Storia dei diritti umani Settimana 3: Le rivoluzioni dei diritti 18 Ottobre 2011
La rivoluzione francese Gli stati generali non si convocano dal 1614 (Luigi XIV) Il rifiuto di convocare gli stati generali nel 1783 e poi anche nel 1787 da parte dei ministri delle finanze Luigi XVI promette di convocarli entro cinque anni, ma dopo la crisi dell’agosto 1788 li convoca per il 5 maggio 1789 Il costo dell’alleanza americana e il fallimento delle riforme fiscali e finanziarie
I cahiers de doléance Eleggere rappresentanti ed elencare problemi Il terzo stato ottiene di avere il doppio dei delegati precedenti Non si sa se le votazioni avverranno per testa o per ordine Presenza di numerose richieste di diritti, dignità e libertà nei cahiers de doléance Per settimane impasse su questioni procedurali e verifica poteri 17 giugno delegati terzo stato si riuniscono da soli proclamandosi Assemblea Nazionale
La rivoluzione Il re boicotta l’Assemblea Nazionale 9 luglio, l’Assemblea si proclama Assemblea Nazionale Costituente Il re minaccia l’uso della forza 13 luglio grande manifestazione popolare caricata dai soldati tedeschi 14 luglio, sessantamila in strada, saccheggiato l’arsenale e presa la Bastiglia, dopo cento morti Il re si reca all’Assemblea e ne riconosce di fatto l’autorità
La Dichiarazione Il 4 agosto l’Assemblea decide per una dichiarazione dei diritti e non dei doveri Un comitato di 40 membri propone 24 articoli Il 26 agosto, dopo avere approvato solo 17 articoli emendati, l’Assemblea Nazionale approva la Déclaration des droits de l’homme et du citoyen il testo base era stato steso dal marchese La Fayette, comandante della Guardia Nazionale, aiutato da consiglieri tra cui Thomas Jefferson
La Déclaration des droits de l’homme et du citoyen I rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che l'ignoranza, l'oblio o il disprezzo dei diritti dell'uomo sono le uniche cause delle sciagure pubbliche e dalla corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione, i diritti naturali, inalienabili e sacri dell'uomo, affinchè questa dichiarazione, costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro diritti e i loro doveri; affinchè maggior rispetto ritraggano gli atti del Potere legislativo e quelli del Potere esecutivo da poter essere in ogni istanza paragonati con il fine di ogni istituzione politica;
La Déclaration des droits de l’homme et du citoyen affinchè i reclami dei cittadini, fondati da ora innanzi su dei principi semplici ed incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di tutti. In conseguenza, l'Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli auspici dell'Essere Supremo, i seguenti Diritti dell'Uomo e del Cittadino: Articolo 1 Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non possono essere fondate che sull'utilità comune.
Articolo 2 Il fine di ogni associazione politica è la conservazione dei diritti naturali ed imprescrittibili dell'uomo. Questi diritti sono la libertà, la proprietà, la sicurezza e la resistenza all'oppressione. Articolo 3 Il principio di ogni sovranità risiede essenzialmente nella Nazione. Nessun corpo o individuo può esercitare un'autorità che non emani espressamente da essa. Articolo 4 La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri: così, l'esercizio dei diritti naturali di ciascun uomo ha come limiti solo quelli che assicurano agli altri membri della società il godimento di quegli stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati solo dalla Legge.
Articolo 5 La Legge ha il diritto di vietare solo le azioni nocive alla società. Tutto ciò che non è vietato dalla Legge non può essere impedito, e nessuno può essere costretto a fare ciò che essa non ordina. Articolo 6 La Legge è l'espressione della volontà generale. Tutti i cittadini hanno diritto di concorrere, personalmente o mediante i loro rappresentanti, alla sua formazione. Essa deve quindi essere uguale per tutti, sia che protegga, sia che punisca. Tutti i cittadini essendo uguali ai suoi occhi sono ugualmente ammissibili a tutte le dignità, posti ed impieghi pubblici secondo la loro capacità, e senza altra distinzione che quella delle loro virtù e dei loro talenti.
Articolo 7 Nessun uomo può essere accusato, arrestato o detenuto se non nei casi determinati dalla legge, e secondo le forme da essa prescritte. Quelli che procurano, spediscono, eseguono o fanno eseguire degli ordini arbitrari, devono essere puniti; ma ogni cittadino citato o tratto in arresto, in virtù della Legge, deve obbedire immediatamente; opponendo resistenza si rende colpevole. Articolo 8 La Legge deve stabilire solo pene strettamente ed evidentemente necessarie e nessuno può essere punito se non in virtù di una legge stabilita e promulgata anteriormente al delitto, e legalmente applicata.
Articolo 9 Presumendosi innocente ogni uomo sino a quando non sia stato dichiarato colpevole, se si ritiene indispensabile arrestarlo, ogni rigore non necessario per assicurarsi della sua persona deve essere severamente represso dalla Legge. Articolo 10 Nessuno deve essere molestato per le sue opinioni, anche religiose, purchè la manifestazione di esse non turbi l'ordine pubblico stabilito dalla Legge. Articolo 11 La libera comunicazione dei pensieri e delle opinioni è uno dei diritti più preziosi dell'uomo; ogni cittadino può dunque parlare, scrivere, stampare liberamente, salvo a rispondere dell'abuso di questa libertà nei casi determinati dalla Legge.
Articolo 12 La garanzia dei diritti dell'uomo e del cittadino ha bisogno di una forza pubblica; questa forza è dunque istituita per il vantaggio di tutti e non per l'utilità particolare di coloro ai quali essa è affidata. Articolo 13 Per il mantenimento della forza pubblica, e per le spese d'amministrazione, è indispensabile un contributo comune: esso deve essere ugualmente ripartito fra tutti i cittadini, in ragione delle loro sostanze. Articolo 14 Tutti i cittadini hanno il diritto di constatare, da loro stessi o mediante i loro rappresentanti, la necessità del contributo pubblico, di approvarlo liberamente, di controllarne l'impiego e di determinarne la quantità, la ripartizione e la durata.
Articolo 15 La società ha il diritto di chieder conto a ogni agente pubblico della sua amministrazione. Articolo 16 Ogni società in cui la garanzia dei diritti non è assicurata, né la separazione dei poteri determinata, non ha costituzione. Articolo 17 La proprietà essendo un diritto inviolabile e sacro, nessuno può esserne privato, salvo quando la necessità pubblica, legalmente constatata, lo esiga in maniera evidente, e previa una giusta indennità
The Rights of Man di T. Paine marzo 1791 e febbraio 1792 La polemica con E. Burke (“he pities the plumage and forgets the dying bird”), le accuse inglesi di “sedizione”, la fuga prima del processo L’attacco alla “no-ability” Per I diritti naturali e civili (inalienabili) Dignità, libertà, uguaglianza Il diritto a un governo e alla costituzione Deputato girondino alla Convenzione Contro la pena di morte per il re: non vendetta ma esilio Lo scontro con I giacobini
Dalla Rivoluzione al Terrore 20 giugno 1791: la fuga del re (finisce il 25) La manifestazione del 17 luglio, il massacro di Campo di Marte, la frattura nella rivoluzione Settembre 1791: il re approva la Costituzione; ottobre: nuova Assemblea Legislativa Aprile 1792: la guerra con Austria e Prussia Giugno 1792, attacco alle Tuilleries; agosto assalto alla monarchia La Comune insurrezionale spinge l’AL a dichiarare cecaduta la monarchia e convocare nuova costituente (la Convenzione Nazionale) Dal 25 aprile funziona la ghigliottina
Dalla Rivoluzione al Terrore La sconfitta di Verdun (2 settembre), Parigi in pericolo Elezione dei deputati della Convenzione. Proclamazione della Repubblica 20 settembre, vittoria di Valmy (Goethe: oggi comincia una nuova epoca nella storia del mondo) e avanzata ovunque dell’esercito francese 10 Dicembre 1792: il processo al re, accusato di tradimento; 15 gennaio 1793, riconosciuto colpevole (693 contro 28); 17 gennaio, 387 contro 334 per la condanna morte; 21 gennaio, l’esecuzione Prima coalizione antifrancese con l’Inghilterra
Dalla Rivoluzione al Terrore 24 febbraio 1793, leva di massa per difendere la Repubblica. Francesi cacciati dai Paesi Bassi Marzo 1793, insurrezione della Vandea (fino a estate 1794) Creazione del Tribunale Rivoluzionario (marzo) e Comitato di Salute Pubblica (aprile) 2 giugno, insurrezione sanculotta, I girondini sotto accusa. La Convenzione approva 13 luglio 1793, uccisione di Marat Robespierre sostituisce Danton nel CSP 24 luglio, nuova Costituzione (subito sospesa) 23 agosto, nuova leva di massa
Dalla Rivoluzione al Terrore Settembre: creazione dell’armata rivoluzionaria; legge sui sospetti; calendario rivoluzionario Ottobre 1793, processo ai girondini, ghigliottinati Processo a Maria Antonietta (uccisa il 16 ottobre) Riorganizzazione militare La controffensiva della primavera 1794 Il Terrore e la politica di Robespierre Contro gli hebertisti (giustiziati il 24 marzo) Contro Danton e gli Indulgenti (uccisi il 4 aprile) Il Culto dell’Essere Supremo (7 maggio) 28 luglio Luglio 1794, Termidoro: scontro e arresto Robespierre e Saint Just e loro esecuzione