche fra loro perché ognuna vuole prevalere sull'altra. Queste guerre tra famiglie causano molti morti. Tu hai lottato per sconfiggere tutto questo e ti hanno ucciso. La tua morte non è stata inutile, dopo di te altri magistrati hanno continuato il tuo lavoro, come il tuo amico Paolo Borsellino, ucciso purtroppo anche lui dalla mafia. La lotta alla mafia continua ma tu ci hai dato una grande speranza.” Nicolò Ist. Falconieri classe IV primaria Caro Giovanni, ho letto e ascoltato la tua storia e mi è sembrato impossibile che possano accadere cose così brutte. Tu sei stato un uomo che ha provato a sconfiggere la mafia, un nemico molto grande, che infatti ti ha ucciso insieme a tua moglie. Io credo che il mondo dovrebbe essere fatto solo di uomini buoni come te anche se sono convinta che sia solo un sogno, visto che non ci sono molte persone disposte a sacrificarsi per gli altri. Tu lo hai fatto. Sei per me un eroe anche se nelle favole i buoni alla fine vincono sempre e per te non è stato così. La mia speranza è che la tua storia sia da esempio per tutti noi: sei stato un uomo forte che voleva una società giusta. Grazie Giovanni, non ti dimenticheremo mai. Flaminia "Caro Giovanni, la mia maestra a scuola mi ha raccontato la tua storia che mi ha colpito molto; ascoltandola ho imparato molte cose, ma la più importante è che bisogna stare sempre dalla parte del bene e no dalla parte del male (la mafia). La mafia è un'associazione criminale, che ha ucciso molte persone buone che cercavano di combatterla come te e il tuo amico Paolo Borsellino, e si procura denaro in modo illegale. Tu e Paolo Borsellino avete sacrificato la vostra vita per combatterla e costruire una società giusta in cui tutti rispettino le regole. Mi ha colpito il tuo coraggio, la tua forza e il fatto che hai continuato a svolgere il tuo lavoro nonostante le minacce ricevute. Spero da grande di potere seguire il tuo esempio ed avere il tuo stesso coraggio per costruire un mondo migliore, colorato di azzurro come il cielo in cui sei ora, e di verde, proprio come l'albero davanti alla tua casa. Maria Carolina

Caro Giovanni, Caro Paolo... Nave della Legalità 2012 - Nell'aula bunker dell'Ucciardone erano presenti tutte le massime autorità del nostro paese, da Mario Monti a Giorgio Napolitano. Particolarmente commovente è stato il ricordo di Melissa fatto da una sua compagna di classe con una lettera che esprimeva profondo dolore ma anche voglia di fare chiarezza e giustizia. Tutti si sono commossi, ma mi auguro che le nostre autorità accolgano davvero il desiderio di legalità manifestato da migliaia di giovani che per un giorno hanno invaso Palermo: vorrei tanto che queste celebrazioni non siano solo vuota retorica ma un impegno concreto per far luce su quelle situazioni oscure purtroppo ricorrenti nella storia della nostra Repubblica. Solo facendo chiarezza sui rapporti ra mafia e politica si potrà fare un passo decisivo per la sconfitta della malavita organizzata e si potrà rendere veramente onore a uomini come Giovanni e Paolo che hanno affrontato la morte, non per diventare "eroi", ma per compiere fino in fondo il proprio DOVERE. Ciuffetelli Francesco Maria Istituto Statale d'Arte "F.Muzi" L'Aquila Nave della Legalità 2012 Affermare che quella di Palermo è stata un'esperienza stupenda, è dire nemmeno un quarto di quello che ho provato dentro di me percorrendo quelle stesse strade che hanno visto il dolore e la violenza che in tutti i modi la gente vuole allontanare. La voglia di cambiare le cose, l'orgoglio della gente che nonostante tutto alza lo sguardo e guarda oltre quei pregiudizi che come una maschera celano la bellezza, non solo interiore, di un popolo fiero delle sue tradizioni, io le ho colte nei visi dei passanti, nelle parole ci chi vive in questa città ricca di storia e di cultura; le ho colte nelle persone che se anche non sono scese per strada, hanno sventolato candide lenzuola, candide come dovrebbe esserlo una società che sia veramente fondata sulla legalità... Le ho colte infine nei tanti ragazzi della mia età che sono consapevoli di cosa è il "male" e dei mezzi che abbiamo a disposizione per sradicarlo definitivamente, per "lavarlo via" come la pioggia caduta in quei giorni... Asprini Deborah

Direzione Generale per lo Studente, l’Integrazione, la Partecipazione e la Comunicazione