Malattia infettiva del sistema nervoso centrale

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Malattia infettiva del sistema nervoso centrale POLIOMIELITE Malattia infettiva del sistema nervoso centrale

Introduzione La poliomielite è una malattia virale acuta molto contagiosa. I più colpiti sono bambini sotto i 3 - 5 anni ma può interessare persone di tutte le età. È causata da 3 tipi di poliovirus, 1, 2 e 3. I virus infettano le cellule nel cavo orale, nella faringe, nelle tonsille, nei linfonodi del collo e dell'intestino tenue dove si moltiplicano; possono poi attaccare il tessuto nervoso manifestando gli effetti più devastanti, fino alla paralisi dei muscoli di braccia e gambe.

Come si trasmette? Si trasmette da uomo a uomo, soprattutto per ingestione di cibo e acqua contaminati dal virus emesso con le feci delle persone infette. Più raramente il contagio può avvenire anche tramite gocce di saliva emesse con i colpi di tosse o gli starnuti di un soggetto malato. Il periodo di incubazione è in media tra i 7 e i 12 giorni, ma può variare tra 2 e 30 giorni.

Distribuzione geografica Eradicata in Europa e nell’Emisfero Occidentale, persistono focolai in Africa, nel Sud Est Asiatico e nel Sub- continente Indiano dove si trovano ancora casi di paralisi infantile. Oggi la poliomielite rimane endemica in solo quattro paesi: Nigeria, India, Pakistan, e Afghanistan.

Patogenesi e anatomia patologica Le particelle virali che hanno infettato l’organismo si replicano inizialmente nel naso- faringe e nel tratto gastro-enterico, poi invadono i tessuti linfatici e si riversano nel circolo ematico (viremia minore). Nelle forme inapparenti a questo punto il sistema immunitario reagisce producendo anticorpi e l’infezione viene controllata. In pochi casi il virus dissemina a livello del sistema reticolo-endoteliale (monociti-macrofagi) con una conseguente viremia maggiore che provoca la malattia clinicamente evidente. Il virus è neurotropo, cioè tende ad attaccare i tessuti nervosi.

Come si manifesta? Sintomi iniziali della malattia sono febbre, stanchezza, vomito, irrigidimento del collo e dolori agli arti. La maggior parte delle persone infettate non manifesta alcun sintomo (forma inapparente). Queste persone tuttavia diventano un veicolo di contagio importante in quanto eliminano i poliovirus attraverso le feci. Le forme conclamate fortunatamente sono rare e tra queste si possono riconoscere forme non paralitiche e forme paralitiche.

Forme non paralitiche: la forma febbrile ha sintomi simil influenzali, tanto che spesso diventa indistinguibile da altre forme virali e si risolve nel giro di qualche giorno, senza nessuna conseguenza la forma meningitica si manifesta quando la forma febbrile si accompagna ad una lieve paresi che si risolve completamente nel giro di pochi giorni, senza conseguenze.

Forma paralitica(nel 10% dei casi): La paralisi può manifestarsi dopo 10 - 15 giorni dall'inizio dei sintomi simil influenzali tipici della forma febbrile non paralitica, ma il più delle volte non è preceduta da malattia minore. Generalmente in seguito ad una poliomielite paralitica, circa 1 paziente su 4 sviluppa un'invalidità permanente grave, 1 su 4 una invalidità moderata e 2 su 4 guariscono senza nessuna paralisi residua. Esiste infine una forma paralitica detta bulbare, caratterizzata dal fatto che l'infezione va a colpire i centri deputati al controllo dei muscoli respiratori, della deglutizione e del cuore. Questa forma è caratterizzata da una percentuale più elevata di mortalità.

Qual è la terapia? Non esistono trattamenti specifici, ma sono essenziali le terapie di supporto nelle forme neurologiche gravi. Il paziente con forma paralitica va ricoverato. Il riposo a letto è fondamentale perché l’esercizio muscolare aggrava il danno estendendo la paralisi. Se compaiono problemi respiratori, il paziente va ricoverato in terapia intensiva e se è il caso assistito con ventilazione meccanica. Un problema da non sottovalutare è la comparsa di stipsi e di disfunzioni vescicali.

I vaccini: Nel 1955 fu introdotto negli USA il vaccino antipolio inattivato (IPV) utilizzato fino al 1960. Nel 1961 venne autorizzato il vaccino orale monovalente di tipo 1 e 2 (MOPV) e, un anno dopo, di tipo 3. Nel 1963 fu autorizzato il vaccino antipolio orale trivalente (OPV, Sabin), misto dei tre sierotipi, che sostituì l'IPV nella maggior parte dei paesi del mondo.

fonti per il testo: -Wikipedia -www. saninforma. it -www. epicentro fonti per il testo: -Wikipedia -www.saninforma.it -www.epicentro.iss.it -Msn Encarta   fonti per le immagini: -aniepinternaznale.it -childrenshospital.org -gallery.panorama.it -tecnocino.it -trgmedia.it -wikipedia