Comunioni angeliche Gli angeli hanno un ruolo importantissimo nella Santa Messa: essi la presiedono, come dimostrato dalla visioni di tanti mistici e.

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Comunioni angeliche Gli angeli hanno un ruolo importantissimo nella Santa Messa: essi la presiedono, come dimostrato dalla visioni di tanti mistici e mistiche. Noi non li vediamo, eppure sono al fianco del celebrante come miliziani, pronti a respingere gli spiriti maligni che tentano di molestare il celebrante ed il Verbo eucaristico. Spesso gli stessi angeli hanno comunicato la santa Eucarestia alle persone devotissime a Gesù Eucaristico, come vedremo in questa rassegna di vite di santi.

Comunione angeliche a san Gerardo Majella Egli nacque il 6 aprile 1726 a Pianello di Muro Lucano (Pz), oggi è santo redentorista. Nel 1735, egli aveva dunque nove anni. La domenica andava a Messa con i suoi genitori. Alla Santa Comunione si presenta anche il piccolo Gerardo che chiedeva al celebrante di essere comunicato anche lui. Ma il sacerdote gli fece notare che per ricevere il Santissimo Corpo di Cristo doveva aspettare il 12 anno d’età. Gerardo, mortificato, tornò indietro, piangendo fino a casa e non smetteva di chiedere a Gesù, che più volte gli si era mostrato sotto le sembianze di Bambino, offrendogli saporiti pani celesti, di esaudire il suo desiderio. La notte di quella stessa domenica, mentre Gerardino si preparava ad andare a letto, ecco che, in un bagliore di luce, gli apparve l’Arcangelo san Michele in sembianze umane. Aveva una pisside, prese l’Ostia magna e la depose sulla lingua di Gerardo. Il Signore non guarda l’età, ma il cuore, centro da dove si sprigiona l’amore.

Comunione angelica alla Beata Imelda Lambertini La beata Imelda Lambertini di Bologna nacque nel 1320. Dopo una vita breve, la sua vergine anima tornò alla casa del Padre il 12 maggio 1333. A nove anni i genitori la mandarono a studiare dalle suore domenicane. Imelda iniziò a chiedere al cappellano delle suore il permesso di ricevere la Santa Comunione. Ma il sacerdote le rispose di no, perché la comunione di poteva fare a qual tempo a 14 anni. Ma Imelda rimase ferma nel suo proposito, allora mentre il cappellano stava per distribuire la Comunione, la prima ostia che prende tra le dita gli sfugge, vola in alto, ondeggiando come una farfalla, diventa luminosa e, spostandosi si ferma al di sopra del capo di Imelda, appena dodicenne. Il celebrante , turbato, considera tale prodigiosa manifestazione, segno della volontà del Signore. Si avvicina ad Imelda, avvolta dalla luce del Corpo Eucaristico, richiama Gesù Eucaristico a tornare Ostia normale. Discende l’ostia sulla patena, egli la depose sulla lingua di Imelda, che l’attendeva spasmodicamente. Non appena lo Spirito Eucaristico del Signore le inondò il cuore, la sua candida anima volò in Cielo, nella gloria della Casa del Padre. Gli angeli sono stati gli artefici del volo dell’ostia.

La comunione angelica di Santa Maria Francesca delle cinque piaghe Questa grande santa nacque il 25 marzo 1715 e tornò nella Casa del Padre il 7 ottobre 1791. Negli ultimi anni della sua vita, ella riceveva la Santa Comunione al volo. Al celebrante sfuggiva l’Ostia dalle dita. Questa s’illuminava e lentamente andava ad adagiarsi sulla lingua di suor Francesca. Anche in questa manifestazione c’è l’intervento degli angeli.

Comunione angelica a Santa Lucia Filippini Santa Lucia Filippini nacque il 13 gennaio 1672 a Corneto, l’attuale Tarquinia (VT). Un giorno dell’anno 1730 andò a messa, mentre il sacerdote spezzò la frazione di pane per immergerla nel vino consacrato si accorse che la frazione del pane non era più tra le sue dita. Non era caduta nel calice. La cercò sulla tovaglia, sopra il corporale, e perfino sul pavimento: niente. Ne dovette spezzare un’altra. Non appena fu terminata la Messa, il frate sacerdote, preoccupato per la frazione di pane perduta, la cercava ancora. Allora Suor Lucia gli si avvicinò e lo rassicurò: la frazione di pane era volata dietro le sue spalle per adagiarsi sulla lingua di Lucia. Ancora una volta gli angeli soddisfarono un desiderio della grande mistica.

Comunione angelica di San Stanislao Kostka Stanislao nel 1564 aveva 14 anni, quando i suoi genitori lo mandarono a studiare a Vienna, presso i gesuiti. Nel 1567 Stanislao si ammala e teme di morire. Poiché egli apparteneva alla Confraternita di Santa Barbara Martire, quindi era devotissimo alla santa martire, si rivolse a lei. E santa Barbara non tardò a venire come un bagliore di luce che, al diradarsi, mostra la Martire in umane sembianze, avente in mano una pisside ed accompagnata da due splendenti Angeli. Ella fa cenno ad uno di essi che, preso il Corpo di Cristo dalla pisside, lo depose sulla lingua del morente Stanislao. Alla scena della Comunione angelica era presente il domestico, che non era altrettanto pio.

Comunione angelica dei tre pastorelli di Fatima Secondo quanto riferito da Lucia, apparve loro uno splendido Angelo, l’Arcangelo Gabriele, che aveva un calice nella mano sinistra, mentre che, con la destra, teneva sospesa su di esso un’Ostia da cui cadevano gocce di sangue. L’Angelo, lasciato il calice sospeso in aria, s’inginocchiò assieme ai pastorelli e li invitò a ripetere, per tre volte: “Santissima Trinità, Padre e Figlio e Spirito Santo, io vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo nostro Signore…”. Poi, “Per gli infiniti meriti del Suo Sacro Cuore e per l’intercessione di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri peccatori”. Dopo essersi rialzato, riprese il calice e l’Ostia e diede, a Lucia, l’Ostia, mentre a Giacinta e Francesco offrì il contenuto del calice, dicendo ad essi: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato da uomini ingrati. Riparati i loro delitti e consolate il vostro Dio”. Poi l’Angelo, prima di ascendere in Paradiso, fece ripetere loro di nuovo per tre volte: “Santissima Trinità…”

Comunione angelica a sant’Agnese Segni Sant’Agnese Segni nacque a Gracciano Vecchio (SI) il 28 gennaio 1268, la sua anima ritorno alla casa del Padre il 20 aprile 1317. A nove anni entrò in monastero. A 15 fu eletta superiora, su Dispensa Pontificia, nel monastero di Procedo (TR). Sovente si recava di buon mattino, nell’orto del monastero per lavorare e pregare all’aria aperta. Una domenica dimentica l’ora della Santa Messa e, quindi, salta l’assunzione del SS: Corpo di Cristo. Si mortificò, ripromettendosi che non sarebbe mai più accaduto, invece le accadde ancora. Il Signore la perdonò, e, per la Comunione, scese a somministrargliela l’Arcangelo san Michele stesso.