Preposto ed Addetto al Montaggio, Uso e Smontaggio di Ponteggi

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Transcript della presentazione:

Preposto ed Addetto al Montaggio, Uso e Smontaggio di Ponteggi (Pi.M.U.S.)

PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) MODULO TECNICO (10 ore) I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (D.P.I) ANCORAGGI STRUTTURALI I PONTEGGI E LE OPERE PROVVISIONALI Pi.M.U.S. - Piano di montaggio, uso e smontaggio in sicurezza, autorizzazione ministeriale, disegno esecutivo, progetto TECNICHE E PROCEDURE OPERATIVE NEL MONTAGGIO, SMONTAGGIO E TRASFORMAZIONE DEI PONTEGGI VERIFICHE DEGLI ELEMENTI DI PONTEGGIO PRIMA DI OGNI MONTAGGIO PER CONCLUDERE…ERRORI DA EVITARE…REGOLE DA SEGUIRE

ANCORAGGI STRUTTURALI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali ANCORAGGI STRUTTURALI

DEFINIZIONI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DEFINIZIONI Gli ancoraggi degli elementi fissati ad una struttura a cui si applica un dispositivo di protezione individuale: · devono essere installati a regola d’arte; · possono essere costituiti da sistemi complessi (uno o più ancoraggi collegati tra loro) · devono essere riconoscibili e con l’indicazione d’uso. · non devono essere sottoposti a prova dinamica di resistenza. · devono essere corredati di marcatura, di istruzioni d’uso e installazione e devono essere sicuri; · devono essere definiti in fase di progetto e quindi devono essere riportati nel POS; · devono sopportare le sollecitazioni dinamiche di una caduta protetta con dissipatore di energia cinetica per il numero di operatori collegati; · i collegamenti tra elementi del sistema di ancoraggio e l’imbraco devono essere costituiti da connettori conformi alle norme UNI EN 362 e 12275-Q. La presenza di ostacoli, non previsti durante lo studio iniziale, diviene fonte di gravissimi pericoli in caso di caduta. Per questo motivo, ogni volta che si decide di installare una Linea di Vita, si deve verificare con attenzione la distanza che separa la Linea di Vita stessa da un eventuale ostacolo, in modo da progettare il sistema anticaduta con un'altezza di caduta stabilita di conseguenza. Aumentando la distanza tra gli ancoraggi, aumenta anche la forza che gli elementi stessi dovranno subire in caso di caduta.

DEFINIZIONI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DEFINIZIONI Ancoraggi ponteggio - Gli ancoraggi sono elementi essenziali per la resistenza e la stabilità del ponteggio sia in fase di allestimento che di utilizzo. L’ancoraggio alla facciata, realizzato, conformemente alle configurazioni di impiego riportate nel calcolo di stabilità, seguendo le indicazioni contenute nel piano di montaggio, smontaggio e trasformazione, costituisce pertanto elemento essenziale della resistenza e stabilità del ponteggio e della sicurezza degli operatori, sia nella fase di allestimento che nell’utilizzo dello stesso. Gli ancoraggi dei dispositivi di protezione individuale anticaduta, dispositivi di arresto della caduta, hanno una funzione autonoma rispetto all’ancoraggio del ponteggio e ben definita, sia nel caso in cui siano realizzati direttamente sulla parete dell’edificio sia quando vengano utilizzati elementi del ponteggio (montanti, traversi) come parte del sistema di ancoraggio. Ancoraggi strutturali per l’uso dei D.P.I. - Gli ancoraggi strutturali dei D.P.I. anticaduta hanno una funzione autonoma rispetto agli ancoraggi dei ponteggi sia nel caso che siano realizzati direttamente sulla parte dell’edificio sia quando si usufruisca di elementi del ponteggio (montanti, traversi) che diventano parte del sistema di ancoraggio. I sistemi anticaduta devono essere collegati a punti di ancoraggio sicuri. L’utilizzo del ponteggio come struttura di supporto per la linea di ancoraggio, va attentamente valutato in fase di progetto, in particolare in relazione alle sollecitazioni verticali ed orizzontali derivanti dalla caduta di uno o più operatori collegati alla linea di ancoraggio. In questo caso, il ponteggio costituisce “il punto di ancoraggio sicuro” formato dall’intera struttura del ponteggio e dai suoi elementi di ancoraggio alla facciata del fabbricato esistente o in fase di edificazione. In relazione alle potenziali azioni indotte dal Sistema di Arresto Caduta, risulta indispensabile realizzare ancoraggi del ponteggio alla facciata dell’edificio, indipendenti da quelli riportati negli schemi di montaggio strutturali dello stesso.

DEFINIZIONI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DEFINIZIONI Ancoraggio della linea di ancoraggio flessibile orizzontale del dispositivo di protezione individuale di arresto della caduta Gli ancoraggi devono essere definiti in fase di progetto. In alcune fasi dell’attività vengono utilizzati punti fissi di ancoraggio del DPI, mentre normalmente viene utilizzata una linea di ancoraggio flessibile orizzontale, che deve essere collegata a punti di ancoraggio sicuri. La fune, costituente la linea di ancoraggio flessibile orizzontale, deve essere ancorata mediante appositi dispositivi a strutture in grado di sopportare: - le eventuali sollecitazioni dinamiche di una caduta protetta mediante un dissipatore di energia cinetica, per il numero di operatori collegati alla linea di ancoraggio; - il peso di un eventuale soccorritore. Nel caso in cui il DPI di arresto della caduta sia collegato a punti di ancoraggio fissi, dovrà essere predisposto un apposito ulteriore punto di ancoraggio per una fune, od altro dispositivo di emergenza, da utilizzare nel caso di sospensione inerte del lavoratore.

CLASSIFICAZIONE DEGLI ANCORAGGI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali CLASSIFICAZIONE DEGLI ANCORAGGI La norma tecnica UNI EN 795 classifica gli ancoraggi nel seguente modo: Prima dell’installazione, la compatibilità con la struttura di supporto di tutti gli ancoraggi deve essere soggetta a verifica per ogni singola fattispecie.

DEFINIZIONI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DEFINIZIONI Realizzazione degli ancoraggi del ponteggio alla facciata dell’edificio Alcuni gravi infortuni con caduta dei lavoratori dovuta al crollo strutturale della struttura del ponteggio, avvenuti in fase di montaggio ed in particolare in fase di smontaggio, sono stati determinati dalla non corretta realizzazione dell’ancoraggio o, in fase di smontaggio, dal prematuro smontaggio degli ancoraggi ai piani inferiori rispetto a quello in fase di smontaggio. Il numero di ancoraggi da disporre parte dal minimo indicato negli schemi tipo dell’autorizzazione ministeriale e deve essere opportunamente incrementato in situazioni di impiego particolari (supporto per linee di ancoraggio, impiego di teli e cartelloni pubblicitari, apparecchi di sollevamento e piazzole di carico, parasassi, in relazione alla spinta di vento prevista per la zona d’installazione, ecc.) ed in condizioni ambientali avverse, quali un’azione del vento particolarmente forte. Il dispositivo di ancoraggio detto a “cravatta” è costituito da tubi e giunti, appartenenti ad una unica autorizzazione, disposti in modo da conformare una “staffatura” attorno a strutture rigide dell’edificio servito dal ponteggio. Il dispositivo d’ancoraggio detto ad “anello” è realizzato con un tondino in acciaio sagomato in modo che le estremità siano agganciate all’armatura della struttura in cemento armato servita; viene utilizzato normalmente in caso di nuove costruzioni dove sono disponibili i “ferri” d’armatura. Il dispositivo d’ancoraggio detto a “tassello” è di tipo meccanico o chimico. Nel caso in cui la resistenza dell’accoppiamento tassello parete non sia nota, dovrà essere preventivamente verificata, effettuando prove di tenuta.

DEFINIZIONI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DEFINIZIONI Realizzazione degli ancoraggi del ponteggio alla facciata dell’edificio Esempio di ancoraggio “a cravatta” Esempio di ancoraggio ad “anello” e ad “anello con sbadacchio” Esempio di ancoraggio ai primi due livelli

DEFINIZIONI PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DEFINIZIONI Realizzazione degli ancoraggi del ponteggio alla facciata dell’edificio Esempio di ancoraggio a tassello Esempio di ancoraggio speciale

Ancoraggio a tasselli chimici PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali ESEMPI DI ANCORAGGI PONTEGGI Ancoraggio a tasselli chimici Praticare un foro sulla muratura del diametro indicato dal costruttore Pulire il foro prima con una spazzola poi con acqua o un getto d’aria Con l’uso dei tasselli chimici è necessario evitare che: il collante sia scaduto la barra non sia posta al centro del foro il foro e la barra abbiano lo stesso diametro il foro sia sporco o bagnato In relazione al tipo di tassello chimico utilizzato, infilare la fiala nel foro e spezzare la parte sporgente oppure riempire il foro fino a metà con la colla precedentemente preparata. Verificare la pulizia del gambo quindi infilare la connessione ruotandola su se stessa in modo da miscelare la colla spingendo il gambo in fondo. La colla deve apparire in superficie . Rispettare i tempi di essiccazione prima di applicare il carico.

PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali I tasselli commerciali sono corredati di schede tecniche che indicano la resistenza a trazione in funzione della classe di calcestruzzo di cui è formata la parete. Se le pareti sono in muratura, è necessario effettuare delle prove di estrazione in modo da determinare praticamente la resistenza. La relazione di prova dovrà contenere i seguenti dati: · dati dell’ingegnere esecutore della prova; · data della prova; · estremi dei testimoni che hanno assistito alla prova; · tipo e numero dei tasselli usati; · tipo di attrezzatura usata per l’estrazione con relativo sistema di registrazione dati; · modalità di esecuzione della prova; · tempi di esecuzione della prova; · verifiche finali.

Ancoraggio a tasselli meccanici ad espansione PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali ESEMPI DI ANCORAGGI Ancoraggio a tasselli meccanici ad espansione Fissaggi scorretti Fissaggio corretto

ESEMPI DI ANCORAGGI Schemi di ancoraggio PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali ESEMPI DI ANCORAGGI Schemi di ancoraggio Ancoraggio rinforzato ad occhiello Ancoraggio a cravatta Ancoraggio rinforzato a piastra Ancoraggio rinforzato ad occhiello

DISLOCAZIONE PUNTI DI ANCORAGGIO DEL PONTEGGIO PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DISLOCAZIONE PUNTI DI ANCORAGGIO DEL PONTEGGIO L’utilizzo del ponteggio come struttura di supporto per la linea vita, va attentamente valutato in fase di progetto, nei calcoli di resistenza e stabilità del ponteggio stesso, in relazione alle sollecitazioni verticali ed orizzontali derivanti dalla caduta di uno o più operatori collegati alla linea di ancoraggio. Il ponteggio costituisce “il punto di ancoraggio sicuro” formato dall’intera sua struttura e dai suoi elementi di ancoraggio alla facciata del fabbricato esistente o in edificazione. Tenuto conto delle caratteristiche del “punto di ancoraggio sicuro”, si deve prevedere l’aumento degli ancoraggi del ponteggio, con caratteristiche costruttive e di resistenza proprie, se necessario, diverse da quelle riportate negli schemi di montaggio degli elementi strutturali del ponteggio stesso. Se necessario, in relazione alle possibili sollecitazioni indotte dal D.P.I., dovranno essere incrementate le prestazioni ed anche il numero degli ancoraggi struttura.

DISLOCAZIONE PUNTI DI ANCORAGGIO DEL PONTEGGIO PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali DISLOCAZIONE PUNTI DI ANCORAGGIO DEL PONTEGGIO Un problema da risolvere! Il traverso più alto del ponteggio non deve superare di 4 metri l’ultimo ordine di ancoraggi. Se è necessaria una altezza libera di ponteggio superiore a 4 m oltre l’ultimo ancoraggio, dovranno essere previsti opportuni accorgimenti per garantire la stabilità della struttura. In questi casi non può essere utilizzata la linea vita poiché la struttura del ponteggio, in caso di caduta dell’operatore, non è in grado di garantirne la tenuta.

PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali PROCEDURE E TECNICHE OPERATIVE PER IL COLLEGAMENTO DELLA LINEA DI ANCORAGGIO DEL D.P.I. Per la definizione delle procedure e tecniche operative per il collegamento della linea di ancoraggio del DPI anticaduta al ponteggio, devono essere presi in considerazione i modelli principali di ponteggi presenti sul mercato: • ponteggi a telai prefabbricati di tipo a “portale”; • ponteggi a telai prefabbricati di tipo a “telaio chiuso”; • ponteggi a telai prefabbricati di tipo ad “H”; • ponteggi ad elementi prefabbricati di tipo “a montanti e traversi prefabbricati”; • ponteggi a tubi e giunti. Ognuna delle tipologie sopra elencate può portare a tecniche e modalità operative che sono strettamente connesse alla geometria degli elementi componenti. È possibile definire alcune procedure e tecniche operative comuni: • la linea di ancoraggio deve essere sempre già montata nel momento in cui il lavoratore sbarca al livello superiore: il montaggio della linea di ancoraggio deve avvenire dal basso preventivamente all’allestimento del livello superiore; • la linea di ancoraggio deve essere montata prima dell’allestimento del piano di lavoro del livello superiore; • la linea di ancoraggio dei primi livelli deve essere posizionata ad una quota tale da rendere efficace l’intervento dei DPI anticaduta utilizzati; • nel caso di utilizzo di una linea di ancoraggio flessibile orizzontale per il collegamento del DPI di arresto della caduta, questa dovrà essere costituita da una “fune tesa”, per cui dovrà essere prevista la messa in tensione della fune; • l’utilizzo di un elemento dissipatore di energia, posto ad una delle estremità della linea di ancoraggio, in modo da avere valori definiti per il calcolo delle azioni sugli stessi, indipendentemente dal valore di tensione della fune.

POSIZIONAMENTO DEL LAVORATORE PARTE PRIMA – TEORICA Modulo tecnico (10 ore) Ancoraggi strutturali POSIZIONAMENTO DEL LAVORATORE Quando il lavoratore raggiunge il piano di ponteggio su cui eseguire il lavoro deve posizionarsi e transitare liberamente. In caso di assenza di mezzi di protezione collettiva, preventivamente istallati dal basso, il lavoratore si collega, al momento dello sbarco dalla scala di accesso, tramite il cordino ed il relativo connettore all’ancoraggio, od alla linea di ancoraggio orizzontale preventivamente realizzata e messa in tensione dal piano inferiore. Nel caso di utilizzo di una linea di ancoraggio flessibile ancorata alla base del ponteggio da parte di un preposto, sarà il preposto che provvederà a mettere in posizione di blocco la fune di ancoraggio, verificandone anche il corretto tensionamento. Per le operazioni di montaggio di alcuni elementi speciali di ponteggio, come ad esempio gli elementi parasassi, le mensole di ampliamento del piano di lavoro, i passi carrai, il lavoratore dovrà vincolarsi opportunamente sulla struttura esistente, utilizzando una imbracatura per il corpo, sempre collegata al sistema di arresto della caduta, comprensiva di una cintura di posizionamento sul lavoro con un cordino di posizionamento regolabile, in modo da essere correttamente posizionato per l’effettuazione del lavoro. Per lo svolgimento di tali attività, che comportano l’uso di un cordino di posizionamento, è necessario l’utilizzo d’imbracature che siano adatte sia ad essere utilizzate per il posizionamento sul lavoro sia come componente di un dispositivo di arresto della caduta. Durante l’uso di un cordino di posizionamento, il lavoratore dovrà essere sempre collegato al dispositivo anticaduta; il cordino di posizionamento, non svolge la funzione di dispositivo anticaduta. Nel caso di utilizzo di un cordino di posizionamento l’imbracatura dovrà essere sempre dotata anche di attacco sternale per il collegamento del cordino del DPI di arresto della caduta.