Il peccato, ogni peccato, rompe la comunione con Dio. Tutto ciò che Dio ha creato è buono, ma è pur sempre una creatura, un dono che Dio ci ha fatto per poter raggiungere Lui. Se ciò che è creatura viene amato, adorato, idolatrato tanto da far dimenticare Dio, allora si é nel peccato. E' chiaro allora che il peccato, anche quando è stato perdonato e cancellato, lascia uno strascico di male e di dolore, che tocca prima di tutto me peccatore, ma che purtroppo danneggia anche chi mi circonda, la comunità in cui vivo, la famiglia in cui sono inserito, la Chiesa di cui faccio parte, l'umanità intera. Non si tratta di un castigo dato da un Dio vendicatore (il quale per di più sarebbe tremendamente ingiusto se facesse ricadere sugli "altri" le conseguenze del "mio" peccato): si tratta purtroppo di conseguenze legate ad ogni forma di male. Infatti chi, ad esempio, uccide una persona lascia un strascico immenso di dolore nella famiglia privata di un suo caro.
Chi si droga danneggia tremendamente, oltre la propria persona, anche la propria famiglia e la comunità circostante. E gli esempi potrebbero andare avanti all'infinito. In questo contesto, comprendiamo allora che è necessario il perdono, per ricostruire ciò che il peccato ha causato: la rottura della comunione. Il Dio della vita, ci chiama a promuovere la vita in tutte le sue forme e modi, dal concepimento fino al termine naturale. Quando la vita è lesa offesa, allora ci si oppone attraverso il peccato al progetto di Dio che chiama tutte le sue creature all’esistenza. Questa tenerezza che Dio effonde e desidera non è limitata ad alcuni; ma la sua Misericordia e benevolenza si espande all’universo intero. Come ricostruire allora questa comunione con Dio e con tutte le sue creature con l’universo intero quando questa viene interrotta o lesa? Quale è il fondamento e il ponte che può di nuovo aprirci a questa comunione?
Il fondamento, il centro e il fine attraverso il quale raggiungiamo questa comunione è Gesù Cristo; rivelazione della Misericordia del Padre. Cristo in quanto uomo Dio, ha in sé ciò che appartiene alla umanità alla nostra umanità, alla creazione, e alla divinità in quanto Dio uguale al Padre. Gesù è la Parola eterna del Padre: “Da chi andremo Signore, abbiamo ascoltato ieri, tu solo hai parole di vita eterna (Gv. 6,68)”. San Pietro dirà nel libro degli Atti ai capi della sinagoga: “In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati”. Cristo è il ponte che lega il cielo e la terra, perché la benevolenza di Dio e la vita raggiunga tutti i suoi figli attraverso il suo perdono e la sua misericordia. Questa riconciliazione avviene nel sangue di Cristo; Cristo ha sparso il suo sangue per “il quale ha dato se stesso per noi, per riscattarci da ogni iniquità e formarsi un popolo puro che gli appartenga, zelante nelle opere buone”. (Tt 2,14).
Questo popolo è la Chiesa Questo popolo è la Chiesa. Paolo raccomandò agli anziani di Efeso: “Vegliate su voi stessi e su tutto il gregge, in mezzo al quale lo Spirito Santo vi ha posti come vescovi a pascere la Chiesa di Dio, che egli si è acquistata con il suo sangue,” (At. 20,28). Chi è nella chiesa allora può beneficiare delle benedizioni ottenute dal sangue di Cristo. Dio aggiunge alla Chiesa coloro che credono, si ravvedono, e si battezzano nel nome di Cristo (At. 2, 37-38). Perciò chiunque vuole accogliere in se stesso l’azione purificatrice del sangue di Cristo deve ancora oggi credere, ravvedersi e battezzarsi nel nome di Cristo per la remissione dei suoi peccati, in questo modo potrà essere aggiunto dal Signore alla sua Chiesa (At 2, 41, 47). Il cristiano ha continuamente bisogno che il sangue di Cristo lo purifichi. Come può ottenere ciò? L’apostolo Giovanni, scrivendo ai cristiani, dice: “Se camminiamo nella luce, come Egli è nella luce, abbiamo comunione gli uni con gli altri , e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato” (1Gv 1, 7).
“Camminare nella luce”, cioè compiere la volontà di Dio, è il modo per avere comunione fraterna tra cristiani e ottenere che il sangue di Cristo continui a purificarci. Questa condizione permette ai cristiani di godere sempre delle benedizioni ottenute da Cristo con lo spargimento del suo sangue. Chi non cammina nella luce non ha questo grande privilegio. Il Vangelo che Cristo ha predicato, tocca il cuore dell’uomo e lo cambia. Il cuore infatti è la sede, da cui hanno origine tutte le nostre azioni. Se esso è macchiato dal peccato, le nostre azioni sono tenebrose e malvagie: “Dal cuore, infatti, provengono i propositi malvagi, gli omicidi, gli adultèri, le prostituzioni, i furti, le false testimonianze, le bestemmie” (Mt. 15,19); se esso invece è mantenuto puro, anche la vita dell’uomo sarà pura. Da qui l’assoluta necessità del cambiamento del cuore. L’esperienza della riconciliazione e del cambiamento del cuore, la viviamo nella Chiesa, nel battesimo, nella partecipazione all’Eucarestia, nell’ascolto della Parola e nel Sacramento della riconciliazione; dove per i meriti della passione di Cristo otteniamo la remissione dei peccati e la comunione con Dio e con i fratelli.
La Madonna a Medjugorje, ci ha ricordato che nel sacramento della confessione siamo invitati a lasciare il male che si è accumulato nella nostra vita e a fare quel passo necessario per la nostra conversione. Il primo passo della conversione è la confessione. Tanto maggiore è la nostra comunione con Dio e con i fratelli, tanto più significativa è la nostra testimonianza e la nostra vita. Domande: Quando non portiamo frutto? Quando non viviamo nella comunione con Dio? Quando non accogliamo la sua parola e non facciamo la sua volontà?
Ecco alcuni messaggi sulla confessione: Messaggio del 6 agosto 1982 (Messaggio straordinario) Bisogna esortare la gente a confessarsi ogni mese, soprattutto il primo venerdì o il primo sabato del mese. Fate ciò che vi dico! La confessione mensile sarà una medicina per la Chiesa d’occidente. Se i fedeli si confesseranno una volta al mese, presto intere regioni potranno essere guarite. Messaggio del 7 novembre 1983 (Messaggio dato al gruppo di preghiera) Non confessatevi per abitudine, per rimanere come prima, senza alcun cambiamento. No, così non va bene. La confessione deve dare un impulso alla vostra vita, alla vostra fede. Deve stimolarvi ad avvicinarvi a Gesù. Se per voi la confessione non significa questo, in verità vi convertirete molto difficilmente. Cari figli! Oggi vi invito a prepararvi alla venuta di Gesù. In modo particolare preparate i vostri cuori. Che la santa confessione sia per voi il primo passo della conversione, e quindi, cari figli, decidetevi per la santità. Messaggio del 25 novembre 2002 Cari figli, vi invito anche oggi alla conversione. Aprite il vostro cuore a Dio, figlioli, attraverso la santa confessione e preparate la vostra anima affinché il piccolo Gesù possa nuovamente nascere nel vostro cuore. Permettetegli di trasformarvi e di condurvi sulla strada della pace e della gioia. Figlioli, decidetevi per la preghiera. In modo particolare adesso, in questo tempo di grazia, che il vostro cuore aneli alla preghiera. Io vi sono vicina e intercedo davanti a Dio per tutti voi. Grazie per aver risposto alla mia chiamata.
Messaggio del 25 febbraio 2007 Cari figli, aprite il vostro cuore alla misericordia di Dio in questo tempo quaresimale. Il Padre celeste desidera liberare dalla schiavitù del peccato ciascuno di voi. Perciò, figlioli, fate buon uso di questo tempo e attraverso l’incontro con Dio nella confessione lasciate il peccato e decidetevi per la santità. Fate questo per amore di Gesù che ha redento tutti voi con il suo Sangue, affinché siate felici e in pace. Non dimenticate, figlioli: la vostra libertà è la vostra debolezza, perciò seguite i miei messaggi con serietà. Grazie per aver risposto alla mia chiamata. Messaggio del 2 luglio 2007 (Messaggio straordinario dato a Mirjana) Cari figli ! Nel grande amore di Dio oggi vengo a voi per condurvi sulla via dell’umiltà e della mitezza. Prima stazione su questa via, figli miei, è la confessione. Rinunciate al vostro orgoglio e inginocchiatevi davanti al mio Figlio. Comprendete, figli miei, che non avete niente e non potete niente. L’unica cosa vostra e quello che possedete è il peccato. Purificatevi e accettate la mitezza e l’umiltà. Mio Figlio avrebbe potuto vincere con la forza, ma ha scelto la mitezza, l’umiltà e l’amore. Seguite mio Figlio e datemi le vostre mani, affinché insieme saliamo sul monte e vinciamo. Vi ringrazio. Cari fratelli e apostoli ecco allora un cammino che ci è proposto perché la nostra vita sia in comunione, riconciliata con Dio e con i fratelli nella Chiesa.