Intesi ch'a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento. (Inferno, canto V, 37-39)

Slides:



Advertisements
Presentazioni simili
Acque infernali Il mito greco di Deucalione e Pirra
Advertisements

ESPIAZIONE SULLA CROCE
La storia dei tre alberi.
I VIZI CAPITALI.
La «recita» del Padre nostro trasfuso, per così dire,
LE ARPIE Epica Arianna Donati L’ENEIDE LIBRO III.
LUSSURIOSI canto V Minosse (vv. 1-24) La bufera infernale (vv )
Verso le altezze della mistica paolina
Paolo e Francesca Il castello di Gradara
La Divina Commedia.
Era allora malato un certo Lazzaro di Betània, il villaggio di Maria e di Marta sua sorella. Maria era quella che aveva cosparso di olio profumato il.
DANTE ALIGHIERI “LA DIVINA COMMEDIA”.
del fango sopra gli occhi,
"Per me si va ne la città dolente,
PENTECOSTE 19 maggio 2013 Domenica di
Le preghiere della sera
LIBERA... PER VOLARE.
Parola di Vita Novembre 2009.
Andrea e Christian presentano
E' DIO....
14.00 Lettera 385 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Cerchio V Iracondi e Accidiosi
Paolo e Francesca “noi che tignemmo il mondo di sanguigno” (Inferno, V, v. 90) “Galeotto fu il libro e chi lo scrisse:” (Inferno, V, v. 137.)
Realizzato da: Valeria Fortugno Antonella Zingaro
Routine.
L’Inferno di Dante Riletto e interpretato dagli alunni della II E della Scuola Media di Borgo Ticino.
10.00 Capitolo 45 Ora ti mostrerò a chi fanno male, e a chi no, le spine e i triboli che germinò la terra per il peccato.
Terzo cerchio: i Golosi.
Inferno Canto V Dante Alighieri.
La storia di Ulisse Presentato da Borgonovo Sabrina Spinelli Alessia
IlsantoIlsanto rosariorosario I MISTERI DELLAGLORIA DELLAGLORIA.
12.00 Lettera 47 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
Il mio rapporto con la matematica
13.00 Lettera 69 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
12.00 Lettera 143 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
12.00 Lettera 108 Al nome di Gesù Cristo crocifisso e di Maria dolce.
11.00 Capitolo 43 Il demonio è dalla mia giustizia fatto giustiziere, per tormentare le anime che miserabilmente mi hanno offeso.
10.00 Capitolo 48 e poiché i miei servi sono privati della loro volontà e vestiti della mia, non sentono pena afflittiva, ma sono sazi, sentendo.
11.00.
FORMAZIONE DELLA COSCIENZA MORALE
di Dante Alighieri QUESTO E’ IL VIAGGIO DELL’UOMO ALLA RICERCA
L’importante è il viaggio, non la meta
La Divina Commedia di Serpelloni Alice
Le Beatitudini sono la nuova Legge dell’Amore
Via Crucis transizione manuale transizione manuale.
INFERNO CANTO V PAOLO E FRANCESCA
II DOMENICA DI QUARESIMA ANNO B Matteo 3,1-12 Marco 9,2-10.
F iat Luce da Luce.
LA DIVINA COMMEDIA DI D. ALIGHIERI – L’ INFERNO-
Anno A Quarta domenica di PASQUA Quarta domenica di PASQUA 15 maggio 2011.
V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO
Occhiali nuovi Non vedo molto bene da vicino, Signore. Almeno le cose che mi riguardano: i miei errori, i miei difetti. Mentre inquadro benissimo.
Eloisa Valenzini Debora D’alfonso
IL PURGATORIO.
Routine
FRANCIOLI RICCARDO GABAGLIO ALYSSA FATE MOLTA ATTENZIONE!!!
NELLA NOTTE SEI LUCE Incontro di preghiera in preparazione al Natale.
giustizia umana e dellla sua parzialità
Monges de Sant Benet de Montserrat Monges de Sant Benet de Montserrat 1 quaresima C Ascoltando la Corale “Il mondo inganna Gesù” della Passione secondo.
DANTE E LA FILOSOFIA DI ARISTOTELE
Non hanno nessuna condanna, ma il tormento dato dall'impossibilità di godere della presenza divina.
La Divina Commedia Purgatorio.
Anche a noi, come ai pastori di Betlemme, è stato dato il più grande Annuncio, sospirato dalla Chiesa e molto più da Dio: quella Volontà che regna in.
Domenica V di Quaresima 29 marzo 2009
Divina Commedia L’Inferno Primi canti.
EL REGNE ÉS ENMIG NOSTRE FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO vangelo di Luca IL REGNO È IN MEZZO A NOI IL CAMMINO FIGLIO, QUELLO CHE È MIO È TUO.
DANTE E L’ESPERIENZA DELL’AFFETTO In quella parte di libro de la mia memoria dinanzi a la quale poco si potrebbe leggere, si trova una rubrica la quale.
Capitolo 2 1 Ed entrò di nuovo a Cafarnao dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa 2 e si radunarono tante persone, da non esserci più posto neanche.
« Amor, ch'al cor gentil ratto s'apprende, prese costui de la bella persona che mi fu tolta; e 'l modo ancor m'offende. Amor, ch'a nullo amato amar.
Transcript della presentazione:

Intesi ch'a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento. (Inferno, canto V, 37-39)

I PECCATI CAPITALI NELLA TRADIZIONE I vizi capitali compaiono in Aristotele che li definisce "gli abiti del male". I vizi derivano dalla ripetizione di azioni che formano nel soggetto che le compie una sorta di "abito" che lo inclina in una certa direzione. Nel Medioevo i vizi sono visti come un'opposizione della volontà umana alla volontà divina. Nell'Età dei lumi la differenza tra vizi e virtù perde importanza, poiché anche i vizi, come le virtù, concorrono allo sviluppo industriale, commerciale ed economico. Ora invece i vizi sono definiti come malattie dello spirito.

LA STRUTTURA DELL'INFERNO DANTESCO

Gli incontinenti sono coloro che sottomettono “la ragione al talento", essi non sanno contenersi, non sanno porsi limiti e perseverano nel peccare. Li troviamo dal secondo al quinto cerchio e sono: GLI INCONTINENTI Secondo cerchio: Lussuriosi Terzo cerchio: Golosi Quinto cerchio: Iracondi&Accidiosi Quarto cerchio: Avari&Prodighi

I LUSSURIOSI I lussuriosi sono coloro che fecero prevalere la passione sulla ragione. Sono trascinati senza pausa da una bufera, per l’eternità, cosi come in vita si sono lasciati trasportare senza freno dalle passioni e dai sentimenti. Si tratta di contrappasso per analogia. La bufera infernal, che mai non resta, mena gli spiriti con la sua rapina (Inferno, canto V, v.v 31-32)

PAOLO & FRANCESCA Inferno canto quinto Joseph Anton Kock, L'incontro di Dante e Virgilio con le anime di Paolo e Francesca (1823) FRANCESCA …«Poeta, volontieri parlerei a quei due che 'nsieme vanno, e paion sì al vento esser leggeri». (Inferno, Canto V, vv. 73-75)

I golosi sono coloro che vivono per il cibo I golosi sono coloro che vivono per il cibo. Sono stesi a terra, immersi nel fango sotto una pioggia incessante e maleodorante, vengono squarciati squartati e graffiati da Cerbero. La pena dei golosi è contrappasso: così come in vita erano attratti dai profumi dei cibi , ora sono costretti a stare nel fango maleodorante, inoltre vengono squarciati, squartati e graffiati da Cerbero proprio come loro in vita facevano con le carni di cui si cibavano. I GOLOSI Ed elli a me: «La tua città, ch'è piena d'invidia sì che già trabocca il sacco, seco mi tenne in la vita serena. Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: (Inferno, Canto VI, vv. 49-52)

Vincenzo La Bella Canto VI E 'l duca mio distese le sue spanne, prese la terra, e con piene le pugna la gittò dentro a le bramose canne. (Inferno, Canto VI, vv. 25-27) Vincenzo La Bella Canto VI

Inf. 07 avari e prodighi, Giovanni di Paolo Secondo Dante gli avari sono anzitutto puniti per l’offesa diretta a Dio. Tanto nell’Inferno quanto nel Purgatorio dantesco, gli avari e i prodighi sono insieme sottoposti alla stessa pena, in quanto il loro vizio ha il medesimo movente nel desiderio inestinguibile di accumulare ricchezza, che gli uni accumulano per il piacere del possesso e gli altri per profonderla irragionevolmente. AVARI E PRODIGHI Inf. 07 avari e prodighi, Giovanni di Paolo

Essi stanno in due schiere opposte che spingono massi lungo il cerchio Essi stanno in due schiere opposte che spingono massi lungo il cerchio. Arrivati a metà giro si scontrano insultandosi e rinfacciandosi vicendevolmente gli errori commessi. Il movimento rappresenta l'inutilità della loro avarizia o della loro prodigalità. Qui i peccatori sono più numerosi che altrove e tra di loro troviamo un gran numero di religiosi, ma la vita priva di senno che essi condussero li rende irriconoscibili fino a quando, il giorno del giudizio, usciranno dal sepolcro gli avari col pugno chiuso e i prodighi con i capelli mozzi. Giovanni Stradano, Quarto cerchio: avari e prodighi, Divina Commedia, Inferno, Canto VII, 1584, …ché tutto l'oro ch'è sotto la luna e che già fu, di quest'anime stanche non poterebbe farne posare una». (Inferno, Canto VII, vv. 64-66)

IRACONDI & ACCIDIOSI Gli Iracondi sono immersi nella palude dello Stige e si fanno vicendevolmente del male essi infatti rappresentano la rabbia sfrenata che porta all’aggressività. Gli accidiosi sono coloro che si tengono tutto dentro e che al contrario degli iracondi non riescono a sfogare la rabbia. Essi sono costretti a rimanere sommersi senza potersi alzare. «Figlio, or vedi l'anime di color cui vinse l'ira…» (Inferno, Canto VII, vv. 115-116)

Gli accidiosi che non seppero apprezzare la bellezza della loro vita , Giovanni Stradano, Quinto cerchio: iracondi e accidiosi, Divina Commedia, Inferno, Canto VIII, 1587 Legge del contrappasso: in vita gli iracondi hanno fatto soffrire gli altri ora si percuotono tra loro . Gli accidiosi che non seppero apprezzare la bellezza della loro vita , ora sono immersi sempre nella stessa palude e non possono più vedere nulla.

R I F E M N T P U R G A T O I N E L

Dei 7 vizi se ne parla sia nell‘Inferno ma anche nel Purgatorio con qualche differenza: I peccatori che stanno all‘Inferno non si sono pentiti del loro peccato quando erano in vita o prima di morire e quindi sono costretti a stare nell’Inferno e a non vedere mai la luce divina e sotto il costante strazio di pene dettate dalla legge del contrappasso. Le anime dei peccatori del Purgatorio si sono pentite o nell'arco della loro vita o prima di morire; solo che ora dovranno subire una punizione di un certo periodo di tempo e scontarla nel Purgatorio. Lussuriosi Invidiosi Superbi Iracondi

Avari & Prodighi Golosi Accidiosi I sette gironi rappresentano i sette peccati capitali, cioè, in ordine di gravità: superbia, invidia, ira, accidia, avarizia (prodigalità), gola e infine lussuria. Ogni girone è custodito da un angelo che rappresenta la virtù opposta a ciascun peccato, che l'anima deve raggiungere se vuole ascendere ad un altro girone; vi sono dunque l'angelo dell'umiltà, della carità, della mansuetudine, della sollecitudine, della povertà, della temperanza e della castità, che sono infatti le sette virtù divine. Inoltre, in ciascun girone vi è una pena diversa per le anime, regolata dalla cosiddetta "legge del contrappasso", che impone una pena simmetrica od opposta al peccato commesso.

PECCATORI E CONDANNE I superbi sono condannati a camminare reggendo sulle spalle degli enormi e pesantissimi massi, che li costringono a camminare col volto basso mentre in vita si ergevano altezzosi. Gli invidiosi hanno le palpebre cucite col fil di ferro mentre in vita guardavano con malignità i beni altrui. Gli iracondi sono immersi in un fumo nerissimo che li acceca come in vita erano accecati dal "fumo" della propria rabbia, gli accidiosi sono costretti a correre perennemente, senza mai fermarsi mentre in vita si rilassavano nell'ozio. Gli avari hanno il volto costantemente e totalmente immerso nella terra come in vita erano immersi nel denaro, che è un bene di terra. I golosi sono costretti a sopportare impietosamente la fame e la sete mentre in vita abbondavano nel banchettare. I lussuriosi sono sempre immersi in fiamme ardenti come in vita erano immersi nelle "fiamme" della passione sessuale.

Rappresentazione moderna Presentazione di Marta Di Francesco Elisa Gabatel Nicolò Piedi Anno Scolastico 2009/2010 Classe 3^V Primo Levi, Seregno Rappresentazione moderna Dei 7 peccati capitali