SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO

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SICUREZZA DELLE VIE DI FUGA NEI PICCOLI LUOGHI DI LAVORO Le vie di esodo costituiscono il primo problema da affrontare quando si progetta la sicurezza di un edificio. Infatti, la sicurezza delle persone è legata essenzialmente alla loro capacità di allontanarsi (o di essere portate in salvo) in caso di incendio. Per questo motivo, se alle persone che si trovano nell’edificio è stata garantita la possibilità di usare dei percorsi in grado di condurle verso un luogo sicuro, è stato già compiuto un passo importante nella garanzia complessiva di sicurezza dell’ambiente.

COME SI COMPONE UNA VIA DI ESODO In primo luogo, il criterio fondamentale di un sistema di vie di esodo è  quello di fornire agli ambienti in cui sono presenti le persone un numero sufficientemente ampio di uscite. Queste uscite, a loro volta, devono essere abbastanza larghe da poter essere usate in modo rapido. Una prima questione da affrontare, quindi, è quella del numero delle uscite e della loro larghezza

1- Numero delle uscite Fatti salvi i luoghi in cui sono presenti poche persone, intendendo per poche un numero che di solito è inferiore alle 50 unità, tutti gli edifici dovrebbero essere dotati di sistemi di vedere sono contrapposti cioè sistemi che sono in grado di condurre le persone dall’ambiente dall’interno dell’ambiente al luogo sicuro con soluzioni diverse in modo tale che se un percorso bloccatoci sia sempre possibilità di utilizzarne una. 2- Larghezza delle uscite La larghezza delle uscite è uno dei punti che crea il maggior numero di problemi nella verifica dei locali, soprattutto quando questi non sono soggetti ad una regola tecnica specifica. Uno schema per il problema larghezza/numero delle uscite è il seguente: -fino a 50 persone 1 porta larga almeno  0,80 m -tra 50 e 100 persone 2 porte larghe almeno  0,80 + 0,80 m -tra 100 e 150 persone 2 porte larghe almeno 1,20 + 0,80 m -oltre 150 persone 2 porte larghe almeno 1,20 + 1,20 m

3- Lunghezza dei percorsi La lunghezza massima dei percorsi che portano alle uscite di sicurezza è stabilita  solo per le attività più pericolose. Tali lunghezze sono rispettivamente di: -  dove è prevista più di una via di uscita, la lunghezza dei percorso per raggiungere la più vicina uscita di piano non dovrebbe essere superiore ai valori sotto riportati: 15 ÷ 30 metri per aree a rischio di incendio elevato; 30 ÷ 45 metri  per aree a rischio di incendio medio, 45 ÷ 60 metri per aree a rischio di incendio basso. -  i percorsi di uscita in un’unica direzione devono essere evitati per quanto possibile. Qualora non possano essere evitati, la distanza da percorrere fino ad una uscita di piano o fino al punto dove inizia la disponibilità di. due o più vie di uscita, non dovrebbe eccedere in generale i valori sottoriportati: 6 ÷ 15 metri  per aree a rischio elevato; 9 ÷ 30 metri  per aree a rischio medio 12 ÷ 45 metri  per aree a rischio basso

ECCO RIPORTATI DI SEGUITO ALCUNI SEGNALI DA OSSERVARE IN CASO DI INCENDIO Estintore carrellato Pulsante di allarme idrante Uscite di emergenza

Rischio incendio Tutte le aziende possono istituire un sistema di gestione permanente, diretto all’ individuazione, valutazione e diminuzione costante dei fattori di rischio. L’ attuazione del sistema si articola in differenti fasi: a) Valutazione del rischio di incendio. - Identificazione dei pericoli -Identificazione delle persone esposte -Stima del livello di rischio b) Organizzazione -designazione degli addetti alla prevenzione incendi -programma antincendio -informazione e formazione degli addetti

CONOSCENZA DEL FUOCO combustibile: è il materiale che effettivamente vediamo bruciare Comburente: è la sostanza che permette al combustibile di bruciare (generalmente ossigeno e aria) Innesco: è l’elemento che avvia la combustione e può essere costituito da fiamme, scintille o fonti di calore. COMBUSTIBILE COMBURENTE INCENDIO INNESCO + + = Per spegnere il fuoco è necessario interrompere la reazione chimica di combustione: -Isolando o allontanando il combustibile; -Impedendo il contatto dell’ aria ( e quindi l’ ossigeno con il combustibile); -Abbassando la temperatura del combustibile (al di sotto del punto di accensione)

ATTREZZATURE ANTINCENDIO Si definisce estintore un apparecchio portatile contenente un agente estinguente che può essere proiettato e diretto su un fuoco sotto l’ azione di una pressione interna. Gli estintori si dividono in base al peso e al mezzo estinguente. Mezzo estinguente Tipo di incendio Estintore ad acqua Legno, carta Estintore a schiuma Liquidi infiammabili Estintore a polvere Liquidi infiammabili, apparecchi elettrici Estintore ad anidride carbonica Apparecchi elettrici Estintore ad alogenati o sostitutivi Motori di macchine

REGOLE DA RISPETTARE Evitare comportamenti ed azioni che possono generare principi di incendio; Non utilizzare in modo improprio interruttori elettrici, apparecchi elettrici di qualsiasi natura; E’ vietato gettare mozziconi accesi, fiammiferi e tutto ciò che possa innescare l’ incendio in cestini di carta, spazzatura moquettes, ecc. Non usare apparecchi a fiamma libera nelle vicinanze di materiali infiammabili; Segnalare eventuali deterioramenti delle apparecchiature e degli impianti elettrici; Verificare che nessun materiale sia depositato davanti agli estintori, alle bocchette antincendio, ai passaggi e alle uscite di emergenza Controllare periodicamente l’ efficienza dei mezzi antincendio (rivolto al personale autorizzato)

Comportamenti in caso di incendio Qualora dovesse manifestarsi un principio di incendio è necessario attenersi alle seguenti regole fondamentali: -MANTENERE LA CALMA -Intervenire immediatamente azionando i sistemi di allarme e segnalazione eventualmente esistenti e, se istruiti, utilizzando i mezzi antincendio a disposizione - In caso di fuga, individuare le uscite di emergenza (contraddistinte da frecce bianche su fondo verde) e muoversi rapidamente verso di esse - Allontanarsi dal luogo dove si è sviluppato l’ incendio controllando prima che nessuno sia rimasto all’ interno