LITALIA è IL SUO PAESAGGIO
PATRIMONIO CULTURALE Si definisce patrimonio culturale linsieme di beni - presenti in unarea, un borgo, una città, un territorio o unintera nazione – che per rilievo storico, culturale o artistico costituiscono la ricchezza e la testimonianza tangibile di una cultura. Dal latino patrimonium, esso è il lascito del pater: è linsieme delle ricchezze di famiglia che esso trasferisce al figlio. Benché possa avere diversi proprietari (Stato, Regioni, enti pubblici e territoriali, enti e istituti pubblici, persone giuridiche private …) esso appartiene di diritto alla comunità intera. Il patrimonio come una casa comune che in ogni angolo cela gli indizi della nostra identità. È uno spazio a cui possiamo accedere liberamente (concetto di pubblica godibilità) che abbiamo il dovere di preservare e nel quale riconosciamo i valori, i simboli e le abitudini che ci legano e che ci rendono membri della stessa comunità.
Idea questa che pone le sue basi nel concetto antico del diritto romano di PUBLICA UTILITAS (legatum ad patriam o dicatio ad patriam) cioè il principio giuridico secondo cui quanto venga posto, anche da un privato, in un luogo pubblico (per esempio la facciata di un edificio) ricade almeno in parte nella condizione giuridica di res populi romani e comporta una sorta di servitù di uso pubblico. Colonna Traiana, Roma
Il nostro patrimonio paesaggistico è uno spazio culturale. Non è una mera somma di cose, ma un insieme coordinato di relazione tra le parti. Esso non sussiste di per sé, ma nella viva interazione con la comunità che lo percepisce come tale, e quindi lo abita, vi si identifica e lo rispetta. Ambrogio Lorenzetti, Effetti del Buon Governo, , Affresco, Palazzo Pubblico di Siena.
Dobbiamo saperci riconoscere in questo spazio culturale. Qui soltanto possiamo ritrovare le nostre identità collettive. Siamo noi tutti che definiamo il paesaggio. Il paesaggio è lo specchio della nostra identità di popolo. Discorso del presidente nazionale Alessandra Mottola Morfino al congresso dei soci ITALIA NOSTRA 2010
La denuncia di Raffaello Il 27 agosto 1515 papa Leone X de Medici designa Raffaello Sanzio praefectus marmorum et lapidorum (Prefetto della Fabbrica di San Pietro). Suo compito era di vigilare affinché per ignoranza non sia deturpati e rovinati reperti antichi come lapidi e iscrizioni provenienti dalle rovine di Roma … Si comprenda quindi quale preoccupazione si sia insinuata nellartista, proprio a ragione della sua stessa competenza muovendoli così a scrivere un accorato appello indirizzato allo stesso papa Leone X affinché si ponga fine alla razzia che da secoli è perpetuata ai danni di Roma.
La prima legge a tutela del paesaggio estesa a tutto il territorio nazionale è la 778 del Voluta da Benedetto Croce, filosofo italiano, alla guida, in quel periodo del dicastero della Pubblica istruzione. Croce presenta al Senato il relativo disegno di legge nella seduta del 25 Settembre del Illuminante è la sua relazione introduttiva. Una denuncia la degrado incipiente del paesaggio nazionale e sostiene lassoluta urgenza di una normativa: la quale ponga finalmente un argine alle ingiustificate devastazioni che si van consumando contro le caratteristiche più note e più amate del nostro suolo
Il paesaggio è dunque il volto della Patria, la nostra stessa identità umana, sociale, fisica. Nel paesaggio da secoli si specchia la nostra storia, la nostra cultura, la nostra letteratura e perfino il nostro cinema. Il paesaggio è un tutto unico, da preservare nella sua interezza e non soltanto nelle singole parti che lo compongono. Averne cura vuol dire salvaguardare i valori che esso esprime quali manifestazioni identitarie percepibili Il paesaggio è specchio dei valori che informano una certa cultura. È il volto civile delle comunità che si sviluppano nel rispetto delle proprie origini, garantendo alle generazioni future, lintegrità e la qualità del loro spazio vitale.
Definizione di paesaggio Art 131 (Codice dei Beni Culturali) 1. Per paesaggio si intende il territorio espressivo di identità, il cui carattere deriva da fattori naturali, umani e della loro interrelazione. 2. Il presente Codice tutela il paesaggio relativamente a quegli aspetti che caratterizzano rappresentazione materiale e visibile dellidentità nazionale in quanto espressione di valori culturali.
LA REPUBBLICA PROMUOVE LO SVILUPPO DELLA CULTURA E DELLA RICERCA SCIENTIFICA E TECNICA. TUTELA IL PAESAGGIO E IL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE. ART. 9 Costituzione Italiana
Il paesaggio delle Langhe non è una semplice somma di coltivazioni terrazzate, boschi, noccioleti, chiese barocche, torri di guardia medioevali a presidio dei crinali. Esso è molto di più. È il prodotto dellincontro e dello scontro tra una natura aspra, ribelle e le comunità umane che nei secoli hanno tentato di asservirla.
Il non paesaggio è allopposto il volto deturpato del disvalore e di identità collettive subite e negate. Insediamenti umani che per ragioni storiche e sociali, hanno perso contatto con la terra che gli ospita: luoghi in cui la disarmonia e il degrado conseguono allottusa razzia di tutto ciò che è comune e allaccrescimento ipertrofico di termitai umani, spesso definiti abitazioni.