ITALICUM La nuova legge elettorale della Camera

Italicum – legge 6 maggio 2015 n.52 Sistema proporzionale a doppio turno (eventuale) a correzione maggioritaria (premio di maggioranza)

Suddivisione del territorio in 100 collegi plurinominali (da 3 a 9 seggi), che vanno a comporre le circoscrizioni (corrispondenti ad ogni regione); Vengono sommati i voti delle singole liste nelle circoscrizioni per determinare la lista vincente (se raggiunge il 40% dei voti) o per stabilire le due liste che andranno al ballottaggio. Il ballottaggio non consente l’apparentamento tra liste. La lista vincente ottiene 340 seggi (54% del totale dei seggi) sia che vinca al primo turno che al ballottaggio Soglia di sbarramento al 3% su base nazionale

Designazione di un capolista «bloccato» in ogni collegio per ogni lista. Il capolista può essere candidato in massimo 10 collegi; Possibilità per l’elettore di esprimere due preferenze di «genere»; Capilista dello stesso sesso per non più del 60% dei collegi della stessa circoscrizione (regione). Le liste di candidati devono basarsi sull’alternanza uomo-donna (donna-uomo); Riparto dei seggi, con metodo proporzionale, con la formula Hare-Niemeyer dei quozienti interi e dei più alti resti. I seggi vengono assegnati proiettando le percentuali dei partiti a livello nazionale sui 100 collegi.

Alcuni possibili effetti – in positivo Formazione di un governo con maggioranza stabile Maggiore presenza di candidate e di donne elette

Alcuni possibili effetti – in negativo Penalizzazione dei partiti piccoli (e della rappresentanza) a causa della soglia di sbarramento e del cosiddetto «voto utile»; Debolezza «politica» delle possibili coalizioni perché i partiti concorreranno con un simbolo comune; Appiattimento della campagna elettorale sul candidato presidente del consiglio e non sui programmi (soprattutto al ballottaggio) Solo gli elettori dei partiti grandi potranno, di fatto, scegliere i candidati (capilista «bloccato») e riproposizione di un parlamento di «nominati», anzichè eletti, in buona parte

Nell’eventuale ballottaggio: Potrebbe essere utilizzato il voto «contro» uno dei due candidati dagli elettori «esclusi» dal ballottaggio. Potrebbe vincere così il candidato che riceve molti voti «contro» il suo avversario e non a suo «favore» (vedasi alcuni casi di ballottaggio nelle comunali)