Il Rapporto 2008 5 regioni Circa 5000 imprese intervistate 4 i temi trattati: ORGANIZZAZIONE AZIENDALE INVESTIMENTI INNOVAZIONE INTERNAZIONALIZZAZIONE.

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Emergere per competere Il Sistema Moda Puglia
Advertisements

“Innovazione nei modelli di gestione e dinamiche competitive: una prospettiva per la professione” Prof. Alessandro Ruggieri Direttore del Dipartimento.
Lindustria alimentare cresce anche in una difficile situazione congiunturale Guido Pellegrini- Università di Bologna Il punto sul settore alimentare:
SUBFORNITURA TOSCANA ON LINE Workshop - Firenze, 26 giugno 2002 Subfornitura: situazione e problemi aperti a cura di Riccardo Perugi.
Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Crotone 5 Maggio 2003 Giornata dellEconomia 5 Maggio 2003 Giornata dellEconomia DIFFERENZIALI.
La crisi Irlandese Relazione eseguita da: Valeria De Santis
Le due Italie di fronte alla crisi economica Luglio 2009.
I canali della globalizzazione Il commercio internazionale Movimenti di capitale La verità
Paesi emergenti analisi congiunturale Pavia, 12 marzo 2009 Pavia, 12 marzo 2009.
1. 2 Elaborazione Centro Studi Unioncamere al società dipendenti mil fatturato dove sono.
Piccola e grande impresa in Italia La globalizzazione: il contesto Università Cattaneo Castellanza – LIUC a.a
X CONFERENZA NAZIONALE DI STATISTICA Roma, 15 dicembre 2010
Avanzamento Finanziario e Fisico - FSE. 2 Lavanzamento del Programma FSE A metà programmazione il PON Competenze per lo sviluppo evidenzia un ottimo livello.
Camera di Commercio I.A.A. di Palermo Osservatorio Economico della Provincia di Palermo
Leconomia lucana nel 2003 e le prospettive per il 2004 Centro Studi Unioncamere Basilicata.
La giornata dellEconomia Centro Studi Unioncamere Roma, 13 dicembre 2004 Temi e contenuti del Rapporto - tipo sulleconomia locale.
Copyright SDA Bocconi 2005 Titolo della presentazione 1 Tecnologie digitali: nuova frontiera…….. o vecchio problema Severino Meregalli – SDA Bocconi Confindustria.
Lindustria Italiana Una breve sintesi Corso di Economia Applicata Facoltà di Economia Università di Torino Davide Vannoni.
Associazione Industriale Bresciana Responsabili risorse umane Gruppo di Lavoro INDAGINE SULLE POLITICHE DI RETENTION Relazioni industriali e risorse umane.
COMPETITIVITA’ E DIVARI DEL SISTEMA PRODUTTIVO ITALIANO
DOCENTE Edoardo Sabbadin
Grandi e medie imprese toscane e gruppi dimpresa Firenze, 16 maggio 2012 Unioncamere Toscana - Ufficio Studi Riccardo Perugi Massimo Pazzarelli (elaborazioni)
Industrializzazione diffusa e piccola impresa ( )
LA DISPERSIONE SCOLASTICA
UNIVERSO DI RIFERIMENTO: 730 ISCRITTI A CONFINDUSTRIA SERVIZI INNOVATIVI VENETO E TECNOLOGICI DEL VENETO DEI SETTORI: - SERVIZI DI INFORMAZIONE E DI COMUNICAZIONE.
Centro Congressi Ville Ponti, 12/05/2006 Il quadro strutturale delleconomia della provincia di Varese.
Nuove e vecchie generazioni di fronte alla crisi economica: il contributo del volontariato professionale Emilio Reyneri Dipartimento di Sociologia e ricerca.
Economie distrettuali emergenti e ruolo della politica regionale: il caso dei distretti del Mezzogiorno italiano Michele Capriati Università di Bari Novi.
Agenda locale per lo sviluppo delleconomia sociale Marche Nord
Forum Economia e Sviluppo II° Incontro Ravenna, 11 giugno 2008.
Estratto per la relazione del Dott. Trevisanato 30 maggio 2008.
A.a. 2012/13 CORSO DI COMUNICAZIONE E CONTROLLO DEI PROCESSI DI CREAZIONE DEL VALORE.
______________________________________ _ __________________________________________ Giovanni Calvini Presidente Confindustria Genova 26 settembre 2012.
1 Direttore Generale OBI – Antonio Corvino Presentazione a Roma – sede delll’Associazione Nazionale fra le Banche Nazionali Il Mezzogiorno d’Italia:
Presentazione Francesco Saverio Coppola Coord.Comitato Scientifico Lecce, 19 aprile 2012.
Antonio Corvino, Direttore Generale OBI
Presentazione di Antonio Corvino, Direttore Generale Obi Roma, 10 ottobre 2011.
«ITALIA DELLA PICCOLA IMPRESA» I DISTRETTI INDUSTRIALI
La varietà delle imprese cap 1 Edoardo Sabbadin. La molteplicità dei modelli di impresa La realtà esistono molteplici tipologie aziendali. Non è corretto.
In Italia quasi metà della disoccupazione è cncentrata al SUD
Conoscere l’impresa I CAMBIAMENTI STRUTTURALI DELL’ECONOMIA BRESCIANA E GLI IMPATTI SUL MONDO DEL LAVORO E DELLA FORMAZIONE Intervento Dott. Gianfranco.
Corso per Tecnico Superiore Retail e Marketing Intelligence Civitanova Marche Dicembre 2011 MODULO TECNICA COMMERCIO INTERNAZIONALE I FATTORI DI.
Il pericolo deflazione
Una proposta di classificazione dei modelli welfare regionali.
L’industria meridionale e la crisi
Organizzazione Aziendale
L’industria meridionale e la crisi
Pil, Valore Aggiunto, Occupati della Regione e delle province campane e benchmarking con Italia e Mezzogiorno dati consuntivi anni previsioni.
Mario Benassi Copyright
1 La competizione collaborativa per ricostituire il capitale economico e sociale Fabrizio Pezzani Università Bocconi Davide Galli Pierangelo Spano Veronica.
Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo” FACOLTA’ DI ECONOMIA
ECONOMIA DEL TERRITORIO anno accademico
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
Luigi Bidoia Le prospettive del mercato mondiale delle piastrelle Sassuolo, 12 dicembre 2006.
Regioni in crescita, Europa in crescita Gli effetti della politica di coesione Analisi d'impatto – Il valore della politica di coesione Capitolo secondo.
LA DOMANDA DEL LAVORO NELLA SOCIET À DEI SERVIZI Sociologia del Lavoro e delle Organizzazioni
A NALISI PREVISIONALE SULL ’ ANDAMENTO DELLE IMPRESE COOPERATIVE D ICEMBRE 2015.
Cooperative, crisi finanziaria e rapporto con il credito Un’indagine tra le imprese cooperative e le banche I R P E T Istituto Regionale Programmazione.
0 Presentazione Rapporto 2011 Impresa e Competitività Principali risultati dell’indagine Massimo Deandreis Direttore Generale - SRM Roma, 10 novembre 2011.
Rapporto sull’economia della provincia di Chieti A cura dell’U.O. Studi e Statistica – Marketing territoriale della CCIAA di Chieti 2004.
Antonio Barreca Responsabile Ufficio Affari Europei Federturismo Confindustria Bruxelles 1.
FUTURO GIOVANE Guastalla (RE), 18 settembre 2012 Giovani, formazione e lavoro nel mondo che cambia.
La situazione economica della Toscana Consuntivo anno 2008 Previsioni Previsioni Firenze, 19 giugno 2009.
1 Direttore Generale OBI – Antonio Corvino Convegno 28 Febbraio 2011 – Potenza - Sala delle Assemblee di Confindustria Basilicata.
La competitività delle imprese in CAMPANIA 26 ottobre 2011.
Laboratorio di Creazione d’Impresa L-A Strategia, Business, Settore.
OSSERVATORIO ECONOMICO PROVINCIALE DI PISTOIA La congiuntura 2007 e le previsioni 2008 : il punto di vista delle imprese Relatore Corrado Martone – Area.
Imprese italiane tra ripresa e fragilità commento alla Relazione annuale BdI Andrea Landi Modena 9 giugno 2016.
DISTRETTI INDUSTRIALI ITALIANI -1 MODELLO DI SVILUPPO RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE.
ROMA 24 GIUGNO 2016 AREA TEMATICA 4. NUOVE FONTI E DOMANDE Raffaella Cagliano NUOVE FONTI E DOMANDE ISTAT - Rilevazione Multiscopo sulle attività complesse.
Transcript della presentazione:

Il Rapporto regioni Circa 5000 imprese intervistate 4 i temi trattati: ORGANIZZAZIONE AZIENDALE INVESTIMENTI INNOVAZIONE INTERNAZIONALIZZAZIONE Antonio Corvino Direttore Generale OBI Francesco Saverio Coppola Direttore Generale SRM

Antonio Corvino Direttore Generale Osservatorio Banche-Imprese di Economia e Finanza

Modello Post Fordista Modello Innovativo Nuovo processo di gerarchizzazione delle produzioni e dei produttori CONTROLLO DEI COSTI MASSIMIZZAZIONE EFFICIENZA PRODUTTIVA CONTROLLO DEI COSTI MASSIMIZZAZIONE EFFICIENZA PRODUTTIVA COMPETENZE, QUALITÀ, INNOVAZIONE Il contesto internazionale

IL CONTESTO INTERNAZIONALE Gi à da qualche decennio (il Rapporto Brandt Nord e Sud sollecitava un tale processo gi à negli anni 70) è in atto nel mondo un processo che sta ridefinendo le gerarchie tra i Paesi produttori sulla base della qualit à e del livello di complessit à della struttura organizzativa caratterizzata dalla prevalenza delle funzioni nobili.

Il Mezzogiorno Modello di specializzazione produttivo obsoleto SETTORI PREVALENTI: MANIFATTURIERO TRADIZIONALE SETTORI PREVALENTI: MANIFATTURIERO TRADIZIONALE CARATTERISTICHE: BASSO CONTENUTO TECNOLOGICO ED INNOVATIVO CARATTERISTICHE: BASSO CONTENUTO TECNOLOGICO ED INNOVATIVO In particolare: PIL PRO CAPITE 100 Italia 74 Mezzogiorno TASSO DI DISOCCUPAZIONE 7% Italia 12% Mezzogiorno APERTURA SU ESTERO 12% dellexport nazionale Buona performance nel 2007: +11% INDICE INFRASTRUTTURAZIONE 100 Italia 75 Mezzogiorno

IL MEZZOGIORNO Il Mezzogiorno che, proprio negli anni 70/ 80 e poi 90 (stagioni delle svalutazioni competitive), ha beneficiato degli effetti di un modello produttivo centrato sui costi, si trova oggi a dover fare i conti con un modello produttivo ormai obsoleto quanto ai settori prevalenti e quanto alle caratteristiche che lo contraddistinguono. Peraltro esso subisce gli effetti ritardanti propri di un sistema che anche a livello nazionale arranca, come evidenziato dagli indicatori pi ù elementari.

Nuovo processo di gerarchizzazione delle produzioni e dei produttori ABBANDONARE IL MODELLO DI SPECIALIZZAZIONE ATTUALE CONTRASTARE LA COMPETIZIONE DEI PAESI EMERGENTI

NUOVO PROCESSO DI GERARCHIZZAZIONE DELLE PRODUZIONI E DEI PRODUTTORI Si impone pertanto una forte, fortissima accelerazione da parte del Mezzogiorno che deve sottrarsi alla competizione con i paesi emergenti, inattaccabili sul piano dei costi, per posizionarsi verso l alto nella scala gerarchica dei produttori e delle produzioni mondiali. Tutto questo presuppone l abbandono dell attuale modello di specializzazione centrato sui settori tradizionali e l abbandono dell attuale modello competitivo centrato su una organizzazione approssimata per puntare su una specializzazione centrata sulla qualit à ed un modello organizzativo centrato sulla gestione complessa delle funzioni aziendali.

QUALITÀ NELLA COMPETITIVITÀ QUALITÀ NEL POSIZIONAMENTO IL Prodotto Interno di Qualità QUALITÀ DELLE RISORSE UMANE Misurare il cambiamento QUALITÀ DELLINNOVAZIONE PIQ

MISURARE IL CAMBIAMENTO Il superamento del modello di specializzazione presuppone il passaggio al Prodotto Interno di Qualit à

Lapproccio al cambiamento nel Mezzogiorno IL NUOVO PARADIGMA COMPETITIVO ORGANIZZAZIONE INTERNA E POLITICHE DEL PERSONALE PROPENSIONE E CAPACITÀ DI INVESTIMENTO PROPENSIONE E CAPACITÀ DI INNOVAZIONE CAPACITÀ DI INTERNAZIONALIZZAZIONE

L APPROCCIO AL CAMBIAMENTO NEL MEZZOGIORNO Il superamento del modello organizzativo approsimato presuppone il passaggio al Nuovo Paradigma Competitivo centrato su un sistema e gestione delle funzioni complesse.

Un uomo solo al comando ? Il n.p.c. e il Mezzogiorno OLTRE IL 70% DEGLI IMPRENDITORI DECIDE DA SOLO

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO Un uomo solo al comando ? La ricerca ha puntato i suoi riflettori sull approccio del sistema produttivo meridionale al Nuovo Paradigma Competitivo. Ne è emerso un quadro complessivamente problematico in cui prevale ancora la figura monocratica dell imprenditore ma in cui, con sempre maggiore intensit à, si fa largo una schiera di imprese che rifiuta la logica dell uomo solo al comando per optare in favore della squadra.

Organizzazione precaria Il n.p.c. e il Mezzogiorno INADEGUATO PRESIDIO DELLE FUNZIONI COMPLESSE ORGANIZZAZIONE MINIMALE PICCOLE IMPRESE REGIONI: PREVALENZA IN BASILICATA, CALABRIA E CAMPANIA SETTORI: TUTTI

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO Organizzazione precaria Il sistema delle imprese si divide, nell approccio al Nuovo Paradigma Competitivo in due grandi categorie. Nella prima persiste una organizzazione precaria fatta di un titolare e talora di un ragioniere alla testa di gruppi pi ù o meno folti di operai. Esso è prevalentemente composto da piccole imprese e si concentra in Basilicata, Campania e Calabria ed attraversa tutti i settori e si caratterizza per una organizzazione ridotta al minimo che rinuncia ( o non conosce) il concetto di funzioni complesse.

Organizzazione evoluta Il n.p.c. e il Mezzogiorno PRESIDIO DELLE FUNZIONI COMPLESSE (r&s, pianificazione, ecc.) STRUTTURA ARTICOLATA MEDIE IMPRESE REGIONI: SICILIA E IN PARTE PUGLIA E CAMPANIA SETTORI: MANIFATTURIERO ECCELLENZE/ECC- EZIONI IN TUTTI I SETTORI

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO Organizzazione evoluta Nella seconda categoria di imprese, molto pi ù ristretta rispetto alla prima, prevalgono le medie imprese da 50 dipendenti in su. Esse sono concentrate in Sicilia e in Puglia e Campania, caratterizzano i settori manifatturieri (eccellenze), hanno una struttura pi ù ampia ed articolata e gestiscono una organizzazione complessa basata sul controllo delle funzioni nobili e pi ù avanzate.

Organizzazione interna e politiche del personale SERVONO PIÙ DIRIGENTI? Il n.p.c. e il Mezzogiorno % Imprese con dirigenti al proprio interno:

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO Organizzazione interna e politiche del personale Il Nuovo Paradigma Competitivo quindi presuppone una organizzazione interna avanzata, in cui dirigenti e quadri affiancano l imprenditore nella definizione delle strategie e della gestione delle linee operative. E proprio su questo fronte che i numeri indicano un ritardo ancora notevole da colmare. I dirigenti sono pochi ( uno su 350 addetti) ed essi, anche secondo una recente indagine di Union Camere, tendono a diminuire non solo al Sud ma talora addirittura di pi ù al Nord. Tale fenomeno si affianca ai ritardi accumulati nel ricambio generazionale della classe imprenditoriale che affligge tutto il Paese. Su questo aspetto specifico peraltro è da sottolineare qualche punto di vantaggio al Sud, dove, per ragioni storiche e sociali, il ricambio è pi ù diffuso.

Formazione risorse umane Il n.p.c. e il Mezzogiorno POCO DIFFUSA E DI LIVELLO OPERATIVO CONTA LA DIMENSIONE: LE IMPRESE PIÙ GRANDI SONO PIÙ VIRTUOSE CONTA LA DIMENSIONE: LE IMPRESE PIÙ GRANDI SONO PIÙ VIRTUOSE REGIONI: SICILIA VIRTUOSA BASILICATA E CALABRIA IN CODA SETTORI: BENE COSTRUZIONI E IN PARTE ICT MALE TURISMO E MANIFATTURIERO

IL N.P.C E IL MEZZOGIORNO Formazione risorse umane Parallelamente alle difficolt à di inserimento dei giovani dirigenti nell azienda il modello competitivo meridionale sconta rispetto al nuovo Paradigma Competitivo un ritardo anche nella formazione delle risorse umane particolarmente evidente in Basilicata e Calabria mentre soprattutto in Sicilia, ma anche in Puglia e Campania la pratica della formazione professionale e piuttosto presente.

Il n.p.c. e il Mezzogiorno Gli investimenti POCHE IMPRESE DI ECCELLENZA E DI DIMENSIONE MEDIO- GRANDE INVESTIMENTI IN QUALITÀ E COMUNICAZIONE CONTENIMENTO COSTI E AUMENTO QUANTITÀ CHI LI FÀ? DOVE VANNO? MOLTE IMPRESE PICCOLE E POCO DINAMICHE

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO Gli investimenti Anche gli investimenti sottolineano i ritardi rispetto al N.P.C. sia con riferimento ai protagonisti degli investimenti stessi, sia con riferimento alla destinazione degli investimenti dove pesa altres ì il fatto che spesso anche le imprese pi ù strutturate, come quelle di subfornitura, sono etero dirette e quindi scarsamente coinvolte nei processi decisionali. Con riferimento alle imprese che fanno investimenti le percentuali vanno dal 13 della Calabria al 31 della Sicilia.

Il n.p.c. e il Mezzogiorno La provvista finanziaria RICORSO SPORADICO AL CREDITO BANCARIO RICORSO AL LEASING FREQUENTE FINANZIAMENTI AGEVOLATI PUBBLICI QUASI INUTILIZZATI FINANZA INNOVATIVA INUTILIZZATA PREVALENTE RICORSO ALLAUTOFINANZIAMENTO INARIDIMENTO FONTI DI FINANZIAMENTO

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO La provvista finanziaria Peraltro anche la provvista finanziaria risulta sempre meno sostanziosa e addirittura mostra i segni di un grave inaridimento del processo. Tale processo oggi risente della grave crisi finanziaria ma era cominciato gi à da qualche anno. La graduale rinuncia/ridimensionamento dei finanziamenti pubblici ed agevolati, l assoluta ignoranza degli strumenti di finanza innovativa ed il frequente ricorso al leasing come strumento principe, sottolineano le difficolt à di un sistema lontano da un approccio moderno e complesso alle fonti di finanziamento. L autofinanziamento che aumenta come strumento e l indebitamento bancario che si contrae la dicono tutta su un sistema economico ancora lontano da un modello competitivo al passo con i tempi.

Linnovazione Il n.p.c. e il Mezzogiorno SVOLTA PREVALENTEMENTE ALLINTERNO DELLAZIENDA PROTAGONISMO E AUTOREFERENZIALITÁ DELLIMPRENDITORE- TITOLARE SCARSI RAPPORTI CON IL SISTEMA DELLA RICERCA PUBBLICA INNOVAZIONE ETEROGUIDATA (DAI FORNITORI) SCARSE CONNESSIONI DI RETE, SOTTOUTILIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO L innovazione Anche l innovazione, altro fondamentale parametro del N.P., arranca nelle regioni meridionali, sia con riferimento all approccio che ai processi …

Il n.p.c. e il Mezzogiorno Linnovazione IL MEZZOGIORNO FA FATICA LA SICILIA CAMMINA LA CALABRIA ARRANCA QUOTA SIGNIFICATIVA (CIRCA IL 5%) INNOVA NEL MODELLO GESTIONALE - ORGANIZZATIVO I SETTORI PIÙ LENTI: TRADIZIONALI DI CONSUMO E PRODOTTI DI BASE. I SETTORI DI ECCELLENZA: ALIMENTARI, MECCANICA E AERONAUTICA.

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO L innovazione ….sia con riferimento alla capacit à dei territori e dei settori di muoversi. E tuttavia vi sono dei segnali di particolare rilievo che attengono per un verso l innovazione organizzativa che raggiunge livelli significativi di investimento e per l altro i settori di eccellenza che sempre di pi ù esprimono capacit à di rilievo.

PERCEZIONE DEL MERCATO INSERIMENTO QUADRI E DIRIGENTI I pensieri dellimprenditore IMPLEMENTAZIONE FONTI DI APPROVIGIONAMENTO FINANZIARIO SVILUPPO DI MARCHI E BREVETTI Il n.p.c. e il Mezzogiorno

IL N.P.C. E IL MEZZOGIORNO I pensieri In definitiva si può concludere che nel Mezzogiorno si va sempre pi ù diffondendo un imprenditore che si pone una serie importante di interrogativi che evidenziano una propensione al movimento su cui bisogner à innestare tutta una serie di interventi per scardinare definitivamente le resistenze di un vecchio obsoleto sistema e velocizzare l avvento di uno nuovo che spinga il territorio fuori dal pantano della competizione di retroguardia e lo indirizzi verso le posizioni di vertice nella nuova scala gerarchica dei produttori mondiali e verso le fasce alte del mercato globale.