Lavoro di: Rivarollo Mattia & Vallese Davide

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Transcript della presentazione:

Lavoro di: Rivarollo Mattia & Vallese Davide IL BULLISMO Lavoro di: Rivarollo Mattia & Vallese Davide

IL TERMINE “BULLISMO” Con bullismo si indica un fenomeno sociale tipico delle classi scolastiche, in cui uno o più adolescenti perseguitano sistematicamente, con diverse pratiche, un ragazzo più debole. Gli studi sul fenomeno si concentrano quasi esclusivamente sull'ambiente scolastico. Attualmente, da parte dei mass-media, il termine viene anche usato in maniera più ampia e generica, per riferirsi al teppismo e al vandalismo da parte degli studenti. PROSEGUI

MASS - MEDIA Con il termine mass media si intendono i mezzi di comunicazione di massa, ossia mezzi attraverso i quali è possibile diffondere informazione e conoscenza. Il termine mass media, ormai adottato anche nella lingua italiana, proviene dall'inglese, che a sua volta ha preso la parola media dal latino, dove media è il plurale di medium (cioè mezzo). Pertanto la pronuncia esatta dell'espressione non è mass midia (all'inglese), ma mass media, praticamente come viene scritta. Tra i media utili per comunicare alcuni vengono spesso definiti - per la universalità della loro funzione e per la diffusione su scala planetaria che hanno raggiunto - mezzi di comunicazione di massa. TORNA

TEPPISMO Per teppismo si intende qualsiasi azione di vandalismo, molestia o di intralcio dell'ordine pubblico. Il termine "teppismo" è stato coniato dalla polizia inglese nel 1898 per indicare i tifosi fanatici che causavano disordine nello stadio (in inglese si dice "hooliganism"). Nella maggior parte delle legislazioni penali degli stati democratici il crimine di teppismo non esiste perché troppo vago e al posto suo ci sono reati più specifici. TORNA

VANDALISMO Il vandalismo è l'insieme delle azioni di interdizione, danno o distruzione verso beni altrui, materiali e non, per puro divertimento o incuria. Il termine venne utilizzato per la prima volta dall'abate Henry Grégoire, vescovo costituzionale di Blois, nel 1794 durante la Rivoluzione francese. L'abate, pur repubblicano e progressista, lo utilizzò in senso dispregiativo nei suoi rapporti alla Convenzione per denunciare l'operato dell'esercito repubblicano a danno di chiese, monumenti e opere d'arte, paragonando agli effetti che ebbero le terribili invasioni del popolo dei Vandali, nel V secolo d.C. Il termine è dunque moderno, né ha una coloritura razzista bensì culturale, dacché sta generalmente per comportamento barbarico, e da allora si è diffuso in tutte le lingue occidentali. L'accezione originaria si riferiva dunque all'azione distruttiva nei confronti di opere d'arte o beni culturali. Per traslato ora viene genericamente riferito agli atti rivolti contro beni di qualsiasi natura. TORNA

ASPETTI SOCIALI L'atteggiamento del bullo nei confronti del più debole o dei più deboli ha cause che spesso risiedono nell'invidia nei confronti delle vittime. Uno studente brillante, o con una famiglia molto agiata, è vittima del bullo che dimostra la sua superiorità nell'evidenziare i difetti fisici e/o caratteriali della vittima e renderla quindi inferiore, il tutto a vantaggio di una presunta, sconcertante ed irreale gratificazione. Principali vittime del bullismo sono gli studenti di grossa corporatura e/o con i tipici tratti facciali da secchione (occhiali, pettinatura ordinata, abiti sobri), subito riconoscibili, o dal linguaggio molto educato e povero delle naturali inflessioni dialettali. Il bullismo, a differenza del vandalismo e del teppismo, si presenta come una forma di violenza antitetica a quelle rivolte contro le istituzioni e i loro simboli (docenti o strutture scolastiche): queste ultime sarebbero estroverse, dove il bullismo è invece introverso, una sorta di cannibalismo psicologico interno al gruppo che difficilmente coinvolge elementi esterni alla classe. Inoltre è da sottolineare come quasi sempre l'intera classe si possa fare complice del bullismo rivolto verso i più deboli del gruppo, tramite meccanismi di consenso tacito e passivo, più o meno consapevole, nel timore di diventare nuove vittime del bullo, o per mettersi in evidenza nei suoi confronti. PROSEGUI

CASI DI BULLISMO IN ITALIA STORIA DI UNA VITTIMA COMO, BRAVATE IN CLASSE FILMATE SUL WEB SOSPESI QUINDICI STUDENTI DI UN LICEO TORINO, PESTATO IN AULA, SOSPESA TUTTA LA CLASSE…SOTTO INCHIESTA ANCHE LA PROF A PADOVA UNO DEI VIDEO SUL WEB IL PRESIDE: “MA NON E’ BULLISMO…” PROSEGUI

STORIA DI UNA VITTIMA Ciao a tutti, mi chiamo Beatrice, ho tredici anni e scrivo per raccontare la mia esperienza... Era l'anno scorso quando ho iniziato a subire prese in giro e maltrattamenti di tipo psicologico. Onestamente avrei preferito essere picchiata, si; sarebbe stato molto meno doloroso di tutto quello che sono stata praticamente costretta a sopportare. Io e due compagne eravamo salite in casa mia per riscaldarci dal freddo pungente che vi era fuori. Sapevo di non potermi totalmente fidare di loro e che erano delle poco di buono ma non avrei mai creduto che sarebbero arrivate a questo punto. Avevano trovato un foglio dove avevo scritto di essere innamorata di un ragazzo di terza media. Quel giorno fui costretta a troppo; troppo. Mia madre e mio padre me lo avevano detto ma io non gli davo retta e continuavo a frequentarle come se niente fosse. Mi costrinsero a ballare il balletto che eseguivo al corso di danza sotto filmato dicendomi che se non l'avrei fatto il foglio sarebbe circolato. Avevo molta paura e allora ballai. Poi iniziarono a buttare giù dalla finestra tutti i miei vecchi giocattoli: quelli per cui i miei genitori avevano speso una fortuna. Lo scopo di tutto questo era quello di farmi piangere; visto che io sono sempre stata una ragazza molto emotiva. CONTINUA…

La ragazza che teneva il telefono, lo avvicinava sempre al mio occhio per vedere se ci fosse qualche accenno di lacrima. Poi iniziarono a ricattarmi con il foglio e io non mi trattenni più: piansi a dirotto mentre loro ridevano, felici di poter finalmente mostrarsi alla classe gasandosi come "quelle che hanno domato Bea". Non avevo il coraggio di lasciarle perdere per via del foglio e allora smisi solamente di frequentarle fuori dalla scuola ma comunque era fatta: tutti i cretini della classe iniziarono a prendermi in giro e per di più, insieme ad altre ragazze cretine che quel giorno non erano presenti, sparsero in giro cose sconce e oscene sul mio conto in modo che la mia reputazione peggiorasse a vista d'occhio. Adesso, dopo un litigio le ho finalmente lasciate perdere anche se hanno messo in giro la voce della mia cotta per quel ragazzo. Lo sapranno tutti ma almeno adesso ho delle amiche che mi vogliono bene e mi accettano per quello che sono e non evidenziano soltanto i miei difetti mettendoli in giro come se fosse una nuova invenzione aperta nei luna park. A volte rimpiango di non essere andata al centro giovanile anzichè passare quella giornata con loro ma mi rendo conto che è stata un'esperienza più utile che inutile. Ho capito che le persone spesso hanno doppia faccia e che vivono nell'invidia delle persone che forse hanno delle qualità che loro non possiedono. Ecco perchè l'hanno fatto: invidia. E adesso, andandomene, ho dimostrato finalmente di essere migliore di loro. Mi sono dissociata dalle persone che mi facevano stare male, avevo sempre paura di dire quello che penso e di lottare per vedere realizzati i miei sogni. Se quello non fosse successo adesso magari vivrei ancora sotto le loro bugie e guidata dai loro falsi sorrisi. Adesso l'ho capito: meglio soli che mal accompagnati. TORNA

SOS BULLISMO SOS bullismo è una associazione fondata per dare sostegno alle vittime e alle loro famiglie, per sensibilizzare al problema bullismo con presenza nelle scuole e nei centri di aggregazione giovanili. Sono inoltre a disposizione per consentire ai docenti e al personale scolastico di possedere una preparazione ad hoc per fronteggiare il fenomeno oramai largamente diffuso. PROSEGUI

BULLISMO IN INGHILTERRA In Inghilterra il bullismo tra giovani miete, purtroppo, un'altra vittima, l'ultima di una lunga serie, mentre in Italia una discussa sentenza la Cassazione ha stabilito che per i baby-bulli, in determinate situazioni, "il carcere è meglio della scuola". Il fenomeno della violenza tra giovanissimi, dunque, continua ad essere all'ordine del giorno. L'ultima vittima del bullismo nel Regno Unito è Kiyan Prince, un ragazzino di 15 anni, che è stato ridotto in fin di vita e ritrovato da alcuni professori vicino ai cancelli della propria scuola, la London Academy School di Edgware, periferia nord-ovest di Londra. Il ragazzino è morto due ore dopo al Royal London Hospital. Steven Morgan, un ufficiale di polizia giudiziaria, ha spiegato che si è trattato di "un tragico incidente" (il ragazzo che lo pugnalato al petto, molto probabilmente, non voleva ucciderlo). Al momento della colluttazione, erano le 15.30, un sedicenne è stato visto allontanarsi correndo. Si tratta - secondo il tabloid The Sun - di Hamad Hassan, un allievo della scuola di origine somala, riconosciuto da molti testimoni come il colpevole e arrestato oggi dalla polizia. PROSEGUI

COMO, BRAVATE IN CLASSE FILMATE SUL WEB SOSPESI QUINDICI STUDENTI DI UN LICEO COMO - Hanno chiesto scusa all'insegnane ma non è stato sufficiente: tutta la quarta SB dello scientifico Paolo Giovio di Como è stata sospesa. Quindici alunni accusati ancora una volta di "bullismo": alle spalle della professoressa di latino si erano abbassati i pantaloni e, i maschi, mimavano una passeggiata in classe indossando un body femminile. La prova è stata filmata con i videofonini e riversata sul sito internet YouTube. "Tutta la classe è colpevole". La sospensione è stata decisa dal consiglio di classe, dopo una lunghissima riunione nella quale sono stati sentiti anche rappresentanti degli studenti e dei genitori. Alla fine si è decisa la punizione collettiva: tutta la classe è stata ritenuta colpevole, se non altro per avere tollerato gli scherzi e non averli denunciati. La misura delle sanzioni sarà decisa soltanto in un secondo tempo dal consiglio di classe, a seconda delle responsabilità. TORNA

A PADOVA UNO DEI VIDEO SUL WEB IL PRESIDE: “MA NON E’ BULLISMO…” PADOVA - Sono avvenuti in una classe dell'istituto superiore agrario "Kennedy" di Monselice, a Padova, gli episodi di bullismo, con vittima un professore, ripresi e messi sui siti internet denunciati dal servizio di Repubblica.it. Dopo le indagini della polizia postale lo conferma lo stesso preside dell'Istituto Kennedy di Monselice, che tende però a smorzare la polemica. "Lungi dal definire quanto si vede un atto di bullismo - precisare il preside Giuseppe Cipriani - si tratta invece di un caso di particolare esuberanza, un momento di vivacità, seppur esagerata, avvenuta negli ultimi giorni di scuola dello scorso anno scolastico". La sequenza dei ragazzi che si prendono pesantemente gioco dell'insegnante, con lancio di palline di carta e un giornale posto sul volto, è avvenuto peraltro durante la pausa della ricreazione. Ma il preside non assolve i suoi ragazzi che hanno tra i 16 e i 18 anni, pur volendo evitare che se ne faccia un caso: "Bullismo - spiega - è violenza, è pretesa, è mobbing verso qualcuno, e non ci riguarda. Interverrò nei modi dovuti - conclude - sia verso i ragazzi che verso il docente, per ribadire il rispetto del luogo in cui si trovano. Ma la mia sarà una forma di educazione, un messaggio educativo per sottolineare che non sono ammissibili tali esagerazioni nell'istituto". TORNA

Boy hunted in Kiyan murder probe Police investigating the murder of a talented teenage footballer are continuing to hunt for a 16-year-old seen running from the scene. Kiyan Prince is thought to have been stabbed as he tried to break up a fight outside the London Academy school in Edgware, north London, on Thursday. As schoolmates and teachers paid tribute to the popular 15-year-old, police stepped up patrols in Edgware. Mayor Ken Livingstone has called for maximum sentences for knife carriers. Kiyan, who lived with his mother and 18-year-old sister, had been leaving school with dozens of fellow pupils on Thursday when police believe he became involved in an altercation. School principal Phil Hearne said teachers saw Kiyan collapse a short distance from the school outside Stamford Court, in Kings Drive, and immediately contacted the police. PROSEGUI

PESTATO IN AULA, SOSPESA TUTTA LA CLASSE…SOTTO INCHIESTA ANCHE LA PROF TORINO - Tutta la classe sospesa per due settimane. Questo il provvedimento disciplinare deciso ieri dal consiglio di classe, e comunicato oggi alle 15 famiglie, per la decina di allievi dell'istituto Albe Steiner di Torino che era presente quando il compagno disabile veniva maltrattato da altri quattro ragazzi. Scena ripresa e poi messa in rete e alla quale i giovani che si ritrovano oggi puniti avevano assistito con indifferenza, se non addirittura con scherno e ilarità. I ragazzi dovranno svolgere attività socialmente utili al fine di reinserire l'alunno umiliato. Intanto la procura ha deciso di indagare anche la professoressa Anna Mairino che, al momento delle violenze, era presente e non è intervenuta. L'accusa è di concorso in violenza privata. Indispettiti invece i genitori dell'unica ragazza indagata per aver messo online il video del compagno maltrattato. I coniugi se la prendono con la scuola che ha "saputo essere solo punitiva". Attraverso il loro avvocato Carlo Facello, si lamentano perchè l' istituto, con il provvedimento di sospensione per un anno dalle lezioni, "ha saputo soltanto dare una sanzione esemplare". Sulla vicenda interviene anche il ministro dell' Istruzione Giuseppe Fioroni secondo il quale occorre, da parte della scuola, uno sforzo di umanizzazione: "La situazione di disagio dei nostri ragazzi non ha bisogno di una risposta in termini di ricchezza, ma di un approccio diverso con sforzi di umanizzazione da parte della scuola". Secondo Fioroni non è possibile che un istituto, una classe non veda e non senta. "C'è una forma di associazione, siamo stati sensibilizzati da un video su internet ma non sconvolti da fatto stesso". TORNA

BULLISMO NEL MONDO BELGIO: ESPULSO DA SCUOLA, 16ENNE ACCOLTELLA IL DIRETTORE IN FRANCIA AUMENTANO LE VIOLENZE VERSO I DOCENTI GIAPPONE, BULLISMO A SCUOLA THE END

IN FRANCIA AUMENTANO LE VIOLENZE VERSO I DOCENTI 09 gennaio 2007 Il Ministero dell'Istruzione francese ha condotto un'indagine sull'anno scolastico 2005-2006 dai risultati desolanti: dall'anno scolastico 2002-2003 a oggi, i casi di violenza contro i professori sono infatti aumentati del 25% ed in particolare quelli alla persona. Diminuiscono poi gli atti a sfondo razzista e antisemita, rispettivamente del 20 e del 40 per cento, ma aumentano quelli a sfondo sessuale. Sono nate, inoltre, nuove forme di violenza, come i blog pieni di insulti verso i docenti e le cosiddette "happy slapping". Se in Italia il bullismo imperversa senza limiti, tanto da far verificare ai legislatori la possibilità di ridurre la soglia minima dei reati da 14 a 12 anni, anche nelle altre nazioni non si scherza. Ne sanno qualcosa in Francia, dove, a fronte dell'aumento di violenze nei confronti dei docenti, il Ministero dell'Istruzione ha condotto un'indagine sull'anno scolastico 2005-2006. I risultati sono stati desolanti: dall'anno scolastico 2002-2003 a oggi, i casi di violenza contro i professori sono infatti aumentati del 25%. Sono però anche mutate le forme di violenza adottate contro il personale docente: risultano in flessione i danni ai beni e in ascesa quelli alla persona. Diminuiscono anche gli atti a sfondo razzista e antisemita, rispettivamente del 20 e del 40 per cento, ma aumentano quelli a sfondo sessuale.  Complessivamente, il numero delle violenze rimane stabile, circa 82.000, pari a una media di 14 episodi per istituto scolastico. Tuttavia, il 48% degli episodi è stato denunciato da circa il 10% degli istituti scolastici, mentre il 5% ne ha segnalato un altro 33%. TORNA

BELGIO: ESPULSO DA SCUOLA, 16ENNE ACCOLTELLA IL DIRETTORE 23 gennaio 2007 - corriere della sera Un 16enne ha accoltellato il direttore della sua scuola, dopo essere stato espulso per aver spacciato hascisc all'interno dell'edificio. Per vendetta il ragazzo ha colpito oggi il direttore con piu' coltellate al ventre e all'addome. E' accaduto a Dinant, una cittadina del centro del Belgio. Il direttore didattico, Pierre Jacquet, e' ricoverato in gravi condizioni, ma non e' in pericolo di vita. Il giovane e' stato fermato dalla polizia e deferito davanti al tribunale dei minori. (Agr) TORNA

GIAPPONE, BULLISMO A SCUOLA 15 novembre 2006 – Repubblica Il fenomeno del bullismo è tristemente diffuso in Giappone, tanto da esser divenuto un vero e proprio allarme sociale: nella sola giornata di ieri, due ragazzini si sono tolti la vita dopo che erano stati aggrediti da compagni di classe. In un paese che ha uno dei più alti tassi di suicidio al mondo, oltre 30mila casi solo nel 2005, quella dei giovanissimi che si uccidono sta diventando un'emergenza nazionale. La settimana scorsa il ministro della Pubblica istruzione Bunmei Ibuki ha ricevuto decine di lettere anonime di studenti che preannunciavano l'intenzione di farla finita. Le autorità stanno cercando in ogni modo di identificare i mittenti. Non è chiaro se avessero scritto al ministro anche i due giovanissimi suicidi di ieri. Nella prefettura di Osaka, nell'ovest del Giappone, una bambina di 12 anni si è tolta la vita buttandosi dalle finestre del suo appartamento all'ottavo piano di un palazzo. Ai genitori ha lasciato un biglietto in cui ha scritto solo: "Mi uccido, addio". Secondo l'agenzia di stampa Jiji Press, la madre aveva raccontato al consiglio di istituto che la figlia era stata più volte pesantemente presa in giro dagli altri studenti per la sua bassa statura. Nel distretto di Saitama, alla periferia di Tokyo, un quattordicenne si è impiccato. "I compagni di classe gli chiedevano soldi", ha spiegato il preside della scuola frequentata dal ragazzino. TORNA

THE END