Le maschere delle tribù dell'Amazzonia
L'intricata foresta tropicale dell'Amazzonia è popolata da numerose tribù produttrici di maschere. Presso gli indiani delle zone del Brasile Nord-Occidentale e della Columbia orientale, gli Arawak e i Tucano, vengono usate delle grandi maschere di corteccia nei riti di lutto. Dopo una morte, tutti i congiunti del defunto vengono istruiti dal capo per intagliare una maschera e per preparare dei riti assai elaborati, che richiedono fino a sei mesi di tempo. Le maschere sono di forma conica e scendono fino al petto, presentano delle sporgenze cilindriche per le braccia e una frangia di fibre attaccata al bordo inferiore. I fori per gli occhi non sono necessari, poiché il materiale di fibre battute è sufficientemente sottile da permettere al danzatore di guardarvi attraverso. La decorazione è eseguita con una grande varietà di disegni geometrici in nero e sfumature di marrone: losanghe, triangoli e segni sul volto. Le cerimonie di lutto dei Tucano sembra abbiano una triplice funzione: fornire ai congiunti l'occasione per manifestare il dolore per la perdita dei loro familiari; alleviare questa sofferenze tramite la presenza consolatoria degli antenati e degli esseri soprannaturali; condurre via dalla casa lo spirito del defunto, che verrà accompagnato dagli spiriti benevoli e dagli avi nel mondo dei morti.
Le tribù che abitano l'alto corso del fiume Xingu, in Brasile, realizzano diversi tipi di maschere. Se ne segnalano piatte e ovali, costituite di paglia, di legno o di altro materiale. Alcune sono piatte e rettangolari, con un semplice naso e la fronte sporgente, spesso con una barba di fibre. Nelle terre più a Nord i Caraja realizzano dei copricapo cilindrici per i culti connessi al soprannaturale. Le maschere vengono indossate con una lunga frangia di fibre che copre la testa e il corpo e sono decorate con disegni formate da piume colorate in diverse tinte. Possono essere indossate solo dagli uomini, tanto è vero che le donne che tentano di impadronirsi del loro segreto vengono severamente punite. Presso i Tapirape dell'estremo Nord le cerimonie legate all'agricoltura sono le più importanti: il loro scopo è quello di assicurare fertilità alla terra. Durante le feste, conosciute con il nome di Banana, vengono utilizzate delle grandi maschere semicircolari coperte di disegni realizzati con piume in colorazioni brillanti. Le maschere, durante questa festa, danzano in coppia e rappresentano le anime dei nemici uccisi in battaglia.[1] [1] Timothy Teuten, cit.,PP.71-72.