IL PORTAMONETE CON DUE SOLDI PUNGUTA CU DOI BANI FIABA RUMENA Raccontata da George NICU e illustrata dagli alunni della CLASSE III B I.C.S. “F. SURICO” Castellaneta
Sono George Nicu, un bambino della Romania Sono George Nicu, un bambino della Romania. Tre anni fa sono arrivato in Italia con la mia famiglia per una vacanza e abbiamo deciso di rimanervi per sempre. Qui ho trovato tanti amici, a scuola e in questa bella cittadina, che ci ospita. Dedico questa favola a mia sorella Alexandra , che mi ha aiutato a tradurla , dal romeno all'italiano, visto che parla benissimo l'italiano, e ai miei compagni di classe che hanno collaborato ad illustrarla…
La mitica 3^B
C'erano una volta un vecchio e una vecchia C'erano una volta un vecchio e una vecchia. Il vecchio aveva un gallo e la vecchia aveva una gallina che faceva le uova tutti giorni. Un giorno il vecchio disse: "Ti prego, mi dai un uovo?". Lei rispose: "Picchia anche tu il tuo gallo e vedrai che ti farà le uova!". Era o data ca niciodata un mosneag si o baba. Mosneagul avea un cocos iar baba avea o gaina care facea oua in fiecare zi. Intr-o zi mosneagul ii spuse: ”Te rog,imi dai si mie un ou?” Ea raspunse:”Bate-ti si tu cocosul si ai sa vazi ca iti v-a face si tie oua!”.
Il vecchio prese il gallo per picchiarlo, ma questo scappò e uscì nella strada. Lì trovò un portamonete con due soldi d'oro. Mosneagul lua cocosul si il bate,dar acesta reusi a scaoare si fugi in strada. Aici el gasi o punga cu doi bani de aur.
Mentre ritornava indietro, incontrò un calesse Mentre ritornava indietro, incontrò un calesse. Sopra c'erano un ricco e un cocchiere. Il ricco vide il gallo che aveva nel becco qualcosa e disse al cocchiere: "Guarda che cos'ha quel gallo nel becco!". Il cocchiere si fermò e scese dal calesse, afferrò il gallo e gli prese il portamonete. Il gallo rincorse il calesse cantando: - Chicchirichì, chicchiricò, restituiscimi il mio portamonete!". In timp ce se intorcea inapoi, intalni un car. In car era un boier si un viteaz. Boierul vegan ca cocosul avea ceva in cioc ii spuse viteazului: “Dute si vezi ce are cocosul acela in cioc!”. Viteazul se opri si cobara din car,opri cocosul si ii luase punguta. Cocosul fugi dupa car cantand : “Cucurigu, boieri mari, dati punguta cu doi bani!”
Allora il ricco disse al cocchiere: "Prendi quel gallo e mettilo in quella fontana piena d'acqua". Il cocchiere lo fece. Il gallo bevve tutta l'acqua e uscì fuori, poi inseguì il calesse. Cantò ancora:"Chicchirichì, chicchiricò, dammi il mio portamonete!". Atunci boierul ii spuse viteazului :“Prinde acel cocos si punel in acea fantana plina cu apa”. Viteazul lo facu. Cocosul bau toata apa si iesi afara, dupa urmari carul. Canta din nou: “Cucurigu, boieri mari, dati punguta cu doi bani!”.
Quando il ricco arrivò a casa disse al cocchiere: "Prendi quel gallo e mettilo nel forno, così morirà e ci libereremo di lui". Il gallo, con l'acqua che aveva bevuto prima, spense il fuoco e uscì dal forno. Poi si avvicinò alla finestra del ricco "Chicchirichì, chicchiricò, ridammi il mio portamonete!". Cand boierul ajunse acasa ii spuse viteazului: “Prinde acel cocos si punel in cuptor, asa v-a muri si scapam de el”.Cocosul, cu toata apa pe care a bauto inainte, stinse focul si iesi din cuptor. Dupa se apropie spre geamul boierului “ Cucurigu, boieri mari, dati punguta cu doi bani!”
Il ricco uscì di casa, prese il gallo e lo mise nella stalla per farlo calpestare dalle mucche. Anche da lì scappò insieme a tutti gli animali della fattoria e ritornò dal ricco cantando: "Chicchirichì, chicchiricò, restituiscimi il mio portamonete!". Boierul iesi din casa, prinde cocosul si il duce in grajd pentru a il putea ucide vacile. Si de aici reusi sa scape impreuna cu toate animalele din grajd si se intoarse la boier cantand: “Cucurigu, boieri mari, dati punguta cu doi bani!”
Il ricco prese il gallo e lo mise in un cofanetto pieno di soldi Il ricco prese il gallo e lo mise in un cofanetto pieno di soldi. Il gallo li inghiottì tutti e uscì dal cofanetto cantando ancora la sua frase. Il ricco, stanco, gli restituì il portamonete. Boierul lua cocosul si il pune intr-o pivnita plina cu bani. Cocosul inghiti toti bani si iesi din pivnita cantand din nou fraza lui. Boierul, obosit, ii da inapoi punguta.
Il gallo con tutti gli animali ritornò dal vecchio e gli disse: "Stendi una coperta nel cortile". Così lui fece e il gallo riversò sulla coperta i soldi che aveva inghiottito. Quando il vecchio vide tutti quei soldi e tutti quegli animali fu molto felice. La vecchia assistette alla scena e chiese al vecchio di prestarle un po' di soldi. Cocosul cu toate animalele si se intoarse inapoi la mosneag e iispuse: ”Intinde o patura in gradina”. Lui asa si facu iar cocosul dase inapoi pe patura toti bani pe care ii inghiti. Cand masneagul vazu toti bani di toate animalele era foarte fericit. Baba asistamd la scena ii spuse mosneagului sa ii imprumute niste bani.”.
Il vecchio le rispose: "Non ti do niente, perché tu non mi hai dato neanche un uovo!". La vecchia prese la gallina, la picchiò e le disse: "Vai anche tu sulla strada e portami tante monete, come ha fatto il gallo“ Mosneagul ii raspunse : ”Nu iti dau nimic, pentru ca nici tu nu mi-ai dat nici macar un ou!”. Baba lua gaina, o bate si ii spuse:” Dute si tu pe strada si adumi si mie multi bani, cum a facut si cocosul”
La gallina scappò sulla strada e trovò una perla, la inghiottì, poi tornò a casa. Si accovacciò nel suo nido cantando: "Coccodè!". La vecchia la sentì e corse per vedere quello che aveva portato. Quando vide la perla, delusa e piena di rabbia, con un colpo uccise la gallina. Gaina reusi sa scape si pe strada a gasit o perla, o inghiti, iar dupa se intoarse acasa.Se apropie langa cotet cantand:”Coscodac!”. Baba cum auzi fugi repede pentru a vedea ce a adus. Cand vezu perla, consuza si foarte furioasa, ucise gaina.
Così la vecchia rimase senza niente e, per aiutarla a guadagnare il cibo quotidiano, il vecchio la assunse come guardiana di tutti i suoi animali. Asa ca baba ramase fara nimic si, pentru a face mancarea in fiecare zi, mosneagul o ouse sa aiba grija de toate animalele lui. Ion Creanga