La percezione della malattia celiaca nella medicina di base

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La percezione della malattia celiaca nella medicina di base CELIACHIA DELL’ADULTO E IN ETA’ PEDIATRICA: UN ICEBERG DA CONOSCERE E DA RICONOSCERE Vercelli, 22/10/2005 La percezione della malattia celiaca nella medicina di base Dott. Pier Giorgio Fossale

Il medico di famiglia e la celiachia: generalità Cos’è la celiachia? Intolleranza permanente a una sostanza proteica, il glutine, presente nel frumento, orzo, segale, farro, avena ed altri prodotti di origine vegetale Se ne stima una incidenza di 1 : 100/150 individui: in sostanza circa 400.000 italiani affetti, a fronte di circa 35.000 noti Il trend diagnostico mostra un incremento annuo di circa il 9%

CENNI STORICI Patologia verosimilmente già nota nell’antichità: si ha notizia di Arateo da Cappadocia che nel II sec. a.C. descrisse caratteristiche fecali, cronicità e maggiore frequenza nel sesso femminile di una “malattia celiaca”; verso la fine del XIX secolo S.Gee diede autonomia nosologica alla malattia; sono della prima metà del secolo scorso le osservazioni di S.Haas, che nel 1924 riferì dell’efficacia di una dieta di sole banane, e di W.Dicke, che segnalò come l’eliminazione del grano dalla dieta determinasse la regressione della sintomatologia

Il medico di famiglia e la celiachia: dimensioni del problema L’aumento costante dei casi che vengono oggi diagnosticati documenta un maggiore coscienza e conoscenza di questa patologia da parte del personale sanitario e della popolazione generale Tuttavia, la maggior parte degli affetti non giunge ancora a una diagnosi tempestiva In questo ambito il ruolo del medico di famiglia assume aspetti estremamente rilevanti

Il medico di famiglia e la celiachia: la clinica Esordio: fattori precipitanti o soltanto nesso cronologico? gravidanza interventi chirurgici stress emozionali terapie antibiotiche protratte diete

Il medico di famiglia e la celiachia: la clinica Manifestazioni iniziali: diarrea (!) sintomi addominali tetania menarca tardivo funzione gonadica sia maschile che femminile deficitaria ipostaturalismo

Il medico di famiglia e la celiachia: la clinica Reperti obiettivi: malnutrizione addome disteso, meteorico, dolorabile lesioni dello smalto dentario distrofie cutaneo-annessiali lesioni cutanee erpetiformi (Dhuring) segni di rachitismo fratture patologiche

Il medico di famiglia e la celiachia: la clinica Reperti strumentali: Ipertransaminasemia isolata Anemia sideropenica non correggibile per os Ipocalcemia con iperfosfatemia Deficit di IgA Deficit di folati Ipoalbuminemia

Il medico di famiglia e la celiachia: la clinica Associazioni patologiche: Diabete mellito (insulino-dipendente) Tiroiditi autoimmuni Epilessia (calcificazioni endocraniche) Poliabortività Sindrome di Down

Il medico di famiglia e la celiachia: la diagnostica Anticorpi: Antigliadina IgA e IgG nell’età pediatrica Antitransglutaminasi Tissutali, IgA e possibilmente IgG in caso di deficit di IgA Antiendomisio IgA

Il medico di famiglia e la celiachia: la diagnostica Indagini strumentali EGDscopia biopsia duodenale istologia

Il medico di famiglia e la celiachia: aspetti interpersonali medico/paziente La storia di celiachia è intrecciata con la storia personale di malato e di malattia del singolo individuo In quest’ambito il ruolo medico/paziente assume un ruolo fondamentale per consentire una maggiore conoscenza da parte del paziente stesso della propria condizione e delle conseguenti necessità dietetiche

Il medico di famiglia e la celiachia: problematiche dietetiche L’inserimento di bambini nelle refezioni scolastiche, come anche degli adulti nelle mense aziendali, non sempre si rivela una impresa facile o possibile Il rispetto e la concessione della dieta dipendono a tutt’oggi in larga parte dalla sensibilità individuale dei responsabili dei servizi di ristorazione collettiva

Il medico di famiglia e la celiachia: problematiche dietetiche Maggiore sarà la confidenza del paziente con la scelta dei cibi e migliore sarà l’accettazione del cambiamento di stile alimentare Un passo fondamentale in questa direzione è rappresentato da un contatto, in questa fase verosimilmente assiduo, con il medico di famiglia

Il medico di famiglia e la celiachia: supporto familiare e sociale Il medico di famiglia rappresenta in particolare negli stadi iniziali, successivi alla diagnosi, il collante ideale per garantire oltre all’ovvio supporto scientifico, anche un supporto familiare e sociale quanto più attivo possibile E’ la figura di riferimento per garantire una stabile acquisizione di molte o parte delle informazioni mediche che spesso vanno perdute nei primi momenti, sotto l’impulso emotivo

Il medico di famiglia e la celiachia: supporto familiare e sociale Compito ulteriore coordinato dal medico di famiglia è quello di adoperarsi, anche attraverso le associazioni specifiche di volontariato come l’AIC, al fine di ridurre il disagio sociale e fornire un costante riferimento per la fornitura di informazioni sia di carattere medico che sportivo, turistico, sociale in genere. Sarà poi il medico di famiglia a valutare in prima istanza la necessità di un eventuale supporto psicologico integrato a quello medico

Il medico di famiglia e la dieta aglutinata: pensare “positivo”! La dieta priva di glutine non è una dieta “per malati”, ma un regime dietetico alternativo composto da alimenti naturali anche più ricchi e digeribili di quelli considerati tradizionali Prescrizione positiva: mangiare meglio senza glutine!, non persecuzione quotidiana: non avvicinare quella cucina!.., temere tracce o contenuti sospetti!...