Dalla storia alla letteratura Le figure della leggenda 13-14

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Dalla storia alla letteratura Le figure della leggenda 13-14 Artù Dalla storia alla letteratura Le figure della leggenda 13-14

13. Le figure della leggenda Le numerose damigelle che spuntano vicino a molte fontane o ad ogni svolta, sono una versione cortese di antichi racconti del folklore celtico.

Viviane trattiene Lancillotto nel suo castello sull’acqua Roman de Lancelot Romanzo del XIII sec. Manoscritto a Poitiers verso il 1480 BnF, Manuscrits, Français 111 fol. 23v Eredità delle credenze celtiche sull’aldilà, l'idea di un mondo "altro" è costantemente presente nella materia bretone. Tuttavia, l’espressione "altro mondo" non appare come tale nei romanzi arturiani. Il mondo soprannaturale non è esplicitamente caratterizzato. Bisogna seguire degli indizi che il lettore di oggi stenta a trovare. Così il lago della fata Viviane, che Lancillotto chiamato "l’altro paese" e che appare come una "pura sembianza", vale a dire la finzione d'un mondo nascosto sotto la superficie dell'acqua, al sicuro dai tumulti del mondo.

Lancillotto lascia Viviane Roman de Lancelot Romanzo del XIII sec. Manoscritto a Poitiers verso il 1480 BnF, Manuscrits, Français 111 fol. 120 Una leggenda racconta che in fondo al lago, Merlino ha creato per Viviane un palazzo di cristallo in modo che colei che ama possa vivere come una regina. Questo è il regno magico che Lancillotto ha lasciato per essere nominato cavaliere da re Artù. Vi torna più volte, soprattutto per farsi curare da Viviane quando, malato del suo amore per Ginevra, vaga nella foresta in preda alla follia.

Lancillotto ferito e la dama di Nohaut Roman de Lancelot Romanzo del XIII sec. Manoscritto a Poitiers verso il 1480 BnF, Manuscrits, Français 111 fol. 38

Lancillotto ferito e la dama di Nohaut «Signore, gli disse, siete ferito!» - «Signora, fa lui, non ho ferita che mi impedisca di sostenere la vostra battaglia quando vi piaccia, e mi offro di farla oggi o domani, senza nessun problema». La donna lo fa disarmare, e vede come la ferita sia profonda e ampia. «In nome di Dio, Signore, gli dice, non sarete in grado di combattere fin quando non sarete guarito, otterrò ancora una pausa per la mia battaglia.» - «Madonna, egli risponde, ho molto da fare altrove come qui, devo affrettarmi, sia per voi sia per me». Ma lei dice che non tollererà in alcun modo che combatta in queste condizioni; fa venire il medico e lo mette a dormire nella sua camera da letto, dove lo ha costretto a rimanere per quindici giorni fino a quando non sarà guarito.

14. Le figure della leggenda Altre creature fantastiche infestano i sentieri dell’avventura: nani, giganti, uomini selvaggi che violano le ragazze e uccidono i cavalieri senza rispettare le regole, infine draghi diabolici e orribili, dotati a volte di uno strano potere di seduzione.

Allegoria del destino di Artù Compilazione di Rustichello da Pisa Genova, verso il 1290 BnF, Manuscrits, Français 354 (f. 68 v°)

Merlino mostra a Vertiger i draghi nascosti sotto la torre Histoire de Merlin Romanzo del XIII sec. Manoscritto copiato a Gand (belgio) verso il 1300 BnF, Manuscrits, Français 749 fol. 139

Merlino mostra a Vertiger i draghi nascosti sotto la torre L'usurpatore Vortigern (o Vortiger) è salito al trono di Gran Bretagna con l'assassinio del giovane re Maine, il figlio maggiore del re Costante del quale è stato il consigliere più potente. Mentre i due figli cadetti di Constante, Uter e Pandragon, vengono portati sul continente, Vortigern prende il potere alleandosi con i Sassoni, tradizionali nemici pagani dei Britanni, dei quali ha sposato la figlia del loro capo Angis. Il potere di Vortigern rimane instabile. Durante il tentativo di costruire una torre per proteggere se stesso, un prodigio impedisce costantemente la costruzione: più volte, la torre collassa su se stessa senza alcun motivo. Il re ricorre al consiglio di anziani che non riesce a stabilire la causa del prodigio. Tuttavia, hanno una visione, quella di un bambino senza padre che è una minaccia mortale per loro. Convincono poi Vortigern a versare il sangue di questo bambino per la costruzione della torre. Ma il bambino risulta essere Merlino. Egli contrasta tale disegno, mostrando a Vortigern che ci sono due draghi, uno bianco e uno rosso, dormienti sotto la torre, che scuotono l'edificio. Essi competono in una battaglia che simboleggia e annuncia la lotta a venire tra Vortigern e gli eredi del re Constante. Questo prodigio annuncia l'imminente sbarco di Uter e Pandragon che vogliono vendicare il loro padre e riconquistare il loro regno.

Battaglia tra Artù e i baroni ribelli Histoire de Merlin Romanzo del XIII secolo Manoscritto copiato a Saint-Omer, verso il 1280-1290 BnF, Manuscrit, Français 95 fol. 162v

Battaglia tra Artù e i baroni ribelli Dopo aver ritardato per quanto possibile l'incoronazione di Artù, i suoi baroni alla fine accettano la sua elezione. Nonostante le rivelazioni di Merlino sulla nascita di Artù, la testimonianza di Ulfin e di Entor e la presentazione della lettera di accordo tra Uteprandragon e Merlin, i nobili continuano a disprezzare Artù e decidono di prendere le armi contro di lui. Il nuovo re gode del sostegno di Merlino, del popolo e della Chiesa che scomunica i suoi nemici. I baroni assediato Artù rifugiato in una torre, ma quando la battaglia ha inizio, Merlino dà ad Artù uno stendardo come un drago che sputa fiamme e lancia un incantesimo sul campo nemico, che viene immediatamente invaso da un vasto incendio. Le truppe di re Artù, che beneficiano del magico stendardo fornito da Merlino a Keu il siniscalco, affrontano quelle dei baroni ribelli. Gli uomini di Artù cominciaro l'attacco con la lancia in resta prima di ricorrere al combattimento con la spada. Entrambe le parti in campo si affrontano in una composizione piramidale intorno ai corpi dei soldati caduti a terra con i loro cavalli. L'immagine del drago che sputa fuoco, sopra la scena, già annuncia la vittoria del giovane re.

Enadain difende Bianne contro Tradelinant; Tradelinant sconfitto consegna la sua spada a re Artù Histoire de Merlin Romanzo del XIII secolo Manoscritto copiato a Saint-Omer, verso il 1280-1290 BnF, Manuscrit, Français 95 fol. 348

Enadain difende Bianne contro Tradelinant; Tradelinant sconfitto consegna la sua spada a re Artù Una bella giovane arriva alla corte di Artù accompagnata da un cavaliere nano. Ella chiede ad Artù di accompagnare il suo compagno, nonostante gli scherni della corte. In realtà, è Enadain, il figlio del re di Brangoire, Estrangoire, che è stato trasformato in nano da una fata gelosa. Nella parte superiore della miniatura, Enadain, il nano cavaliere, mentre accompagna il suo amico Bianne che porta in braccio un cagnolino da compagnia, getta a terra dal suo cavallo Tradelinant che per disprezzo del suo avversario ha rifiutato di combattere. La vita di Tradelinant è risparmiata a condizione che vada prigioniero da re Artù, e consegni la sua spada in segno di sottomissione. Allora gli rivela l'identità del cavaliere nano.