SCUOLA PRIMARIA “G. B. Fratadocchi” Montottone - IC Petritoli
Conversazione clinica tutte le classi Quando senti la parola “ambiente”, a cosa pensi? Che cosa è per te un ambiente? Quando un ambiente è naturale? Che cosa è un bosco? Da cosa è formato? Cosa c ‘è nel bosco? A cosa serve il bosco?
Mappa Mentale Un ambiente è naturale quando: Non ci sono elementi artificiali C’è aria pura C’è pace Ci sono flora e fauna C’è acqua pulita Non vengono tagliati alberi Un bosco è: Un ambiente naturale Un insieme di alberi vari Un luogo tranquillo o inquietante
Nel bosco ci sono: Piante Animali Rifugi, tane Bacche, funghi, frutti, erba Il bosco serve a: Fornirci ossigeno, carta e legname, cibo Abbellire il paesaggio
Matrice cognitiva Conoscono le caratteristiche di un ambiente naturale. Distinguono un ambiente naturale da quello artificiale. Conoscono gli elementi più importanti che compongono il bosco. Comprendono i bisogni che il bosco soddisfa all’uomo.
Compito di apprendimento Sistema di relazioni tra l’uomo e l’ambiente. Sistema di relazioni tra esseri viventi e uomo. Equilibrio tra ecosistemi. Capire che l’uomo che rispetta e che acquista una coscienza profonda, acquisisce comportamenti responsabili e nuovi stili di vita.
Il bosco Disegna un bosco e immagina...
Il proprio posto nel mondo Abbiamo 21 carte di identità: 5 cinesi, 1 russa, 3 africane, 2 sud-americane, 7 asiatiche e australiane, 2 europee, 1 americana.
Nella stanza predisponiamo: 2 sedie per i Cinesi, 1 per l’ex URSS, 0 sedie per gli Africani, 1 per i Sud-Americani, 4 per Asiatici e Australiani, 7 sedie per gli Europei, 8 sedie per il Nord America.
I nostri compagni ora possono rientrare e sedersi sulle sedie che appartengono al proprio Stato, ma non c’è posto per tutti.
Alcuni bambini non possono sedersi, nonostante molte sedie siano vuote, perché in eccedenza rispetto al numero dei cittadini di quello Stato.
Osserva le immagini: tra l’immondizia che vedi, qual è il materiale più presente?
E in questa foto cosa pensi sia accaduto?
Osserva l’immagine e inventa una storia
Le nostre storie La sera precedente… dei pezzi di plastica di un sacchetto erano caduti in mare… i pescatori avevano visto galleggiare i residui, ma erano troppo pigri per raccoglierli… Da lì passava una nave del WWF… I ragazzi cercarono di salvarla, ma purtroppo non ci riuscirono…
… Era proprio di quei rifiuti di plastica che la tartaruga si era cibata… che aveva visto e rincorreva e cercava di afferrare… Dopo essersi resa conto che la plastica non era cibo, tentò invano di tirarla fuori dalla bocca con le zampette… … la sua carcassa galleggiò in superficie sino alla riva…
Contenitore dello yogurt L’involucro delle riviste Prova ad elencare tutti gli oggetti di plastica che ogni giorno utilizzi e che, prima o poi, finiscono nella spazzatura … Bottiglie Sacchetti Contenitore del latte Contenitore dello yogurt L’involucro delle riviste
COS’E’ LA PLASTICA? La plastica è una sostanza organica che nasce da risorse naturali quali carbone, sale comune, gas, e soprattutto petrolio. DOVE SI RACCOGLIE LA PLASTICA? La plastica è un materiale che può essere raccolto negli appositi contenitori di colore giallo.
PERCHÉ É IMPORTANTE RICICLARE LA PLASTICA? Riciclare la plastica è importante perché: si risparmiano le materie prime (come il petrolio) si ottiene un risparmio energetico si riduce l'accumulo nell’ambiente di sostanze nocive si ottiene un risparmio economico sullo smaltimento dei rifiuti Inoltre la plastica è un materiale tossico e pericoloso; la plastica bruciata nell’inceneritore libera sostanze dannose per l'ambiente e per l'uomo. Al contrario se la plastica viene accumulata in discariche impiega milioni di anni per degradarsi e anche se sotterrata può produrre sostanze nocive.
Ieri: Il caso Seveso Il 10 Luglio 1976,presso la ditta ICMESA, a Meda, in provincia di Milano, si verificò una fuoriuscita di gas tossico contenente diossina.
Dopo quattro giorni dall'incidente le foglie degli alberi ingialliscono e cadono, inizia la moria di galline, uccelli e conigli. Nell'area interessata vivono circa 100mila persone e si verificano i primi casi di intossicazione nella popolazione. Il 15 luglio il sindaco di Seveso emana un'ordinanza di emergenza: divieto di toccare la terra, gli ortaggi, l'erba e di consumare frutta e verdure, animali da cortile, di esporsi all'aria aperta.
I casi d'intossicazione aumentano, i più colpiti sono i bambini I casi d'intossicazione aumentano, i più colpiti sono i bambini. Si dà nome a una malattia allora quasi sconosciuta: la cloracne, il sintomo più eclatante dell'esposizione alla diossina, che colpisce la pelle, soprattutto del volto e dei genitali esterni, se l'esposizione è prolungata si diffonde in tutto il corpo. Il 10 agosto si decide di evacuare l'area circostante l'impianto per circa 15 ettari e le famiglie residenti nelle zone più colpite sono invitate ad abbandonare le proprie abitazioni. Reticolati sono posti per delimitare le zone pericolose.
Oggi: L’onda nera nel Lambro Almeno 15.000 metri cubi di gasolio e petrolio combustibile si sono riversati nel fiume che da Monza arriva a Milano.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri, i Vigili del Fuoco e il Corpo Forestale dello Stato per una prima valutazione dei danni ambientali, ma anche per capire cosa sia realmente accaduto. La raffineria dal quale proviene il liquido è un impianto abbandonato in attesa di riqualificazione.
Le prime vittime della marea nera sono gli animali
Inquinamento e rispetto dell’ambiente Se anatre e germani muoiono nel Lambro a causa delle acque inquinate, quando gli animali di un bosco rischiano la vita?
Quando viene inquinato, tagliato, bruciato, attraversato da strade… Mappe inquinamento aria: Piemonte e Veneto.
Il vecchio boscaiolo Educazione linguistica: Analisi testuale (personaggi principali e loro caratteristiche-ambiente-tempo; definizione di termini) Educazione sentimentale-critica Individuazione dei passi del testo più interessanti; analisi dei sentimenti del protagonista; analisi dei propri sentimenti durante la lettura del testo; analisi dei propri atteggiamenti nei confronti dell’ambiente.
Noi e l’ambiente
Gli alberi nel testo poetico La quercia caduta Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande morta, né più coi turbini tenzona. La gente dice: Or vedo:era pur grande! Pendono qua e là dalla corona i nidietti della primavera. Dice la gente: Or vedo:era pur buona! Ognuno loda, ognuno taglia. A sera ognuno col suo grave fascio va. Nell'aria, un pianto… d'una capinera che cerca il nido che non troverà. Giovanni Pascoli “Alberi” Gli alberi sembrano identici che vedo dalla finestra Ma non è vero. Uno grandissimo si spezzò e ora non ricordiamo più che grande parete verde era. Altri hanno un male. La terra non respira abbastanza. Le siepi fanno appena in tempo a metter fuori foglie nuove che agosto le strozza di polvere e ottobre di fumo. La storia del giardino e della città non interessa. Non abbiamo tempo per disegnare le foglie e gli insetti o sedere alla luce candida lunghe ore a lavorare. Gli alberi sembrano tutti identici, la specie pare fedele. E sono invece portati via molto lontano. Nemmeno un grido, nemmeno un sibilo ne arriva. Non è il caso di disperarsene, figlia mia, ma di saperlo mentre insieme guardiamo gli alberi e tu impari chi è tuo padre. Franco Fortini, (Una volta per sempre, 1978)
"Alberi“ Alberi! Foste frecce dall'azzurro cadute ? quali crudeli guerrieri vi scagliarono? Furono le stelle? Le vostre musiche vengono dall'anima degli uccelli, dagli occhi di Dio, dalla passione perfetta. Alberi! Riconosceranno le vostre radici il mio cuore in terra? Federico Garcia Lorca [1898-1936] (1919, trad. di C.Bo) “Sai che gli alberi parlano? Sì parlano. Parlano l'un con l'altro e parlano con te, se li sai ascoltare. Ma gli uomini bianchi non ascoltano. Non hanno mai pensato che valga la pena di ascoltare noi indiani e, temo che non ascolteranno nemmeno le altre voci della Natura. Io stesso ho imparato molto dagli alberi: talvolta qualcosa sul tempo, talvolta qualcosa sugli animali, talvolta qualcosa sul Grande Spirito.” (Tatanga Mani) Nativi americani, pellirossa.
Le nostre poesie Maestoso è l’ albero robusto e indifeso come un uccello costretto a vivere in gabbia. Nei boschi respira piano, rapidamente cresce e innalza verso il cielo braccia tese in preghiera. E’ nata nel bosco una nuova vita: è un albero! Col tempo crescerà maestosamente, pian piano fiorirà rigoglioso, i suoi rami oscilleranno adagio come fragili dita di bimbi appena nati che teneramente accarezzano il cielo.
Il piccolo albero della foresta Lentamente cresce Tra i candidi fiori Protetto dall’ombra della vecchia quercia. I suoi rami si colmano di frutti Si aprono le radici nel terreno Ondeggiano le foglie al vento Come coriandoli lanciati da bimbi felici. La grande quercia cade Nell’oscurità della notte L’albero triste guarda Frammenti di luce nel cielo. Albero, Tu che maestoso cresci Ondeggi Adagio respiri Impetuosamente svetti E nei boschi E nelle colline E nelle radure Dolcemente danzi Alla brezza primaverile.
Ondeggia, sotto l’azzurro mantello L’albero indifferente Dolcemente accarezza il cielo. Spirito libero in cerca di qualcosa di nuovo. Sei la nostra anima. Nel bosco Isolato tu cresci Le tue foglie ormai spente ondeggiano nell’ombra Come un arcobaleno che ha perso i suoi colori. Nella notte buia e scura Si sente un solo respiro: La tua voce piange Ai mali dell’uomo
Verifica Leggi attentamente le schede ed esegui gli esercizi proposti.
Le reti alimentari
LA PIRAMIDE ALIMENTARE Uomo:1 hg Prendiamo una catena alimentare del mare e immaginiamo che ogni essere vivente della catena si nutra di una solo tipo di cibo: Diecimila chilogrammi di alghe si trasformeranno in mille chilogrammi di crostacei; Mille kg di crostacei potranno diventare cento kg di alici; Cento kg di alici si potranno trasformare in dieci kg di sgombri; Dieci kg di sgombri formeranno un kg di tonno; Un kg di tonno, mangiato dall’uomo, si trasformerà in un etto del suo peso. DECOMPOSITORI Tonno: 1 kg Sgombro:10 kg Alici:100 kg Crostacei:1.000kg Alghe: 10.000 kg