LANZIANO NEL 3° MILLENNIO RIDEFINIZIONE CULTURALE DI ANZIANITÀ. La evoluzione come carattere specifico dellAnziano; le dimensioni di una nuova cultura della senescenza e la nuova identità dellAnziano.
Dobbiamo imparare a considerare lintera età della persona come un evento evolutivo, senza soluzione di continuità; così anche la terza e la quarta età come una fase di tale evolutività. Naturalmente deve anche essere valutata una prospettiva biologica di vita con i relativi significati psicologici-sociali-etici ed economici.
Levoluzione come carattere specifico dellanziano e la senescenza come una parte di tale evoluzione.
Siamo soliti considerare letà adulta a carattere evolutivo e la senescenza prevalentemente regressiva; per questo limmaginario collettivo ha un pregiudizio sulla vecchiaia e la valuta come una involuzione esistenziale, non contraddetto dalla maggioranza degli anziani.
Per questo linvecchiamento è inteso come età avanzata con deterioramento generalizzato della persona, sul piano psico-fisico, comportamentale, sociale, avviato verso una implosione irreparabile.
Al contrario dal concetto involutivo dellanziano, si deve passare ad un impegno di conservazione della efficienza, perché la senescenza può e deve essere contrastata, rallentandola con tutti i mezzi possibili, prevenendo le invalidità e cercando di Invecchiare con successo.
Linterazione cervello-mente-soma, con le dovute modalità dialettiche, può modulare in modo significativo landamento delle senescenza, preservando il patrimonio neuronale, che verrà anzi arricchito dalla molteplicità degli impegni e delle relazioni; laspetto somatico verrà certamente preservato da un buon comportamento psicomotorio e dietetico-nutrizionale
Valutato lincremento della popolazione anziana, sempre maggiore sarà il peso sociale e politico che i componenti della 3° e 4° età eserciteranno sulla collettività.
Nei confronti della vita sociale latteggiamento dellanziano può essere o passivo- contemplativo o partecipativo con coinvolgimento; questultimo comporta dinamismo, partecipazione alla vita sociale, agonismo e conpetitività; in tal modo lanziano vivrà con impegno una parte di vita, aprendo nuovi orizzonti, senza rinchiudersi in se stesso.
Le alterazioni neurologiche morfo-funzionali e strutturali, frequenti, ma non esclusive dellinvecchiamento neurologico, possono essere contrastate con comportamenti validi per tutte le fasi della vita, in base ad una idea evolutiva e creativa della senescenza fisiologica, tenendo conto dei bisogni e dei limiti biologici delletà
Nella giovinezza è spiccata la capacità di captare, con propensione a prendere, aprendosi al mondo, al lavoro, alla cultura; il sistema intorno favorisce tale atteggiamento (famiglia, scuola…) Ladulto è fortemente coinvolto dal lavoro, dal successo sociale ed economico.
Lanziano si caratterizza per la tendenza a condividere, restituendo, dopo averlo arricchito, ciò che ha acquisito nelle fasi evolutive antecedenti; si propone per condividere le ricchezze di esperienza e cultura, facendo partecipi gli altri del proprio benessere, purché la società gli consenta, con strumenti adeguati, di potersi esprimere.
PRENDERE – PRODURRE – COMPARTECIPARE: CARATTERIZZANO IN MODO DIVERSO LE VARIE FASI DELLA VITA. Lanziano deve divenire consapevole delle proprie potenzialità inespresse, con metodo introspettivo, per svelare a se stesso il proprio livello di efficienza, visto che le nostre risorse nascoste sono enormi; ricorrendo alla circospezione per prendere adeguato contatto con lambiente e con lofferta sociale.
UNA SVOLTA STORICA NELLE POLITICHE SOCIALI Coniugare le esigenze della modernità e della globalizzazione con quelle della persona anziana, deve essere un obiettivo primario delle politiche sociali. Per motivazioni demografiche, con lincremento progressivo della vita media, considerato che nel nostro paese lincidenza degli anziani è la più elevata della terra; con adeguate scelte economiche, gli anziani possono e devono rappresentare un valore aggiunto alla società moderna.
Si deve operare un mutamento di mentalità Dal basso, per motivi tattici e propositivi, allargando gli orizzonti della longevità nel modo più ampio possibile, moltiplicando le relazioni, dedicandosi a tutte quelle attività che prima non si potevano svolgere, trasferendo un inestimabile bagaglio culturale ed esistenziale ad una società pronta ed Educata a recepirlo.
LANZIANO È IL NUOVO SOGGETTO SOCIALE DEL 3° MILLENNIO. La nuova identità dellAnziano va individuata anche nelle analogie che legano giovani ed anziani. Questi ultimi dovrebbero essere stimati e valutati dai giovani e da tutta la collettività, per la grande potenzialità di esperienza e cultura, che porta nella società valori basilari per la civiltà. [eredità culturale greco-latina]
Giovani ed anziani hanno in comune la prerogativa di non essere direttamente coinvolti nella produttività.
Considerato che la medicina ha già contribuito in modo eccellente a migliorare le nostre condizioni fisiche, regalandoci anni di vita in buona salute, è indispensabile che questi anni abbiano una adeguata qualità di vita. Per questo serve una nuova cultura che ridefinisca il ruolo dellAnziano nella società. Si deve per questo essere consapevoli di tutte le potenzialità che caratterizzano questa fase della vita. E pertanto necessario un approccio allanziano non soltanto geriatrico, ma integrato da una prospettiva evolutiva e da una Pedagogia anche nella terza e quarta età. La dimensione progettuale diventerà allora uno stile di vita a cui faranno riferimento anziani, familiari, operatori e mondo politico che dovrà essere così sensibile da fornire gli strumenti indispensabili che consentiranno agli anziani di esprimersi, interagendo anche nella longevità con tutta la società che ne sarà certamente arricchita.