L'acqua sulla Terra è il 40 per cento in meno di trent'anni fa, e nel 2020 tre miliardi di persone resteranno senza. Ma gli Stati più forti stanno già.

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Transcript della presentazione:

"Vogliamo costruire un mondo in cui l uomo possa vivere in armonia con la natura"

L'acqua sulla Terra è il 40 per cento in meno di trent'anni fa, e nel 2020 tre miliardi di persone resteranno senza. Ma gli Stati più forti stanno già sfruttando la situazione per trasformare questa risorsa in bene commerciabile.

“Le prossime guerre saranno combattute per l’acqua” Paesi Fiumi(o altre risorse idriche) Problema Turchia,siria, iraq,curdi Tigri ed eufrate Controllo e distribuzine popolazioni curde Israele e palestina Giordano Controllo e distribuzione Egitto,etiopia,sudan Nilo Cina vietnam, cambogia,laos,thailandia,birmania Mekong Dighe cinesi India Narmada Dighe indiane Brasile Rio delle amazzoni Disastri ambientali Brasile,argentina,uruguay.paraguay Bacino del guarani Distribuzione Italia,sicilia Bacini idrici e pozzi Organizzazioni mafiose

Se, nei prossimi dieci o quindici anni, non verrà concentrata nessuna azione volta a garantire la fornitura dell’acqua in un quadro mondiale efficace di regolamentazione politica, economica, giuridica e socioculturale, il suo dominio provocherà innumerevoli conflitti territoriali e condurrà a rovinose battaglie economiche, industriali e commerciali"

Turchia Uno dei principali obiettivi dei turchi è una soluzione della questione dell’acqua, chiamata nella regione, dove scarseggia, “l’oro blu” e per certi versi non meno importante dell’“oro nero”, il petrolio. Il Tigri e l’Eufrate nascono entrambi in Turchia, da dove scorrono verso la Siria e l’Irak. Se il Tigri riceve metà delle sue acque da affluenti che lo raggiungono in Irak, l’Eufrate non incontra più affluenti dopo avere lasciato la Turchia. i turchi hanno cominciato a costruire dighe negli anni 1970 e stanno per arrivare al traguardo dei due milioni di ettari irrigati. Questo “furto” dell’“oro blu” ha fatto a suo tempo imbestialire la Siria e Saddam, che hanno reagito addestrando terroristi curdi.

I grandi fiumi del mondo sono al collasso

Palestina e israele La guerra tra israeliani e palestinesi è una guerra per l'acqua. Il fiume conteso è il Giordano, usato da Israele, Giordania, Siria, Libano e Cisgiordania. Le grandi coltivazioni agricole di Israele necessitano dell'acqua del fiume, oltre che di quella freatica della Cisgiordania. Sebbene solo il 3% del letto del fiume Giordano si trovi in Israele, esso garantisce il 60% del suo fabbisogno d'acqua. La guerra del 1967 è stata in effetti una guerra per l'occupazione delle risorse idriche provenienti dalle alture del Golan, dal mare di Galilea, dal fiume Giordano e dalla Cisgiordania. «la Cisgiordania è diventata una fonte cruciale di acqua per Israele, e possiamo affermare che questa considerazione sopravanza altri fattori politici e strategici».

..Le dighe, rappresentano da sempre una delle forme più simboliche del dominio tecnologico dell'uomo sulla natura..

Nilo, il fiume più lungo del mondo. L’uso dell’acqua del Nilo è regolamentato da un accordo raggiunto nel 1929 (riesaminato trenta anni dopo), che conferisce a Egitto e Sudan il diritto di stabilire se altri paesi del bacino possono usare questa risorsa. Il bacino si estende su tre milioni di chilometri quadrati e occupa aree di Burundi, Egitto, Eritrea, Etiopia, Kenya, Tanzania, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda, Sudan, Tanzania e Uganda. Il trattato del 1929 fu siglato tra i paesi che erano allora le metropoli coloniali del bacino, Gran Bretagna e Italia, e quello del 1959 tra Egitto e Sudan. Sebbene l’accordo rifletta chiaramente una realtà coloniale obsoleta, l’Egitto, la cui economia dipende in gran parte dallo sfruttamento del fiume, si è opposto alla sua revisione.

L'emergenza idrica figlia, non della siccità, ma della rendita

Il mekong Il Mekong non è mai stato il fiume della pace: come accennato prima, i due conflitti dell’Indocina (la guerra per l’indipendenza dalla Francia e quella contro gli americani che sostenevano il governo di Saigon) hanno sconvolto il bacino del Mekong. I conflitti odierni, invece, ruotano proprio attorno al fiume e alla costruzione di imponenti dighe lungo il suo percorso. Queste dighe, secondo coloro che si battono contro la loro costruzione, saranno “fatali” per il Mekong, che, pare, abbia già raggiunto il più basso livello della sua storia Alcuni nomi: Diga di ManWan, Diga di Dchaoshan, di Xiaowan (di prossima realizzazione) e, infine, la Diga di Sambor Dam. Questa concentrazione di dighe porterà il Mekong a uno sfruttamento economico che sconvolgerà il suo ecosistema. Già diversi villaggi sono stati costretti ad evacuare, a causa di una valanga d’acqua che li avrebbe potuti sommergere. Le piene, dopo la costruzione delle dighe, hanno danneggiato anche l’economia e in particolare l’agricoltura (le piene danneggiano i campi) e l’industria ittica: il Mekong possiede un patrimonio ittico di 1200 specie e la Cambogia ha una produzione di 400.000 tonnellate di pesce d’acqua dolce all’ anno, calata del 12 per cento, dopo la costruzione delle dighe.

Il ciclo dell’acqua ci connette tutti e dall’acqua possiamo imparare il cammino della pace…

NARMADA In India sono riusciti a fermare la realizzazione del progetto della valle di Narmada, finanziata dalla Banca Mondiale, che prevede 30 grandi dighe, 135 medie e 3.000 piccole dighe lungo il fiume Narmada e i suoi affluenti. In India la costruzione di grandi dighe ha già portato al trasferimento di circa 50 milioni di persone. (I movimenti di opposizione alla costruzione di "grandi dighe", sono riusciti a bloccare la costruzione della diga)

L'acqua è parte dell'eredità della terra L'acqua è parte dell'eredità della terra. Bisogna preservarla per le generazioni future e proteggere quella di pubblico dominio con leggi locali, nazionali e internazionali. L'accesso all'acqua pulita è un diritto umano fondamentale e la privatizzazione non contribuirà a preservarla.

RIO DELLE AMAZZONI Tutti i bacini artificiali del Paese funzionano come vasi comunicanti tra i quali è possibile spostare grandi quantità di energia, a seconda delle variazioni stagionali della pioggia da una regione all’altra, mantenendo così le riserve generali di acqua ad un livello costante. Questo sistema è definito “l’ottava meraviglia del mondo” per il suo impeccabile funzionamento ma soprattutto per l’avanguardia tecnologica che lo caratterizza. Nonostante queste premesse il Brasile è uno dei Paesi che di più soffre per il cosiddetto “stress idrico” dato dalla difficoltà di approvvigionamento da parte della popolazione. Dal 1994 il Brasile sta svuotando i suoi serbatoi d’acqua ed è giunto quest’anno al punto critico di avere soltanto il 29% della quantità necessaria per il consumo Il sistema idrico brasiliano è sull’orlo del black-out.

“l’acqua è comune, nessuno può togliere il diritto all’accesso, l’acqua non ha proprietario, è della gente, è degli animali, l’acqua è per tutti”.

Il controllo mafioso dell'acqua come esempio di uso privato di una risorsa pubblica da guardiani, i "fontanieri", stipendiati dagli utenti. I guardiani erano nella maggioranza legati alla mafia, così pure i "giardinieri", cioè gli affittuari e gli intermediari.Il controllo sull' acqua ha causato contrasti che sono all' origine delle guerre di mafia. L'acqua è una risorsa essenziale per la coltivazione degli agrumi che negli anni successivi alla creazione dello Stato unitario vengono esportati sul mercato nazionale e internazionale, in particolare negli Stati Uniti, principale meta di emigrazione dopo la sconfitta della prima ondata del movimento contadino (i Fasci siciliani). Il controllo dell'acqua e del mercato agrumicolo è nelle mani di gruppi mafiosi che avviano i primi rapporti con gli emigrati in America, tra cui ci sono i fondatori dell'organizzazione mafiosa d'oltre Oceano. Il controllo mafioso dell'acqua continuerà anche dopo e i mafiosi non esiteranno a ricorrere all' omicidio se esso verrà messo in forse. Sempre più spesso si sente parlare dell’ emergenza idrica nel sud Italia e più precisamente delle isole, ma nonostante questo vengono regolarmente sequestrati depositi, pozzi o addirittura laghi abusivi. L'acqua è uno dei settori su cui i gruppi mafiosi hanno esercitato il loro dominio. La mafia siciliana non è solo un' organizzazione criminale ma qualcosa di più complesso: i gruppi criminali agiscono all'interno di un sistema di relazioni, hanno rapporti con il contesto sociale, con l'economia, la politica e le istituzioni, le attività delittuose sono intrecciate con attività legali e perseguono fini di arricchimento e di potere. Nessuna sorpresa quindi se la mafia ha rivolto particolare attenzione a una risorsa fondamentale come l'acqua, approfittando delle opportunità offerte dal contesto politico-istituzionale. Con la costituzione dello Stato unitario non c'è stata in Italia una politica di pubblicizzazione e regolamentazione delle acque e in Sicilia, in particolare nelle campagne palermitane, si è imposta la pratica del controllo privato esercitato

L'acqua e la necessaria condizione per la vita ed è per questo che dobbiamo riconsiderarla con grande importanza ed imparare ad utilizzarla con maggiore responsabilità, in quanto essa è il bene più prezioso per l'umanità

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