QUARESIMA 2009 Per me il vivere è Cristo (Fil 1,21)

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Transcript della presentazione:

QUARESIMA 2009 Per me il vivere è Cristo (Fil 1,21)

Dal Vangelo secondo Marco (1, 12-15) In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Stava con le bestie selvatiche e gli angeli lo servivano. Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Parola del Signore

Quaresima… tempo di Deserto

Osea 2, 16-19

Perciò, ecco, la attirerò a me, la condurrò nel Deserto e parlerò al suo cuore. Le renderò le sue vigne e trasformerò la valle di Acòr in porta di speranza.

E avverrà in quel giorno - oracolo del Signore - mi chiamerai: Marito mio, e non mi chiamerai più: Mio padrone. Le toglierò dalla bocca i nomi dei Baal, che non saranno più ricordati.

Quaresima… tempo dell’Ascolto

Dal Libro Deuteronomio 6,4-7 “Ascolta, Israele: il Signore è il nostro Dio, il Signore è uno solo. Tu amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutte le forze. Questi precetti che oggi ti do, ti stiano fissi nel cuore; li ripeterai ai tuoi figli, ne parlerai quando sarai seduto in casa tua, quando camminerai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai”.

Es 19, 4-6a Voi stessi avete visto come ho sollevato voi su ali di aquile e vi ho fatti venire fino a me. Ora, se vorrete ascoltare la mia voce e custodirete la mia alleanza, voi sarete per me la proprietà tra tutti i popoli, perché mia è tutta la terra! Voi sarete per me un regno di sacerdoti e una nazione santa.

Convertici a te, o Dio, nostra salvezza, e formaci alla scuola della tua sapienza, perché l'impegno quaresimale lasci una traccia profonda nella nostra vita.

Lettera ai Filippesi di San Paolo Apostolo

Filippi era situata nella pianura della Macedonia orientale Filippi era situata nella pianura della Macedonia orientale. Fu fondata da Filippo II, padre di Alessandro Magno, negli anni 358-357 a.C. Filippi costituisce per la storia del cristianesimo una pietra miliare, perché dentro le sue mura si formò la più antica comunità cristiana d’Europa.

Gli Atti degli apostoli hanno efficacemente sottolineato il significato dell’istituzione a Filippi di una comunità, raccontando una visione notturna in cui un macedone si presenta a Paolo, a Troade, e lo supplica: "Imbarcati per la Macedonia e vieni in nostro aiuto" (At 16,9).

Atti 16, 1-40 1Paolo si recò a Derbe e a Listra. C'era qui un discepolo chiamato Timòteo, figlio di una donna giudea credente e di padre greco; 2egli era assai stimato dai fratelli di Listra e di Icònio. 3Paolo volle che partisse con lui, lo prese e lo fece circoncidere per riguardo ai Giudei che si trovavano in quelle regioni; tutti infatti sapevano che suo padre era greco. 4Percorrendo le città, trasmettevano loro le decisioni prese dagli apostoli e dagli anziani di Gerusalemme, perché le osservassero. 5Le comunità intanto si andavano fortificando nella fede e crescevano di numero ogni giorno.

6Attraversarono quindi la Frigia e la regione della Galazia, avendo lo Spirito Santo vietato loro di predicare la parola nella provincia di Asia. 7Raggiunta la Misia, si dirigevano verso la Bitinia, ma lo Spirito di Gesù non lo permise loro; 8così, attraversata la Misia, discesero a Tròade. 9Durante la notte apparve a Paolo una visione: gli stava davanti un Macedone e lo supplicava: "Passa in Macedonia e aiutaci!". 10Dopo che ebbe avuto questa visione, subito cercammo di partire per la Macedonia, ritenendo che Dio ci aveva chiamati ad annunziarvi la parola del Signore.

11Salpati da Tròade, facemmo vela verso Samotràcia e il giorno dopo verso Neàpoli e 12di qui a Filippi, colonia romana e città del primo distretto della Macedonia. Restammo in questa città alcuni giorni; 13il sabato uscimmo fuori della porta lungo il fiume, dove ritenevamo che si facesse la preghiera, e sedutici rivolgevamo la parola alle donne colà riunite. 14C'era ad ascoltare anche una donna di nome Lidia, commerciante di porpora, della città di Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì il cuore per aderire alle parole di Paolo. 15Dopo esser stata battezzata insieme alla sua famiglia, ci invitò: "Se avete giudicato ch'io sia fedele al Signore, venite ad abitare nella mia casa". E ci costrinse ad accettare.

16Mentre andavamo alla preghiera, venne verso di noi una giovane schiava, che aveva uno spirito di divinazione e procurava molto guadagno ai suoi padroni facendo l'indovina. 17Essa seguiva Paolo e noi gridando: "Questi uomini sono servi del Dio Altissimo e vi annunziano la via della salvezza". 18Questo fece per molti giorni finché Paolo, mal sopportando la cosa, si volse e disse allo spirito: "In nome di Gesù Cristo ti ordino di partire da lei". E lo spirito partì all'istante. 19Ma vedendo i padroni che era partita anche la speranza del loro guadagno, presero Paolo e Sila e li trascinarono nella piazza principale davanti ai capi della città; 20presentandoli ai magistrati dissero:

"Questi uomini gettano il disordine nella nostra città; sono Giudei 21e predicano usanze che a noi Romani non è lecito accogliere né praticare". 22La folla allora insorse contro di loro, mentre i magistrati, fatti strappare loro i vestiti, ordinarono di bastonarli 23 e dopo averli caricati di colpi, li gettarono in prigione e ordinarono al carceriere di far buona guardia. 24Egli, ricevuto quest'ordine, li gettò nella cella più interna della prigione e strinse i loro piedi nei ceppi.

25Verso mezzanotte Paolo e Sila, in preghiera, cantavano inni a Dio, mentre i carcerati stavano ad ascoltarli. 26D'improvviso venne un terremoto così forte che furono scosse le fondamenta della prigione; subito tutte le porte si aprirono e si sciolsero le catene di tutti. 27Il carceriere si svegliò e vedendo aperte le porte della prigione, tirò fuori la spada per uccidersi, pensando che i prigionieri fossero fuggiti. 28Ma Paolo gli gridò forte: "Non farti del male, siamo tutti qui". 29Quegli allora chiese un lume, si precipitò dentro e tremando si gettò ai piedi di Paolo e Sila; 30poi li condusse fuori e disse: "Signori, cosa devo fare per esser salvato?". 31Risposero: "Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia".

32E annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti quelli della sua casa. 33Egli li prese allora in disparte a quella medesima ora della notte, ne lavò le piaghe e subito si fece battezzare con tutti i suoi; 34poi li fece salire in casa, apparecchiò la tavola e fu pieno di gioia insieme a tutti i suoi per avere creduto in Dio. 35Fattosi giorno, i magistrati inviarono le guardie a dire: "Libera quegli uomini!". 36Il carceriere annunziò a Paolo questo messaggio: "I magistrati hanno ordinato di lasciarvi andare! Potete dunque uscire e andarvene in pace".

37Ma Paolo disse alle guardie: "Ci hanno percosso in pubblico e senza processo, sebbene siamo cittadini romani, e ci hanno gettati in prigione; e ora ci fanno uscire di nascosto? No davvero! Vengano di persona a condurci fuori!". 38E le guardie riferirono ai magistrati queste parole. All'udire che erano cittadini romani, si spaventarono; 39vennero e si scusarono con loro; poi li fecero uscire e li pregarono di partire dalla città. 40Usciti dalla prigione, si recarono a casa di Lidia dove, incontrati i fratelli, li esortarono e poi partirono.

Dalla Lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi

La comunità di Filippi e le tre visite di Paolo La comunità di Filippi fu fondata da Paolo con Silvano e Timoteo nel secondo viaggio. Paolo e i suoi accompagnatori poterono fermarsi a Filippi solo per poco tempo, per le difficoltà avute con le autorità romane. Lo si ricava da Atti 16,19ss, da 1Tess 2,2 («Dopo aver prima sofferto e subito oltraggi a Filippi, come ben sapete, abbiamo avuto il coraggio ecc.»), e da Fil 1,30 («… sostenendo la stessa lotta che mi avete veduto sostenere»). Paolo tornò a Filippi nel terzo viaggio per andare incontro a Tito che veniva da Corinto, e che portava buone notizie.

È possibile e probabile che a Filippi abbia scritto la 2Cor È possibile e probabile che a Filippi abbia scritto la 2Cor. Infine, dopo avere visitato Corinto, mentre andava a Gerusalemme a portare la colletta, passò a Filippi l’ultima Pasqua in libertà (Atti 20,6). Nonostante le scarse visite, Paolo mantenne con i cristiani di Filippi intense relazioni, e da essi accettò ripetutamente sovvenzioni finanziarie: cf. Fil 4,15-16 per il tempo in cui stava a Tessalonica; 2Cor 11,8-9 per il tempo in cui stava a Corinto; Fil 2,25 4,18 per la prigionia dalla quale scrive la lettera.

Le circostanze della lettera Le circostanze riguardano: (1) Paolo, il suo carcere e il suo processo; (2) Epafrodito, inviato dei Filippesi a Paolo che è in carcere; (3) Timoteo, che Paolo invia ai Filippesi; (4) la comunità filippese; e, infine, (5) certi missionari venuti a Filippi dal di fuori.

Il passaggio dall’Asia all’Europa viene così considerato un’iniziativa di Dio. Con grande probabilità si può ritenere che il vangelo fu annunziato a Filippi nell’anno 50. I Filippesi furono fin dall’inizio fedelmente legati all’apostolo Paolo. Proprio questa lettera conferma l’intesa affettuosa tra la comunità e il suo fondatore. Dopo la prima visita nell’anno 50, Paolo venne ancora due volte a Filippi.

La Struttura della Lettera La struttura concettuale della lettera è la seguente: dopo un prescritto, nel cui indirizzo vengono compresi quelli che dirigono la comunità (1,1-2), Paolo sviluppa il suo proemio sotto forma di una preghiera traboccante d’affetto per la comunità (1,3-11). La parte centrale dello scritto si divide in due sezioni principali, di cui la prima è dedicata alla situazione dell’apostolo in prigionia (1,12-26) e la seconda ai compiti della comunità (1,27; 2,18). La parte seguente tratta questioni concrete: i progetti futuri, lo stato di salute di Epafrodito, la lite delle donne. Infine, con parole inimitabili, viene un ringraziamento per il dono. Come al solito, saluti e benedizione chiudono la lettera (4,21-23).

Ma all’interno di questa lettera, secondo gli esegeti, è stata inserita una seconda lettera che comprende il cap. 3 e qualche versetto del cap.4. Per questo alcuni dividono lo scritto in due parti: la lettera A (1,1-3,1a; 4,2-7.10-23) chiamata "lettera dalla prigionia" e la lettera B (3,1b-4,1.8-9) chiamata "lettera polemica". La lettera fu scritta probabilmente a Efeso (1,13; 4,22).

Panorama su Filippi con, in primo piano, il foro costruito probabilmente sotto Marco Aurelio (161-180) ed, in secondo piano, la "basilica dei pilastri"

Basilica paleocristiana "dei pilastri" o "basilica B" del VI secolo

Strada lastricata di Filippi

Il luogo della preghiera delle donne lungo il fiume, dove fu battezzata Lidia

Chiesa ortodossa e scavi al luogo del battesimo di Lidia